Carabinieri denunciano una coppia della Repubblica Ceca in vacanza ad Alleghe
Alleghe. Probabilmente la coppia di turisti della Repubblica Ceca è rimasta vittima del luogo comune che vede il Belpaese caratterizzato da sole, mare e temperature oltre i 20 gradi anche d’inverno, così, quando hanno prenotato la vacanza ad Alleghe, invece di un abbigliamento adatto alle piste da sci del Monte Civetta, i due devono aver pensato di mettere in valigia costumini, maschera da sub, paletta e secchiello, per un tuffo rigenerante dalle sponde sabbiose del lago, piuttosto che qualcosa di abbastanza pesante da affrontare la neve invernale. Ma l’impatto con il clima inaspettatamente rigido non deve averli scomposti troppo, infatti, appena arrivati, la famiglia al gran completo, compresi i due bimbi piccoli del tutto inconsapevoli del piano di mamma e papà, si è presentata in un negozio di articoli sportivi del centro turistico e ha fatto la spesa di abbigliamento tecnico da montagna, salvo poi omettere di pagare quanto dovuto per il rinnovo del guardaroba.
E inizialmente l’avevano fatta franca, d’altronde il personale del negozio non avrebbe mai sospettato che una coppia di turisti stranieri, accolti sempre di buon grado nelle nostre valli, potesse pensare di rubare in compagnia dei propri bimbi. Così, quando sono usciti dal negozio senza acquistare nulla nonostante si fossero provati numerosi capi di vestiario, il consueto scambio di sorrisi non aveva sollevato particolari sospetti. Più tardi, però, nel constatare la mancanza di alcuni vestiti tecnici dagli espositori, il dubbio che l’affabile famigliola avesse approfittato della cortesia ricevuta ha preso il sopravvento. È bastato visionare i filmati delle telecamere a circuito chiuso, opportunamente montate all’interno dell’esercizio commerciale, per scoprire che, mentre i due bimbi si facevano rincorrere tra gli scaffali, i “grandi” si dedicavano ad arraffare quanto più potevano, nascondendo i vestiti in borse e tasche. Piumino, guanti da sci, scarpe da trekking e maglie termiche, in tutto oltre 700,00 euro di materiali che devono essere stati particolarmente apprezzati. Infatti, al termine della vacanza, il giorno prima di rientrare a casa, la famiglia ceca ha ben pensato di fare ritorno nello stesso negozio, interessata probabilmente a riportare a casa qualche altro meraviglioso capo termico che tanto bene era riuscito a tenerli al caldo durante l’esperienza sulla neve. Ma l’errore di tornare sul luogo del delitto è stato fatale anche per questa strampalata coppia; subito riconosciuti, questa volta, oltre a non aver dato loro modo di accaparrarsi nulla, dopo aver avvisato i carabinieri della Stazione di Caprile Bellunese, il personale del negozio ha discretamente seguito la coppia sino al quartiere dove aveva preso casa in affitto.
I militari dell’Arma, eseguiti i preliminari accertamenti presso le agenzie del posto, hanno così scoperto sia l’esatto indirizzo dei coniugi stranieri sia che gli stessi il mattino seguente sarebbero tornati a casa. Da quel momento è scattata l’operazione: dopo aver piantonato l’abitazione per tutta la notte – a quel punto non si poteva escludere che i due ladri caricassero refurtiva e figli in macchina nottetempo e tentassero di espatriare senza nemmeno saldare il conto dell’affitto dell’appartamento – i carabinieri li hanno bloccati sull’uscio di casa mentre, di buon mattino, tentavano di uscire valigie alla mano. Imbarazzo, finte difficoltà con la lingua, bimbi utilizzati per intenerire i militari… armi troppo spuntate per riuscire a raggirare chi ha padronanza della situazione: i carabinieri si erano portati dietro un interprete, immaginando che i cechi avrebbero cercato di passare per sordi!
Il palco è caduto al termine della minuziosa perquisizione, una volta riemersa tutta la refurtiva dalle valigie. Gli attori si sono quindi spostati in caserma, un teatro meno adatto alle commedie, dove, mentre i piccoli incolpevoli venivano intrattenuti dai militari, ai genitori, 64 anni lui e 42 lei, veniva formalmente contestato il furto aggravato, accusa della quale dovranno rispondere in concorso davanti l’Autorità Giudiziaria italiana.
Al termine delle formalità di rito, considerata l’assenza di precedenti penali in Italia, alla famiglia ceca è stato permesso comunque di rientrare a casa. La prossima volta che torneranno in Italia sarà per difendersi davanti ad un Giudice, magari per quella data si ricorderanno di mettere qualcosa di pesante in valigia.