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FELTRE Tanti danni nel magazzino di un negozio di biciclette ad Anzù. All’Mtb di Anzù il fuoco è partito da un compressore. Devastato il garage adibito a deposito ricambio, rese inutilizzabili le biciclette del magazzino.
ALPAGO Incidente a Tambre, due macchine coinvolte ieri mattina di buon’ora a Valdenogher, un ferito lieve, se la caverà in pochi giorni, illeso l’altro automobilista.
SANTA GIUSTINA La Provincia è parte civile nel processo che si aprirà a marzo a carico di 5 persone per traffico illecito di rifiuti al Maserot. Sono accusati di concorso illecito di oltre 6 mila tonellate di digestato smaltito tra i campi in modo irregolare. Alla sbarra anche l’ex presidente di Dolomiti Ambiente.
SAN TOMASO Cervi tranquillamente a bordo strada intenti a mangiare: nulla di strano se il cibo è costituito da erba o da bacche dei cespugli, ma quello che si è trovato davanti un paio di sere fa un esperto cacciatore di San Tomaso Agordino mentre percorreva l’Agordina nel tratto tra Cencenighe e Alleghe era uno spettacolo inconsueto. E molto pericoloso. Lungo il ciglio della strada erano stati depositati o forse lanciati da un’auto in corsa, decine di pezzi di pane che alcuni cervi stavano masticando con gusto. una ha commentato l’uomo – che qualcuno si prenda la briga di sfamare i cervi abbandonando del pane». Senza entrare nel merito di considerazioni morali sullo spreco degli alimenti tanto più in tempi di vacche magre come quelli che stiamo vivendo, resta infatti il grave pericolo che questi comportamenti determinano per gli automobilisti, oltre che per gli stessi ungulati. «Gli incidenti in cui sono coinvolti animali selvatici che scendono al fiume per dissetarsi sono all’ordine del giorno: ci va solo che qualcuno decida dipasturarli”, favorendo un comportamento che in poco tempo potrebbe indurre nei cervi un’abitudine richiamando in quel punto decine di esemplari e moltiplicando così le possibilità di incidenti». Come se non bastasse, i come altri animali del bosco sono già attratti dal sale che viene sparso sulla strada per evitare il ghiaccio. La regionale 203 Agordina tra Cencenighe e Alleghe, ma anche più su per a Val Cordevole è uno dei punti neri per quanto riguarda gli incidenti con gli animali, al pari del tratto tra il Peron di Sedico e Le Campearea di servizio 203 Agordina. Veneto Strade è intervenuto con dei segnalatori ad indicare il pericolo, che non passano inosservati. Per il resto ben poco è stato fatto dallo Stato, proprietario degli animali, per salvaguardare la vita ad ignari automobilisti.Ora il contributo di qualche pseudo animalista che lascia pane sulla strada. L’unica speranza è che si sia trattato di un lancio occasionale o di una perdita accidentale da qualche pick up.
AGORDO Consiglio comunale con il fiocco rosa ieri sera ad Agordo, strette di mano, riconoscimenti e strenne di Natale. Quella di Laura Ballis: una scultura donata alla comunità, un "Abbraccio simbolico" che ha trovato collocazione all'entrata del Municipio. I bambini dell'asilo hanno accolto l'artista e magicamente scoperto l'opera bifacciale, bella quanto le sculture esposte dalla Ballis nel corso dell'estate in piazza Libertà, nell'ambito di "Bianco in arte". Nell'aula consigliare subito dopo la consegna del premio agli “imprenditori dell'anno 2015”: a Carla De Nardin e Margherita Baldissera, le personalità che si sono distinte nell'ambito professionale. Carla De Nardin, con il suo ristorante che ha appena compiuto 60 anni, e Margherita Baldissera, che nel tempo ha allargato la sua attività affiancando al servizio di parrucchiera anche quello di estetista, sono due testimonianze importanti di un mondo imprenditoriale solo apparentemente piccolo ,ma che ha fatto e fa la storia della comunità di Agordo”. "Realtà importanti per la comunità di Agordo che meritano il riconoscimento", ha detto il sindaco, Sisto Da Roit ricordando come nacque il premio nel 2008 con il precedente primo cittadino, Renzo Gavaz. "In un anno particolare per il mondo femminile - ha detto Da Roit - abbiamo voluto ancora più rilevanza al mondo femminile, caposaldo ed elemento fondante della comunità". Dal consigliere Cristina Bien, giovane imprenditrice, sono arrivati i complimenti sinceri della minoranza "Siete esempi - ha detto - e forza di traino". Claudio Sito ha ricordato le difficoltà degli imprenditori chiedendo alle istituzioni più attenzioni per le attività locali. "Ci sono eccezioni - ha detto - persone voi premiate per la passione e dedizione unita all'abilità delle vostre mani". VENEZIA CENTRALINE IDROELETTRICHE. BOTTACIN: PREVISTE NORME DI TUTELA PER I CORPI IDRICI MONTANI ANCHE DALLE AUTORITA’ DI BACINO Il Veneto ha chiesto e ottenuto l’introduzione di una norma restrittiva per quanto riguarda nuove derivazione ad uso idroelettrico sui corpi idrici dei bacini idrografici delle Alpi orientali. Lo annuncia l’assessore regionale all’ambiente e alla difesa del suolo Gianpaolo Bottacin al termine della odierna riunione a Roma del Comitato istituzionale dell’Autorità di bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione e dell’Autorità di bacino del fiume Adige che ha adottato, fra i punto all’ordine del giorno, il primo aggiornamento del piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali (Distretto Idrografico delle Alpi Orientali). “Il testo in questione – precisa Bottacin – comprende infatti anche le linee guida relative agli aspetti di tutela dei corpi idrici e sarà approvato in via definitiva entro febbraio. Ma come Regione del Veneto, presente in questo Comitato insieme ai rappresentanti di cinque ministeri, della Regione Friuli Venezia Giulia e delle Province autonome di Trento e Bolzano, abbiamo chiesto e ottenuto che nel testo adottato in via preliminare fossero introdotte misure che mettessero un freno al proliferare delle richieste di autorizzazione per nuove centraline idroelettriche”. Per preservare le caratteristiche di naturalità proprie dei piccoli bacini montani e dei torrenti, la norma prevede in particolare che non siano ammesse nuove derivazioni ad uso idroelettrico e neppure varianti significative a impianti esistenti se il bacino sotteso all’opera di presa sia inferiore o uguale a 10 km. quadrati. Le Province autonome del Trentino Alto Adige hanno chiesto per il loro territorio la previsione di una soglia meno restrittiva (6 kmq.). “Un ulteriore aspetto che abbiamo voluto evidenziato – aggiunge Bottacin – è che anche per le derivazioni ad uso idroelettrico esistenti o che saranno realizzate sarà comunque effettuato un monitoraggio dello stato di qualità ambientale delle acque, che deve restare inalterato. In caso contrario sarà disposto il graduale incremento delle portate di rilascio fino a conseguire il ripristino dello stato ambientale”. In vista dell’approvazione definitiva dell’aggiornamento del piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, l’assessore Bottacin fa presente che verrà attivato anche un tavolo di lavoro con l’obiettivo di arrivare ad una uniformità di linee guida per la tutela dei corpi idrici in tutto il Nord Italia.
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