GIORNALE RADIOPIU 16.02.2017
direttore Mirko Mezzacasa
ALLE 8 05 LA RASSEGNA STAMPAALLE1020 E 1900 CASSA SOLIDARIETA’ LUXOTTICA
1600 DIARI DEL PESCE ROSSO DI ALICE BETTOLO 15ESIMA PUNTATA
1305 LORIS SCUSSEL CON COLLAGE, 1645 MIRCO BENCIVENNI CON LE HIT, 18 CLASSIFICHE DI MAURIZIO MELITA 22 EVOLUTION CLUB CHART
promo OGGI ALLA RADIO
LA METEO.
Venerdi 17 Tempo atteso: Qualche residuo tratto soleggiato, ma la nuvolosità sarà già presente al mattino per nubi medio-alte, più estese al pomeriggio, quando la nuvolosità sarà localmente associata a qualche sporadico fenomeno. Alla sera il cielo tenderà a rasserenarsi. Clima un po’ più fresco a tutte le quote. Sabato 18 Tempo atteso: Il sole torna a predominare, anche se all’alba qualche residuo annuvolamento potrà essere presente sulla fascia prealpina a ridosso della pedemontana, in diradamento dopo il sorgere del sole. Al pomeriggio sui rilievi prealpini sviluppo di qualche addensamento, mentre il cielo rimarrà sereno su gran parte delle Dolomiti. Clima assai più freddo in quota e decisamente più fresco nelle valli. Domenica 19Molto sole con cielo sereno, aria tersa ed ottima visibilità. Sulla fascia prealpina, non escluso qualche banco di nubi basse tra la notte ed il primo mattino. Temperature in ulteriore diminuzione con clima piuttosto freddo a tutte le quote. Venti da deboli a moderati da Nord in quota. Lunedi 20Molto sole con cielo generalmente sereno o poco nuvoloso per qualche velatura a fine giornata, aria tersa ed ottima visibilità. Temperature in ripresa, eccetto calo delle minime nelle valli. Venti deboli da Nord-Ovest in quota. Previsore: R.L.Th
DAL LUNEDI AL SABATO SU RADIO PIU “LA RASSEGNA STAMPA”, dal 25 giugno 1983, di Mirko Mezzacasa
OGGI SUL GAZZETTINO:
VIABILITA’ LE BARRICATE DEI LAVORATORI, RESPINTA LA CASSA INTEGRAZIONE IPOTIZZATA DA VENETO STRADE
SANTA GIUSTINA, LADRI IN AZIONE DURANTE IL VERTICE
SUGLI SCI A TUTTA BIRRA FIOCCANO LE MULTE, GRAVISSIMO UN 12ENNE
IL SERVIZIO CEOD NON E’ A RISCHIO
SISTO DA ROIT: QUANTE CADUTE DI STILE
LA MAGIA DEI TAZENDA AL PALASPORT DI SEDICO
OGGI SUL CORRIERE DELLE ALPI:
STRADE, SINDACATI ALL’ATTACCO NO ALLA CASSA INTEGRAZIONE E LA PROVINCIA RISPETTI I PATTI
SCOOUT SPEED, RICORSO PRONTO
FRANCO GIDONI IL CANDIDATO DELLA LEGA NORD
PALESTRA DI ROCCIA A CORTINA ENTRO MAGGIO
Gruppi Sportivi della Polizia di Stato FIAMME ORO: Concorso pubblico per l’assunzione di 45 atleti Nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – 4^ serie speciale “Concorsi ed esami” n. 11 del 10 febbraio 2017 è stata pubblicata la rettifica del bando di concorso pubblico, per titoli, per l’assunzione di 45 atleti da assegnare ai gruppi sportivi della Polizia di Stato – Fiamme Oro, che saranno inquadrati nel ruolo degli agenti ed assistenti della Polizia di Stato, relativo alla disciplina sportiva lotta, specialità stile libero, categoria kg 98, riservata agli atleti di sesso maschile. La domanda di partecipazione al concorso deve essere compilata utilizzando la procedura informatica disponibile sul sito della Polizia di Stato all’indirizzo https://concorsips.interno.it, seguendo le istruzioni ivi specificate, entro il termine di trenta giorni dalla data di pubblicazione del bando di concorso, è cioè entro le ore 23,59 del 2 marzo 2017.
DAI GIORNALI RADIO 9.30,12.30,14.30,16.30,18.30, E DALLA REPLICA DELLA MEZZANOTTE.
Studenti norvegesi in gita a Cortina. Autobus di un vettore italiano con freni guasti e cronotachigrafo manomesso. Vettore austriaco sanzionato per irregolarità amministrative.
Per la sicurezza delle gite scolastiche organizzate dalle scuole italiane esiste da un paio di anni un protocollo di intesa fra il MIUR (Ministero Istruzione Università e Ricerca) e il Ministero dell’Interno, che prevede l’obbligo da parte dei dirigenti scolastici di informare la Polizia Stradale della partenza di ogni gita. Ciò consente alle pattuglie competenti per territorio di verificare che il viaggio parta nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie. Nella fattispecie vengono controllati i tempi di guida ed i relativi riposi dei conducenti preposti, il loro stato psicofisico e che i mezzi siano in regola con revisioni e dotazioni di bordo. Da questa rete di verifiche sfuggono però le gite in transito sul territorio nazionale organizzate da istituti esteri per le quali, solo un capillare controllo anche di questo aspetto della circolazione, operato dalla Polizia Stradale, consente di garantire la necessaria sicurezza alle persone che viaggiano su questi mezzi di trasporto. Lo scorso 13 febbraio le pattuglie del Distaccamento Polizia Stradale di Valle di Cadore, coordinate dal comandante Ispettore Capo Elio Stefano DE MAS, a seguito dei numerosi controlli operati, particolarmente indirizzati, come da direttive emanate a seguito di riunione tecnica in Prefettura, al settore del trasporto di persone effettuato con pullman, più intenso in concomitanza con il cambio delle settimane bianche e con gli sciatori diretti sulle piste della nostra provincia, sono state impegnate in due differenti episodi. Nel primo caso una pattuglia è intervenuta in soccorso di un autobus lungo la SS 51 di Alemagna, in panne per un’avaria ai freni. Il veicolo era impiegato da un vettore con sede in provincia di Udine per il trasporto di studenti Norvegesi in gita scolastica in Italia. Fortuna ha voluto che il conducente riuscisse a fermare il mezzo in prossimità di una piazzola in località Termine di Cadore, dove la pattuglia ha gestito la viabilità con un senso unico alternato fino a quando il conducente è riuscito a riprendere la marcia per poi fermarsi a Longarone per trasbordare i ragazzi su altro mezzo idoneo. Dai controlli effettuati dai poliziotti sul veicolo e al conducente è emerso che, il pullman oltre al guasto ai freni, era stato oggetto di manomissione del cronotachigrafo. Circostanza che è costata la sospensione della patente del conducente per un periodo da 15 giorni a 3 mesi e l’applicazione di € 2.500,00 a carico di conducente e ditta proprietaria dell’autobus. Nel secondo caso è stato invece sanzionato un vettore austriaco a Cortina d’Ampezzo perché, impegnato nel trasporto dei partecipanti alla manifestazione sportiva Dobbiaco-Cortina, in relazione ad un sub appalto stipulato con un vettore altoatesino, ha evidenziato irregolarità amministrative sanate con il pagamento di una sanzione di € 2.000,00, immediatamente versata per evitare il fermo del veicolo.
AGORDO_CEOD 2 Comunque vada il servizio al Ceod (centro diurno per diversamente abili) di Agordo non è a rischio, i rapporti tra Società Nuova Scs gestore del servizio e la Ulss sono idilliaci. Lo spiega bene il presidente Federico Bristot ricordando che i locali al Polifunzionale 2 sono attualmente in uso al Ceod grazie ad una proroga in seguito alla scadenza naturale della convenzione. “Infatti – dice Federico Bristot -in virtù della proroga rimaniamo nella storica sede al Polifunzionale sicuramente fino al giugno 2017, noi abbiamo cominciato però a ragionare sulla possibilità di offrire un servizio completo come a Belluno dove abbiamo i centri di proprietà regolarmente accreditati. L’Ulss può anche decidere in quasiasi momento di fare il bando per i locali attualmente in uso al Polifunzionale, in questo caso parteciperemo alla gara d’appalto aperta a tutte le cooperative, offrendo i nostri servizi e personale. L’Ulss potrebbe però anche scegliere di indire un bando e dare il servizio ha chi ha immobili di proprietà, attualmente non sappiamo quali saranno le scelte finali, come Cooperativa ci stiamo muovendo per trovare un immobile”. Come quello presso l’ex area Mpa con le quali siete in trattative con la Botol Group? “Esatto – dice Federico Bristot – proprio per il fatto che Società Nuova vuole offrire un servizio completo, siamo proiettati verso l’innovazione che comprende vari aspetti anche il servizio mensa. Per ora le trattative con i proprietari dell’ex area Mpa è in una situazione di stallo”.
AGORDO_GSP_2_ LA REPLICA DI DA ROIT ALLA MINORANZA “Non è il sindaco che accolla meriti non spettanti alla minoranza di ImmaginiAmo Agordo, ma essa che si è appropriata di meriti, che oggi apprendiamo, non suoi”. E’ la replica del sindaco di Agordo Sisto Da Roit all’ultimo j’accuse dell’opposizione relativamente all’ex area Gsp accanto alla caserma dei vigili del fuoco dove con con i fondi Odi potrebbe essere edificata la nuova sede della Cooperativa Latteria di vallata. Il sindaco per supportare le sue tesi fa riferimento al consiglio comunale dello scorso maggio “Smentisco che il gruppo consiliare di minoranza non abbia alcun ruolo nella vicenda della realizzazione del punto vendita perché nel consiglio comunale, il consigliere Favretti dichiarò: due miseri consiglieri di minoranza sono riusciti ad avere con i fondi ex ODI 450.000 euro per l’agricoltura e per strutture legate all’agricoltura. Quindi il ruolo di ImmaginiAmo Agordo non è inesistente, il 26 gennaio i consiglieri Chissalè e Favretti alla stampa hanno dichiarato che sono stati loro a suggerire un qualcosa di più ampio da destinare anche ad attività commerciali e che parlando con i sindaci dei Comuni che confinano con il Trentino avevano trovato 450.000 euro “. Infine il sindaco ribatte alle ultime provocazione: “Se riportare i fatti nell’alveo della verità, dopo che essi sono stati distorti, significa voler screditare altri, questa è un’interpretazione della minoranza, ma non rispecchia la volontà della maggioranza. Per quanto riguarda la caduta di stile, vien da dire.. da che pulpito vien la predica”.
VENETO STRADE_REFERENDUM “Il Governo vuole contrastare il referendum per l’autonomia del Veneto e lo sta facendo anche sfruttando l’emergenza Veneto Strade”: questa la visione del vicepresidente del movimento Belluno Autonoma, Andrea Bona, sulla questione Veneto Strade e sulle dichiarazioni del sottosegretario agli affari regionali e alle autonomia Gianclaudio Bressa sulla consultazione veneta. “Questo è un governo centralista che nulla ha fatto per le autonomie locali se non ostacolarle, indebolirle e annientarle; – spiega Bona – il referendum per l’autonomia del Veneto fa paura perchè un’intera regione, la storica locomotiva dell’economia del Nord-Est, ora ha deciso di alzare la testa, chiedendo di potersi gestire da sola. Anche noi sosteniamo le ragioni di questa consultazione, pur non sapendo cosa potrà concretamente portare al Veneto e, soprattutto, al Bellunese, ma la appoggiamo come sosteniamo ogni iniziativa di tipo autonomistico”. Anche la questione di Veneto Strade, secondo Bona, ricade in questa logica di indebolimento delle autonomie: “Innanzitutto, si indebolisce la Provincia di Belluno, che vive con il terrore della paralisi delle strade a causa dei continui tagli ai trasferimenti; ma si vuole anche mettere in difficoltà la Regione, mettendo a disposizione un terzo dei soldi necessari e provando a mettere il Veneto all’angolo, facendo ricadere sulla società e sulla politica regionale la colpa dello stop ai servizi. Ma non è così: come si può pretendere che un’azienda lavori senza certezza su tempi e ammontare del denaro che arriverà? Non c’è via di uscita: con i 5 milioni di elemosina, Veneto Strade non può lavorare e la Regione non può obbligarla, senza certezza alcuna. Si tirino fuori tutti i soldi, e presto, e si trovi una soluzione strutturale”. “Prima il contentino dei fondi di confine, ora l’emergenza Veneto Strade e gli ostacoli al referendum autonomista: il Bellunese – conclude Bona – è stufo di elemosinare dignità a Roma. Serve autonomia, quella vera, e risorse: ci restituiscano gli 800 milioni di euro di residuo fiscale all’anno, o anche solo una parte, e saremo in grado di risollevarci; altrimenti, dicano chiaramente che ci vogliono in ginocchio, fino a trasformarci in una riserva. Perdiamo 1500 abitanti all’anno: se la politica continua a trattarci così, nel giro di qualche decina d’anni il Bellunese non sarà più un problema per nessuno, perchè non esisterà più”.
VENETO STRADE_CHIACCHIERE PARLAMENTARI_ORA NECESSITANO I FATTI «Si smorzino i toni. I fondi per le emergenze ci sono» Bellot (Fare!), De Menech (PD) e D’Incà (M5S) incontrano il sottosegretario Bressa: tracciata linea d’azione comune per il caso Veneto Strade. «Ora si smorzino i toni: la Regione metta fine alla campagna di malcontento politicamente strumentalizzato, Vernizzi fermi le minacce di stop totale. Ci sono i fondi per fare fronte alle emergenze e siamo al lavoro per recuperare la cifra mancante». Non si ferma il lavoro congiunto dei parlamentari bellunesi impegnati da giorni nella ricerca di una soluzione alla questione Veneto Strade. Bellot, De Menech e D’Incà si sono riuniti nuovamente per un colloquio con il Sottosegretario agli affari regionali, Gianclaudio Bressa. Ne è emerso un quadro in cui risalta chiara la comunione di intenti e la possibilità ad oggi di calmare gli animi e passare a toni di confronto più ragionevoli. “I soldi per gli stipendi dei dipendenti sono già stati portati a casa – fanno sapere i tre parlamentari all’uscita dall’incontro – e con essi anche un disavanzo che non rende più giustificabile la presa di posizione di Vernizzi, AD Veneto Strade. Se continua a minacciare l’immediata sospensione del servizio lo fa, a questo punto, per ragioni che non possono più essere ricondotte all’emergenza di cassa.” Bellot, De Menech e D’Incà non risparmiano un appunto nemmeno ai rappresentanti Regionali bellunesi: “Siamo tutti d’accordo sul fatto che la risposta in atto è parziale, ma stiamo lavorando sia per reperire l’intera cifra necessaria attraverso gli imminenti decreti per gli Enti Locali, sia per trovare una soluzione definitiva. È tempo che anche la Regione faccia la sua parte. In questo momento non abbiamo bisogno di alzate di scudi, né di facile populismo. Si smetta di strumentalizzare politicamente la vicenda e si apra invece un dialogo produttivo per arrivare davvero ad una azione sinergica, nell’interesse della provincia di Belluno, che è Veneta a pieno titolo, al pari di Venezia.”
VENETO STRADE_PICCOLI: “LA REGIONE SI SOSTITUISCA A UN GOVERNO FALLIMENTARE” “Chiedo alla Regione di intervenire direttamente sulla questione Veneto Strade e di farsi carico, almeno momentaneamente, delle responsabilità di un Governo in stato confusionale, che sta pagando una politica di annunci e di continui tagli alle autonomie locali”. chiederlo, intervenendo sulla questione Veneto Strade, è il senatore bellunese Giovanni Piccoli. “I cinque milioni offerti dal Governo sono quasi una presa in giro, il solito pannicello caldo offerto dal Pd nel tentativo di tenere buono un territorio che ha un residuo fiscale di quasi un miliardo di euro. Peccato che stavolta questo stratagemma non possa funzionare”. “Mi spiace dirlo, ma vorrei vedere il sottosegretario Bressa che offre 5 milioni di euro alla Provincia di Bolzano, suo collegio elettorale, per una questione così delicata. Come minimo, gli riderebbero in faccia”. Continua Piccoli: “L’Esecutivo Gentiloni deve responsabilizzarsi così come il sottosegretario Bressa. Ma scusate, chi è che ha dato la mazzata finale alle Province? Qual è il Governo autore della riforma Delrio?”. Da qui la chiamata in causa della Regione: “Chiedo a Venezia di superare il corto circuito romano rappresentato da questo Governo e prendere in mano la questione esercitando tutti i suoi poteri anche alla luce dello Statuto regionale”. “Capisco e anticipo tutte le possibili obiezioni, ma compito di un’amministrazione è risolvere i problemi: la Regione superi le malinconie romane e dimostri al Governo e al Pd come si governa un territorio”, conclude Piccoli.
VIABILITÀ NEL BELLUNESE. DE BERTI: “I CONTENTINI A VENETO STRADE SERVONO SOLO AD ALLONTANARE LA VERA SOLUZIONE DEI PROBLEMI” “La Larese Filon è arciconvinta che da Roma arriveranno i soldi per le Province, compresa quella di Belluno e che all’interno di questi fondi ci saranno anche le risorse per Veneto Strade? Allora faccia lei da garante, metta lei nero su bianco e si assuma la responsabilità di assicurare a Veneto Strade che, dopo lo stanziamento dei 5 milioni di euro nel Milleproroghe, arriveranno anche i 10 milioni di differenza per arrivare ai 15 necessari allo svolgimento del servizio”. L’affermazione è dell’assessore regionale alle infrastrutture e trasporti, Elisa De Berti, che risponde così all’accusa mossa dal presidente della Provincia di Belluno, Daniela Larese Filon, secondo la quale la Regione sarebbe responsabile di una eventuale interruzione dell’attività di Veneto Strade.“Non siamo certo noi a voler staccare la spina a Veneto Strade e a obbligare i suoi lavoratori alla cassa integrazione, tutti sanno che responsabile di questa situazione è il Governo centrale – prosegue De Berti –. È del tutto ingeneroso, dunque, puntare il fucile sulla Regione, che, ricordiamolo, non ha competenza diretta in questa vicenda ed è intervenuta proprio su richiesta della Provincia di Belluno. Se le condizioni sono tristemente queste, le motivazioni hanno origini lontane e sono attribuibili alle inadempienze e ai fallimenti di chi voleva chiudere le Province e invece le ha solo impoverite, a chi prometteva soldi agli Enti locali e invece ha tagliato loro risorse per funzioni essenziali come la viabilità e le scuole”. “Sanno bene a palazzo Piloni che servono tutti i 15 milioni di euro perché Veneto Strade continui a operare – conclude De Berti – e non solo la Regione ha detto no alle misure tampone, in quanto accrescono l’incertezza e le condizioni di sofferenza della società e dei suoi lavoratori. Con l’ordine del giorno approvato pochi giorni fa, oltre alla Regione e ad altri soggetti istituzionali, anche la Provincia di Belluno chiedeva una risposta strutturale al problema dell’operatività di Veneto Strade nel bellunese, rifiutando contentini provvisori: qualcuno se lo è già dimenticato?”
VENETO STRADE_PD_DAL FARRA “Grazie al lavoro dei parlamentari bellunesi, che hanno messo da parte le differenti appartenenze politiche per il bene del territorio provinciale, siamo riusciti a recuperare 5 milioni di euro destinati unicamente alla Provincia di Belluno. La cifra non è sufficiente a coprire interamente il servizio per il 2017, ma assicura uno stipendio ai dipendenti per tutto l’anno, scongiurando il rischio cassa integrazione, e garantisce il mantenimento del servizio ai cittadini bellunesi.” Questo il commento della Segretaria provinciale del Partito Democratico, Erika Dal Farra, dopo l’approvazione alla commissione Affari Costituzionali del Senato di un emendamento al Decreto Milleproroghe che stanzia 5 milioni destinati alla Provincia di Belluno per risolvere la questione della viabilità.
“Se nell’immediato lo Stato ha aiutato la Provincia a risolvere l’emergenza, adesso bisogna lavorare tutti insieme ad una soluzione definitiva, riorganizzando la gestione della viabilità: in questo senso, auspico che anche il governatore Zaia intenda assumere una posizione costruttiva, mettendo da parte il suo astio politico nei confronti del Governo e svolgendo il suo ruolo istituzionale a 360° con spirito collaborativo.”
DE MENECH_IL CASO BELLUNO ALL’UPI Il caso Belluno è stato presentato questa mattina all’assemblea dei presidenti di Provincia convocata a Roma per sollecitare il governo a ripristinare i fondi – circa 1,2 miliardi di euro – per assicurare la manutenzione di strade e scuole. «Belluno, insieme alle Province dell’Abruzzo, vive la situazione più critica di tutta la penisola», afferma il deputato Roger De Menech, uno dei pochi parlamentari presenti all’assemblea e l’unico a intervenire. «Lo stesso presidente dell’Upi, Achille Variati, ha ricordato il paradosso di un ente a cui sono stati affidati oltre 300 chilometri di strade ex statali e che, nell’ottica di una gestione efficiente ed efficace, dieci anni fa ha conferito a Veneto Strade la manutenzione della rete provinciale storica, altri 300 chilometri circa. Adesso però, l’ente non ha le risorse per garantire la manutenzione e c’è stato un momento in cui abbiamo rischiato di mettere in cassa integrazione i 90 dipendenti della società dovendo ricorrere all’appalto a ditte private per i servizi». Con il decreto Milleproroghe, approvato il 14 febbraio, il governo ha stanziato 5 milioni di euro, 3 dei quali copriranno le spese di personale per tutto il 2017. Però sul lungo periodo il problema rimane. Per questo i presidenti di Provincia chiedono al governo di sbloccare 1,2 miliardi di euro per le oltre 5.000 scuole di loro competenza e per 130 mila chilometri di strade. Se non ci riusciranno sono pronti a presentare esposti cautelativi alla magistratura e a organizzare un presidio a Roma. Le province non mettono sul banco degli imputati la legge Delrio che ha consegnato il governo degli enti nelle mani dei sindaci. Al contrario, il danno è stato fatto con le finanziarie dal 2010 in poi, che hanno tagliato le risorse per la manutenzione delle strade, per gli interventi sulle scuole e per agire contro i dissesti idrogeologici. «Da parte della politica», ha detto Variati, «c’è stata una sottovalutazione delle conseguenze per i tagli, decisione presa peraltro sull’onda del populismo, che hanno praticamente azzerato i servizi ai cittadini. La forza di un politico è saper rappresentare il popolo senza essere populista». Il decreto enti locali, conclude De Menech, «sarà decisivo per risolvere stabilmente il problema economico ma il governo deve emanarlo entro il mese, poi dovremmo affrontare la sfida dell’assetto istituzionale».
PASSA IN COMMISSIONE MODIFICA A PIANO TUTELA ACQUE. BOTTACIN: APPREZZAMENTO PER IL VOTO UNANIME In particolare, la proposta formulata dalla giunta regionale prevede di inserire un apposito comma aggiuntivo all’art. 3 delle Norme Tecniche di Attuazione del piano per tutelare le falde destinate all’utilizzo idropotabile, a partire dalle loro aree di ricarica, dall’inquinamento di sostanze pericolose mediante la previsione della rimozione o dislocazione in aree a minor rischio delle fonti di pressione che generano un impatto sulla falda tale da creare pericolo alla salute dei cittadini.Un ulteriore effetto di questo aggiornamento del Piano di Tutela è anche quello di dare la garanzia di una solida copertura normativa a tutte le varie Autorità, soprattutto locali, che operano per la tutela dei cittadini e che vogliono operare con provvedimenti concreti.
MARTEDI CONSIGLIO COMUNALE A GOSALDO
MARTEDI CONSIGLIO COMUNALE A ROCCA PIETORE
LONGARONE FIERE_RICOSTRUIRE Delineata ormai la dodicesima edizione di “Ri-Costruire 3.0”, il Salone dell’edilizia, del risparmio energetico e della sicurezza che anche quest’anno offrirà non solo un’ampia esposizione sulle nuove tecnologie e opportunità nel settore delle costruzioni, ma anche diversi esempi di costruzione in montagna.Tutto il settore mostra un certo fermento dopo l’approvazione della Legge di bilancio 2017 che ha prorogato fino al prossimo 31 dicembre le detrazioni per le ristrutturazioni edilizie e il Bonus Mobili, ma ha anche introdotto la detrazione d’imposta del 50% per le spese sostenute per l’adozione di misure antisismiche su edifici ricadenti nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1, 2 e 3). Ri-Costruire 3.0 diventa allora l’occasione giusta per cogliere al volo queste opportunità: innovare, migliorare e mettere in sicurezza, risparmiando in maniera consistente sull’investimento fatto. Per i più giovani o per gli operatori del settore che invece volessero avvicinarsi al mondo delle macchine avremo in Fiera, grazie alla collaborazione con il Centro per la Formazione e la Sicurezza di Belluno “C.F.S.”, l’unico simulatore in Italia per escavatori idraulici della Volvo Construction Equipment. Uno strumento che rappresenta lo stato dell’arte in materia di addestramento professionale all’utilizzo delle attrezzature di lavoro e sarà a disposizione di tutti per una prova durante i due week end di Ri-Costruire.
Come sempre avremo anche importanti momenti dedicati alla formazione e in particolare, grazie alla stretta collaborazione con i professionisti di Belluno, nel centro congressi si parlerà di “Sicurezza – Comfort – Fiscalità” con i Collegi dei Geometri e dei Periti Industriali e di “Comportamento al sisma di murature nuove ed esistenti” con l’Ordine degli Ingegneri Belluno, e ancora di “Modelli 3D per il territorio, le infrastrutture e l’edilizia” con il Centro Consorzi; mentre nell’Area Incontri – Pad. E – non poteva certo mancare, per tutti i giorni della fiera, un fitto programma di dimostrazioni e approfondimenti organizzati dalle ditte espositrici dove si tratterà, tra le altre cose, di nuovi sistemi di comunicazione, della fisica tecnica del tetto e della parete, e ancora di innovazione territoriale in aree alpine attraverso la rigenerazione urbana, l’accessibilità e i corridoi tecnologici. Inoltre si svolgeranno una serie di incontri di approfondimento per il Progetto Legno Energia, a partire dalla “Tavola rotonda sul legno in provincia di Belluno” per continuare con “La certificazione della gestione forestale sostenibile e della catena di custodia nel settore legno”, il “Riscaldarsi correttamente con il legno, in sicurezza nel rispetto dell’ambiente e della qualità dell’aria”, oltre ai corsi di formazione sullo standard PEFC e per la classificazione a vista.
Ri-Costruire 3.0 si aprirà sabato 25 febbraio nel Quartiere Espositivo di Longarone Fiere e rimarrà aperta anche domenica 26 e il week end successivo, dal 3 al 5 marzo; orario di apertura al pubblico: dalle 10 alle 19 le giornate di sabato e domenica, dalle 14.30 alle 19 il venerdì 3 marzo.
SEDICO_A MAGGIO ARRIVANO I TAZENDA La bandiera ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna de “li quattru mori” il prossimo 20 maggio sventolerà davanti al grande palco che sarà allestito al Palasport di Sedico per la prima data del tour nazionale dei Tazenda. Sarà un sabato di festa per i cultori della buona musica, soprattutto per i tanti sardi della provincia che sotto i quattro mori (Sos battor moros” in sardo logudorese), canteranno la loro cultura sul ricordo dell’indimenticato Andrea Parodi, ex voce dei Tazenda scomparso nell’ottobre del 2006, premiato dai critici a Sanremo nel 1991 per il brano “Spunta la luna dal monte”. L’organizzazione del concerto è di Giovanni Tosatto che di recente ha portato i Nomadi al Palafalcade ed a Feltre. La GioService si avvale della collaborazione del feltrino Giulio Zallot che lo scorso anno si era adoperato per il concerto delle Orme al Drio le Rive e per raccogliere contributi per l’associazione Assi diOscar De Pellegrin. Anche l’evento di Sedico avrà un fine benefico con parte dell’incasso devoluto all’Auser. Il genere dei Tazenda è definito come “etno-pop-rock” con la fortissima e predominante influenza della musica sarda. Spesso nelle loro canzoni sono presenti strumenti musicali tipicamente sardi, come le launeddas e gli organetti. A livello vocale, altra influenza della musica sarda, vi sono tre voci di tre tonalità differenti: un tenore, un baritono e un basso che spesso si mescolano e generano un canto a tenore. La voce di basso è quella di Gigi Camedda, il baritono è Gino Marielli e il tenore è stato Andrea Parodi prima e Beppe Dettori poi. Dal 2013 Dettori ha intrapreso una strada da solista. Il suo posto è ora di Nicola Nite di Alghero con alle spalle una gavetta ed un curriculum di tutto rispetto. A Sedico I Tazenda presenteranno il tour S’Istoria che è anche il titolo del cofanetto antologico uscito ad ottobre, prima raccolta con un brano inedito dedicato ad Andrea Parodi con Antea e Lara Parodi, figlie di Andrea, protagoniste nel coro finale. Il concerto sabato 20 maggio inzierà alle 21.15, prevendita on line www.geticket.it, Radio Più a Taibon Agordino, Scoppio Spettacoli a Belluno, Agenzia Garbin a Feltre. Ingresso unico 20 euro (22 prevendita), bimbi fino a 11 anni gratuito.
ALLEGHE_A PRANZO CON I DONATORI DEL SANGUE
LA MONTAGNA NEL CUORE, NUOVA INIZIATIVA CON GLI ASCOLTATORI
IN ALPAGO TUTTO E’ PRONTO PER I MONDIALI DI SCI ALPINISMO
HOCKEY GHIACCIO
VOLLEY AGORDINO Questo fine settimana tutte partite in casa per il Volley Club Agordino:L’under 12 giocherà contro l’Alpago Volley Team, domenica alle 11.30 al Palarova. L’under 14, invece, si scontrerà con il Team Spes Blu domani sabato alle 17.00 per mantenere le prime posizioni della classifica. E per concludere, la terza divisione, giocherà domenica alle 16.00 contro le Mokò Miane, ultime in classifica. Lunedi nei gr di Radio Piu’, risultati, classifiche, commenti.
SPECIALE TORNEO AGORDINO DI HOCKEY, DOMENICA LE FINALI AD ALLEGHE
CON ALBERTO FONTANIVE