Alla luce dell’allerta meteo, la Provincia di Belluno sta attivando la struttura operativa della Protezione Civile.
«Come un anno fa, con la tempesta Vaia, il personale e i tecnici della Provincia sono pronti ad affrontare il prossimo episodio di maltempo, che dall’Arpav ci segnalano come particolarmente importante, ma che speriamo non sia neanche paragonabile a quello dell’ottobre 2018» afferma il consigliere provinciale delegato alla Protezione Civile, Massimo Bortoluzzi.
Le previsioni meteo parlano di piogge diffuse, a tratti forti anche con rovesci e temporali. Le precipitazioni saranno concentrate soprattutto sulla fascia prealpina e dolomitica, con limite della neve attorno ai 1.500-1.600 metri di quota (ma più bassa sui settori dolomitici). Sono attesi anche venti a tratti forti di Scirocco sulla costa e possibili raffiche in alta quota.
In considerazione del quadro previsionale, il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile Regionale ha decretato la criticità idrogeologica arancione su Alto Piave Belluno e rossa (fase operativa di allarme) su Piave Pedemontano (Treviso-Belluno) dalle ore 6 di domani mattina.
«Domani mattina alle 10 ci sarà anche una riunione operativa in Prefettura per l’eventuale e quasi certa apertura della sala operativa e CCS – prosegue Massimo Bortoluzzi -. C’è anche il problema delle forti nevicate con preoccupazione per le vecchie zone valanghive e per quelle nuove che si sono create dopo Vaia. Non si escludono eventuali decisioni da parte dei sindaci di evacuazione degli immobili che insistono in queste zone. Dopo i danni di un anno fa, non si possono trascurare neppure i dettagli nella gestione dell’allerta. Da parte della Provincia, attenzione massima. E l’invito a tutte le persone a usare prudenza e a non esporsi a rischi inutili».