Belluno, 11 agosto 2015 – Carenza idrica: in una ventina di comuni indispensabile la limitazione dei prelievi da acquedotto. Disponibilità idrica in progressivo calo. Da ieri notte, a Lamon, sospesa l’erogazione dalle 23 alle 5. La misura attuata potrebbe essere adottata anche in altri comuni. Bim Gsp, gestore del servizio idrico nel bellunese, rinnova l’invito all’utenza bellunese a fare un uso parsimonioso dell’acqua di acquedotto: consentiti gli usi alimentari ed igienico sanitari, da evitare invece gli usi secondari (irrigazione di orti, giardini, spazi verdi, lavaggio auto, ecc..). L’invito, esteso a tutti naturalmente, riguarda in particolar modo le zone dove al momento si registrano le maggiori criticità e il progressivo calo di livelli, vale a dire Belluno, Ponte nelle Alpi, Limana, Trichiana, Mel, Lentiai, San Gregorio, Santa Giustina, Cesiomaggiore, in tutto l’Alpago, Feltre, Pedavena, Lamon e a Santo Stefano di Cadore. “Le sorgenti bellunesi – spiega la società – in questo periodo risentono di un forte e progressivo calo di portata dovuto al particolare andamento stagionale. A questo si aggiungono il livello elevato delle temperature e la maggior presenza turistica, che fanno aumentare inevitabilmente i consumi. Per questo invitiamo l’utenza a limitare allo stretto necessario i prelievi da rete idrica, in modo da evitare disagi diffusi”. E prosegue: “La situazione idrica del momento è molto delicata e, in mancanza di precipitazioni significative, è destinata a peggiorare. Per questo il monitoraggio sugli acquedotti da parte della nostra società è costante e quotidiano, come pure stretto è il raccordo con le autorità locali (Comuni e Prefettura). Importante, quindi, la collaborazione di tutti ad un maggior risparmio idrico”.