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APRIAMO GLI OCCHI, ORA TOCCA A NOI. LE BANDE DOPO AVER SVALIGIATO LA VALBELLUNA HANNO PUNTATO LA VALLATA. APRIAMO GLI OCCHI E NON INDUGIAMO NEL CHIAMARE 112 E 113 IN PRESENZA DI PERSONE E MEZZI SOSPETTI. FACCIAMO CHE NON SI RIPETA QUELLO CHE E’ SUCCESSO ALTROVE PER GIORNI E GIORNI. NELL’AGORDINO GIà SI RUBA DA UNA DECINA DI GIORNI ANCHE SE LE NOTIZIE NON SONO STATE RESE NOTE…ADESSO PERO’ LO SAPPIAMO!!! SVEGLIAMOCI AGORDINI!
L’Agordino è di nuovo terrra di conquista, dopo il furto della scorsa domenica a Voltago, i malviventi hanno preso di mira e con successo abitazioni a Cencenighe e San Tomaso. Da una prima stima a Cencenighe sono stati rubati preziosi di grande valore affettivo ma non solo visto che si parla di 50 mila euro in preziosi. A San Tomaso i furti sono avvenuti nel tardo pomeriggio di sabato e sono state passate in rassegna alcune abitazione in località Vare sulla strada che sale verso Alleghe.
In via Mazzarol a Cencenighe, strada per lo stabilimento Luxottica in località Faè, il furto è avvenuto nella notte di sabato. I proprietari dell’abitazione, marito, moglie e figlia, stavano dormendo nella taverna accanto alla casa, in posizione opposta alla porta di ingresso della villetta. I ladri sono arrivati sicuramente a piedi dalla vicina regionale 203 Agordina all’altezza del lago del Ghirlo, la strada che porta alla villetta è senza uscita e i vicini avrebbero anche potuto sentire il motore dell’auto. Forzata la porta d’ingresso hanno messo sotto sopra l’appartamento, in camera dopo aver svuotato tutti i cassetti hanno trovato ben nascosto dietro al letto la “cassaforte” di casa con i gioielli e denaro contante per 500 euro. Non contenti hanno rubato almeno 2 milioni di vecchie lire che la famiglia custodiva per ricordo, erano i risparmi dei genitori che un paio d’anni fa la famiglia Gaiardi, pur provandoci, non è riuscita a cambiare in Banca d’italia. Chi ha agito nella notte era probabilmente a conoscenza che in casa non c’era nessuno, una volta all’interno peraltro non ha esitato ad accendere tutte le luci per rovistare meglio tra le cose altrui.
“Sabato sera – racconta il capofamiglia Alessandro Gaiardi – abbiamo cenato e abbiamo dormito in taverna come succede spesso. Non abbiamo sentito nulla e così pare i vicini, almeno dalle prime testimonianze raccolte. Al mattino abbiamo trovato la casa in un perfetto disordine e subito ci siamo resi conto di essere stati derubati nella notte. Mi chiedo cosa sarebbe successo se fossimo stati in casa. L’unico testimone è il pappagallo, ma dubito possa aiutare gli inquirenti”. Fortunatamente il portafoglio di Alessandro con tutti i documenti era custodito in taverna. “Tra l’altro – continua Gaiardi – avevo appena prelevato parecchio denaro contante nel pomeriggio di sabato”.
La preoccupazione cresce in vallata, a Cencenighe soprattutto, paese già preso di mira alcuni anni, una serie di furti che si sono ripetuti per parecchi giorni anche in prossimità della caserma dei Carabinieri, almeno fino a quando nel corso di una notte un cittadino di “ronda” notò strani movimenti notturni mentre i banditi agivano in pieno centro (via XX settembre) cercando di forzare una finestra. Le sue urla misero in fuga i banditi e “svegliarono” un paese. Fu l’ultimo episodio criminoso, ora a distanza d’anni la storia si ripete e preoccupa che i ladri riescano a farla sempre franca nonostante per arrivare in vallata ci sia solo una strada, la 203 Agordina peraltro, nemmeno tanto trafficata a tarda notte, nemmeno nel fine settimana.
A San Tomaso, poco sopra il ristorante al Ciamin l’altro raid ladresco. I ladri sono entrati in diverse case rubando preziosi e denaro contante, il bottino non è ancora noto. “A casa dello zio – racconta Olga Redigonda – sono entrati forzando una finestra, sfacciatamente e con le luci accese hanno rovistato ovunque, rubando i gioielli di casa e ancora non riusciamo a quantificare il bottino. Lo zio è rientrato alle 7 di sera, ha trovato le finestre aperte, ma anche una temperatura sui 17 gradi, significa che il fatto era avvenuto non molto tempo prima”. Sarebbero almeno una decina i proprietari che hanno sporto denuncia e richiesto l’intervento dei Carabinieri, tutti erano assenti quando i ladri sono entrati in casa, quindi anche ben informati sui movimenti degli agordini. “Siamo preoccupati – conclude Olga – questa è gente che non ha paura di nulla e quanto successo sabato pomeriggio ne è la conferma. Soprattutto in quanto sono per aver passato in rassegna un’intera via?”.
CANALE D’AGORDO Verso le 19.40 di sabato il Soccorso alpino della Val Biois è stato allertato per due escursionisti in difficoltà. I due, F.B., 27 anni, di Trento, e F.G., 28 anni, di Macerata, erano scesi questa mattina alle 6 da Passo Rolle per la Val Veneggia e avevano risalito il Canale dei Bureloni. Al momento di rientrare per la Val di Gares, la nebbia aveva fatto perdere loro l’orientamento a circa 2.100 metri di quota, e i due ragazzi avevano iniziato a calarsi con le doppie, per poi avvertire il 118. Avute alcune indicazioni al cellulare, le loro coordinate erano state individuate grazie all’applicazione in dotazione al Soccorso alpino e una squadra era partita per andare loro incontro. I due escursionisti sono stati incrociati sul Pian delle Comelle che stavano rientrando.
ROCCA PIETORE Sono tanti i messaggi di cordoglio che stanno arrivando a Caterina e Ida Palla, sorelle di Flaviano el faore (il fabbro) scomparso per un improvviso malore all’età di 76 anni nella sua Saviner di Rocca Pietore, nell’abitazione proprio sopra il suo angolo di cielo, quel laboratorio dove ha prodotto capolavori in ferro che fanno bella mostra nelle case e nei giardini della valle del Cordevole. “Voglio ricordarlo così”, ha detto l’amico Gianni Miola di Agordo consegnando la foto che lo ritrare al lavoro. Oggi alle 18.30 nella chiesa di Rocca verrà recitato il rosario, domani alle 15 i funerali nella stessa chiesa dove Flaviano giungerà in tarda mattinata
LA VALLE Anche Don Severino ha raggiunto la Casa di Dio e gli agordini lo vogliono immaginare abbracciato e sorridente accanto a Don Mario Vallata. I due parroci agordini hanno condiviso lo stesso percorso di vita, tanti anni all’ospedale di Agordo accanto ai malati ed ai loro parenti. Un cammino faticoso quello di Don Severino, tra le sofferenze per 17 anni, ma sempre con un sorriso e una parola buona per tutti. Nato a La Valle Agordina nel 1930, don Severino è stato assistito, negli ultimi giorni, nel reparto di lungodegenza in quell’ospedale di Agordo al quale ha dato gran parte della sua vita. Era stato ordinato il 29 giugno del 1957 e aveva prestato servizio, per molti anni di ministero, in diocesi di Isernia-Venafro, per la scarsità del clero che aveva quella diocesi; una volta tornato nel bellunese, vinte le resistenze del vescovo di Isernia, era stato nominato parroco di Spert d’Alpago nel 1975, fino al 1979; dal 1979 al 1999 era stato pievano di Domegge. Lì, molte immagini lo ritraggono, emozionato e felice, accanto a san Giovanni Paolo II: papa Wojtyla il 30 agosto 1992, nella convalescenza in Cadore dopo un’operazione subita al policlinico Gemelli, aveva celebrato l’Angelus nella piazza di Domegge. I funerali saranno presieduti dal vescovo Giuseppe Andrich martedì 2 febbraio alle ore 10 nella chiesa parrocchiale di san Michele arcangelo, a La Valle Agordina; don Severino sarà tumulato nel cimitero del paese.
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CANALE D’AGORDO, INTERVENTI SULLA STRADA MULATTIERA CENCENIGHE-FALCADE, RIFLESSIONI E RICHIESTE. LETTERA AI SINDACI DELLA VALLE DEL BIOIS E AL PRESIDENTE DELL’UNIONE MONTANA
AGORDO Emanuela, Cele e Mirco, hanno consegnato agli studenti meritevoli del polo scolastico di Agordo le borse di studio nel ricordo di Debora “Che lo scorso 27 gennaio ha compiuto 24 anni”, sottolineano i genitori. Perché è impossibile non parlare al presente, perché Debora è ancora dentro tutti coloro che l’hanno conosciuta.
Il professor Piergiorgio De Bastiani ha condotto la cerimonia con la consegna delle borse di studio a: Marco Mottes della 5^ geotecnica, Maria Chiara Della Lucia 5^ chimico e Lorenzo Busin 5^ commerciale di Falcade. Con l’occasione sono stati consegnati i diplomi agli allievi che hanno sostenuto l’esame di Stato nel luglio scorso, 80 allievi divisi tra i vari indirizzi di studio: liceo scientifico, tecnico chimico e geotecnico, professionale dei servizi comerCciali e servizi ristorazione. A presiedere la serata il nuovo dirigente scolastico Michele Di Tommaso con l’ex dirigente Bruno bulf ospite d’onore. Riconoscimenti speciali a Veronica Cherchia della 5^ liceo premiata con un assegno del Miur per l’unico 110 con lode. Premio anche per Francesca Volpe, vincitrice del concorso nazionale Master della cucina italiana.
“GLI OCCHI DEL SALAR” IL QUARTO LIBRO DI ROBERTA GALLEGO. TEA EDIZIONI.
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DOMENICA A CANALE D’AGORDO LA ZINGHENESTA, IN ANTEPRIMA LA PRESENTAZIONE A RADIO PIU OGGI ALLE 16.00
SPORT OGGI DALLE 15.10 IN TERZO TEMPO CON MARCO GAZ COMMENTI INTERVISTE E CLASSIFICHE SUL CAMPIONATO DI SECONDA CATEGORIA DELL’AGORDINA, DI SERIE B DELL’ALLEGHE HOCKEY E SULLA MARCIALONGA NELLA VALLI DI FASSA E FIEMME CON IL RACCONTO DI CLAUDIO FONTANIVE CHE HA PARTECIPATO ALLA COMPETIZIONE TRENTINA.
DAVIDE FONTANIVE, INTERVISTA DI MARCO GAZ
XV Trofeo Maurizio Zandegiacomo: oltre centoventi concorrenti al via per la classica gara di sci alpinismo e ciaspe valida come quinta prova del Lafuma Dolomiti Ciaspatour
Grande soddisfazione per la Cadini Promotion , organizzatrice della competizione, per la partecipazione e per il livello atletico degli atleti che venerdì 29 alle 20.30 hanno sfidato i muri che caratterizzano il duro percorso del Trofeo Maurizio Zandegiacomo, gara in salita giunta quest’anno alla quindicesima edizione.
Lo start è stato dato alle 20.30 per la categoria scialpinismo e, pochi minuti dopo, sono partiti gli atleti con le ciaspe. Il percorso, completamente delimitato e illuminato da fiaccole, si sviluppava sulla pista da sci che scende dal Rifugio Col del Varda e arriva al lago di Misurina.
Primo a tagliare il traguardo il forte Manuel De Col, seguito da Enrico Frescura e Michele Da RIn. Tra le donne è il gradino più alto del podio è andato a Cecilia De Filippo, seguita da Theocharis Dimitra e da Menardi Linda.
Nella categoria delle ciaspe ha tagliato per primo il traguardo lo zoldano Ruggero Berolo che ha staccato di quaranta secondi il trentino Baldessari Francesco. Terza piazza per l’atleta di casa Christian Zandonella. Il podio femminile era composto invece Da Dal Farra Marta, Monica Penzo, Zaetta Emanuela, rispettivamente prima, seconda e terza.
La gara delle Ciaspe costituiva la quinta prova del Lafuma Dolomiti Ciaspatour, che vede al comando, per gli uomini Baldessari Francesco e per le donne Penzo Monica.
La prossima prova sarà la Ciaspalonga delle Marmarole che si disputerà a Pieve di Cadore il 13 febbraio, dato che la Casparetha, in programma per il 6 febbraio, è stata rimandata al 30 del mese per mancanza di neve.