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AGORDO “Il pastore che odora di pecora”, come ama ricordarlo la sorella Anna Marangoni è arrivato nell’Agordino, anche se ad Agordo le pecore sono quasi un ricordo, l’arrivo del pastore è sempre momento di crescita, gioia e festa. Al vescovo Don Renato Marangoni Agordo ha dato il benvenuto riempendo l’Arcidiaconale nel giorno dedicato a cresime e comunioni. “Anch’io dico benvenuti perché quando ci si incontra siamo sempre nuovi, arriviamo tutti”, ha risposto il vescovo Marangoni che ama la montagna e le Dolomiti spesso viste dal Grappa, sopra la sua Crespano. “Quando io guardo le montagne già cerco di intravvedere come si può percorrerle e mi sento nel mio ambiente. E’ un dono, il creato ci precede è lì come un richiamo forte di qualche cosa che è la vita che ci è data, le montagne lo rappresentano bene”.
Il vescovo ad Agordo nella giornata dedicata alla comunicazione agli agordini ha lasciato questo messaggio “La giornata della comunicazione dice che Il vangelo è comunicazione e anche ciò che origina il vangelo, cioè la comunità cristiana nasce dal potere di comunicare quello che si è ricevuto. Auguro che tutta la vita sia una riscoperta sempre grande che vivere è comunicare. Il problemi reali del territorio sono quelli del contesto in cui viviamo, riguardano tutti e dovremo prenderci a cuore in una capacità di intesa e sintonia”. Ad accompagnare il vescovo il segretario agordino Don Roberto De Nardin di La Valle, orgoglio della comunità agordina in giorni dove la crisi di vocazione è forte. “Mai perdere la fiducia ma essere aperti e disponibili, mai piangersi addosso. Bisogna permettere che i fiori fioriscano”. Monsignor Giorgio Lise con emozione ha ospitato l’amico Vescovo anche sul ricordo di quel suo ruolo da segretario con il compianto Maffeo Ducoli: “Ho sempre la tentazione di usare i termini usati con i vescovi del passato, ma Don Renato non vuole”. A conclusione la risposta del vescovo di Belluno e Feltre: “Dobbiamo imitare il Padre Eterno, che ci chiama per nome”.
AUDIO DAL GR PRINCIPALE DELLE 12.30
AGORDO Prima i cigni sul lago di Alleghe con l’amo impigliato nel becco e quindi sottoposti ad delicato “intervento chirurgico” salvavita, ora anche una faina bisognosa di cure. In entrambi in casi il protagonista è il dottor Galvano Dotta, dentista ad Agordo che l’altro pomeriggio s’è imbattuto in uno strano animale immobile a centro strada poco oltre l’abitato di Toccol ad Agordo. “Credevo fosse morto – dice il medico – per questo tirandolo per la coda l’ho spostato dalla carreggiata perché gli automobilisti frenavano bruscamente per evitarlo. Quando l’ho spostato ho visto che ha aperto gli occhi ed era vivo pur presentando un problema ad una zampa direi seriamente compromessa ma che gli permetteva comunque di muoversi”.
Caricato l’aninmale in auto la sopresa, nè un cane nè un gatto o altro animale domestico, piuttosto una faina, come confermato dagli esperti, che è stata portata nel giardino di Villa Fiore alle porte di Agordo.
“L’ho rifocillata e ha gradito anche una fetta di salame. Il giorno successivo credendo di trovarla ancora nel giardino sono andato di buon’ora per la colazione, ma la faina aveva ormai preso la via del bosco”.
La faina dei boschi di Agordo è un mammifero carnivoro della famiglia dei mustelidi per questo ha mangiato volentieri il salame, la specie è diffusa in gran parte d’Europa (comprese Creta e numerose isole dello Ionio e dell’Egeo), fatta eccezione per Scandinavia, Irlanda, Gran Bretagna ed isole Baleari, dove peraltro una sottospecie distinta pareva vivere fino agli anni sessanta: il suo areale comprende anche l’Asia Minore e centrale, fino alla Manciuria. Wikipedia spiega che una colonia riproduttiva è stata inoltre impiantata nel Wisconsin. In Italia la sottospecie nominale è presente in tutta l’area peninsulare. Frequenta una grande varietà di ambienti, dalla pianura fino a 2000 m d’altezza: predilige le aree forestali o boschive ed è comune anche in aree antropizzate, dove si adatta alle aree periferiche e rurali degli insediamenti umani, mentre evita con cura i grandi spiazzi aperti.
“Durante l’intero pomeriggio potremo assistere al fenomeno astronomico principale del 2016, ovvero il transito di Mercurio sul disco solare”. Ne da notizia l’associazione astrofili Cieli Dolomitici con Claudio Pra. “Oggi – continua Pra- dalle 13.15 e fino alle 20.30, quindi per oltre sette ore, il piccolo e scurissimo dischetto del pianeta più interno del Sistema Solare si proietterà sulla nostra stella, dando vita a uno spettacolo celeste che da noi mancava da 13 anni, che potremo ammirare quasi totalmente dato che, a causa del tramonto del Sole, ci saranno preclusi solo gli ultimi dieci minuti. Il fenomeno è ovviamente prospettico, con Mercurio che passerà circa a metà strada tra la terra e il Sole, mostrandoci la sua metà al buio, che proprio per questo risalterà sul brillantissimo disco solare”. In occasione dell’imperdibile evento “Cieli Dolomitici” organizza un osservazione pubblica in piazza ad Agordo, che inizierà alle 13.00 e andrà avanti per ore. “Non resta che sperare in una bella giornata primaverile senza nubi – conclude Pra- la cui presenza ci costringerebbe ad aspettare tre anni e mezzo per il prossimo transito.
AGORDINA – PIAVE 2-1
GOL: pt. 11′ Shyti, 17′ Selle. st. 6′ Cancel
AGORDINA: Tazzer, F. Costa, Marcon, Genuin, Chissalè, Selle, L. Costa, Soppelsa, Dal Don, Casucci, Cancel. (Entrati: Ganz, Chierchia, Farenzena, S. Selle) Allenatore: De Zaiacomo
PIAVE: Selvestrel, De Bon, Gomiero, Alpago, Zardini, Reolon, D’ Amuri, Mastel, Shyti, Baldan, D’Incà. (Entrati: Barrese, Hrynyuk, Pinto) Allenatore: Zordan
ARBITRO: Simonetti di Belluno
NOTE: circa 200 spettatori. Ammoniti: Shyti, Dal Don, L. Costa
Per la seconda volta in tre stagioni, L’Agordina è campione provinciale Juniores. Un incoronamento arrivato con 2 giornate di anticipo. Una stagione indimenticabile per i giovani allenati da De Zaiacomo dopo una stagione di alto livello in cui la squadra di Agordo è stata ai vertici fin dalle prime partite. L’ultimo campionato vinto risale a due stagioni fa, quando Romano Costantini aveva trascinato al trionfo i suoi ragazzi dopo molti anni. In quella squadra giocava anche Manuel Costa, il ragazzo di Taibon scomparso pochi mesi fa dopo un incidente stradale. Immancabile il ricordo dei giocatori e della società a fine partita. Adesso si pensa al futuro. Infatti, la squadra juniores del presidente Cosmo Forcella il prossimo anno può partecipare per la prima volta al campionato regionale di categoria.
Questi i campioni provinciali Juniores. Portieri: David Tazzer, Omar Palla. Difensori: Daniele Chissalè, Marco De Bastiani, Ruben Bedont, Simone Lorenzi, Andrea Selle, Ludovico Broglio, Simone Selle, Federico Costa. Centrocampisti: Daniel Farenzena, Fabio Genuin, Nicola Selle, Lorenzo Costa, Andrea Ganz, Michele Casucci. Attaccanti: Antonino Calì, Patrick Appamea, Filippo Cancel, Stefano Soppelsa, Mattias Crepaz, Ruben Dal Don, Remì Chierchia, Federico Fossen. Allenatore: Cristian De Zaiacomo. Accompagnatori: Alessandro De Nardin, Danilo Chenet, Alberto Rosson, Ermanno Specchier.
Per la cronaca, il Piave sblocca il punteggio con Shyti alla prima vera occasione da gol. Subito dopo il pareggio degli agordini con Selle che salta più alto di tutti su calcio d’angolo. Nella ripresa l’Agordina tiene in mano il match e si porta in vantaggio con Cancel. L’attaccante, lanciato in area, non sbaglia. Per il resto è un monologo della squadra di casa alla ricerca del terzo gol che non arriva. Scatta la festa a fine partita e l’Agordina vince il campionato Juniores povinciale.
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