Quella caserma è un pugno in un occhio, uno sfregio alla città che vorrebbe presentarsi in modo migliore al visitatore. Passi l’assenza di fiori o gli abbellimenti di un tempo quando i bilanci non erano costantemente in cura dimagrante, ma non quell’orrore in centro città. Una struttura che si sta ripiegando su se stessa ora delimitata da un’alta recinzione in ferro che ricorda il campo di concentramente, ci manca solo il filo spinato. La proprietà della caserma e palazzina adiacente dove una volta c’era un’attività commerciale è della Turinvest di Padova e Belluno Iniziative. Quella recinzione s’è resa necessaria perché la caserma perde i pezzi. Lo scorso inverno, come aveva fatto notare il Gazzettino s’è anche formata una voragine nel tetto. Eppure un tempo è stata la prestigiosa Caserma 22 marzo 1848 nella quale l’allora Ministero della Difesa aveva investito parecchi milioni di lire trasformandola in un gioiello dell’Esercito sede di ritiro degli sportivi, dei sottoufficiali e di incontri tra ufficiali che facevano riferimento alla Caserma Fantuzzi di Belluno. La recinzione in ferro a lato della regionale 203 Agordina è anche motivo di disagio per i pedoni costretti ad attraversare la strada dove ci sono stati spesso investimenti, inoltre leva alla città 15 parcheggi non a pagamento perché su suolo privato e la proprietà non ha mai sollevato eccezioni in attesa di recuperare l’edificio.
“Non è una scelta dell’amministrazione comunale – risponde il sindaco Sisto Da Roit – la ex caserma è stata venduta e di conseguenza chi la detiene decide come procedere, in questo caso per l’incolumità delle persone ha precluso la zona dei parcheggi, comunque privati”.
Agordo per quanto dovrà convivere con questo brutto biglietto da visita?
“Non lo sappiamo. La proprietà aveva chiesto all’amministrazione delle modifiche al Pua (piano urbanistico attuattivo) per rendere l’investimento più consono ai tempi attuali. Ma se l’amministrazione non ha posto paletti ci ha pensato la Sovrintendenza bloccando i progetti. Purtroppo dalla Turinvest è arrivata la notizia che non esiste un piano B, un altro progetto e quindi tutto rimane come sta”.
Il progetto prevedeva la trasformazione in immobile commerciale-residenziale con la piazza d’armi interna coperta a vetri a trasformata in luogo di eventi. Con il progetto sarebbe finalmente stata risanata anche la zona ex officine Parissenti.
Mirko Mezzacasa