CENTRALINE IDROELETTRICHE: NUOVE PROCEDURE PER RILASCIO AUTORIZZAZIONI. BOTTACIN: PIU’ ATTENZIONE AGLI ASPETTI AMBIENTALI
VENEZIA Più attenzione ai parametri ambientali che saranno valutati attentamente insieme a quelli di carattere energetico nella scelta del progetto vincente: è quanto prevedono le nuove disposizioni in materia di procedure per il rilascio di concessioni di derivazione d’acqua pubblica ad uso idroelettrico e per il rilascio dell’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di impianti idroelettrici. Il provvedimento, approvato ieri dalla giunta regionale, è stato illustrato oggi a Belluno dall’assessore regionale alle politiche ambientali Gianpaolo Bottacin. Muovendosi all’interno di una normativa statale (principalmente regolata dal D.lgs. 152/2006 e dal R.D. 1775/1933) ed europea (Direttiva 2000/60) – ha spiegato l’assessore – il punto di partenza è la classificazione dei corpi idrici superficiali. E’ all’esame della competente commissione consiliare il provvedimento già adottato dalla giunta regionale per il proseguimento di questa attività che serve per fotografare lo stato di salute delle acque superficiali, sulla base di parametri chimici ed ecologici. La classificazione di corsi d’acqua e laghi, curata dall’ARPAV, è costantemente aggiornata. Pone anche – ha detto Bottacin – dei “paletti” per tutti i tipi di interventi, anche quelli idroelettrici, perché le direttive europee indicano come obiettivo il mantenimento della qualità delle acque ma nel contempo anche un maggiore ricorso alle fonti rinnovabili, prima fra tutte la risorsa idrica. Il “peccato originale” che ha portato all’incremento delle richieste di realizzazione di impianti idroelettrici è la presenza di specifici incentivi statali per quanto riguarda le fonti rinnovabili di energia. Molti impianti – ha detto Bottacin – senza incentivi non si reggerebbero. Ma oltre alla classificazione delle acque, da cui si parte per autorizzare nuove centraline, e alle misure di rafforzamento della tutela ambientale già previste, è in itinere anche la nuova legge sulla Commissione regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) che introdurrà un concetto importante: quello del coinvolgimento degli enti locali nel momento decisionale. Oggi i comuni sono solo sentiti dalla Commissione che prende le sue decisioni in autonomia, poi ratificate dalla giunta regionale. Quando la nuova legge sarà approvata, la Commissione VIA continuerà ad esprimere il suo parere tecnico, ma sarà una conferenza di servizi, in cui gli enti locali avranno diritto di voto trasferendo il momento decisionale verso il basso. Nel frattempo la giunta regionale ha predisposto le nuove procedure, che introducono criteri più equilibrati sul piano ambientale. Oggi infatti, in base alla normativa statale ed europea, vengono valutati dalla Commissione VIA in regime di concorrenza solo i progetti delle centraline idroelettriche che garantiscono la maggior produzione energetica. Con le nuove disposizioni regionali la Commissione VIA valuterà invece tutti i progetti ritenuti ammissibili che verranno presentati e la scelta del progetto vincente terrà conto di una lunga e complessa lista di parametri sia energetici che ambientali. La procedura VIA analizzerà anche l’impatto delle opere di presa degli impianti proposti. La nuova disciplina – ha precisato l’assessore – si applicherà ora a tutti i progetti presentati in regime di concorrenza che iniziano il procedimento ma anche a quelli attualmente in corso, facendo però salve solo per questi le fasi procedimentali concluse e gli atti intermedi già perfezionati in base alle disposizioni precedentemente in vigore