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700, 10.10, 18.50 IN VIVO VERSO con Brunella Moro
il poeta della settimana Maria Pia Vido
805 LA RASSEGNA STAMPA, DAL 1983 OGNI MATTINA DOPO IL GR NAZIONALE DELLE OTTO
9.40 17 40 Due Minuti Un Libro LIBRO DEL GIORNO
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1100 COCKTAIL MAGAZINE Federica Elmi
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ALLE 8.05 LA RASSEGNA STAMPA, DAL 25 GIUGNO 1983
DAL GAZZETTINO Furti anche il comelico nel mirino. Il tronco gli rotola addosso, grave un 39enne. Lentiai solidarietà per Giuseppe Toigo sciopero per il sindacalista licenziato. Piede pesante in via Marisiga multe a raffica. Belluno nuovi parroci corsi dirottati a Trento. Cortina immobiliare prezzi in calo non gli affitti. San Vito punto al bar da un insetto è gravissimo. San Tomaso, Arena 1082 pronta al debutto L’addio dei minerari al presidente Fusina
DAL CORRIERE DELLE ALPI Invesys finisce la mobilità. Droni per controllare la frana ad Acquabona parte il controllo a vista sulle 24 ore. Telelavoro e maggiordomo in Marcolin. Il paese resta senza bancomat, protesta a Lorenzago.
CORRIERE DEL VENETO Consoli ai magistrati finanziare l’acquisto di azioni era lecito l’ex ad da le colpe del crollo alla riforma. Classi dirigenti diverse dai cialtroni che hanno fatto il Nordest da bere lo dice il presidente di confindustria Treviso. Migranti via da Cona e Bagnoli Alfano ha promesso mini hub a Padova. Promessa del calcio muore a 10 anni tragedia nel Trevigiano attraversa la strada travolto e ucciso. Omelia del Patriarca la politica senza Dio non usi la religione.
SOCCORSO BOSCAIOLO SOPRA CAORERA Ieri alle 7 il 118 ha allertato il Soccorso alpino di Feltre per un infortunio nei boschi sopra Caorera. Durante il taglio di un albero, infatti, M.S., 39 anni, di Quero – Vas (BL), era stato colpito di rimbalzo dal tronco. Una squadra ha raggiunto l’abitato, dove l’attendevaun collega dell’uomo in jeep per guidarla direttamente sul posto, in località Col de la Casera a 740 metri di quota. Poiché il boscaiolo lamentava dolori a schiena, bacino e a una gamba, e lo spostamento in barella sarebbe stato complesso, è decollato l’elicottero di Treviso emergenza che ha sbarcato nelle vicinanze medico e tecnico di elisoccorso con un verricello di 30 metri. Prestate le prime cure, l’uomo è stato imbarellato e calato per una ventina di metri dai soccorritori in un punto più aperto e accessibile per il recupero, avvenuto sempre con il verricello. L’eliambulanza è quindi partita in direzione dell’ospedale di Treviso. INTERVENTI AD AURONZO E CORTINA Attorno a mezzogiorno l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è decollato in direzione delle Tre Cime di Lavaredo, ad Auronzo di Cadore. Due alpinisti della Repubblica Ceca, dopo aver scalato martedi lo Spigolo Giallo alla Piccola e aver bivaccato in vetta, ieri mattina hanno deciso di calarsi in doppia lungo la via Ötzi trifft Yeti, una via strapiombante, dove il primo a scendere è rimasto sospeso nel vuoto incapace di riavvicinarsi alla parete. Entrambi i rocciatori, L.P., 29 anni, e O.H., 26 anni, sono stati recuperati dal tecnico di elisoccorso utilizzando un verricello di 80 metri, per essere trasportati al Rifugio Lavaredo. Alle 13, invece, l’elicottero è stato dirottato a Cortina, nei pressi del Rifugio Duca d’Aosta, per il pilota di un parapendio caduto al suolo dopo aver perso il controllo della vela. L’uomo, G.N., 62 anni, di Asolo (TV), lo stesso a dare l’allarme, è stato imbarcato con un sospetto trauma addominale e accompagnato all’ospedale di Belluno. Sul posto anche un’ambulanza e personale del Sagf. Poco dopo il 118 è stato poi allertato da una famiglia, padre, madre e due figli, idi Rapallo (GE), che si erano trovati in difficoltà sulla ferrata del Pian dei Bos, sempre a Cortina, dopo aver tentato di uscire in un punto intermedio del percorso. Fortunatamente un tecnico del Soccorso alpino di Cortina si trovava casualmente sul medesimo itinerario e dopo aver raggiunto i 4, lì ha aiutati a rientrare sull’interario corretto. ANCORA QUATTRO INTERVENTI IN MONTAGNA Alle 14 circa l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è volato al Rifugio Coldai, Val di Zoldo, dove un giovane escursionista era arrivato esausto per la stanchezza. Imbarcato, S.G., 20 anni, di Villorba (TV), è stato trasportato all’ospedale di Belluno per le analisi del caso. Poco prima delle 15 una squadra del Soccorso alpino della Valle di Zoldo è stata inviata dal 118 sul sentiero che dal Rifugio Venezia scende a Passo Staulanza, Val di Zoldo. Un’escusrionista di Roma, M.C., 58 anni, scivolata aveva infatti messo male una mano, con la conseguente probabile frattura del polso. Raggiunta poco distante dalla strada dai soccorritori, tra i quali l’infermiera della Stazione, le sono state prestate le prime cure urgenti ed è poi stata accompagnata alla macchina, con la quale si è allontanata autonomamente assieme al marito. Poco dopo il Soccorso alpino di Cortina è stato allertato per un’anziano spossato, al rientro dal Rifugio Vandelli. P.S., 80 anni, di Firenze, è stato raggiunto in jeep da una squadra del Sagf, a circa mezz’ora di distanza dal Passo Tre Croci, ed è stato accompagnato al Codivilla. Infine l’elicottero è atterrato sulla piazzola del Rifugio Mulaz, a Falcade, in seguito alla chiamata di un escursionista, P.A., 33 anni, di Sant’Angelo Lodigiano (LO), che lamentava dolori a un ginocchio e che è stato portato all’ospedale di Agordo.
BELLUNO Campagna antitruffe della Polizia di Stato “Non siete soli #chiamateci sempre” è il claim che la Polizia di Stato ha scelto di legare alla nuova campagna contro le truffe agli anziani. L’iniziativa è stata lanciata tramite un video pubblicato sulle pagine ufficiali Twitter e Facebook della Polizia di Stato e dell’Agente Lisa. Il progetto ha quest’anno un testimonial d’eccezione, Gianni Ippoliti, ideatore degli spot che, in questi giorni, verranno lanciati sui canali social della Polizia di Stato. Il conduttore televisivo, con la collaborazione degli attori Fabiana Latini e Giovanni Platania, lancia un semplice e preciso messaggio agli anziani: diffidate degli estranei e chiamate la Polizia. Sono purtroppo tanti i casi di anziani che, soprattutto nel periodo estivo, vengono avvicinati e raggirati. Il fenomeno, infatti, ha avuto un sensibile aumento negli ultimi 3 anni, facendo registrare il picco nel 2015 con circa 15.000 casi accertati di truffe ai danni di over 65. Tra le regioni più colpite risultano la Lombardia, la Campania ed il Lazio. La casistica è infinita. Tra le truffe più ricorrenti ci sono quelle in abitazione che iniziano sempre con una scusa per entrare in casa: controllo del gas, lettura della luce, consegna di un pacco o, addirittura, finti appartenenti alle forze dell’ordine. In strada gli anziani vengono avvicinati in prossimità delle banche o degli uffici postali dopo aver ritirato denaro oppure vicino casa da sconosciuti che si fingono conoscenti di vecchia data, i quali, con modi gentili, si fanno invitare a casa per svuotarla dei preziosi. Una terza tipologia è la telefonata di un falso parente o di un falso amico di un famigliare che richiede soldi preannunciando l’arrivo di un incaricato per il ritiro. In tutti questi casi, come dice Gianni Ippoliti “Non siete soli…#chiamateci sempre”.
MILANO Giorgio Fusina se n’è andato improvvisamente lasciando nello sconforto la moglie Lucetta, i figli Giorgio e Francesca, la sorella Teresa e Marcello di Agordo, ma anche la grande famiglia dell’Apim (Associazione Periti Minerari) di cui è stato prima presidente e poi presidente onorario. Nato nel 1931 a Prompicai di Agordo e diplomatosi al glorioso Istituto Minerario “U. Follador ” all’inizio degli anni Cinquanta, si era trasferito a Milano nell’azienda Ingersoll Rand e diventando figura di spicco, nel 1980 venne premiato come miglior venditore, lo ricorda un libro scritto dallo stesso Giorgio e dedicato ai periti minerari, anche a quei diplomati che con i buoni uffici di Fusina hanno trovato un’occupazione in ambito minerario per la vita. La Provincia lo ha premiato come bellunese che si è fatto onore nel mondo. Tornava ogni estate ad Agordo per l’assemblea annuale dell’Apim: critico quando serviva, preciso nelle sollecitazioni per la crescita del gruppo. I funerali si svolgeranno ad Agordo dove Giorgio riposerà ai piedi del suo Agner.
SAN TOMASO Il 24 agosto alle 18 Moreno De Val sindaco di San Tomaso taglierà il nastro dell’Arena 1082: il nuovo palazzetto. “E’ un sogno che si concretizza – dice il primo cittadino – Finalmente un palazzetto, una bella opera per San Tomaso, per l’Agordino tutto”. Struttura elegante in legno lamellare, ben inserita nel contesto ambientale della zona sportiva di Pian dove ‘inverno viene realizzato anche il campo di ghiaccio per la squadra locale e che ha già ospitato eventi importanti. “Soprattutto – dice De Val una vasta area interna, circa 1100 metri quadrati”. In quella struttura potranno essere organizzati eventi sportivi, ma anche feste finalmente al coperto e non a rischio annullamento o rinvio causa maltempo. “Ci sarà già una prova importante ad inizio settembre – continua De Val – perché proprio qui andremo ad organizzare la partecipata festa paesana, per le associazioni e la Proloco, sarà il momento ideale per esperimentare l’Arena”. Tra le varie attività che potranno essere praticate all’interno del palazzetto anche l’hockey in line (su pattini a rotelle), disciplina in crescita e che sta affasciando molti giovani e squadre della vallata. “Infatti -dice De Val – stiamo cercando un accordo anche con l’Alleghe Hockey, affinché i ragazzi ne possano fare uso nei loro allenamenti. Sono convinto che all’interno sarà molto interessante anche la pratica del tennis al coperto”. Una struttura simile era attesa da tempo nell’Agordino, carente di strutture al coperto se si toglie il palazzo del ghiaccio di Alleghe che per gran parte dell’anno presenta la pista ghiacciata o il palazzetto Dolomiti di Falcade frequentato dall’Istituto Alberghiero Polo di Agordo, oppure il palazzetto dell’Unione Montana di Via Lungorova attualmente chiuso perché necessità di importanti interventi. “L’Arena 1082 è stata pensata a San Tomaso ma con l’intenzione venga usata da tutti gli agordini. E’ pronta per essere utilizzata o meglio “consumata”. E’ la prima volta che San Tomaso porta 760 mila euro in un colpo solo. “E’ stato come fare un 13 – conclude De Val – grazie al click veloce con il bando 6000 campanili. Inaugurazione post collaudo mercoledì 24 agosto, stanno partendo gli inviti per tutte le autorità e non mancherà un’adeguata colonna sonora con il Coro Monti del Sole”.
IL POLIZIOTTO ULTRAMARATONETA ELVIS SECCO CORRE PER LA SOLIDARIETA’CON IL PATROCINIO DELLA POLIZIA DI STATO E DELLA QUESTURA DI BELLUNO (FOTO QUESTURA BELLUNO) Oggi il Sovrintendente della Polizia di Stato Elvis SECCO, in servizio presso l’UPGSP la Questura di Belluno Elvis Secco, ultramaratoneta già protagonista di gare estreme come la Venezia-Marmolada o la Milano-Sanremo, cercherà di percorrere, nell’ambito della gara podistica Belluno Summer Run, la distanza di 100 km su un tapis roulant che verrà posizionato nella centralissima piazza dei Martiri a Belluno per raccogliere fondi in favore dell’Associazione Nuovi Traguardi. In questa impresa verrà affiancato, a partire dalle 9:30, da altri colleghi, amici, conoscenti, atleti di spicco che lo accompagneranno a turno su altri tapis roulant fino a sera in cambio di una offerta libera da destinare all’Associazione Nuovi Traguardi. Alla manifestazione parteciperà anche l’Isp. Capo della Polizia di stato Franco FONTANA, già coordinatore della Sez. Volanti della Questura di Belluno, sottopostosi a gennaio a trapianto di midollo, che, in segno di combattività e speranza, percorrerà col figlio Luca una breve frazione verso la fine della manifestazione. L’evento si svolgerà con il patrocinio della Polizia di Stato e della Questura di Belluno.
Centraline idroelettriche sul Cordevole e sul Piave: le società richiedenti hanno per soci soggetti compromessi nello scandalo Mose. Comitato Bellunese Acqua Bene Comune: “Il presidente Zaia e l’assessore Bottacin ne sono al corrente”?
ASSESSORE REGIONALE BOTTACIN RISPONDE ALLE ACCUSE DI ‘ACQUA BENE COMUNE’: “CHI HA NOTIZIE DI REATO SI RIVOLGA SUBITO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA” Alle pesanti accuse del Comitato bellunese ‘Acqua Bene Comune’ contenute in una lettera inviata alla stampa circa lo sfruttamento delle acque e in particolare a presunte collusioni e ipotetici conflitti di interesse della Regione, l’assessore veneto all’ambiente, Gianpaolo Bottacin, replica in modo chiaro e deciso: “Chi ha notizie di reato ha il dovere di rivolgersi alla Procura della Repubblica: pertanto, se gli esponenti di questa associazione sono a conoscenza di illeciti, prima di dedicarsi alla scrittura di lettere dal sapore propagandistico, denuncino senza esitazioni i fatti alle competenti autorità, portando, se ne sono in possesso, elementi concreti, al fine di garantire la massima trasparenza e chiarezza nei tempi più brevi possibili”. “In merito a presunti soprusi su ipotetiche speculazioni sull’acqua – continua l’assessore -, chiarisco che da tempo è la Provincia di Belluno e non più la Regione del Veneto a autorizzare le centraline e ciò grazie all’applicazione della legge 25/14 sull’autonomia amministrativa da me messa in atto. Inoltre, chi lancia accuse alla Regione, stranamente dimentica che le eventuali speculazioni, se esistono sono scatenate principalmente dagli incentivi governativi sulle centraline, che ultimamente sono pure stati incrementati, nonostante il sottoscritto abbia chiesto formalmente in più occasioni al ministro di eliminarli”. “Non so quali siano le imprese finanziate dalla società Veneto Sviluppo – prosegue Bottacin – perché non è mio compito censirle, ma ribadisco, se diversamente da me, ‘Acqua Bene Comune’ ha elementi concreti dell’esistenza di qualche sopruso o misfatto, corra subito in Procura”. “Una cosa anomala – conclude l’assessore – sta invece nel fatto che questi difensori di un bene prezioso non dicano nulla sul fatto che è l’attuale governo, andando contro il parere dei cittadini espresso con referendum, ad aver privatizzato l’acqua! Ma tant’è: la loro odierna lettera, il loro silenzio assordante su talune responsabilità politiche, il loro modo di comportarsi, insomma, evidenzia solo mancanza di obiettività e propensione alla strumentalizzazione politica”.
CRISI FERROLI I lavoratori non paghino il prezzo più alto I 4 parlamentari bellunesi chiedono il coinvolgimento del Mise «Non siano i lavoratori e i territori a pagare il prezzo più alto per scelte aziendali inconsistenti sul modello di business e tese solo a sfruttare la cassa integrazione». Il deputato bellunese Roger De Menech sta esaminando il dossier Ferroli, l’azienda del settore riscaldamento la cui ristrutturazione rischia di lasciare senza lavoro oltre 500 persone, tra cui i 130 dello stabilimento di Alano di Piave. Insieme con i colleghi, Raffaella Bellot, Giovanni Piccoli e Federico D’Incà, De Menech ha inviato una lettera al ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda per chiedere “un coinvolgimento forte e diretto del Ministro” sulla vicenda, perché “venga valutato e controllato il piano industriale presentato dall’azienda”. I parlamentari bellunesi chiedono inoltre la garanzia che “vengano facilitate le operazioni di vendita complessiva e integrale dei plessi produttivi come quello di Alano di Piave in provincia di Belluno, al fine di salvaguardare i posti di lavoro”. De Menech ha inoltre incontrato ieri la vice ministro Teresa Bellanova e il dirigente Gianpiero Castano dell’Unità per la gestione delle vertenze chiedendo un loro coinvolgimento diretto del ministero. Sebbene ad oggi non ci siano state richieste formali di intervento, ha rassicurato la vice ministro, il Mise è disponibile da subito per istituire un tavolo con tutti i soggetti coinvolti. Sempre ieri De Menech ha depositato un’interrogazione urgente ai ministri del Lavoro e dello Sviluppo economico proprio per chiedere l’istituzione di un Tavolo di lavoro con i rappresentanti dei lavoratori, con le istituzioni del territorio, la Giunta regionale e il governo nazionale, per scongiurare l’ipotesi degli oltre 500 esuberi e licenziamenti, attraverso una ridefinizione consensuale di un piano industriale meno penalizzante per le sole forze del lavoro. Il piano industriale presentato da Ferroli Spa prevede infatti la riorganizzazione complessiva, dalla gamma di prodotti alla rete commerciale, senza escludere gli impianti produttivi, ormai obsoleti. La volontà di creare un modello di business sempre più internazionale, snello e agile che mette al centro la qualità dei prodotti, non tiene però in considerazione il conto molto alto che dovranno pagare lavoratori e territori coinvolti; Sembrerebbe una confessione del fallimento della dirigenza nella conduzione aziendale da diversi anni a questa parte ed invece la soluzione proposta è la confessione di aver sfruttato la cassa integrazione, non per rilanciare l’azienda nel suo complesso o quantomeno per salvare il maggior numero di lavoratori, ma per salvare sé stessa attraverso il sacrificio del licenziamento di 536 lavoratori. Si tratta, come spesso succede, di percorrere la strada più comoda e facile per risolvere i problemi creatisi negli ultimi anni, facendo pagare il prezzo più alto ai lavoratori.
VIABILITA Sono due i cantieri di lavoro ancora aperti lungo la provinciale 638 di Passo Giau, lavori che si protrarranno fino a venerdi. All’incrocio con la provinciale 251 i lavori hanno obbligato Veneto Strade ad emmettere un’ordinanza di senso unico alternato regolato da impianto semaforico, ma saltuariamente anche con moviere a seconda delle necessità delle maestranze impegnate nella posa in opera di un cavidotto per il collegamento con la centralina idroelettrica. Altro cantiere in Comune di Colle Santa Lucia dove oltre al limite di velocità abbassato a 50 chilometri orari si è resa necessaria la regolamentazione con impianto semaforico. Anche in questo caso può capitare che le interruzioni siano regolate da moviere con brevi chiusure per una durata massima di 15 minuti per lavori di sicurezza con mitigazione del rischio valanghivo. Saranno invece attivi fino al 31 agosto i semafori disseminati lungo la provinciale 8 di San Tomaso dove saranno sostituite le barriere di protezione con ricostruzione del cordolo.
CENCENIGHE La mostra dello zoldano Bruno De Pellegrin che sarà allestita al Nof Filo’ di Cencenighe da domenica al 15 agosto sarà tenuta a battesimo dall’artista falcadino Dunio Piccolin. Alla vernice, prevista per le 11 interverrà anche Claudio Rossi in veste di presentatore, il sindaco di Cencenighe William Faè, e la presIdente della Proloco Antonella De Nardin. Bruno De Pellegrin, residente a Fornesighe di Forno di Zoldo, è un artista polivalente e il suo percorso artistico lo ha portato a sperimentare varie tecniche: dalla pittura ad affresco, appresa dal maestro Vico Calabrò, alla fotografia, dalla litografia all’incisione, in collaborazione con la Stamperia d’Arte Busato e l’Accademia d’arte di Varsavia, dalle varie tecniche pittoriche nella realizzazione di quadri all’intarsio, tecnica approfondita a Sorrento con il maestro Giuseppe Rocco. Nell’esposizione al Nof Filò De Pellegrin esporrà una cinquantina di opere ad intarsio, forse la tecnica che più lo rappresenta: l’intarsio o tarsia lignea è un tipo di decorazione che si realizza unendo minuti pezzi di legno di colori diversi e il risultato finale è una composizione, figurativa o astratta, che ha la caratteristica di essere un accostamento di materiale e colore dei vari alberi provenienti da diverse parti del mondo. L’esposizione di Bruno De Pellegrin sarà visitabile: giovedì e venerdì dalle 16 alle 19, sabato, domenica e lunedì
APPUNTAMENTI OGGI, DA SOTTOGUDA NA SERA DA ZACAN
SCOIATTOLI IN FESTA A FALCADE
TORRESELLA AD AGORDO
MADONNA DELLA NEVE A CAVIOLA
FESTA ALPINA A VOLTAGO
ESTATEATRO AD AGORDO
FESTA CACCIATORI A CANALE D’AGORDO
BALLIS E SOGNE AD ALLEGHE NEL RICORDO DI PAOLA
MADONNA DE LA NEIF A LA VALLE
CON IL CAI DI AGORDO
CON IL CAI DI CAPRILE
AGORDO DANZA L’ESTATE SABATO AD AGORDO