GIORNALE RADIO PIU, 13 OTTOBRE 2017 direttore Mirko Mezzacasa
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alle 8 05 LA RASSEGNA STAMPA LOCALE, DAL 25 GIUGNO 1983 DI MIRKO MEZZACASA, DI SEGUITO LE ANTICIPAZIONI:
RICERCA A PEDAVENA: RITROVATA PERSONA
Ieri attorno a mezzogiorno e mezzo il Soccorso alpino di Feltre è stato allertato per prendere parte alle ricerche di una donna non rientrata all’ora consueta. G.R., 66 anni, di Pedavena, era uscita ieri mattina alle 6, un po’ prima rispetto all’orario della sua passeggiata quotidiana, ma non era più tornata a casa. I soccorritori della Stazione di Feltre e del Sagf di Cortina, assieme ai Vigili del fuoco, suddivisi in squadre, hanno quindi avviato le perlustrazioni con diverse unità cinofile nella zona attorno all’abitato di Facen, dove è stato posizionato il Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino. Fortunatamente verso le 16 la donna, che si era persa, è stata ritrovata in un bosco nelle vicinanze. In via precauzionale è stata chiamata anche un’ambulanza per verificare le sue condizioni.
VIGILI DEL FUOCO
I Vigili del Fuoco del distaccamento di Feltre sono intervenuti in mattinata alle ore 8.35 nel Comune di Feltre località Villapaiera per un incidente stradale.
SANITA’: VALUTAZIONI GIUNTA VENETA SU OPERATO DG 2016. ASSESSORE: “ESTREMAMENTE POSITIVE. OK L’EROGAZIONE DEI LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA IN UNA DIFFICILE FASE DI TAGLI NAZIONALI” La Giunta regionale del Veneto, approvando una delibera su proposta dell’Assessore alla Sanità, ha espresso la sua valutazione sull’operato dei direttori generali della sanità nell’anno 2016 quando, prima della riforma, le Ulss erano ancora 21, più le Aziende Ospedaliere di Padova e Verona e l’Istituto Oncologico Veneto-IOV. Con la stessa delibera, la Giunta ha anche preso atto delle valutazioni di competenza dei Comitati dei Sindaci di Distretto (le ex Conferenze dei Sindaci) ed ha trasmesso il tutto al Consiglio regionale per l’assegnazione dei punteggi di sua competenza. Al termine dell’iter, il risultato finale, comprensivo delle valutazioni consigliari, sarà oggetto di una nuova delibera che fisserà definitivamente le valutazioni.
Le valutazioni sono riferite alla garanzia di erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza – LEA nel rispetto dei vincoli di bilancio e in relazione agli obbiettivi assegnati ai DG per l’anno 2016 e costituiscono l’80% del totale. Il rimanente 20%, relativo al rispetto della programmazione regionale è di competenza della Quinta Commissione del Consiglio.
“Mi piacerebbe – commenta l’Assessore alla Sanità – che almeno per una volta questo atto non venisse trattato come una classifica sportiva, con vincenti e perdenti, perché non è questo il senso di una valutazione così complessa, dalla quale, comunque, tutti, ripeto tutti, escono di fatto a testa alta, perché gestire e erogare servizi sanitari di qualità, rispettando LEA sempre più impegnativi e con sempre meno risorse causate dai tagli nazionali indebitamente subiti dal Veneto, è impresa titanica anche per i migliori”.
“In attesa dell’espressione della Commissione del Consiglio – aggiunge l’Assessore – la nostra è una valutazione complessiva estremamente positiva. La sanità veneta è di fatto una squadra compatta, dove ogni giocatore mira allo stesso obbiettivo, che è quello di dare il meglio possibile a chi ha bisogno di cure. Il miglior riconoscimento ci è peraltro arrivato dalle valutazioni sulla capacità di erogazione dei LEA da parte del Ministero della Salute, che ha promosso a pieni voti il Veneto anche per il 2016, con poche altre Regioni”.
TELEFONI MUTI, IL SOLITO PROBLEMA IN MONTAGNA
Molte le valli montane ancora mute De Menech sollecita il ministro Calenda ad attivarsi e trovare soluzioni Il deputato bellunese Roger De Menech ha chiesto al ministero dello Sviluppo economico di attivarsi per assicurare la copertura del segnale telefonico nelle aree ancora scoperte della provincia di Belluno. Dalla Val Visdende al Cansiglio, solo per citare i casi più eclatanti, sono moltissime le zone della montagna veneta dove è impossibile fare e ricevere anche solo una semplice telefonata. «La copertura della rete mobile è una priorità legata alla sicurezza. Spesso, infatti, dove non arriva il segnale non è possibile neanche contattare i numeri di emergenza», nota De Menech. «Questa situazione ha conseguenze dirette su turisti, escursionisti, scalatori e ovviamente sui residenti».
L’economia di molte zone di montagna si basa principalmente sul turismo, sull’allevamento di bestiame da latte e la conseguente produzione di prodotti caseari di malga. La montagna vive anche con chi pratica il footing, con il semplice escursionismo, con la mountain-bike e con i cercatori di funghi. Più volte è capitato che i soccorritori fatichino a ritrovare persone disperse nei boschi, proprio a causa dell’assenza o carenza di segnale telefonico. È di pochi giorni fa la notizia data dal Soccorso alpino Dolomiti bellunesi di una donna che durante una passeggiata è scivolata facendosi male. L’allarme è scattato solo quando le è stato possibile raggiungere un punto con copertura telefonica. Tuttavia, in molte zone del bellunese manca completamente la copertura di rete per telefonare e le compagnie telefoniche non investono, perché questi territori hanno una scarsa densità demografica e abitativa. «Di fatto ci troviamo di fronte ad aree considerate a fallimento di mercato», sottolinea il deputato, «in cui non solo manca il segnale per connettersi a Internet, ma addirittura non arriva neppure quello minimo per le chiamate telefoniche». «In questi casi», afferma De Menech, «se non interviene il pubblico, con qualche forma di incentivo, molto difficilmente le compagnie telefoniche faranno investimenti infrastrutturali di propria iniziativa». Per questo nei giorni scorsi, il deputato ha depositato in Parlamento un’interrogazione al ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, per chiedere quali iniziative intenda assumere per affrontare e risolvere un problema che si trascina ormai da due decenni.
ONE LOVE, PRIMO APPUNTAMENTO DOMANI SERA AD AGORDO
“One love”. Una rassegna di concerti in favore delle famiglie in difficoltà economica del nostro territorio Luca Carniello, Serena Costa, Stefania Pillon, Elisa Carniello, Vittorio De Lorenzi, Niccolò Sovilla: questi i cantautori e musicisti bellunesi che hanno scelto di offrire la propria arte a Insieme si può. L’iniziativa, nata da un’idea del cantautore Luca Carniello, ha da subito raccolto l’entusiasta disponibilità degli altri musicisti, dando vita in breve tempo alla rassegna “One Love” – voci per le famiglie locali in difficoltà, tre concerti di musica cantautorale e leggera. Com’è noto Insieme si può, oltre che di progetti nel sud del mondo, si occupa anche di povertà locali, ascoltando le storie delle famiglie che si rivolgono all’associazione e offrendo loro un sostegno concreto per affrontare la quotidianità di una vita difficile, fatta di mancanza di lavoro, bollette e affitti, frigoriferi vuoti, spese mediche e tante altre piccole o grandi necessità. Il primo appuntamento della rassegna è per sabato 14 ottobre ad Agordo, alle 20.45, presso l’Auditorium del “Centro Parrocchiale Mons. Vincenzo Savio”, con patrocinio del Comune. Presenta le serate Irene Pampanin. L’ingresso è a offerta libera.
SERVIZIO DAL GIORNALE RADIO PRINCIPALE, INTERVISTA A LUCA CARNIELLO IDEATORE E PROTAGONISTA DELL’EVENTO
VENETO: ECONOMIA IN RIPRESA, MA SONO CROLLATE LE BOTTEGHE ARTIGIANE E SONO IN DIFFICOLTA’ I PICCOLI NEGOZI
COMMERCIALI La locomotiva torna a correre Il Veneto ha agganciato la ripresa e per l’anno in corso il Pil dovrebbe attestarsi attorno al 2%. Un dato, quest’ultimo, che non raggiungevamo dal 2010. A dare un contributo importante al rilancio economico del 2017 sono, in particolar modo, l’export (+6,1% nei primi 6 mesi dell’anno), gli investimenti (superiori al 2%), e i consumi interni che dovrebbero seguire la dinamica del Pil. I settori economici che stanno trainando la crescita sono i macchinari, l’occhialeria, la gomma/plastica, la siderurgia e i mezzi di trasporto. Ma artigiani e piccoli commercianti sono ancora in affanno. Non tutte le categorie economiche sono interessate da questa ripresa. Le botteghe artigiane e i piccoli negozi commerciali, ad esempio, continuano ad essere in affanno e il loro numero complessivo è in calo. Dal giugno 2009 ai primi 6 mesi di quest’anno, le aziende artigiane in Veneto sono diminuite di 14.888 unità (-10,3%). A metà 2017 ne contavamo poco più di 129.000. La caduta, purtroppo, è continuata anche negli ultimi 12 mesi: tra il giugno di quest’anno e lo stesso mese del 2016 lo stock è sceso di 1.567 attività (- 1,2%). La provincia più colpita è stata Rovigo che negli ultimi 8 anni ha perso il 12,8% delle imprese artigiane. Seppur meno marcata delle imprese artigiane, anche i piccoli negozi al dettaglio hanno registrato una riduzione in termini numerici: tra giugno 2009 e lo stesso mese di quest’anno risultano 840 unità in meno (-1,7%). Nell’ultimo anno (giugno 2017 su giugno 2016) il numero complessivo dei piccoli negozi è sceso di 740 unità (-1,3%). A metà 2017 il numero totale delle imprese del commercio al dettaglio era pari a 48.243. “Le botteghe artigiane e i piccoli negozi commerciali vivono quasi esclusivamente dei consumi delle famiglie. E nonostante siano tornati a crescere, le vendite al dettaglio sono positive sia in termini di volumi sia in termini di valore solo per la grande distribuzione organizzata, mentre per i negozi di vicinato il dato è ancora negativo. Se aggiungiamo l’eccessivo peso delle tasse, l’impennata avvenuta in questi anni del costo degli affitti e la mancanza di credito, questo mix di criticità ha costretto moltissimi autonomi a chiudere definitivamente la saracinesca della propria bottega”. Bene il mercato del lavoro: ma credito col contagocce e il piano “impresa 4.0” non convince Anche se questo risultato è stato ottenuto grazie al forte aumento del numero dei precari, gli occupati nel Veneto sono tornati ai livelli pre-crisi (2.100.000 circa). Il tasso di disoccupazione, invece, nel 2017 si dovrebbe attestare al 6,4%. In termini assoluti il numero dei senza lavoro a fine anno sfiorerà le 150.000 unità. Sebbene sia quasi il doppio del dato che avevamo nel 2007, in Italia solo nelle province autonome di Trento e di Bolzano si registra un tasso di disoccupazione inferiore al nostro.
“Con la sparizione dei principali istituti di credito veneti – segnala il Segretario della CGIA Renato Mason – ci preoccupa non poco l’ipotesi che la stretta creditizia prosegua ancora. Sebbene la domanda di credito non sia in calo, ricordo che nell’ultimo anno gli impieghi all’intero sistema delle imprese venete sono diminuiti di 6,3 miliardi di euro. Per un territorio come il Veneto fatto prevalentemente di piccole e micro imprese storicamente a corto di liquidità e sottocapitalizzate, il perdurare della contrazione del credito potrebbe minare la tenuta finanziaria di molti settori”
L’ultimo sguardo dato dalla CGIA di Mestre riguarda gli investimenti e in particolar modo quelli legati all’ “impresa 4.0”. “Pur essendo uno strumento intelligente – conclude Renato Mason – il piano impresa 4.0 rimane tarato sulle esigenze delle medie e delle grandi aziende. Non è un caso, infatti, che la stragrande maggioranza degli incentivi sia stata utilizzata da queste ultime. E’ necessario, inoltre, che in questa rivoluzione digitale non siano coinvolte solo le aziende, ma anche la Pubblica amministrazione, la scuola e le maestranze. Su queste ultime, infine, va aperta una riflessione. Senza mettere in discussione i diritti dei lavoratori dipendenti, le parti sociali devono tornare a metter mano ai contratti, superando, ad esempio, i livelli di inquadramento che, alla luce dei cambiamenti in atto, costituiscono un ostacolo alla flessibilità che ci viene richiesta dal mercato del lavoro”.
AGORDO, 150 ANNI DEL FOLLADOR. IN DONO UN “MONUMENTO”
Non passa giorno nei corridoi dell’Istituto Minerario Umberto Follador di Agordo che non si pensi ai ricordi, l’atmosfera è infatti quella degli anniversari importanti come i 150 anni del glorioso Istituto Minerario che da allora ha sfornato centinaia di periti minerari che si sono fatti conoscere ed apprezzare in ogni parte del mondo. Il polo di Agordo, Follador-De Rossi sarà la sede di uno dei prossimi appuntamenti con i ricordi, l’occasione è data dall’inaugurazione del monumento agli operatori del Tunneling “Cutterhead Sculpture”, ovvero un condensato di brevetti sul campo, storia della perforazione e tecnologia. Il monumento, sei metri di altezza è un omaggio ai tanti minatori e periti minerari che hanno trascorso la loro vita professionale nei lavori di costruzione di gallerie, consiste in un quarto della grande fresa costruita dalla Herreknecht di Schwanau (Germania) e utilizzata nei grandi lavori della metropolitana di Londra. Il Tunneling è un dono della società tedesca che nel settore è leader mondiale nella produzione del 60% di grandi frese. La cerimonia di inaugurazione è prevista per sabato 21 febbraio alle 10 nella nuova sede della scuola in località Polane. Saranno presenti gli alunni, i docenti, i tanti amici dei periti minerari e ovviamente i responsabili della Herreknecht di Schwanau. Anche questo evento rientra tra quelli del 150esimo della scuola. Nel corso dell’estate ha riscosso notevole successo anche la mostra dell’associazione dei minerari “arte mineraria tra i banchi dell’istituto minerario” al museo di geologia, materiale “salvato” dall’ecocentro nei giorni del trasferimento della scuola a Tamonich dalla storica sede di via 5 maggio.
ROCCA PIETORE_ DOMANI A BELLUNO PRESENTAZIONE DEL BANDO COLLEGATO AI FONDI DI CONFINE.
CONSIGLIO COMUNALE A VOLTAGO
La gestione separata dei beni di uso civico è uno degli argomenti che ricorre spesso nel consiglio comunale di Voltago Agordino, sempre fanno riferimento alle regole della frazione di Frassenè che dopo l’assemblea annuale è tenuta a redigere il verbale di assemblea per poi trasferirlo all’amminsitrazione comunale. Il sindaco e i consiglieri lo valuteranno ed esprimeranno le loro opinioni nel consiglio comunale di questa sera, in Municipio alle 18.30.
Nella riunione consiliare anche il bilancio avrà il suo spazio, il sindaco Bruno Zanvit ha infatti preparato la relazione sulle variazioni al bilancio 2017-2019, questa sera ne renderà partecipi i consigliere chiedendo il voto per l’approvazione.
Nel menù della seduta la revisione straordinaria delle partecipazioni, ma anche l’ultimo argomento è di quelli interessanti e che apre al confronto. Il primo cittadino presenterà infatti un ordine del giorno sulla valorizzazione dei piccoli Comuni e sulla relativa necessità di semplificazione degli adempimenti previsti dalla normativa vigente, probabilmente “studiata” per i Municipi della grandi realtà.
FIBROSI CISTICA, LA RACCOLTA DI FONDI AUTUNNALE CONTINUA
SERE D’AUTUNNO_SECONDO APPUNTAMENTO
TEATRO, DOMANI A RIVAMONTE, LA PROSSIMA SETTIMANA A TAIBON
I Sedegot ritornano nell’Agordino per iniziativa della Proloco di Rivamonte. Si esibiranno sabato alle 20.30 nel teatro della Casa della Gioventù e porteranno in scena lo spettacolo “Quando al paese Mezogiorno sona”. La commedia, scritta negli anni Trenta da Eugenio Ferdinando Palmieri, racconta di due famiglie di proprietari terrieri confinanti che non si vedono molto di buon occhio alle prese con il ritorno di un cugino che ha fatto fortuna in America e la prospettiva di mettere mano alla sua ricchezza che scatena disonestà, invidia e tanto altro. Un commedia che racconta come dietro un perbenismo ipocrita si nasconda una desolante miseria. Una morale, che permette che venga messo a tacere nel segno della convenienza, perché al ricco parente in visita deve essere mostrata concordia e onestà: una scelta che pagherà?
Sabato prossimo alle 20.30 nella palestra della scuola media di Taibon Agordino il gruppo Colibrì di Falcade presenterà invece la commedia brillante in due anni “Scolteme co i oci” per la regia di Loretta Dimetto, preceduta dalla farsa “la lenga de le Femene”. Il ricavato della serata ad offerta libera, sarà devoluto all’Associazione Gruppi “Insieme si può”, il Comune di Taibon ha assicurato il patrocinio.
AL VIA LA 16. EDIZIONE DI CHIES E LE SUE MONTAGNE
In Alpago, dal 14 al 29 ottobre alpinismo, cinema e arte protagonisti della rassegna del «mondo verticale e dei suoi cavalieri». Tra i momenti di maggior rilievo la serata dedicata a Maudi De March con il libro “Luis Trenker tra nuvole e rocce” Chies d’Alpago, 11 ottobre 2017 – Si svolgerà dal 14 al 29 ottobre la 16. edizione della di “Chies e le sue montagne”, la rassegna itinerante (tra le tante frazioni del comune di Chies d’Alpago, Belluno) dedicata al «mondo verticale e ai suoi cavalieri» che si propone di valorizzare il territorio dell’Alpago e far conoscere storie e personaggi dei territori montani. Sono dieci le giornate in programma per un calendario ricco e vario che comprende momenti dedicati all’alpinismo, allo sport al cinema e alla cultura. «Anche quest’anno crediamo di aver proposto un programma di spessore» spiega Elisa De Battista, coordinatrice della rassegna. «Chies e le sue montagne è una rassegna radicata nel territorio che viene realizzata, in primis, grazie al contributo di tanti volontari. È, soprattutto, una rassegna che vuole mettere al centro la montagna, come luogo di avventura ma anche di creatività e di lavoro, un luogo insomma che può avere vita e futuro» . Chies e le sue montagne prenderà il via sabato 14 ottobre, alle 21, con “Born to climb”, serata che vedrà protagonista l’alpinista e guida alpina Christoph Heinz. Nell’occasione verrà proiettato il film “L’ uomo delle Tre Cime”di Markus Frings. Sempre sabato 14, alle 17.30, ci sarà l’inaugurazione della mostra “Gli insetti e gli aracnidi di diverse parti del mondo”, mostra a cura del Cai Alpago e ospitata, fino al 29 ottobre, al museo di storia naturale di Chies. Martedì 17, alle 21, il bar Ciotto e Nené di Funes ospiterà Gino De Zolt, Alex Pivirotto, Simone Corte Pause e Christian Casanova, i quattro bellunesi che lo scorso dicembre hanno scalato l’Eiger.
Per ulteriori dettagli della manifestazione visita il sito www.2ruotealpago.it e social collegati
SANTA GIUSTINA, 67ESIMA GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO
MOSTRA “SULLE ALI DELLA MEMORIA” A PALAZZO DOGLIONI DALMAS PROROGATA FINO AL 31 OTTOBRE
Sarà aperta fino al 31 ottobre 2017 la mostra “Sulle ali della memoria”, allestita a Palazzo Doglioni Dal Mas in occasione del centenario della morte dell’eroe italo-cileno Arturo dell’Oro. I visitatori, fino ad oggi, sono stati numerosi, non solo bellunesi, ma anche da fuori provincia (Reggio Emilia, Varese e Roma), appassionati di storia e desiderosi di conoscere eroismi e sofferenze con distruzioni che hanno caratterizzato la vita dei nostri avi nei contrapposti eserciti senza dimenticare le tragedie inflitte ai civili! Hanno approfittato dell’opportunità molti istituti scolastici bellunesi che hanno visto nella mostra la giusta occasione per far conoscere agli studenti le tristi vicende della prima guerra mondiale. L’allestimento dell’esposizione nella Barchessa di Confindustria Belluno Dolomiti. Mercoledì 11 ottobre gli studenti della classe 5^ del Liceo Leonardo Da Vinci ricevuti dal Generale Guido Spada hanno potuto ripercorrere la storia di quei tragici eventi e poter continuare studi e ricerche presso il Museo del Piave di Caorera Quero Vas gemellato con il museo di Caporetto e museo di guerra di Budapest che qui espone una serie di tavole donate dal generale Hollò dove i soldati ungheresi ONVED sul fronte Piave 100 anni fa hanno attinto un “tesoro” Come pure i ragazzi del Centro Diurno “Noialtri” di Mel che sono stati accolti da Oscar De Bona, Presidente Associazione Bellunesi nel Mondo. Giovedì 19 ottobre prossimo è invece programmata la visita da parte dei Maestri del Lavoro di Belluno, che saranno accompagnati dal presidente Diotisalvi Perin ( e Andrea Comacchio istruttore volo simulato) che afferma: “La storia vera va raccontata tutta senza privilegi di sorta interrogandoci sulla disfatta di Caporetto ben sapendo che siamo stati noi a dichiarare la guerra quindi…poi è ipocrisia parlare di vittoria perché la guerra è una sconfitta per tutti. La falsa propaganda di Vittoria non ha fatto altro che portarci altre guerre in Africa e la seconda Guerra Mondiale.
LA HAUTE ROUTE RADDOPPIA. NEL 2018 DUE APPUNTAMENTI IN ITALIA: STELVIO E DOLOMITI
Poche ore dopo la conclusione delle Haute Route Cycling Series 2017, con la tre giorni in Francia sul mitico Mont Ventoux, OC Sport annuncia il calendario della stagione 2018. Da aprile, con l’esordio a San Francisco, a ottobre, con la chiusura sul Ventoux, saranno ben 11 gli eventi Haute Route, eventi che vogliono confermarsi al vertice delle manifestazioni internazionali amatoriali a tappe, proponendo ai concorrenti servizi di livello professionistico. Due saranno gli appuntamenti Haute Route in Italia ed entrambi si articoleranno su tre giornate. Non più, dunque, un unico evento di sette tappe come nel recente passato. Il primo appuntamento è fissato per l’inizio della primavera, con la Haute Route Stelvio: andrà in scena dall’ 8 al 10 giugno e si svilupperà su alcune delle ascese simbolo del ciclismo e, in particolare, del Giro d’Italia. Il Passo dello Stelvio, con il suo numero infinito di tornati, i suoi 2.757 metri di altitudine e la sua storia, è del resto stato oggetto di insistenti richieste da parte dei concorrenti Haute Route. La “base” di questa tre giorni sarà Bormio, location perfetta, dal punto di vista logistica e della ricettività, per una tre giorni dedicata alla due ruote. Il secondo evento italiano sarà la Haute Route Dolomites: i valichi e i paesaggi delle Dolomiti in questi anni hanno riscosso apprezzamenti unanimi da parte dei concorrenti e verranno riproposti a inizio settembre, anche se con una formula diversa rispetto a quanto fatto finora. Le date precise dello svolgimento verranno stabilite nelle prossime settimane. Si gareggerà comunque nei primi giorni di settembre. Complessivamente gli eventi delle Haute Route Cycling Series 2018 saranno undici. La stagione si aprirà negli Stati Uniti, con due appuntamenti. Il primo sarà la Haute Route San Francisco, in programma dal 20 al 22 aprile. Il secondo, con date da definire, sarà la Haute Route Asheville, un altro evento articolato su tre giornate che si svolgerà in Nord Carolina, sui Monti Appalachi. Dall’8 al10 giugno spazio alla Haute Route Stelvio mentre dal 23 al 29 giugno ecco il primo evento di un’ intera settimana. Si tornerà negli Stati Uniti per la Haute Route Mavic Rockies, nel Colorado, cuore dell’ America ciclistica. A luglio, dal 13 al 15, ecco la Haute Route Alpe d’ Huez, una tre giorni che porterà i concorrenti a confrontarsi con i colli che hanno contribuito a costruire la leggenda del Tour de France. Dal 3 al 5 agosto andrà in scena un’ altra importante novità: si tratta della Haute Route Norway, evento di tre giorni, realizzato in collaborazione con Maserati, che porterà la carovana lungo i fiordi della regione norvegese di Stavanger. Dal 18 al 24 agosto tornerà la classica Haute Route Pirenei, con partenza e arrivo a Pau. Dal 26 agosto all’1 settembre un’ altra classica, la Haute Route Alps. A inizio settembre ci sarà la Haute Route Dolomites mentre dal 16 al 19 settembre è previsto un altro appuntamento negli States, la Haute Route Utah. La chiusura 2018 sarà affidata, come già quest’anno, alla Haute Route Ventoux, in programma dal 5 al 7 ottobre. Tante novità, dunque, nel calendario Haute Route. A queste si aggiunge una novità importante relativa alle modalità di partecipazione: si potrà concorrere alla classifica finale o individualmente o in squadre composte da due atleti.Le iscrizioni sono aperte per i seguenti eventi: Haute Route Alps, Pyrenees, Mavic Rockies, Stelvio, Ventoux, Maserati Norway, Alpe d’Huez, San Francisco and Utah. Per gli altri due eventi, Haute Route Dolomites and Asheville, c’è al momento la possibilità della pre registrazione. Per tutte le informazioni: www.hauteroute.org.
AI NASTRI DI PARTENZA LA 24 ORE DI SAN MARTINO
Torna per la 44esima edizione la 24 Ore di San Martino. E la prima novità è proprio che «torna, visto che non era scontato», spiega Maurizio Fontanelle, presidente della pro loco Pieve Castionese in capo all’organizzazione da un paio d’anni. «In Italia non esistono più manifestazioni come questa, che è peraltro la più antica, e il fatto che torni dopo così tanti anni è un segnale molto positivo, perché significa che si è incarnata nell’immaginario bellunese superando gli ostacoli del tempo» La formula è la stessa di sempre: 40 squadre, che fanno circa mille atleti da tutta la provincia, si sfideranno per 24 ore di circuito agli impianti sportivi dello stadio di Belluno. Quelle che fanno più giri vincono. Ma una delle novità di quest’anno sta proprio nelle premiazioni: «Non vinceranno soltanto i singoli assoluti più forti, ma anche quelli per classi. Ci sarà inoltre il premio pista libera per i più forti, maschi e femmine, di due fasce orarie ben precise del sabato, dalle 17 alle 18 per le donne e dalle 18 alle 19 per gli uomini». A questa si affiancherà anche la 24 ore dei giovani.
«Questa manifestazione ha una valenza non soltanto sportiva, ma anche sociale», sottolinea Giorgio Zampieri, presidente del Comitato d’Intesa che è fra i soggetti partner, «il successo sta anche solo nell’averla riproposta. Ora non resta che sperare nel bel tempo!». La presidente del circolo di pittura Morales Francesca Lauria spiega che «i 40 quadri su tela realizzati dai soci del che saranno esposti all’interno dello stadio e poi donati alle squadre partecipanti», anticipa, facendo notare che «alcune opere sono state realizzate anche sul tema della 24 Ore e della festa di San Martino», che si celebra l’11 novembre. «È un appuntamento classico non solo allo stadio, ma per l’intera città», evidenzia l’assessore allo sport Marco Bogo, «l’atletica solitamente è uno sport singolo, ma in questo caso diventa sinonimo di squadra, come anche di volontariato».
La manifestazione apre sabato 14 ottobre alle 15, per terminare domenica alla stessa ora. Alle 12 ci sarà un importante momento di solidarietà con la presentazione del libro di Giovanni Viel (storico speaker della gara non competitiva) “5 Re Dolomitici”, che racconta le gesta sportive di 5 grandi atleti bellunesi. Il ricavato dalla vendita del libro andrà a favore del Comitato Poollicino.
Naturalmente vi aspettiamo tutti alle 15.00 di domenica per assistere alla conclusione della manifestazione, che vedrà il suo epilogo con la gara breve della 24 Ore Giovani e al termine le premiazioni!
LA METEO, IL TEMPO DA OGGI A LUNEDI
Venerdi 13
Tempo atteso: Tempo soleggiato con cielo sereno per tutto il giorno, fatto salvo il transito di qualche innocua velatura tra la notte e il primo mattino. Il rischio di foschie, nebbie o banchi di nubi basse sarà molto ridotto, anche se non escluso del tutto su qualche settore prealpino, specie nel catino bellunese. Clima diurno mite specie in quota, con inversione termica mattutina nelle valli.
Precipitazioni: Assenti (0%).
Temperature: Minime in calo nelle valli precedentemente interessate da nubi basse, in aumento in quota; massime in rialzo. Su Prealpi a 1500 m min 8°C max 14°C, a 2000 m min 7°C max 11°C. Su Dolomiti a 2000 m min 6°C max 12°C, a 3000 m min 3°C max 6°C.
Venti: Nelle valli deboli di direzione variabile; in quota deboli/moderati da Nord-Ovest, a 5-10 km/h a 2000 m, 15-25 km/h a 3000 m.
Sabato 14
Tempo atteso: Tempo soleggiato ovunque, con cielo sereno per tutta la giornata. Clima diurno sempre più mite, specie in quota, con valori anormalmente elevati e accentuazione dell’inversione termica mattutina nelle valli.
Precipitazioni: Assenti (0%).
Temperature: Minime stazionarie nelle valli, in aumento in quota; massime in rialzo. Su Prealpi a 1500 m min 11°C max 15°C, a 2000 m min 9°C max 12°C. Su Dolomiti a 2000 m min 8°C max 12°C, a 3000 m min 5°C max 7°C.
Venti: Nelle valli deboli di direzione variabile; in quota deboli da Nord-Ovest, a 5-10 km/h a 2000 m, 5-15 km/h a 3000 m.
Domenica 15
Tempo soleggiato con cielo sereno e clima diurno sempre più mite specie in quota, dove si avranno valori anormalmente elevati per la stagione, e inversione termica mattutina nelle valli. Venti deboli.
Lunedi 16
Tempo sempre soleggiato e molto mite in quota e di giorno anche nelle valli più assolate. Permane l’inversione termica mattutina e tornerà l’insidia di qualche foschia o nebbia nei fondovalle prealpini nelle ore più fredde. Previsore: G.M.