riconoscimento della Questura agli egiziani “eroi” al Mc Donald
IMMIGRAZIONE, NUOVI CENTRI D’ACCOGLIENZA A ODERZO E VITTORIO VENETO. PRESIDENTE VENETO: “A RIMETTERCI SARANNO ANCORA DI PIÙ LE COMUNITÀ LOCALI. QUESTA NON È DEMOCRAZIA” “A Oderzo i camion cominciano a portare il materiale per allestire quello che sappiamo già diverrà un nuovo ghetto: la caserma Zanusso. A Vittorio Veneto, senza informare autorità e comunità locale, si ipotizza di utilizzare un’avio superficie per un nuovo, secondo ghetto, dopo che già tante criticità ha creato il Ceis. Alla faccia delle tante grida d’allarme che si levano sul proliferare di questi lager, dove il proselitismo islamista e la malavita comune e non raccolgono adepti a piene mani”. Il presidente del Veneto stigmatizza così l’avvio di due nuovi centri profughi che sorgeranno in provincia di Treviso. “Entrambe le comunità locali avevano fatto sentire la loro voce contraria e a Vittorio Veneto si erano verificati episodi che avevano suscitato l’unanime condanna della popolazione – continua il presidente della Regione –. Quando si va contro il popolo la democrazia finisce. Finché le frontiere rimarranno aperte e senza controllo alcuno, il problema dell’immigrazione continuerà a restare sempre ed esclusivamente nostro, con ricadute devastanti sui territori. E’ inutile che il Governo ora lanci allarmi, essendo lui stesso la causa di tale stato di cose”. “Questa non è solidarietà, questo non è aiuto ai veri profughi, che sono appena un terzo di quanti arrivano da noi – conclude il presidente –. Bisogna chiudere i confini, fermare i gommoni sull’altra sponda del Mediterraneo e aprire corridoi umanitari nelle zone di provenienza, selezionando chi ha davvero diritto a essere aiutato a fuggire da fame e guerre da chi parte soltanto per un’avventura che, quasi sempre, finisce tragicamente e sulle spalle delle nostre pacifiche comunità locali”.
L’Archivio di Stato sarà potenziato De Menech «Previste tre nuove assunzioni». Il Ministero rassicura: «Mai ipotizzato lo spostamento» _ L’archivio di Stato rimarrà a Belluno. Il suo trasferimento non è mai stato ipotizzato, mentre ne è previsto il potenziamento. Il sottosegretario del Ministero per le attività culturali, Antimo Cesaro, ha risposto così in Commissione cultura all’interrogazione di metà ottobre scorso con la quale il deputato bellunese Roger De Menech chiedeva al ministero rassicurazioni sul futuro dell’istituto. «Avevo già avuto rassicurazioni dal governo», riporta De Menech, «ma ho voluto fare comunque l’interrogazione per fugare ogni dubbio sulla sorte dell’Archivio di Belluno. Il sottosegretario ha riferito inoltre la volontà del Ministero di assumere tre persone nell’ambito del piano nazionale di rinforzo del settore cultura e turismo. Queste persone completeranno la nuova pianta organica dell’archivio di Belluno che prevede 12 unità di personale, di cui 3 funzionari archivisti». Le nuove assunzioni saranno utili soprattutto per proseguire il progetto di valorizzazione della documentazione processuale del Vajont, trasferita a Belluno dall’Aquila dopo il terremoto del 2009 in base a una convenzione stipulata tra il Ministero e il Comune di Longarone. Negli anni trascorsi l’archivio è stato digitalizzato e sono state fatte le copie di sicurezza. Successivamente, su iniziativa della Fondazione Vajont e dell’Associazione Tina Merlin è stata avviata la procedura per presentare la candidatura per iscrivere l’archivio del Vajont nel Registro della Memoria dell’Unesco. Proprio a questo scopo a gennaio si sono riuniti a Belluno tutti i soggetti coinvolti e hanno predisposto una bozza di accordo per la costituzione del gruppo promotore della candidatura. Le prossime attività riguardano la pubblicazione on line dei documenti su un portale tematico all’interno del Sistema Archivistico Nazionale. «Nelle prossime settimane», annuncia De Menech, «il sottosegretario Cesaro verrà in visita all’Archivio di Stato di Belluno per verificare come prosegue il progetto di valorizzazione dell’archivio processuale del Vajont». Proprio per valorizzare la memoria del Vajont, il ministero lo scorso anno ha finanziato il Museo del Vajont con 50 mila euro.
Riconfermata la collaborazione tra BLACKFIN e ARRIGO CIPRIANI
Balckfin e Cipriani, due realtà del vero Made in Italy, hanno rinnovato presso il famosissimo ristorante Harry’s Bar di Venezia la loro collaborazione per la vendita in tutto il mondo, ma particolarmente a New York e negli USA, della linea di occhiali “Arrigo Cipriani”. Blackfin, azienda bellunese, si riconferma una realtà dinamica e vocata a una produzione di alta gamma che può soddisfare fasce di clientela in tutto il mondo alla ricerca della qualità e dello stile italiano. Anche questa iniziativa è una importante valorizzazione della capacità imprenditoriale bellunese che serve, utilizzando sinergie con i più conosciuti brand quali Venezia e Cipriani, per sviluppare la visibilità del nostro territorio.
CHIUDI ALLA GRANDE LA STAGIONE INVERNALE AD ALLEGHE CON LO SPLASH PARTY ! Con una piscina gigantesca, un’enorme Fionda Umana e gli Shandon Live On Stage scopri lo Splash Party più grande di sempre al quale non potrai assolutamente mancare! Alleghe, giovedì 31 marzo 2016 – Alleghe Funivie Sono attese migliaia di persone domenica 3 aprile ai Piani di Pezzè di Alleghe per l’ottava edizione dello Splash Party, l’evento di chiusura della stagione invernale più cool delle Dolomiti. Sarà un’imperdibile giornata di festa fra sole, neve e tanta musica. Lo scorso anno 6000 appassionati hanno invaso i Piani di Pezzè. Il format è sempre lo stesso: una piscinadi 30 metri scavata nella neve da attraversare con sci, snowboard, mezzi autocostruiti e qualsiasi cosa in grado di scivolare! Partecipare è facile: l’iscrizione è gratuita, basta solo un po’ di fantasia, tanta voglia di divertirsi e poca paura di bagnarsi. Ad arricchire il programma, a grande richiesta, tornerà la “Fionda Umana” presentata, per la prima volta in Europa, proprio ad Alleghe che permetterà a tutti di poter provare l’ebbrezza di diventare proiettile per un giorno!
L’evento avrà inizio alle ore 10.00 con l’apertura della piscina e della fionda e continuerà fino a tarda sera accompagnata dalla performance live dei Dj di radio Piterpan e la musica degli Shandon, band fondamentale
nella scena indipendente italiana, a pochi mesi dall’annunciata reunion. Lo Splash Party arriva a chiusura di una stagione, come ormai da tradizione ad Alleghe, ricca di eventi e prevede inoltre un Opening Party nella serata di sabato 2 aprile a partire dalle ore 16.00 alla Grande Baita Civetta. Per maggiori informazioni visita il sito: www.alleghefunivie.com
Dolomiti Rally Day, Sono 62 gli equipaggi iscritti al Dolomiti Rally Day, la competizione rallistica organizzata dall’Associazione sportiva Tre Cime Promotor, in collaborazione con il Dolomiti Racing Motorsport, in programma sabato 2 e domenica 3 aprile, con partenza ed arrivo nella centralissima Piazza Libertà di Agordo. Non mancano i “grossi calibri”, a cominciare da Roberto Scopel, su Renault Clio Super 1600, per passare a Sandro Giacomelli, anche lui su Renault Clio Super 1600, e proseguire con Alessandro Battaglin, su Mitsubishi Lancer Evo. Ma quelli citati sono solo tre dei possibili piloti che lotteranno per la vittoria assoluta. Da tenere d’occhio, infatti, ci sarà lo stuolo di concorrenti, ben undici, impegnati nella classe Super 1600 (l’eterno bellunese “Brik”, su Fiat Punto, proverà a dire la sua in mezzo a tante Clio, Peugeot 206 e Citroen Saxo; con la vettura numero 2 sarà alla terza esperienza da pilota il trevigiano di Valdobbiadene Ivan Agostinetto, imprenditore che con la propria azienda fornisce il prosecco per le premiazioni sul podio della gara). Grandi numeri promettono gli agordini Lino Lena-Nicola Decima, su Renault Clio R3C, ma un ruolo
di primo piano vuol recitarlo anche Denis Mezzacasa, su Renault Clio Williams A7. Massimo Cesa, su Renault Twingo R2B, è un altro pilota bellunese di cui non si devono certo scoprire le qualità, mentre l’alpagoto Manuel Dall’O’ sarà al debutto sulla Renault Clio RS della classe N3. Il Dolomiti Rally Day vedrà impegnate anche quattro vetture storiche: la Opel Kadett Gsi di Stefano e Lino Oss Pegorar; la Opel Kadett Gt/E di Codato-Busolin; la Lancia Beta Montecarlo di Zanchetti-Ghirardelli e la Fiat 127 Sport di Luciano e Lorena Chivelli. Il Dolomiti Rally Day abbraccia il “Cuore delle Dolomiti” facendo di Agordo il proprio fulcro operativo. Il percorso di gara, per complessivi 138,76 chilometri, sarà incastonato fra alcune delle più suggestive ed affascinanti montagne dell’Agordino: Moiazza, Civetta, Agner. Proprio il “Gigante delle Dolomiti”, l’Agner, dà il nome ad una delle due speciali che, assieme alla Sasso Bianco, caratterizzeranno la corsa. I concorrenti affronteranno ciascuna speciale tre volte, per un totale di quasi 39 chilometri di prove. Il quartier generale della manifestazione saranno ospitati da Botol Group, in località Valcozzena. Il programma prevede nella mattinata di sabato 2 la consegna agli equipaggi dei radar del tracciato; le ricognizioni potranno essere effettuate a partire dalle 9 e fino alle 13. Nel pomeriggio di sabato, dalle 14 alle 18.30, Botol Group ospiterà le verifiche di concorrenti e vetture. Domenica 3 aprile il primo equipaggio lascerà il palco partenza di Piazza Libertà ad Agordo alle 9; gli arrivi sono previsti a partire dalle 16.48. Domenica, in occasione della gara, sono previste le seguenti chiusure della circolazione, in ogni caso fino al transito dell’auto “scopa” con lampeggiante verde acceso: P.S. 1-3-5 “Agner”, Strada provinciale 3 “Valle Imperina”, dal km 0+100 bivio Rivamonte-passo Cereda, in
Comune di Agordo, fino al km 4+660, in località Le Miotte, in Comune di Rivamonte Agordino; Strada
provinciale 26 “di Digoman” dal km 0+000, in località Le Miotte, in Comune di Rivamonte Agordino, fino a
Voltago Agordino: dalle 08,05 alle 17,30; P.S. 2-4-6 “Sasso Bianco”, in Comune di San Tomaso Agordino, Strada provinciale 8 “di San Tomaso”, dal km 0+500 al km 7+300: dalle 08,44 alle 17,45. Al termine di ciascun passaggio sulle prove speciali il direttore di gara potrà consentire la riapertura al transito per un tempo massimo 30 minuti.
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