È morto don Livio Piccolin
per quasi trent’anni missionario in Brasile
Questa mattina (lunedì 12 giugno) è morto don Livio Piccolin, per una complicazione che ha aggravato le sue difficoltà di respirazione contro le quali lottava da parecchi anni. Don Livio era nato a Falcade nel 1945 ed era stato ordinato il 6 giugno 1972 dal vescovo Gioacchino Muccin. Il ministero sacerdotale lo aveva visto per un primo periodo in tre parrocchie della diocesi di Belluno-Feltre: vicario cooperatore di Agordo, dal 1972 al 1974, quindi di Sospirolo, dal 1974 al 1976 e poi parroco di Chies d’Alpago dal 1974 al 1981. In quell’anno la partenza per la missione “ad gentes” che pure conosce tre tappe.
Dal 1981 è stato con i confratelli bellunesi don Aldo Giazzon, don Luigino Canal e Luciano Cason nella diocesi di Feria de Santana nello stato di Bahia, in Brasile; in quella diocesi dove è rimasto, anche dopo la partenza di don Giazzon e di don Canal, fino al 1989.
Nel 1989, su invito del vescovo di Paulo Afonso don Mario Zanetta si è trasferito in quella diocesi, sempre nello stato di Bahia, sulle rive del Rio San Francisco. Dal 1989 al 2002 ha preso la cura di una zona missionaria, Gloria e Quixaba. A Quixaba, dove risiedeva, ha ricevuto la visita del vescovo di Belluno-Feltre Pietro Brollo tra il 1998 e il 1999.
Nel 2002 comincia l’ultima tappa della sua vita missionaria: è l’anno in cui don Piccolin è passato a Canudos, sempre in diocesi di Paulo Afonso (dove poi operarono don Vito De Bastiani e don Lucio Pante). Canudos è molto conosciuta nella storia della Chiesa brasiliana perché, alla fine dell’Ottocento, è stato il luogo dell’epopea di Antonio Conselheiro, un riformatore capace di radunare 20mila persone nullatenenti per un esperimento riuscito di comunità sociale e religiosa, di preghiera e di lavoro, alternativa alle miserie morali e materiali del Nordeste, ieri ancora maggiori di oggi. Questa esperienza, modellata sul Vangelo e sulla comunità degli Atti degli Apostoli, venne soffocata nel sangue dai poteri locali e dall’esercito governativo: Canudos fu distrutta nel 1897; resta nella storia sudamericana come bandiera di un’esperienza unica di riscatto dalla schiavitù e dalla marginalizzazione, e la parrocchia di Canudos ha il compito di coltivarne la memoria. Per don Piccolin gli anni di Canudos sono stati anni gli anni più incisivi, sia in riferimento al ricordo dell’esperienza di Conselheiro, sia per il ministero nelle comunità di base, sia nell’educazione del laicato alla politica per un progetto di liberazione.
«Don Livio aveva molto a cuore il Vangelo letto nelle comunità di base e in perenne confronto con la vita quotidiana – è il ricordo di don Luigino Canal, confratello nella missione – gli stava a cuore il protagonismo dei laici, che nelle sue comunità assumevano molti ruoli, anche di guida nella Parola di Dio. A Canudos ha aiutato a costruire la chiesa nuova e, con la chiesa materiale, ha accompagnato la crescita della Chiesa di persone». In diocesi di Paulo Afonso nei primi anni Duemila fu Vicario generale del vescovo Esmeraldo Farias de Barreto e, nel 2007, Amministratore diocesano al momento del trasferimento del vescovo Esmeraldo a Santarem in Amazzonia. L’attuale vescovo di Paulo Afonso Guido Zandron, di origini trentine, aveva visitato don Livio Piccolin giovedì scorso per portargli il suo saluto e la sua benedizione; al suo capezzale, durante la sua lunga malattia, anche i Vescovi Giuseppe Andrich e Renato Marangoni. Lucido fino all’ultimo (ieri, domenica 10, sera, aveva ricevuto la visita di don Luigi De Rocco, pure missionario “fidei donum” in Brasile negli anni passati), don Livio ha vissuto un ministero generoso e vissuto con tanta pazienza e fede nei problemi di salute dell’ultimo periodo. Le esequie saranno celebrate mercoledì 14 giugno alle 15 nella chiesa arcipretale di Falcade.