SALITA AL RIFUGIO DI IRNO SCARANI

SALITA AL RIFUGIO Scavata e limpida di fuoco è la mia parola tra questi azzurri abissi e rocciosi silenzi. M’ingrembo d’ infinito specchiandomi nell’umana voce del vento e l’anima solitaria un po’ spaurita vaga nel tempo fuggente. Una misteriosa quiete ricolma di luce il mio cuore naufragato nella dolorosa immensità. Sostando sul pietroso ciglio medito…

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LUNEDI DI PASQUA di FEDERICO SOPPELSA

LUNEDI DI PASQUA La Pasqua è già alle spalle gli ultimi rintocchi di campane riempiono la valle Gesù è risorto Alleluia! Uno stormo di bianche colombe volteggian nella notte buia Gli agnellini tornano felici a saltellare nell’erbetta contenti di essere scampati ad un’usanza maledetta purtroppo tanti loro amici non lo possono più fare son finiti…

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LA SERA di PAOLO DE TOFFOL

LA SERA Nuvole barocche in un cielo di latte smorzano i loro pruriti strofinandosi sulle cime dei monti e io m’attardo a crogiolarmi nel silenzio d’un orizzonte che ama abbandonarsi nel nulla. Anche oggi qualche farfalla avrà perso la porpora e molti bimbi avran pianto ma quando la sera sfiora le corde dei miei pensieri…

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AMICIZIA di ANTONIETTA CREPAZ

AMICIZIA Porgere una foglia di tenera piantaggine per asciugare dal viso una lacrima salata. Ascoltare per ore emozioni e sfoghi intercalando piano con appropriate frasi. Rispettare il momento di cercata solitudine dove solo il vento può bisbigliare adagio. Ridere di niente a squarciagola allegri guardando con speranza l’alba del domani. Ritrovarsi dopo anni con l’argento…

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SCENA RURALE di OSCAR TISON

  SCENA RURALE Biancheria stesa al vento del mese di aprile, giovani donne che corrono, cantando, verso il giorno che le scopre lentamente. Un uomo cammina felice: quelle strade che odorano di vecchio risvegliano in lui sentimenti fino allora sconosciuti; è lieto di guardare quelle giovani donne correre, lasciandosi accarezzare dal desiderio ed ascoltare le…

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MADRE di MARIA VILLANI

  MADRE “Madre tenera, vulcano attivo Ricolmo di dolcezza. Occhi di smeraldo, E sorrisi di sole accennato. Venere mattutina In un’alba primaverile. Stammi vicina, come quando… Ricordi? Mi insegnavi la storia, ostacolo per me, inquieta di parole ancora lontane. Madre dolce, abbracciamoci, stasera, si diradano le ombre della notte”  

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