EROSTATO NON SEMINA SOLO CARAMELLE, MA ANCHE E SOPRATTUTTO TERRORE
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FOTO E LETTERA A GIGI SOSSO, GIORNALISTA DEL CORRIERE DELLE ALPI, REDAZIONE BELLUNO
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EMERGENZA IMPIANTI, IL VENETO NON E’ IL TRENTINO. AUTONOMIA CHE FA LA DIFFERENZA, PER ORA A PAROLE
COLLE SANTA LUCIA_ROCCA PIETORE Non è bussando alla porta della Regione che si riaprono gli impianti di Malga Ciapela e Passo Giau, la soluzione non è tra le carte dei palazzi veneziani bensì nei faldoni dei centri di potere della capitale. Ne è certo l’assessore regionale Federico Caner, indirettamente chiamato in causa sulla problematica quando gli impiantisti hanno puntato il dito contro la Regione.
“Gli impianti sono attualmente chiusi – garantisce Federico Caner – perché devono sottostare a precise norme statali, non regionali. E’ il momento di insistere con i candidati alle elezioni politiche affinché portino l’argomento in sede romana ed a livello governativo si cambi in via definitiva quella normativa che oggi chiude skilift e seggiovie”.
Ma le elezioni sono il 4 marzo e un mese dopo passata Pasqua la stagione è finita e si conteranno i danni.
“L’unica soluzione immediata è che la Provincia si assuma la responsabilità di rilasciare le autorizzazioni di apertura in deroga valutati i rischi valanghivi. Ovvero, che dia il permesso di aprire in deroga quando non sussiste il pericolo valanghe con chiusura immediata in caso contrario”.
La Provincia e non la Regione può firmare deroghe e autorizzazioni?
“L’ho più volte spiegato, anche all’amico e impiantista Stefano Illing, l’autorizzazione la dà la provincia una volta ottenuto il lasciapassare Ministeriale”.
Sembrerebbe uno scarico di competenze.
“Ma non lo è. Ci sono le norme e per risolvere la situazione alla base vanno cambiate nella sede deputata”.
Anche in Trentino Alto Adige ci sono le norme dello Stato Italiano.
“E’ assurdo constatare che i colleghi trentini hanno gli stessi problemi, che ci sono impianti potenzialmente a rischio valanghe quindi situazioni simili, ma con Provincia e Regione a statuto speciale si dribblano le normative statali e gli impianti girano ugualmente, quasi una beffa”.
Quindi una volta ottenuta l’autonomia…
“Chiederemo che anche questa sia una delle materie concesse alla Regione, allora sì toccherà alla Regione mettere mano alle normative con il buon senso, mettendo in sicurezza le persone e non gli impianti anche quando le valanghe non cadono e l’economia di una valle viene messa in ginocchio”.
Anche perché il problema con il tempo interesserà tanti comprensori, uno dopo l’altro.
“Tanti sono gli impianti che rischiano la chiusura è vero, questo per sottostare ad una norma statale”.
A proposito di stranezze a Malga Ciapela uno skilift viene chiuso per pericolo di valanghe, ma la zona non viene transennata.
“Lo chiedo anch’io perché si rasenta l’assurdo chiudendo un impianto potenzialmente a rischio valanghe ma al contempo ci si scorda che accanto scorre una frequentata pista che scende dalla Marmolada, che è un collegamento del Sellaronda. Non solo, al di là dello skilift sbarrato c’è la strada che porta a Passo Fedaia e in Trentino che non mi risulta sia stata chiusa per pericolo di valanghe” .
L’INTERVISTA DI MIRKO MEZZACASA FEDERICO CANER, ASSESSORE REGIONALE
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QUANDO LA DESTRA NON SA COSA FA LA SINISTRA?
DOLOMITIBUS 1
La seggiovia Fedare è chiusa da due giorni ma i pullman della Dolomitibus del servizio skibus continuano a percorrere la tratta da Pescul ogni trenta minuti come se l’impianto fosse regolarmente aperto e gli sciatori necessitassero di un mezzo di trasporto. Ma la seggiovia è chiusa, così come chiusa è la pista che porta a valle quindi nessuno scende fino all’arrivo del Pullman per salire e raggiungere il comprensorio del Civetta da Pescul. Inspiegabile anche il fatto che comunque il pullman non arriva fino al capolinea ma si ferma molto prima dove inverte la rotta e ritorna a Pescul, sia all’andata che al ritorno sul pullman c’è solo l’autista, ovviamente se le piste sono chiuse, la seggiovia chiusa e il collegamento interrotto. Probabilmente agli autisti non sono ancora state date disposizione per un servizio in economia.
APPIEDATI A CENCENIGHE
DOLOMITIBUS 2
Mercoledì mattina gli studenti di Cencenighe e più giù fino ad Agordo sono rimasti a piedi. Non hanno potuto salire sulla corriera di linea, l’unica alle 7.25 diretta dall’Alto Agordino ad Agordo, perché troppo piena. Un secondo pullman sarebbe rimasto fermo ai box per un guasto. Da Agordo sarebbe anche partita un pullman verso Cencenighe per raccogliere coloro che sono rimasti a piedi, tra l’altro anche nel giorno di mercato ad Agordo con un afflusso non indifferente di persone verso il capoluogo. “Non so se la Dolomitibus ha mandato un secondo pullman – racconta la mamma di uno studente – non siamo certo stati ad aspettare, ho dovuto prendere l’auto, lasciare il posto di lavoro e accompagnare mio figlio a scuola, mi risulta che in piazza a Cencenighe fossero comunque in tanti ad attendere il pullman
EMERGENZA IDRICA…. CONTINUA
TAIBON_GOSALDO Acqua di nuovo potabile a Taibon Agordino in frazione Ronch de Bosc, la decina di utenze interessate è rimasta nel disagio 12 giorni, tanti ce ne sono voluti prima di leggere il controordine di Gsp sulla scorta delle analisi della Ulss Dolomiti. A Taibon problema risolto a Gosaldo è appena iniziato, da ieri acqua non potabile in località Paganin e nelle vie Curti e Incasal, e può essere usata per scopi alimentari solo previa adeguata bollitura. Gsp ha, comunque, già adottato le necessarie misure per la disinfezione dell’acqua presente nei serbatoi e nella rete idrica con l’aggiunta di cloro
VANDALI IN LUXOTTICA, PERCHE’ ?
AGORDO Uscire dal cancello principale della Luxottica, raggiungere il parcheggio centrale per salire sulla propria auto e a pochi metri dalla serratura rendersi conto che la portiera è stata rigata probabilmente con una chiave, un vile atto vandalico, niente di peggio. “C’è di peggio – assicura Luisa che da tanto lavora alle dipendenze di Luxottica – perché non h
o trovato solo la mia lancia Y rossa graffiata, anzi rovinata, ma anche un pneumatico volutamente squarciato quindi costringendomi anche a cambiare la ruota. Fortunatamente un secondo pneumatico non è stato tagliato, ma credo per un caso perché una volta a casa in garage ho scoperto che anche quello era stato danneggiato, cioè un tentativo di tagliarlo non andato a buon fine”.
Non è la prima volta, episodi simili sono già stati segnalati e i motivi non sono noti. Nemmeno Luisa ha la minima idea del perché dell’atto vandalico.
“Vorrei fare sapere al responsabile del gesto – dice – che è una vergogna perché non c’è un motivo che giustifichi il gesto e l’auto era parcheggiato nello stallo indicato senza dare fastidio a nessuno, vorrei dirgli che se ha qualche problema con me lo venga a discutere a casa mia, lo invito anche a cena se ha un perchè”.
IL GRAZIE DI ROBERTO E MONICA A TUTTI COLORO CHE SI SONO PRODIGATI NELLE RICERCHE DI GIOVANNI TODESCO
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FORMAZIONE SPECIALIZZATA NELL’OCCHIALERIA
di Damiano Tormen
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OGGI A CORTINA IL RICORDO DEL POLIZIOTTO GIORDANO COFFEN
CORTINA Oggi alle 13.30 nella sede del Commissariato di Cortina d’Ampezzo il Capo della Polizia- Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Franco GABRIELLI parteciperà alla cerimonia di intitolazione della nuova sala del Commissariato all’Agente Ausiliario Giordano COFFEN , medaglia d’argento al valor civile alla memoria. A seguire ,nella Sala Consiliare del Municipio il Capo della Polizia parteciperà alla presentazione del libro “Antologia del Manuale del Funzionario di sicurezza pubblica e di polizia giudiziaria (1863-1912)” che sarà moderata dal giornalista Francesco CHIAMULERA, nell’ambito della rassegna “una montagna di libri”. Il Capo della Polizia dimostra ancora una volta particolare vicinanza alla provincia di Belluno e in particolare alle donne e agli uomini della Polizia di Stato che vi prestano servizio. A meno di un anno di distanza dal 18 maggio del 2017, durante il quale il prefetto Gabrielli fu presente all’inaugurazione dei nuovi locali della Digos, oggi torna tra queste montagne, questa volta per ricordare e riconoscere il giusto tributo a un poliziotto figlio di questa terra , che ha servito il proprio Paese fino all’estremo sacrificio.
Giordano COFFEN, nato l’8 novembre 1968 a Pieve di Cadore (BL), arruolato nella Polizia di Stato come Agente Ausiliario il 19 luglio 1990, fu assegnato il 20 novembre 1990, dopo la conclusione del corso di formazione, al 2° Reparto Mobile di Padova. La sera del 5 aprile 1991 era in servizio come componente di un equipaggio di una Volante della Questura di Padova.Era il suo primo servizio di controllo del territorio.Alle ore 22.10 pervenne al 113 la chiamata di una cliente del ristorante “Le Padovanelle” , la quale avvertiva che era in corso una rapina e che i malviventi erano ancora nel locale.L’equipaggio si diresse verso l’ingresso del ristorante quando uno dei rapinatori, che fungeva da palo nel parcheggio, aprì improvvisamente il fuoco con un fucile a pompa, sparando alla schiena dell’Agente COFFEN, che cadde sul colpo. Un altro componente dell’equipaggio riuscì a rispondere al fuoco, ma fu anche lui colpito a morte.I rapinatori riuscirono a dileguarsi ma successivamente, a seguito delle indagini, furono assicurati alla giustizia.
OGGI A CORTINA LA CONTESTAZIONE DEL SAP
COMUNICATO DEL SEGRETARIO REGIONALE SAP VENETO_FABIO BALLESTRIERO
CORTINA Oggi, il Capo della Polizia Prefetto Franco Gabrielli sarà a Cortina d’Ampezzo per intitolare la nuova sala riunioni del Commissariato di P.S. all’Agente Ausiliario Giordano Coffen, medaglia d’argento al valor civile alla memoria, tragicamente scomparso il 7 aprile 1991 all’Ippodromo delle Padovanelle di Padova.
La circostanza che lo porta in questa regione, che ha pagato un pesante tributo di vite, è particolarmente significativa perché celebra il sacrificio di in giovanissimo collega, vittima di un feroce gesto della criminalità.
Già in occasione della visita del Capo della Polizia a Belluno per inaugurare la nuova sede della Digos bellunese, abbiamo avuto modo di esporre il nostro punto di vista circa il suo autorevole ed indimenticabile invito di allora a “lavare i panni sporchi in casa”, che suona oggi, ma ne eravamo consapevoli già allora, come un monito, se non addirittura una minaccia, vista la recente contestazione disciplinare della sospensione dal servizio inviata al nostro Segretario Generale Gianni Tonelli, colpevole di aver criticato pubblicamente la partecipazione di un alto dirigente del Dipartimento in un video del Movimento 5 Stelle.
Che il sistema sicurezza sia debilitato per esempio dalla scarsità degli organici e “senilizzato” – vocabolo aulico e politically correct per dire che in Polizia siamo vecchi – è un dato certo e Belluno ne è l’esempio con un calo netto di circa 39 unità dal 2010 e con un’età media di 48 anni, che lo stesso Gabrielli in ogni occasione pubblica ribadisce additando un panno vergognosamente lercio da anni. Così come fa il Sap da oltre quattro anni, utilizzando dalla propria cassetta degli attrezzi sindacali prevalentemente il diritto di critica, specie se chi ha la titolarità di poter fare e decidere (..la politica…) spesso non lo fa o fa chiacchiere come si dice in Toscana. Che poi la critica non piaccia ed alla prima occasione ritenuta utile si usi l’inappropriato bastone della disciplina per punirne uno per educarne cento questo è solo un nostro modestissimo pensiero.
Dunque al nostro Capo della Polizia che nel suo messaggio, all’indomani dell’incarico ricevuto, ha citato un illustre filosofo del 1400 – Tommaso Moro – auspicando di avere “la forza di cambiare le cose che posso cambiare, la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare e soprattutto l’intelligenza di saperle distinguere”, vorremmo proporre anche questa volta alcune serenissime riflessioni.
Spiace osservare che, a nostro sommesso avviso, sinora sia apparsa assai debole la “forza” che ha messo per cambiare alcune cose che riguardano molto da vicino i nostri poliziotti. A cominciare per esempio dalle telecamere sulle divise di tutti gli agenti – il Sap lo propone da almeno 5 anni – affinché possano essere meno vulnerabili ed alla mercé di chiunque voglia accusarli delle peggiori cose. I caschi da Ordine Pubblico – il Sap lo dice da almeno 3 anni, subendo l’ingiusta sospensione del collega che disse la verità – ancora in buona parte vetusti e da sostituire con caschi nuovi ed in dotazione individuale così da evitare promiscuità igienicamente poco gradevoli. Continuiamo con giubbetti antiproiettile ancora in quantità insufficienti alle necessità e scarsamente assortiti nelle taglie. Così accade sovente che alcuni colleghi siano costretti ad utilizzare modelli “large” sebbene abbiano corporature “small” o “medium”, perché sono le uniche taglie rimaste….
Andiamo avanti con vestiario fornito a molti operatori in quantità insufficiente alle esigenze, così che spesso molti ricorrono al “baratto” tra loro o addirittura al recupero dei capi usati e dismessi dai colleghi ormai in pensione.
Queste sono solo alcune delle criticità su cui pesa fortemente la capacità di cambiare le cose che il nostro Capo ha invocato citando Tommaso Moro, assumendone, da una parte, il gravoso onere intellettuale, e dall’altra l’impegnativa responsabilità di operare l’auspicabile cambiamento, che a tutt’oggi a noi pare non stia avvenendo.
Per questo e solo per questo il sindacato esiste ed ha senso che eserciti quel diritto di critica che è prezioso come l’aria che respiriamo. Perché il sindacato ha il dovere di controllare che ciò che si dice venga poi fatto. Ha il diritto-dovere di segnalare ciò che non funziona. Ha il diritto-dovere di denunciare inadempienze, inefficienze. Su questo credo dobbiamo andare tutti d’accordo.
Così, come dobbiamo concordare sul fatto che l’esercizio della invocata virtù teologale della pazienza per accettare le cose che non si possono cambiare, serva ad accettare francescanamente quel diritto alla critica che è il sale, oltre che il fondamento sancito dall’articolo 21 della Costituzione, della nostra democrazia.
Il procedimento disciplinare contestato al nostro Segretario Generale Gianni Tonelli, rappresenta un gravissimo vulnus inferto ai fondamentali diritti riconosciuti a chi rappresenta i lavoratori. Ciò è ancor più grave perché al posto del legittimo strumento giurisdizionale a cui ogni cittadino-appartenente alle Istituzioni che si sente leso nelle proprie prerogative ha il diritto di azionare, si è ricorsi all’improprio strumento dell’azione disciplinare, esponendo la nostra Istituzione all’imbarazzante equivoco di essere il giudice ed anche l’accusatore di Tonelli e sottraendo il nostro Segretario Generale al legittimo diritto ad una difesa giusta ed imparziale che poteva esser fatta solo nelle aule di un tribunale, atteso com’è malamente congegnato il dpr 737 che regola la disciplina nella nostra Amministrazione. A proposito: da anni si dice che è ora di cambiarlo. Possiamo sperare si possa fare oppure tutto sommato è meglio tenerlo così, alla mercé di una sbilanciata e spesso strumentale arbitrarietà dell’amministrazione nel giudicare i poliziotti?
Senz’altro il luminoso pensiero di Tommaso Moro ha squarciato il buio del nostro tardo medio evo e forse ispirerà l’autorevole azione Istituzionale del Capo della Polizia, al quale vogliamo augurare che tra le sue riflessioni annoveri anche il pensiero di Voltaire, uno dei padri del nostro Illuminismo: non condivido quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto ad esprimerlo liberamente.
E’ così bella la luce della ragione e altrettanto brutto il buio dell’irragionevole irrazionalità.
COMUNICATO DEL SEGRETARIO REGIONALE SAP VENETO_FABIO BALLESTRIERO
EVASIONE: DAL GETTITO COMPLESSIVO QUASI 7,5 MILIARDI SONO RICAVATI DA MISURE UNA TANTUM
VENEZIA “Al netto delle misure fiscali straordinarie applicate nel 2017, come la rottamazione delle cartelle esattoriali e la seconda edizione della voluntary disclosure, il gettito complessivo ottenuto dalla lotta all’evasione si riduce di quasi 7,5 miliardi di euro pari a un importo percentuale sul totale incassato del 35 per cento”.
A fare questa precisazione è il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA, Paolo Zabeo, che precisa:
“Sia chiaro, non vogliamo alimentare nessuna polemica, ci mancherebbe. La stessa Agenzia delle Entrate ha precisato nel suo comunicato stampa che ben 6,5 miliardi di euro sui 20,1 incassati sono stati ottenuti con una misura temporanea coma la rottamazione delle cartelle esattoriali”.
“Più in generale – conclude Zabeo – l’evasione fiscale rimane una piaga sociale ed economica che va assolutamente contrastata attraverso una progressiva riduzione del peso delle tasse, una semplificazione della legislazione fiscale e una più incisiva azione di controllo nei confronti di operatori economici completamente sconosciuti al fisco”.
SANITA’. DA GIUNTA VENETO OK A PROGRAMMA ACQUISTI CENTRALIZZATI AZIENDA ZERO. ASSESSORE REGIONE. “NO IRPEF ANCHE GRAZIE A QUESTA CARTA GIOCATA. NUMERI TESTIMONIANO VASTITA’ DI MACCHINA DELLA SALUTE”
VENEZIA “Questa è una delle migliori carte che ci stiamo giocando e che ci permettono di essere l’unica Regione d’Italia a non aver imposto ai cittadini un’addizionale regionale Irpef sulla sanità. Una programmazione dalla quale mi auguro traspaia con chiarezza l’entità dello sforzo economico che sostiene il funzionamento dell’intera macchina sanitaria e la sua vastità”. Lo dice l’Assessore alla Sanità della Regione del Veneto, commentando la Programmazione pluriennale per gli acquisti centralizzati in sanità che, per le gare assegnate nel 2016-2017, pari a un totale di 4 miliardi 300 milioni, ha prodotto risparmi per 180 milioni circa. “Mentre continuano a imperversare troppi maghi Merlino con le loro bacchette magiche – aggiunge l’Assessore – la Regione ha cominciato questo immenso e concreto lavoro di riforma delle modalità d’acquisto già dal 2011 e oggi possiamo presentare risultati esemplari”. Tra questi, l’Assessore indica anche “l’essere riusciti a spingere il mercato ad adeguarsi e a offrire prezzi sempre più convenienti per le casse pubbliche. Un risultato impensabile fino a pochi anni fa, perché questa volta le regole del mercato le ha fatte il pubblico senza subirle, costituendo una situazione virtuosa che non potrà modificarsi in futuro”.
AREA EX BARDIN. VIA ALLE OPERAZIONI
BELLUNO Saranno effettuate entro il mese di febbraio le operazioni di pulizia e disinfestazione all’area ex Bardin: ad annunciarlo è l’assessore ai servizi manutentivi, Biagio Giannone.
«Nei giorni scorsi, abbiamo effettuato un sopralluogo con i volontari del progetto “Servizio Civile Anziani” e gli operai comunali, grazie alla concessione del curatore fallimentare, e la prossima settimana ne faremo un altro con il personale dell’Ulss 1 Dolomiti. – spiega Giannone – C’è da riordinare l’area, smaltendo ramaglie e erbacce: il nostro intervento punta a ripulire e mantenere sicura anche dal punto di vista sanitario la zona».
Oltre a creare problemi di pulizia e decoro, infatti, l’area, che occupa oltre 12.600 metri quadri, da sempre è luogo favorevole alla riproduzione delle zanzare, e per questo motivo più volte in passato si sono fatte operazioni di disinfestazione,: «È un’operazione periodica, – sottolinea Giannone – che quest’anno anticipiamo rispetto al consueto periodo. Questo ci consente intanto di avere un’area pulita e sicura prima dell’arrivo della primavera, limitando così il diffondersi di insetti e animali, e in secondo luogo ci permette anche di contenere i costi, rimuovendo sterpaglie e arbusti prima che ricrescano».
Sotto il profilo della sicurezza, poi, c’è un altro aspetto da sottolineare: «Per una questione di decoro, chiederemo al curatore fallimentare di intervenire sulle gru presenti, oggetto di un altro fallimento. – conclude Giannone – Possiamo però rassicurare i residenti e gli automobilisti: quelle strutture sono studiate apposta per girare in caso di vento, evitando così di fare resistenza all’aria e causare possibili incidenti. Non c’è quindi da preoccuparsi, ma per una questione di tranquillità e di decoro sarebbe un successo poterle rimuovere».
SPORT
DOMANI ALLEGHE IN CASA CON IL COMO
I giovani spingono le Civette al primo posto
La Kanguro Alleghe trascinata dai giovani vuole continuare a mantenere la vetta del girone, non importa se condivisa con l’Ora ma la vuole e per questo domani sera punterà a vincere la sfida con il Como già battuto 7-3 all’andata e in trasferta. I Lariani occupano il terzo posto della graduatoria a 3 punti dagli agordini favoritissimo in filotto positivo da cinque turni e con un valido portiere come Diego De Silvestro autore di uno shut out a Chiavenna
“La partita di sabato – dice coach Pyri Escola è molto importante, come lo è ogni partita che giochiamo. Solo in 2 vanno ai playoff quindi non c’è più spazio per gli errori, adesso qualificarci è chiaramente il nostro obiettivo e poi vedremo. Ultimamente abbiamo giocato sempre meglio ma ci sono sempre margini di miglioramento per rendere il nostro gioco più solido”.
Nel caso di qualificazione ai playoff quale squadra vorresti evitare?
“Nessuna, le prime del master round sono tutte forti e ben organizzate ma al momento dobbiamo rimanere concentrati sul relegation round”.
I giovani della prima squadra stanno contribuendo tantissimo agli ultimi successi.
“Certamente, hanno fatto enormi progressi durante la stagione. Ad esempio, giusto per citarne uno, Nicola Soppelsa (classe 2000) è stato uno dei 5 nostri migliori difensori per la maggior parte della stagione, capace di giocare praticamente in ogni situazione della partita sebbene abbia anche sofferto di un infortunio alla spalla!”
Come sta andando il settore giovanile?
“Le squadre junior stanno crescendo sempre di più e diventano sempre più solide. Molti giocatori però militano contemporaneamente in 2 ed anche 3 categorie giocando quindi un sacco di partite. È molto impegnativo e la stanchezza a volte si vede. Soprattutto l’under 19 ha sofferto molti infortuni e spesso è stata costretta a giocare con un roster ridotto”.
L’INVITO, DI NICOLA SOPPELSA
UNDER 17
ALLEGHE-VAL PUSTERIA 2-3
PARZIALI: 1-1, 0-1, 1-1
L’Alleghe ottava in classifica esce sconfitta dalla sfida con il Val Pusteria (terzo) al termine di 60 minuti interessanti dove gli agordini hanno sfiorato la vittoria e mancato un’occasione importante. Vince la squadra di Brunico con il gol nell’ultimo minuto e mezzo di Lukas De Meo, la vera spina nel fianco dell’Alleghe-Fassa. L’Alleghe aveva iniziato a sperare in chiusura di secondo tempo dopo il gol del pareggio di Erwin De Nardin, il gol del precedente pareggio (1-1) di Francesco Soppelsa. La formazione di Juhani Matikainen, ormai acquisita la la certezza di giocare i playoff, dovrà affrontare sabato il Vipiteno.
LA METEO
PREVISIONI DEL TEMPO DA OGGI A LUNEDI
Venerdi 2
Tempo atteso: Tempo perturbato con cielo molto nuvoloso/coperto e fenomeni diffusi per buona parte della giornata, in attenuazione al pomeriggio/sera sui settori occidentali. Clima freddo invernale a tutte le quote.
Precipitazioni: Fino al mattino diffuse perlopiù moderate (80/100%), poi col passare delle ore in attenuazione a partire da Ovest, più insistenti sulla provincia di Belluno. Limite della neve in calo a 600/900 m su Prealpi, sempre a fondovalle sulle Dolomiti. Da giovedì, in 48 ore, possibili mediamente 30/50 mm con altrettanti cm di neve fresca oltre i 1200/1300 m.
Temperature: In ulteriore calo, specie in quota alla sera. Su Prealpi a 1500 m min -3°C max -1°C, a 2000 m min -5°C max -4°C. Su Dolomiti a 2000 m min -8°C max -4°C, a 3000 m min -13°C max -10°C.
Venti: Nelle valli in genere deboli; in quota moderati, in rotazione da Sud al mattino a Nord alla sera, a 10-25 km/h a 2000 m, 15-35 km/h a 3000 m.
Sabato 3
Tempo atteso: Al mattino cielo molto nuvoloso/coperto con possibilità di deboli fenomeni, in esaurimento al pomeriggio/sera, quando potranno farsi strada alcune schiarite. Clima freddo di stampo prettamente invernale.
Precipitazioni: Al mattino sparse perlopiù deboli (50/70%), nevose a fondovalle su Dolomiti, a 500/700 m su Prealpi, più in basso solo in caso di rovesci, con eventuali accumuli di 1/5 cm. Al pomeriggio ed in serata generalmente assenti (20%).
Temperature: In ulteriore calo. Su Prealpi a 1500 m min -5°C max -2°C, a 2000 m min -8°C max -5°C. Su Dolomiti a 2000 m min -10°C max -7°C, a 3000 m min -17°C max -12°C.
Venti: Nelle valli in genere deboli, con qualche possibile rinforzo di Föhn; in quota deboli/moderati settentrionali, a 10-20 km/h a 2000 m, 15-30 km/h a 3000 m.
Domenica 4
Tempo inizialmente soleggiato, ma freddo, con modesti addensamenti diurni e aumento della nuvolosità al pomeriggio/sera, quando potranno verificarsi deboli o debolissime nevicate fino a fondovalle. Clima mattutino molto freddo con intense gelate, freddo anche di giorno nonostante il soleggiamento.
Lunedi 5
Cielo perlopiù molto nuvoloso con deboli nevicate sparse e discontinue, fino a fondovalle su tutti i settori. Clima sempre freddo. Previsore: G.M