GIORNALE RADIO PIU, 03 AGOSTO 2017
DIRETTORE MIRKO MEZZACASA
INGRESSI NEL SITO IERI 2587 PAGINE VISTE IERI 10.598
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OGGI ALLA RADIO
8 05 LA RASSEGNA STAMPA, GAZZETTINO, CORRIERE DELLE ALPI, CORRIERE DEL VENETO. DA 34 ANNI DAL LUNEDI AL SABATO, L’APPUNTAMENTO QUOTIDIANO. DI MIRKO Mezzacasa
930GR MATTINA e Due Minuti Un Libro (ANCHE ALLE 17 30) QUANDO LA RADIO INCONTRA IL LIBRO. A SEGUIRE SPAZIO AUGURI
1010 LA MONTAGNA NEL CUORE, 360 GRADI DI PASSIONE AD ALTA QUOTA “STORIE DI UOMINI E DI MONTAGNE”
20 puntate, 20 emozioni, 20 modi di conoscere la montagna e i suoi cavalieri. Pra Claudio 4^ DI 20 PUNTATE
1030 E 1900 SPECIALE AllegheAlleghe-Dolomiti MANIFESTAZIONI ESTIVE, OSPITE IL PRESIDENTE CONSORZIO OPERATORI TURISTICI Michele De Toni
1100 34×24 il programma di Mirco Bencivenni per i 24 anni di radio piu
1110 COCKTAIL MAGAZINE Federica Elmi
1230 GR PRINCIPALE E ALLA MEZZANOTTE REPLICA PER CHI CI ASCOLTA DALL’ALTRA PARTE DEL MONDO O NEI TURNI LAVORATIVI DI NOTTE
13 15 le classifiche Maurizio Melita
13 30 19 30 ROCK IN QUOTA Luca Carli
14 30 GR POMERIGGIO
1500 LA METEO collegamento con il centro meteo di Arabba
COLLAGE OPERAZIONE NOSTALGIA DI Loris Scussel E’ IN VACANZA FINO AL 12 SETTEMBRE. GRAZIE A Loris PER LA BRILLANTE COLLABORAZIONE.. ED A PRESTO CON LA NUOVA STAGIONE
16 30 GR POMERIGGIO
1645 HIT PARADE STORIA DELLA MUSICA E TANTE emozioni
Mirco Bencivenni
18 30 GR POMERIGGIO
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METEO, DAL CENTRO DI ARABBA
Giovedi 3Tempo atteso: Tempo in prevalenza soleggiato, eccezionalmente caldo, con tutto sommato modesta nuvolosità cumuliforme pomeridiana e serale, che sulle Dolomiti potrà produrre qualche isolato fenomeno. Precipitazioni: Sulle Prealpi assenti (0%)
Venerdi 4Tempo atteso: Tempo perlopiù soleggiato, con modesta nuvolosità cumuliforme pomeridiana e serale, che non si esclude possa provocare qualche isolato fenomeno sulle Dolomiti. Clima sempre eccezionalmente caldo, anche afoso nelle valli.
Precipitazioni: Sulle Prealpi assenti (0%); sulle Dolomiti, specie settentrionali, assenti fino al primo pomeriggio, poi non saranno esclusi isolati piovaschi o temporali di calore tra il pomeriggio e la sera (20/30%).
Sabato 5Tempo sempre perlopiù soleggiato, eccezionalmente caldo e anche afoso nelle valli, con modesta nuvolosità cumuliforme pomeridiana e serale, e possibilità di qualche isolato temporale di calore, perlopiù limitato alle Dolomiti. Venti deboli.
Domenica 6Tempo tendente a divenire instabile, con nuvolosità irregolare cumuliforme maggiore dei giorni precedenti, cui potranno associarsi rovesci e temporali nella seconda parte della giornata. Calo termico, più apprezzabile in caso di fenomeni temporaleschi diffusi. Previsore: G.M.
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LA CRONACA LOCALE, NEL NOTIZIARIO DELLE 9.30, 12.30, 14.30, 16.30, 18.30 e nel gr della mezzanotte.
VENERDI INTERRUZIONE ENERGIA ELETTRICA A LA VALLE E FALCADE
MUORE COLTO DA MALORE
Alle 12.50 di ieri il 118 è stato allertato per un escursionista colto da malore mentre con due amici si trovava al Bivacco Cadore, in Val Stalata, sotto i Campanili di Popera, dopo aver completato la Ferrata Roghel. L’elicottero, atterrato nelle vicinanze, a 2.200 metri di quota, ha sbarcato medico, infermiere e tecnico di elisoccorso che sono subentrati ai compagni dell’uomo, Don Francesco Soccol, 65 anni, di Taibon Agordino Parroco di Cavarzano a Belluno, che stavano tentando di farlo riprendere e hanno a lungo praticato le manovre di rianimazione, purtroppo inutilmente. Constatato il decesso, la salma ricomposta è stata caricata a bordo e trasportata alla piazzola di Auronzo, dove attendeva personale del Soccorso alpino. Anche i due amici sono stati accompagnati a valle sotto shock.
DALLA DIOCESI Morto don Francesco Soccol Il cordoglio del Vescovo Renato «Don Francesco, un fratello, un amico, un padre spirituale per tutti». Così il Vescovo di Belluno-Feltre Renato Marangoni ricorda il parroco di Belluno-Cavarzano e di tutto l’Oltrardo don Francesco Soccol, morto per un malore nel comune di Auronzo quando, con un altro sacerdote e un laico consacrato del Movimento dei Focolari, stava vivendo una giornata di ricreazione in montagna. «Era un uomo di incontro – prosegue il Vescovo –non c’è persona che sia venuto in contatto con lui che non abbia percepito l’accoglienza, nello stile della pastorale che ci sta consegnando papa Francesco». Il vuoto che nella pastorale diocesana lascerà don Francesco sarà grande: oltre al ministero di parroco, era Vicario foraneo della più grande forania della diocesi, quella appunto di Belluno, e nel suo ministero sacerdotale, iniziato nel 1976, ha spaziato dalle forme più consuete della catechesi e della liturgia a quella carità che la sua adesione al Movimento dei focolari lo ha portato a immaginare e vivere in molti settori, dagli alcolisti alle famiglie. In parrocchia a Cavarzano aveva appena ospitato un “cantiere”, cioè un camposcuola con ragazzi focolarini di tutta Italia che hanno condiviso preghiera e lavoro nei locali di via Castellani. I sacerdoti suoi collaboratori a Cavarzano, don Gigi De Rocco e don Luca Sartori, ricordano la sua serenità, accentuatasi negli ultimi giorni.
ASSOCIAZIONE BELLUNESI NEL MONDO
«Per l’Associazione Bellunesi nel Mondo don Francesco era il parroco della chiesetta di San Liberale, luogo sacro degli emigranti bellunesi». Questo il pensiero di Oscar De Bona, presidente ABM, appena informato dell’accaduto. Poco più di un anno fa aveva concelebrato, assieme a don Giacomo Mazzorana, la Santa Messa per l’intitolazione della chiesetta di San Liberale agli emigranti della provincia di Belluno. Erano presenti tutte le Famiglie ex emigranti, diverse Famiglie dall’estero e un gruppo di oriundi bellunesi provenienti dal Brasile.«Ricordo che nel mese di aprile di quest’anno – continua De Bona – avevamo consegnato a don Francesco, in occasione del Direttivo, un assegno di tremila euro a favore del restauro della chiesetta di San Liberale. Siamo ancora increduli per la sua improvvisa scomparsa». Parole di cordoglio giungono anche da Patrizio De Martin, presidente della Famiglia Ex emigranti “Piave” e dal direttore ABM Marco Crepaz: «Era un piacere parlare con don Francesco, sempre disponibile al dialogo. Anche per la raccolta fondi per San Liberale avevamo trovato un punto di riferimento».«Lo ricorderemo martedì prossimo, alle ore 18.00, in occasione della commemorazione di Marcinelle – il messaggio di De Bona – siamo vicini alla sua famiglia e al fratello don Giorgio, direttore del Centro Caritas di Belluno».
RECUPERATO ALPINISTA IN PARETE Poco prima delle 17 l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è decollato in direzione delle Cinque Torri per un alpinista in difficoltà. Dopo aver scalato la Via Finlandia sulla Torre Grande Nord, al momento di calarsi hanno sbagliato le doppie saltando la prima sosta e quello che stava scendendo sul secondo tiro calato dal compagno è rimasto sospeso, finita la corda, a circa 15 metri dal suolo. L’eliambulanza ha imbarcato un tecnico del Soccorso alpino e due militari del Sagf di Cortina e li ha portati in cima, dove ha recuperato il primo alpinista. I soccorritori si sono quindi calati e hanno raggiunto il secondo rocciatore, un ventottenne di Amburgo, lo hanno assicurato e riportato a terra.
INTERVENTI IN MONTAGNA Ieri mattina alle 10.20 il Suem 118 è stato allertato dai genitori di una quindicenne di Milano che, arrivata a Forcella Lavaredo, non riuscuva più a proseguire per la stanchezza. Il gestore del Rifugio Lavaredo è salito in quad a verificare le condizioni della ragazza e la ha accompagnata al Rifugio dove attendeva una squadra del Sagf di Cortina – che in questo periodo presidia la zona delle Tre Cime assieme al Soccorso alpino di Auronzo – per un eventuale trasporto a valle. Alle 11.20 è scattato l’allarme per un turista tedesco caduto con la propria mountain bike mentre dai Pian dei Sec scendeva verso i Piani di Pezzè. L’uomo, H.W., 56 anni, che si era procurato la sospetta frattura di un polso, è stato raggiunto dal fuoristrada del Soccorso alpino di Alleghe, che lo ha trasportato sulla strada e affidato all’ambulanza diretta all’ospedale di Agordo. Alle 13.20 infine l’eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore è intervenuta a Cortina d’Ampezzo, per un malore. Dopo aver percorso la Ferrata della Tofana di Dentro, al momento di scendere verso la Baracca degli alpini infatti, C.A., 68 anni, di Firenze, sfinito, non era più in grado di muoversi. Imbarcato con un verricello di 15 metri, a circa 3.100 metri di altitudine, l’escursionista è stato portato all’ospedale di Cortina per le verifiche del caso.
TRE INCIDENTI SULLE STRADE DELL’
AGORDINO
Avrebbe fatto tutto da solo il centauro svizzero che ieri è caduto sulla strada all’uscita dall’abitato di Voltago agordino verso Agordo. L’uomo, S.S., 67 anni è attualmente ricoverato in rianimazione all’ospedale di Belluno. Le sue condizioni sono gravi, ma secondo fonti mediche non sarebbe in immediato pericolo di vita. Erano le 14 circa di ieri pomeriggio quando è arrivata la richiesta di soccorso per l’incidente tra Voltago e Frassenè, che segnalava uno schianto di moto contro auto. Immediato l’intervento dei sanitari e dei vigili del fuoco del distaccamento di Agordo. In realtà come appureranno poi i carabinieri della Compagnia di Belluno intervenuti per i rilievi di legge, l’auto non è stata coinvolta nell’incidente. Da una prima ricostruzione sembra che lo svizzero, che stava scendendo da Frassenè, abbia perso il controllo della sua Bmw s1000 XR, in fase di sorpasso: sia finito fuori strada, prima in curva terminando la sua corsa contro un muretto. È stato portato in codice rosso all’ospedale di Agordo, per le gravi fratture riportate e poi è stato trasferito a Belluno dove è in prognosi riservata.
Nessun ferito invece nell’incidente che c’è stato nel pomeriggio in centro a Agordo. Anche in questo caso sono intervenuti i vigili del fuoco. Una Golf stava procedendo da Taibon verso la piazza e un furgone di un corriere stava andando in senso contrario, svoltando poi in via Insurrezione. Si sono scontrate.
I vigili del fuoco di Agordo in serata sono stati impegnati a Sottoguda di Rocca Pietore per il recupero di un Opel Vivara che scendendo dal passo Fedaia è finito fuori strada.
ALLEGHE EMERGENZA IDRICA, ACQUA INQUINATA. DANNO D’IMMAGINE PER LE DOLOMITI PATRIMONIO DELL’UNESCO. CHE NE PENSA L’UNESCO? MONTAGNA A RISCHIO BOCCIATURA (vedi anche immondezzaio Marmolada)
Dopo Arabba in Comune di Livinallongo del Col di Lana è il turno della frazione Sala ad Alleghe, altra località turstica patrimonio dell’Unesco. Il problema è sempre quello, cronico, dell’acqua inquinata che colpisce in tutta la vallata a macchia di leopardo. Ma quando succede in piena stagione, quando capita in giornate in cui non si può dare la colpa a frane, temporali e nubifragi la situazione è quanto meno seria.
Il cartello acqua non potabile al Bar o sulla fontana del paese, l’invito degli operatori turistici a non bere acqua in montagna è uno schiaffo. Ma anche un colpo al cuore per chi investe in promozione, nelle strutture turistiche, per poi rischiare di vedere tutto vanificato perché chi è convinto di essere arrivato in un territorio incontaminato si vede invece costretto ad andare alla cassa del supermercato a comperare litri d’acqua minerale per dissetarsi.
“Certo che è un danno di immagine oltre a quello pratico – dice il sindaco di Alleghe Siro De Biasio – ci sono vari motivi per cui l’acqua è inquinata anche il corpo di qualche animale morto in prossimità della sorgenti, piuttosto che un cambiamento meteorologico e i controlli della Ulss sono sempre puntuali. Qualunque sia il motivo, passa il messaggio che tra le Dolomiti l’acqua è inquinata, per noi davvero penalizzante” e non importa se l’ordinanza fa riferimento ad una frazione, Sala di Alleghe con poche utenze e pochi abitanti, viene comunque citato Alleghe che è la località di riferimento nel comprensorio del Civetta.
Come sempre Gestione Servizi Pubblici ha puntualmente informato turistici e valligiani che ad Alleghe in località Sala l’acqua erogata dall’acquedotto non è potabile e può essere usata per scopi alimentari solo previa bollitura. Analisi di routine eseguite dall’Ulss 1 Dolomiti di Belluno, infatti, hanno evidenziato la presenza di batteri nei campioni d’acqua prelevati dalla rete idrica locale. Bim Gsp ha già adottato le necessarie misure di disinfezione: nuovi prelievi di controllo saranno eseguiti nei prossimi giorni. “La solita prassi – dice il sindaco Siro De Biasio – non ci resta che attendere le prossime buone notizie e intanto spiegare al turista che l’acqua qui non si beve per dissetarsi”.
ROCCA PIETORE CANAZEI LA MARMOLADA, VERGOGNOSA DISCARICA. CHE NE PENSA L’UNESCO? MERITIAMO LA BOCCIATURA?
Il ghiacciaio della Marmolada si ritira, mese dopo mese, anno dopo anno, soprattutto dopo inverni come quello appena trascorso. Dai ghiacci esce di tutto, il filo spinato della Grande Guerra, piuttosto che i resti delle baracche in legno con tanto di rifiuti, ma anche vecchie lattine di birra, scheletri di vecchi impianti di risalita smaltiti nei crepacci. Un brutto vedere, tanto dal vivo che nelle foto postate sui social network da operatori turistici come Federico Sordini che a Col di Rocca gestisce una struttura turistica, o Marco Bergamo preparato alpinista, guida alpina, affezionato del territorio che come molti soffre per lo stato in cui versa la Regina delle Dolomiti o presunta tale, visto il cambiamento dei tempi. La Regina rischia di perdere non solo la corona, ma anche il marchio dell’Unesco che l’ha circuita nel suo patrimonio, probabilmente quando il bianco risaltava tra le grige pareti e la neve nascondeva le vergogne ambientali del passato.
“E’ un problema di cui siamo a conoscenza da anni – spiega il sindaco di Rocca Pietore Andrea De Bernardin – il ghiacciaio della Marmolada era già una discarica degli alpinisti negli anni Venti, un continuo via vai di turisti, escursionisti, alpinisti che le immondizie non se le riportavano a valle ma le infilavano nei crepacci. Ora che il ghiaccio scompare ci si rende conto di quanto indistruttibili siano i rifiuti”.
Oltre ai rifiuti si notano soprattutto i resti di vecchi impianti di risalita dismessi, dalle funi ai tralicci ai cartelli segnalatori e molto altro materiale da cantiere.
“E’ vero – conferma il sindaco – le vecchie regolamentazioni, soprattutto negli anni Cinquanta e Sessanta erano diverse da oggi, ognuno faceva a modo suo senza regole, non c’erano le restrizioni di oggi, l’attenzione all’ambiente dei nostri tempi”.
Quindi chi lo pulisce il ghiacciaio?
“Dopo il protocollo d’intesa del 2002 (Dellai-Galan) è stato stabilito che il ghiacciaio è di competenza della Provincia di Trento, in particolare del Comune di Canazei, a noi sono assegnate le stazioni di arrivo e partenza della Funivia a Punta Rocca e Serauta”.
Quindi gli spazzini dovranno salire da Alba di Canazei non da Rocca Pietore?
“Non possiamo certo mettere le mani sulle loro “propietà”, ma siamo eventualmente pronti, necessitasse, a dare una mano, pronti a collaborare, di più non possiamo fare, tantomeno prendere iniziative perché per noi il protocollo del 2002 è fondamentale e da difendere”.
Lassù in cima alla Marmolada la neve non c’è più, la cresta è nerastra per la presenza di rocce simili a cenere e il limo glaciale affiora disegnando un ambiente tetro e l’area è disseminata di rifiuti. Anni fa una campagna di sensibilizzazione di Mountain Wilderness aveva convinto gli addetti ai lavori a ripulire la Valle Ombretta, vennero raccolte centinaia di tonellate di rifiuti, materiale lasciato cadere nel nuovo dalla parete Sud. Oggi la situazione è forse ancora peggiore, tra travi, porte, funi, teli, tavole, mattoni, scaldabagni, lattine, rifiuti dei tempi della prima guerra mondiale.
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SPECIFICITÀ BELLUNO: RIUNITO IL TAVOLO TECNICO PER DARE ATTUAZIONE A LEGGE REGIONALE 25/2014
Nuova riunione, a Venezia, del Tavolo tecnico per l’attuazione della legge regionale 25 del 2014 sulla specificità della Provincia di Belluno. Presieduto dall’assessore regionale con delega alla specificità di Belluno, che sottolinea il clima positivo registrato durante l’incontro, vi hanno preso parte il vicepresidente facente funzioni della Provincia di Belluno, il segretario generale dell’Unione delle Province del Veneto, il presidente dell’Unione nazionale Comunità montane e il direttore dell’Area programmazione e sviluppo strategico della Regione. Durante l’incontro sono state approfondite le tematiche riguardanti le materie ancora da trasferire alla provincia di Belluno (risultano, infatti, già trasferite l’urbanistica, le risorse idriche, la viabilità e, in parte, le minoranze linguistiche), secondo quanto previsto anche dal disegno di legge approvato di recente dalla Giunta regionale inerente l’adeguamento delle normative di settore in attuazione della legge regionale 30/2016, e ora oggetto dei passaggi consultivi prima della sua calendarizzazione in Consiglio regionale. Tra le materie su cui l’attenzione del tavolo si è focalizzata in modo particolare, e sulle quali i partecipanti si sono riservati ulteriori approfondimento al fine di arrivare a una proposta pienamente condivisa, alcune precisazioni sull’utilizzo dei canoni derivanti dalle concessioni di derivazione d’acqua, destinati ad interventi di sistemazione idrogeologica: si è ravvisata la necessità di precisare che l’utilizzo dei proventi dei canoni sia esteso a tutti gli interventi ed iniziative collegate alla difesa del suolo.
BELLOT(FARE!)_”SIAMO ALLA PAUSA ESTIVA E SAPPADA NON È MAI RIENTRATA IN AULA. AMAREGGIATA DALL’ENNESIMO TREATRINO DEL POTERE” “Prima lo stop per le amministrative, poi il decreto Antimafia
poi quello Vaccini e infine il decreto Banche. . Ora i decreti sono finiti da giorni, ma per fortuna arriva la chiusura dei lavori d’aula per la pausa estiva a garantire ancora settimane di stasi a tutte le forze che continuano a voler tenere Sappada nel limbo. Oggi voglio concedermi il lusso dell’ironia per dare questa nota di aggiornamento; i concetti da esprimere sulla credibilità della politica, sui diritti dei cittadini e sugli strumenti della democrazia li ho già e più volte esposti. Oggi quindi spenderò solo due parole per dire che ieri, 1 agosto, in Aula avevo chiesto la parola al Presidente Grasso. Che non me l’ha concessa. Forse perché aveva ben chiaro dove sarebbe andato a parare il mio intervento. E non avendo più decreti da erigere a baluardo del diniego a riportare in Aula il voto su Sappada, ha ben pensato di negarmi la possibilità di parlare. Ecco, sappiano i sappadini che non sono stati dimenticati, così come sappia chi ancora ha a cuore la difesa degli strumenti della democrazia che dalla mia posizione di minoranza ho fino all’ultimo fatto il mio dovere.” Così la senatrice tosiana Raffaela Bellot, a commento dell’ufficializzazione della chiusura dei lavori d’aula.
BANCHE VENETE
«L’unica cosa scandalosa è l’atteggiamento che continua a tenere Zaia che in questi anni dopo aver girato la testa dall’altra parte ha assistito inerme al crollo del sistema finanziario veneto e al rischio di default di molte imprese venete con conseguenti ulteriori disastri per le nostre famiglie». «Un rischio in parte evitato grazie all’intervento del Governo e del Partito Democratico e ora, dopo il suo fallimento Zaia specula sulle disgrazie e sulle sofferenze dei 205 mila azionisti del ex Banche Popolari Venete» affermano da Gianni Dal Moro, Roger De Menech e Sara Moretto deputati del Partito Democratico in risposta al comunicato del Presidente Zaia. I territori – continuano i parlamentari – «hanno sofferto per l’illusione del miracolo veneto che Zaia e la Lega hanno venduto ai veneti in questi anni. Mentre raccontavano la parodia “prima i veneti”, gli stessi venivano imbrogliati».«Zaia si chieda come mai la più grande crisi finanziaria italiana sia avvenuta nel Veneto che lui guida da anni».«Certo ora si aprirà una partita con il gruppo Intesa per il rinnovo dei fidi, ma non dimentichiamo che se non interveniva nel salvataggio il Governo, saltava tutto e i fidi le imprese venete non ne avrebbero più avuti da quelle banche popolari, anzi avrebbero dovuto rientrare dagli affidamenti immediatamente, portando il Veneto sull’orlo del crack economico».Basta quindi con la propaganda – concludono i parlamentari veneti – «aiutiamo le famiglie, le imprese venete a uscire da questa grande difficoltà, dialoghiamo con il gruppo Intesa per trovare le soluzioni migliori, ma non si cerchi di costruire il consenso sulle disgrazie degli altri».
FAMIGLIA: REGIONE VENETO, MILLE EURO DI CONTRIBUTO AI GENITORI SEPARATI PER PAGARE L’AFFITTO
Un contributo da mille euro per aiutare i genitori separati, con figli minori a carico, a basso reddito o disoccupati, a sostenere le spese dell’affitto: è quanto ha previsto la Giunta regionale del Veneto con il provvedimento che stabilisce i criteri di ripartizione del fondo 2017 della legge 29/2012 dedicata al “sostegno delle famiglie monoparentali e dei genitori separati o divorziati in situazione di difficoltà”.
Il provvedimento, proposto dall’assessore al Sociale e ora all’esame della quinta commissione consiliare, stanzia 600 mila euro per l’anno in corso per consentire alle famiglie dei genitori soli di non perdere l‘alloggio (e connesso l’affidamento dei figli) per morosità. Gli interessati devono presentare domanda al Comune di residenza entro il 31 ottobre; le amministrazioni comunali avranno non oltre un mese di tempo per inoltrare, entro il 30 novembre 2017, la pratica agli uffici regionali per la liquidazione del contributo.
“Da cinque anni il Veneto ha una legge che riserva una forma di sostegno specifica alle famiglie costituite da un genitore solo con figli minori a carico, vedovo, separato o divorziato – sottolinea l’assessore al Sociale – Nelle classifiche delle categorie a rischio povertà questa tipologia di famiglie è la più esposta, per questo la Regione interviene con fondi appositi”. Quest’anno il contributo è rivolto a sostenere le spese per la casa, condizione indispensabile per mantenere l’affidamento dei figli. Nei criteri di assegnazione intendiamo privilegiare le famiglie con più figli, quelle con handicap, con redditi inferiori ai 20 mila euro o senza lavoro regolare. Le famiglie residenti in Vento da più anni avranno qualche punto in più in graduatoria, in proporzione all’anzianità di residenza: 3 punti in più se residenti da almeno due anni, 8 punti in più se residenti nella regione da almeno 5 anni.
CALDO TORRIDO IN VENETO: SANITA’ REGIONALE IN ALLERTA. ATTIVO IL “PIANO CALDO 2017”
L’intero sistema territoriale e ospedaliero della sanità veneta è stato attivato per fronteggiare le necessità di assistenza alle persone che dovessero accusare malori o aggravamenti di patologie pregresse causati dall’ondata di caldo che sta interessando l’intero territorio veneto. L’assessore regionale alla sanità ha attivato in proposito lo specifico Protocollo per la prevenzione delle patologie da elevate temperature che, dal 2004, garantisce una serie di attivazioni sanitarie e di particolari attenzioni, che partono dalla rete dei medici di famiglia, per allargarsi a tutte le strutture territoriali, fino ad arrivare, per i casi più gravi, al livello ospedaliero. Al momento, riferiscono i responsabili del Suem 118, non si registrano picchi nelle chiamate per interventi. Un aumento è comunque atteso sin da oggi, perché più giorni di gran caldo passano, più aumenta, storicamente, il numero delle richieste d’aiuto. Allertati anche i reparti ospedalieri collegati alle malattie che potrebbero presentarsi o aggravarsi e il sistema delle ambulanze e degli elicotteri, con la possibilità di attivare almeno altri 20 mezzi rispetto a quelli sempre operativi nelle 24 ore, utilizzando anche la disponibilità delle Associazioni di volontariato. Particolare attenzione, nell’ambito del Protocollo, viene posta agli anziani, ai diabetici, agli ipertesi, ai bambini da zero a quattro anni, a chi soffre di malattie venose, ai non autosufficienti, a chi ha patologie renali, a chi è sottoposto a trattamenti farmacologici importanti, come, ad esempio, la chemioterapia. Il tutto è regolato da uno specifico indice di disagio climatico, denominato “humidex regionale”, che incrocia i dati della temperatura e dell’umidità. Lo scorso anno le giornate del periodo giugno-agosto con indice humidex fino a 30 (disagio ambientale assente) sono state 21; quelle con humidex tra 30 e 35 (disagio moderato) 26; quelle con humidex tra 35 e 40 (disagio elevato) 38; quelle con humidex superiore a 40 (condizioni climatiche pericolose per la salute) sono state 7. Nel 2003, l’anno più caldo registrato da decenni, si ebbero una sola giornata di disagio assente; 16 di disagio moderato; 42 di disagio elevato e 33 di condizioni climatiche pericolose.
ALLEGHE VILLA PAGANINI-RUSPOLI AD ALLEGHE APRE LE PORTE AL PUBBLICO Grazie ai volontari del FAI Giovani – Belluno sabato 12 e domenica 13 agosto sarà possibile visitare la villa che si specchia nelle acque del Lago di Alleghe. Ma non ci saranno solo visite: il ricco programma degli eventi comprende conferenze, concerti e aperitivi. Programma completo sulle pagine facebook
L’Ex caserma degli Alpini: Spettacolo indecoroso
Nonostante le assicurazioni dell’Amministrazione comunale circa l’inizio dei lavori nell’area dell’ex caserma degli Alpini tutto langue in un progressivo abbandono. Lo spettacolo che l’edificio in questione e l’antistante area recintata fronte strada offrono al passante è indecoroso. I recenti scavi con abbandono di materiale inerte in superficie proprio di fronte all’ufficio turistico hanno peggiorato la situazione e il danno di immagine per il paese è evidente. In ogni centro cittadino che si rispetti gli edifici storici in rifacimento vengono adeguatamente mascherati da teloni sui quali viene riportata la fotografia di quello che sarà il nuovo fabbricato non soltanto per un motivo di decoro ma anche per far capire ai cittadini cosa si intende fare in quell’area così importante. Fino a quando dovremo ospitare in centro di Agordo uno spettacolo del genere? Continueremo a sopportare il degrado oppure facciamo qualcosa per scongiurarlo? O ci pensa il proprietario o ci pensi il Comune ovviamente a spese di chi dovrebbe farlo e non se ne cura.
Cesare Dal Bo
Coordinatore Gruppo Politico Conca Agordina
appuntamenti oggi
La Fondazione Albino Luciani Onlus in collaborazione con la Fondazione Silla Ghedina di Cortina d’Ampezzo invita alla conferenza “Le Regole della Valle del Biois, la strada per ritornare ad essere proprietari della propria terra” presso il Centro Conferenze del MUSAL Giovedì 3 Agosto alle ore 17:30. Relatore Loris Serafini con la partecipazione del dott. Gianquinto Perissinotto, presidente della Fondazione Silla Ghedina, finanziatrice del progetto di ricerca.
appuntamenti sabato
le miniere del Fursil
BELLUNO_CSV
Il programma “Csv… volontario anche tu!”, arrivato quest’anno alla nona edizione, si arricchisce della voglia di protagonismo dei molti giovani che durante l’estate non pensano soltanto alle vacanze, ma a come impiegare al meglio il loro tempo libero. Sono in atto oltre una quarantina di progetti che vedono la partecipazione attiva di un migliaio di studenti (dai 12 ai 18 anni) delle scuole di ogni ordine e grado della provincia di Belluno, distribuiti nelle varie associazioni volontaristiche, nelle istituzione pubbliche, nelle cooperative sociali e nelle parrocchie dando spazio al dinamismo giovanile, al protagonismo, alla corresponsabilità di un rapporto intergenerazionale attento ai valori sociali e tradizionali. Il responsabile è Paolo Capraro.
In Auronzo e al Cavallino ad esempio è in corso il progetto “Impariamoci il futuro: una crescita per tutti!”, che coinvolge l’Odar e che dopo la partenza del 23 luglio, andrà avanti fino al 30 agosto alla villa Gregoriana di San Marco. Il progetto vuole essere un’esperienza di convivenza tra volontari giovani che guidano e assistono persone con disabilità (in particolare giovani adolescenti) per un’educazione all’autonomia in tutte le azioni quotidiane. Chi volesse partecipare come volontario può mandare la sua manifestazione di interesse a volontarigiovani@gmail.com “mailto:volontarigiovani@gmail.com” .
HOCKEY GHIACCIO
Le nazionali under 17 e 18 si stanno allenando a Bressanone in vista del camp estivo di alta specializzazione che inizierà a Vierumaki in Finlandia lunedi per concludersi il 21 agosto. La prima fase dello stage spalmata su quattro giorni prevede allenamento a secco con i preparatori Alex Doliana, Daniel Peruzzo e Davide Verga. Come per le nazionali minori (15 e 16) anche le U17 e U18 – si concetreranno sulla parte fisica per preparare al meglio la prossima stagione agonistica. In Finlandia c’andrà anche una pattuglia bellunese con atleti che si sono formati ad Alleghe, Feltre, Pieve di Cadore e Cortina: Francesco Tatto (del 2001, portiere a Pieve Cadore). Difensori: Raul De Martin (2001, Pieve Cadore); Leonardo Cagnati (2001, Alleghe). Attaccanti: Giorgio Panciera e Giacomo Longo (2001, Pieve Cadore); Mirko Giolai (2001, Alleghe). UNDER 18 – Difensori: Andrea Damin e Giorgio De Giacinto (2000, Feltre); Erwin De Nardin (2001, Alleghe); Francesco Taufer (2000, Pieve Cadore). Attaccanti: Lorenzo Dall’Agnol (2000, Feltre); Michele Covi (2001, Pieve Cadore); Noah Zardini Lacedelli (2000, Cortina).
SPECIALE RADIO PIU.
CALDO TORRIDO, OPERATIVO IL PIANO DELL’ULSS DOLOMITI
È pienamente operativo il “Piano caldo” dell’Ulss Dolomiti, il protocollo operativo per prevenire le patologie dovute alle temperature elevate, in particolare tra la popolazione a rischio. Al momento, nonostante il caldo intenso e prolungato, non si registrano particolari picchi di segnalazioni né alle Centrali Operative Territoriali, deputate alla gestione delle segnalazioni dai servizi territoriali, né nei principali PS aziendali.
In particolare, al Pronto Soccorso di Belluno, il direttore Giovanni Gouigoux rilava dati di accesso delle ultime settimane sovrapponibili a quelli dello scorso anno, pur registrando un trend di accessi in aumento nel primo semestre, chiaramente non collegabili al caldo.
Il direttore del pronto soccorso di Feltre, Edoardo Rossi, segnala un aumento del 5% degli accessi nelle ultime due settimane rispetto al pari periodo dello scorso anno, tra cui alcuni casi di patologie da caldo. Un’ipotesi sull’aumento degli accessi al pronto soccorso nelle ultime settimane è quella collegata al momento di picco di afflusso di turisti nel comprensorio del Primiero che si rivolgono al pronto soccorso di Feltre per le necessità sanitarie.
A livello territoriale, l’assistenza domiciliare sta monitorando gli anziani fragili in carico ai servizi, attivando procedure di idratazione, se ritenuto necessario.
Alcuni consigli per fronteggiare il gran caldo sono:
Evitare uscire nelle ore calde della giornata (tra le ore 12 e le 17).
Cercare di rendere il più fresco possibile l’ambiente in cui si vive (usare con attenzione e
moderazione i condizionatori e i ventilatori e coprirsi quando si passa da un ambiente caldo aduno fresco).
Bere molto (almeno 2 litri di acqua) anche se non se ne sente il bisogno, evitare le bibite gasate, zuccherate, o troppo fredde.
Limitare i caffè e le bevande alcoliche che aumentano la sudorazione e la sensazione di caldo.
Preferire pasti leggeri, facili da digerire, non grassi, privilegiando la pasta, la frutta e la verdura ed evitando carni e insaccati.
Vestirsi con indumenti leggeri di colore chiaro, di fibre naturali come cotone e lino; usare un copricapo quando si esce, soprattutto nelle ore con il sole più alto.
Non interrompere o modificare mai di propria iniziativa senza aver consultato il proprio medico una cura che si sta seguendo.
Se possibile adottare l’abitudine di fare frequenti docce non calde senza asciugarsi.
Non fare attività fisica nelle ore calde.
Non sostare al sole;
In caso di particolare disagio recarsi presso strutture climatizzate (Case di riposo, Centri ricreativi per gli anziani….).
La patologia da calore si manifesta inizialmente con facile affaticabilità, mancanza d’appetito, insonnia, capogiri o svenimenti nella stazione eretta, crampi muscolari, palpitazioni. In presenza di questi disturbi che possono perdurare per giorni, l’attivazione sistematica dei provvedimenti di prevenzione è in genere sufficiente a risolvere la situazione.
In caso di aggravamento, si manifesterà: un aumento della temperatura corporea con cute calda, secca ed arrossata, stato di agitazione confusionale e deterioramento della coscienza mancanza di respiro e in taluni casi, anche nausea-vomito, mal di testa, vertigini e ronzii alle orecchie e contrazione della diuresi. In tali casi vanno aggiunti alle norme di prevenzione sopra ricordate i seguenti provvedimenti, in attesa del necessario intervento medico.
•tenere la persona in luogo fresco, ombroso e possibilmente ventilato;
•usare un ventilatore per favorire l’evaporazione della pelle bagnata;
•eseguire, per ridurre gradualmente la temperatura, spugnature con acqua fresca sui polsi, fronte, collo e inguine;
•porre una borsa di ghiaccio sul capo;
•integrare i liquidi persi dando da bere acqua e Sali minerali;
•raffreddare la cute con dell’acqua o avvolgendo la persona colpita con un panno fresco bagnato.
Si ricorda che l’Ulss Dolomiti ha attivato a giugno un piano di intervento permette inoltre di individuare preventivamente situazioni a rischio e segnalarle alla rete dei Servizi territoriali per un intervento tempestivo. All’iniziativa partecipano le Amministrazioni comunali, i Distretti Socio-Sanitari, le Centrali operative Territoriali ed i 118, i Medici di Medicina Generale e di continuità assistenziale, gli ospedali, le Case di Riposo, le Associazioni di volontariato e la Protezione civile, per offrire un’azione di sorveglianza e di risposta alle richieste di aiuto. Le situazioni di rilievo clinico sono comunque affrontate e risolte in ambito sanitario.
Al fine di facilitare l’accesso alle informazioni sulle risorse e sulle opportunità del territorio, inoltre, la Regione del Veneto ha attivato il numero verde 800 462 340 in collaborazione con il Servizio di telesoccorso e telecontrollo, attraverso il quale i cittadini possono ottenere informazioni e consigli utili per sopperire al clima torrido.
E’ comunque naturalmente sempre possibile contattare direttamente il SUEM 118.
Un opuscoletto con consigli pratici per difendersi dal caldo, è scaricabile dai siti dei due distretti:
http://www.ulss.belluno.it/in-vigore-da-oggi-il-nuovo-protocollo-caldo/ “http://www.ulss.belluno.it/in-vigore-da-oggi-il-nuovo-protocollo-caldo/” oppure http://www.ulssfeltre.veneto.it/static/news/Piano-caldo-375.aspx