CARABINIERI DI FELTRE: UN ARRESTO PER TRUFFA
I Carabinieri della Stazione di Feltre hanno tratto in arresto una 26enne già nota alle forze dell’ordine per truffa aggravata e continuata commessa ai danni di un anziano del posto. Dalle indagini è emerso che la donna, sotto falso nome, approfittando della debolezza psichica dell’anziano vedovo pensionato, dopo avervi allacciato una strumentale relazione sentimentale, con artifizi e raggiri consistiti nel rappresentare inesistenti lutti familiari e difficoltà finanziarie, in più occasioni tra il mese di novembre 2015 e il mese di gennaio 2016, si sarebbe fatta consegnare la somma complessiva di circa 20.000,00 euro in contanti. I Carabinieri raccoglievano la preoccupata segnalazione dei prossimi congiunti dell’anziano che avevano sospettato qualcosa di losco ai danni del proprio caro che, in seguito all’intervento dei militari, si decideva a denunciare i fatti.
L’attività investigativa, condotta con meticolosità ed accortezza dagli uomini dell’Arma, portava alla non facile individuazione dell’autrice del raggiro che veniva denunciata all’Autorità Giudiziaria.
Vagliati i gravi indizi di colpevolezza raccolti a carico della donna e valutate le esigenze cautelari, il GIP di Belluno, su proposta della locale Procura, emetteva un ordinanza di “applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari” nei confronti della rea che veniva immediatamente arrestata e condotta presso la propria abitazione dove dovrà permanere in regime, appunto, di arresti domiciliari.
L’occasione è propizia per formulare alcune raccomandazioni ai cittadini.
Le truffe sono degli episodi di microcriminalità particolarmente insidiosi soprattutto per le categorie deboli, fra cui le persone anziane; in genere il truffatore o truffatrice (quasi sempre una persona distinta, ben vestita, con una buona parlantina, esperta di affari, gentile e che sa dimostrarsi colta) cerca di scegliere la propria vittima in base alla gentilezza, all’ingenuità e alla disponibilità verso il prossimo, qualità che rendono il malcapitato particolarmente vulnerabile; a volte cerca di ingenerare un timore reverenziale nella vittima assumendo l’identità di pubblico ufficiale (anche carabiniere), impiegato pubblico o funzionario di aziende.
Potrà risultare utile prendere le seguenti precauzioni:
non partecipare a lotterie non autorizzate, non acquistare da sconosciuti prodotti miracolosi, oppure oggetti che vengono presentati come opere d’arte o pezzi di antiquariato;
non accettare in pagamento assegni bancari se non da persone di fiducia;
non cambiare grosse somme di denaro con banconote da piccolo taglio a sconosciuti, perché potrebbero essere false;
diffidare sempre di chi ti ferma per strada e dice di conoscerti, raccontando di amici e parenti;
non farsi accompagnare a casa da sconosciuti o, ancora, non accettare di accompagnarli in banca o in posta.
Per fare alcuni esempi, si segnala la truffa, particolarmente insidiosa, così detta “del lascito ereditario”, nella quale i malfattori, spesso assumendo un accento straniero, convincono il malcapitato ad anticipare ingenti somme di denaro al fine di liberare eredità o donazioni giacenti presso qualche fantomatico notaio.
Esistono poi dei casi in cui il truffatore finge di essere un funzionario di Polizia, di banca, della posta, del comune o delle aziende erogatrici di vari servizi. Questi delinquenti cercano di entrare nelle abitazioni, soprattutto delle persone anziane, con le scuse più fantasiose (clonazione di carte di credito, cambio di soldi falsi, verifica di bollette o di impianti domestici malfunzionanti). In genere, tale atteggiamento serve per verificare dove vengono custoditi i risparmi o per cercare direttamente di estorcere somme di denaro.
Per qualunque problema o per chiarire qualsiasi dubbio i Carabinieri consigliano di chiamare il 112.