“Ho letto con attenzione quanto scrittomi dai presidenti degli Ordini nazionale e veneto dei geologi e meditavo di rispondere a mia volta alla lettera datata 7 febbraio con una riflessione scritta rivolta direttamente a loro. Essendo peraltro tale nota stata diffusa anche tramite stampa, anticiperò pubblicamente anch’io il tenore del mio riscontro”. A dichiararlo è l’assessore alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin, relazione alle polemiche legate ai danni del maltempo di fine ottobre 2018.
“Premetto da subito che non è mia intenzione rettificare alcunché – aggiunge Bottacin – di quanto da me affermato poiché non vi era alcun intento denigratorio nei confronti della categoria dei geologi, dipendenti o liberi professionisti, anzi se qualcuno avrà la bontà di rileggere con attenzione le mie pubbliche dichiarazioni del giorno 3 febbraio e anche quelle del 2017, citate nella lettera dei due presidenti, potrà ben constatare che ciò che loro affermano è assolutamente lontano dalla verità”.
“La Regione Veneto, conoscendone il prezioso ruolo, ha al suo interno numerosi geologi – specifica l’assessore -, ma all’occorrenza si è avvalsa, si avvale e continuerà ad avvalersi anche di ulteriori tecnici esterni. Basti pensare, per fare un solo nome, al coinvolgimento del prof. Casagli, geologo di fama internazionale, massimo consulente del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e di indiscussa capacità, da me personalmente contattato per conto dell’amministrazione regionale anche a seguito dell’ultima emergenza. Proprio il prof. Casagli nel corso di un sopralluogo in Cadore, avvenuto circa un anno fa, aveva speso parole di elogio nei confronti della Regione Veneto per la gestione di situazioni particolarmente delicate come per esempio la frana di Perarolo”.
“Nelle mie affermazioni prosegue Bottacin – non vi era pertanto alcuna intromissione verso l’utilizzo dei geologi da parte di un comitato di cittadini, più semplicemente si voleva rassicurare i medesimi che gli enti competenti, con in testa la Regione, vigilano e operano H24, anche tramite il prezioso lavoro dei geologi, che come dissi pure nel comunicato del giorno 3 febbraio mandiamo in giro dappertutto a fare valutazioni e rilievi, in molte occasioni anche precedentemente al verificarsi di eventi calamitosi e proprio per valutare possibili situazioni di pericolo”.
“Proprio un libero professionista come il dott. Salti, per citare un altro tecnico appartenente alla categoria dei geologi fa presente l’Assessore – in diverse pubbliche occasioni ha sottolineato il fondamentale lavoro posto in essere dalla Regione per la prevenzione. Il dott. Salti ha infatti dichiarato che grazie alle opere di prevenzione realizzate da Regione e Provincia, si sono evitati danni ben peggiori. La Regione infatti da anni si è dotata del piano predisposto dal professor ingegner Luigi D’Alpaos per garantire la sicurezza del territorio veneto; un piano da circa 3 miliardi di euro che nasce con l’intento non solo di dare adeguate risposte ad eventi già accaduti, ma soprattutto prevenirne di nuovi, pur sapendo che il rischio zero non esiste. Un piano già parzialmente realizzato con opere di mitigazione del valore di quasi un miliardo di euro. E per fare queste opere ci siamo avvalsi anche del preziosissimo apporto di molti geologi dipendenti pubblici, ma non solo”.
“Trovo quindi imbarazzante – dice ancora – che gli ordini professionali di categoria sembrino, con la lettera inviatami, creare figli e figliastri all’interno del loro ordine. Sembra che si voglia tutelare solo i liberi professionisti senza riconoscere l’enorme impegno dei numerosi geologi dipendenti o incaricati dalla Regione e dalle Province, tutti estremamente qualificati. Gli ordini professionali, a uno dei quali sono iscritto anch’io, credo dovrebbero infatti difendere e tutelare tutti i loro iscritti indistintamente”.
“Per tutte le ragioni esposte respingo categoricamente ogni addebito – conclude Bottacin – e sono io invece ad attendere dai due presidenti rettifica su alcuni passaggi della loro nota in cui in maniera impropria si afferma che la Regione Veneto “inseguirebbe le emergenze” e avrebbe strutture di geologi “carenti”. Dichiarazioni che lasciano semplicemente basiti”.