GIORNALE RADIO PIU, 24 OTTOBRE 2017 direttore Mirko Mezzacasa
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COPERTINA: Zaia-e-scolaresca-Liceo-Mari-Villafranca -VR
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alle 8 05 LA RASSEGNA STAMPA LOCALE, DAL 25 GIUGNO 1983 DI MIRKO MEZZACASA, DI SEGUITO LE ANTICIPAZIONI:
Un settembre costellato di eventi straordinari pesa sulle vendite trimestrali di Luxottica, che conferma la guidance di fine anno ma sulla parte bassa della forchetta: di fatto solo una modesta crescita (low single digit) a cambi costanti. Il terzo trimestre, dice una nota, ha registrato un fatturato consolidato di 2,147 mld, +0,8% a cambi costanti e -3,5% a cambi correnti, principalmente a causa del cambio penalizzante euro-dollaro. Gli analisti si aspettavano in media vendite per 2,17 mld.
AGORDO, TRIMESTRALE LUXOTTICA AUDIO
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PROTEZIONE CIVILE. PARTONO DA BELLUNO I CORSI PER AMMINISTRATORI LOCALI. BOTTACIN: “IMPEGNATI A GARANTIRE UN ALTO LIVELLO FORMATIVO”
E’ partito da Belluno, organizzato dalla Regione presso la locale sede dell’ANA, il primo corso di formazione di Protezione Civile dedicato agli amministratori locali. “Si tratta del primo incontro pensato per la formazione degli amministratori locali. Entro la fine dell’anno – spiega l’assessore regionale alla protezione civile – ne seguirà uno per ogni provincia. A metà novembre prenderanno avvio anche una serie di altri incontri formativi, mirati invece ai volontari”. “Per mantenere costante e produttivo il confronto sia con le amministrazioni che con i volontari – aggiunge – la Regione ha istituito un’apposita unità organizzativa dedicata alla formazione in materia di Protezione Civile”. Il programma delle giornate formative prevede otto ore d’aula in cui verranno affrontati molteplici aspetti: dalla normativa legislativa di riferimento alle attività di pianificazione, all’emergenza propriamente detta. Nel frattempo proseguono anche le giornate formative dedicate ai ragazzi delle scuole con il progetto “Scuola Sicura Veneto”, che questa settimana farà tappa venerdì in provincia di Verona a Isola Rizza.”Il nostro obiettivo – conclude l’assessore – è infatti garantire un altissimo livello formativo partendo dal mondo giovanile, senza trascurare altre importanti realtà come le amministrazioni locali. E’ importante far capire che la Protezione Civile non sono solo gli uomini in divisa, ma tutti noi”.
BELLUNO Premio San Martino 2017 alla dottoressa Laura Renon.
La cerimonia di consegna sabato 11 novembre al Teatro comunale di Belluno.
La conferenza dei Capigruppo consiliari del Comune di Belluno ha attribuito il Premio San Martino 2017 alla dottoressa Laura Renon, chirurgo senologo dell’ospedale S. Martino di Belluno.
“La conferenza dei Capigruppo consiliari ha assegnato il Premio alla dottoressa Renon, scegliendola tra poco meno di altre venti candidature. Non è stata una decisione semplice, vista la qualità e il merito delle figure presentate all’attenzione dei capigruppo, ma la volontà di riconoscere il valore del saper stare accanto al malato con competenza e capacità empatica ha trovato tutti d’accordo”. Così dichiara il Presidente del Consiglio comunale di Belluno, Francesco Rasera Berna. Laura Renon lavora da anni a Belluno nel campo della chirurgia senologica. E in questi anni ha aiutato moltissime donne bellunesi ad affrontare la malattia operandole con competenza e poi seguendole con passione e capacità di grande vicinanza
CORTINA
Identificati i ladri di pelliccia della boutique di Cortina nel 2015. I tre sono già incarcerati in Francia per altri furti. Dovranno essere processati in Italia La polizia identifica i responsabili del furto di una pelliccia nella boutique di Cortina avvenuto nel febbraio 2015. Si tratta di un uomo e due donne già incarcerate in Francia perché responsabili di furti in vari negozi. Ora dovranno essere processati anche in Italia. I fattir risalgono al febbraio di due anni fa. TUTTI I PARTICOLARI NEL GIORNALE RADIO PIU PUBBLICATO IERI (23.10.2017) CLICCA QUI
ARABBA, NUOVA TELECABINA, MIGLIORAMENTO DELLE PISTE E NOVITA’ PER LE FAMIGLIE. AL VIA LA STAGIONE INVERNALE
Una nuova telecabina da 10 posti e un ascensore a Punta Rocca sul ghiacciaio della Marmolada: eccole le due principali novità della stagione invernale 2017-18 nel comprensorio delle Terre dell’Orso tra Arabba e la Marmolada. Investimenti importanti che seguono di pochi mesi quello della seggiovia Portavescovo-Burz che ha tolto gli sciatori dal pericolo dall’attraversamento della regionale 48 delle Dolomiti. La nuova telecabina “Fodom” va a sostituire l’omonima seggiovia. Il tratto interessato da Vauz alla sommità di Passo Pordoi e il numero di persone trasportate all’ora sale da 2400 a 2800, con l’obiettivo di arrivare a 3200, per una velocità di 6 metri al secondo. L’impianto, della lunghezza di 2265 metri, si rende utile come collegamento Dolomiti Superski per le zone di Arabba e la Val di Fassa ed è mantenuto in attività anche durante l’estate, periodo che vede sempre più turisti partire alla scoperta delle Dolomiti. La partenza della telecabina “Fodom” a quota 1851 metri e il punto d’arrivo vicino a quello della seggiovia Saletei. Inoltre in zona Porta Vescovo stanno terminando i lavori di allargamento della pista numero 13 (raccordo Ornella e Sourasas) e il rinnovo dell’impianto di innevamento.
Sul ghiacciaio della Marmolada sono invece terminati i lavori per la realizzazione di due ascensori della portata di 40 persone l’uno, permettono agli sciatori, una volta giunti alla fine della funivia della Marmolada, di arrivare più velocemente alla pista senza dover percorrere il tratto a piedi, rendendo l’accesso molto più rapido e soprattutto sicuro. Quello che manca ad Arabba e nel comprensorio dolomitico è solo la neve, programmata o naturale, l’importante è che sia al suolo e ben compatta per il lungo ponte dell’Immacolata che inizierà venerdi 8 dicembre. Per quella data il comprensorio presenterà anche il Funslope Arabba, ovvero un’area delimitata, un ibrido tra una pista, uno snowpark e un tracciato da cross. La montagna è anche un’occasione per cimentarsi in esperienze nuove, come abbandonare gli sci per un giorno o due a favore di uno snowboard o improvvisare qualche salto per rendere la discesa più divertente. Per questo è nato il progetto Funslope Arabba, un mondo di emozioni dove tutta famiglia può scatenarsi e mettersi alla prova tra gli ingredienti di questo nuovo tracciato: piccoli salti, onde, curve ripide, dossi e facili ostacoli. La pendenza ideale è molto moderata e corrisponde a quella di una pista blu, inoltre la quantità di neve necessaria alla sua realizzazione è significativamente minore rispetto a quella da utilizzare per uno snowpark o un tracciato da cross; questo perché, dovendo essere un percorso adatto ai principianti deve avere dimensioni contenute. La Funslope offre l’opportunità di una discesa diversa dal solito. In una posizione soleggiata e a un’altitudine di quasi 2.000 metri, questa divertente novità nella Ski area Arabba – Marmolada è servita dalla seggiovia Le Pale, che collega la zona del Burz a quella di Bec De Roces – Passo Campolongo.
AGORDO IL NUOVO MONUMENTO
“Grazie alla Cariverona per averci permesso di collocare il monumento all’entrata dell’Istituto Follador”, le parole del preside del polo scolastico di Agordo, Giovanni Paolo Zanin, sono state pronunciate in occasione dell’inaugurazione di sabato sulla piana di Tamonich, la Fondazione Cariverona infatti è la proprietaria dell’intera struttura oggi adibita a polo scolastico, la Provincia è invece l’ente chiamato a gestirla. Al taglio del nastro non era presente alcun rappresentante dell’ufficio scolastico territoriale, ma il preside si è preoccupato di giustificare sia Michela Possamai che Meri Dal Magro entrambe impossibilitate a salire fino ad Agordo “La situazione dell’ufficio scolastico è critica”, ha detto il preside fresco di nomina. “Sono in questa scuola – ha detto Zanin – dal primo settembre e quindi non posso nemmeno vantare meriti dell’iniziativa di portare un monumento tanto importante nella nostra scuola. Lo pensa anche la dirigente dell’ufficio scolastico Michela Possamai, che sarebbe stata felice di vedere i ragazzi in un contesto reale di collegamento con il territorio e tutto il mondo”. Sabato mattina di ragazzi non ce n’erano molti nel piazzale dell’Istituto, solo la settantina del triennio del minerario, tutti gli altri in classe, ma si sono fatti sentire in piena inaugurazione nel momento nella ricreazione, probabilmente sentiti gli schiamazzi forse non erano a conoscenza di quello che stava accadendo all’entrata della scuola. Il nuovo monumento “Tunneling” è un quarto di quella fresa che ha scavato anche la metropolitana di Londra. L’inaugurazione è il primo momento dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Istituto, nei primi giorni di dicembre la consegna delle borse di studio e il convegno in sala Don Tamis sarà un secondo importante momento con L’Apim (periti minerari) in occasione delle celebrazioni per la patrona Santa Barbara, altri convegni ed appuntamenti con la centocinquantennale ricorrenza sono previsti per il 2018. “Intanto abbiamo inaugurato il Monumento – ha concluso il preside Giovanni Paolo Zanin – con un vivo ringraziamento alla ditta tedesca di Martin Herrecknecht per averlo non solo donato ma anche trasportato a proprie spese fino ad Agordo. Mette in evidenza la ricerca di soluzioni sostenibili per migliorare la vita a partire dalle vie di comunicazione, un monumento che ogni mattina ricorderà agli studenti quanto è bella la tecnologia”.
OGGI ALLE 15.10 LO SPECIALE DI RADIO PIU. IN DIRETTA DIFFERITA LA CERIMONIA DI INAUGURAZIONE.
AGORDO DOMENICA IN DIRETTA RADIO
Domenica come ogni anno a fine ottobre fin dal 1976, la comunità agordina legata alla montagna ed ai suoi Caduti, si ritroverà nell’Arcidiaconale di Agordo per la Messa in suffragio di coloro che sulle montagne dolomitiche hanno perso la vita. La celebrazione religiosa, che dalle 18.30 sarà trasmessa in diretta da Radio Più in tutto il mondo attraverso lo streaming, sarà celebrata da Monsignor Giorgio Lise e accompagnata dai canti del Coro Agordo diretto da Roberta Conedera. Una sentita cerimonia, voluta dal Coro Agordo, che riunisce ormai da 42 anni l’intero Agordino con le vallate limitrofe e tanta altra gente dalla provincia e oltre, nel ricordo degli agordini periti in montagna e di coloro che hanno perso la vita sulle montagne agordine, così come nel 1976 volle l’allora primo direttore e fondatore del Coro Agordo, Salvatore Santomaso. L’iniziativa è proposta da sempre con la collaborazione della Sezione Agordina del Cai “Armando Tama Da Roit”, della Parrocchia di Santa Maria Nascente, dei Gruppi Rocciatori “Gir” di Agordo e rocciatori “Val Bióis”, delle Stazioni agordine del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e del Gruppo Alpini Agordo-Rivamonte-Taibon. In questo 2017, oltre che il ricordo dei 117 Caduti sui monti, ci sarà sempre un pensiero particolare per coloro di cui quest’anno ricorre un significativo anniversario: Giuseppe De Gasperi (1907 Civetta), Giuseppe Bedont (1947 Latemar), Anselmo Campagner (1977 Moiazza), Ioris Lazzaris (1977 Torri di Falzarego), Silvio Nicoletti (1987 Agner) Ruggero Mosca (1997 Poi), Lino Della Libera (1997 Pelmo), Andrea Guglielmi (2007 Agner), Tiziano Zanolli (2007 Sora ‘lSass). Alla lunga lista dei Caduti in montagna si sono aggiunti nell’ultimo anno i nomi di: Tiziana Sottocornola (06.02.2017 cascate ghiacciate ai Serrai di Sottoguda), Giuseppe Kinspergher (27.05.2017 Pale dei Balconi), Damiano Martini ( 09.06.2017 Pale di San Lucano), Siegfried Schenk (05. 07.2017 Civetta) Don Francesco Soccol (02.08.2017 Popera), Giancarlo Secchi (12.08.2017 Piz Boè).
AGORDO All’Università anziani adulti di Agordo, OGGI alle 15 in sala Don Tamis di via 27 aprile, salirà in cattedra Viviana Sogne per una lezione interamente dedicata ad Ugo Foscolo su l’illusione che vince la morte. L’ultima lezione del mese (31 ottobre) sarà invece dedicata alle leggende e credenze di tradizione orale con docente Daniela Perco e su Movimento e salute con la dottoressa Rossella Dal Bo.
FELTRE Morsi e punture Appuntamento mercoledì 25 ottobre alle 18.00 all’Ospedale di Feltre FELTRE. Per il ciclo i “mercoledì della salute”, mercoledì 25 ottobre alle 18.00 nella sala convegni dell’ospedale di Feltre si parlerà di morsi e punture con il medico di Pronto Soccorso Francesco Diana. In particolare, si parlerà di: punture di imenotteri (vespe , calabroni ,api) : effetto del veleno, reazioni allergiche – zanzare : principali malattie trasmesse in Italia – ragni italiani velenosi : effetto del loro morso – punture di scorpione
– le zecche e le malattie trasmesse – serpenti italiani : come distinguere quelli innocui dalle vipere ed effetti del morso di quest’ultime .
AGORDO L’Unione Italiana Ciechi Ipovedenti di Belluno organizza per sabato 28 una giornata di informazione e sensibilizzazione rivolta alle scuole e all’intera popolazione con l’intervento della Scuola Triveneta Cani Guida di Selvazzano Dentro (Padova). Coinvolgerà in modo attivo le persone che parteciperanno facendo loro conoscere il lavoro e l’attività quotidiana dei cani guida, straordinari compagni di vita dei non vedenti. La giornata inizierà alle ore 9.30 al Palazzetto dello Sport Via Lungo Rova per concludersi attorno alle 12.30
AGORDO All’Università anziani adulti di Agordo, oggi alle 15 in sala Don Tamis di via 27 aprile, salirà in cattedra Viviana Sogne per una lezione interamente dedicata ad Ugo Foscolo su l’illusione che vince la morte. L’ultima lezione del mese (31 ottobre) sarà invece dedicata alle leggende e credenze di tradizione orale con docente Daniela Perco e su Movimento e salute con la dottoressa Rossella Dal Bo.
VAL DI ZOLDO La neo nata associazione Cucchini Pelmo nello zoldano segue le orme della “sorella” Cucchini Agordino Pettirosso organizzando un ciclo di incontri sul tema delle demenze, aperto a tutti. Venerdi 27 ottobre NELLA SALA POLIFUNZIONALE DI FUSINE, PIAZZA ANGELINI 1 IN VAL DI ZOLDO primo intervento del dottor Massimiliano Mosca, direttore dell’unità operativa lungodegenza all’ospedale di Agordo e della dottoressa Ileana Corazzin, dirigente medico presso l’unita operativa di lungodegenza del nosocomio agordino.Venerdi 10 novembre interverrà Silvia Bortolot, diplomata in infermieristica geriatrice in Germania e il 24 novembre la psicologa Stefania Troian
BELLUNO Sfide digitali Prosegue l’attività di Confindustria Belluno Dolomiti sul tema di Industria 4.0 e della trasformazione digitale, con un ciclo di incontri promosso in collaborazione con la rivista della SDA Bocconi Economia & Management, l’editore Egea e Banca Intesa San Paolo – Cassa di Risparmio del Veneto e grazie al sostegno anche di Golinrecycling. Il primo è in programma mercoledì 25 ottobre alle 18 a Palazzo Doglioni Dalmas (Sala Caldart) e vede come protagonista Cosimo Accoto, del MIT di Boston, autore di un libro (Il mondo dato – Egea 2017) che ha due grandi meriti: da un lato presentare per la prima volta al lettore italiano le frontiere più avanzate, a livello internazionale, del pensiero e della filosofia digitale; dall’altro riuscire a farlo non solo in maniera semplice e sintetica ma soprattutto con un approccio nuovo, che di questi concetti indaga impatti tecnologici e ricadute strategiche per lo sviluppo di business – digitali, algoritmici e artificiali – sempre più innovativi. A dialogare con lui ci saranno Stefano Oliveri Global IT Director di Schneider Eletric e Guido Corbetta, Professore ordinario di Strategia aziendale all’Università Bocconi e membro del Comitato Editoriale di Economia e Management.«L’innovazione – afferma Luca Barbini, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti – è una combinazione di sapere e saper fare, in una parola cultura. Una cultura dell’innovazione diffusa è il collante necessario per stimolare aziende, grandi o piccole che siano, istituzioni, territori, Paesi a misurarsi con le sfide palesi e occulte della trasformazione digitale. È dunque la chiave di volta sono le persone: a scuola, in azienda e in tutti gli ambiti pubblici e privati che promuovono, realizzano, gestiscono o fruiscono dell’innovazione». Ed è proprio alle diverse prospettive dell’innovazione che è dedicato questo ciclo di incontri che continuerà martedì 7 novembre con un appuntamento dal titolo “A caccia del cliente nell’economia digitale” con Andreina Mandelli; martedì 29 novembre si parlerà di “Tutti i canali del brand” con Angela Perego; mercoledì 13 dicembre è previsto infine un confronto su “Piccoli e grandi imprese nella sfida della trasformazione digitale” con Gianluca Salviotti e Dario Cardile. Tutti gli incontri si terranno alle ore 18 a Palazzo Doglioni Dalmas, sede di Confindustria Belluno Dolomiti.
PRESENTAZIONE DELLA TESI DI LAUREA “OLTRE LA QUADRATURA: ANALISI GRAFICA, RESTITUZIONE PROSPETTICA E RICOSTRUZIONE DIGITALE DEGLI AFFRESCHI DI ANDREA POZZO PRESSO LE STANZE DI S. IGNAZIO A ROMA” DI JESSICA ROMOR
IL 31 ottobre alle ore 17.30 in Sala Bianchi a Belluno, Jessica Romor presenterà la sua tesi di laurea dal titolo “Oltre la quadratura: analisi grafica, restituzione prospettica e ricostruzione digitale degli affreschi di Andrea Pozzo presso le Stanze di S. Ignazio a Roma”, discussa presso l’Università di IUAV di Venezia. La tesi di Jessica Romor indaga una parte della Pittura illusionistica, genere pittorico del Barocco e del Rococò, nel quale la prospettiva e altri effetti spaziali vengono impiegati per creare l’illusione di uno spazio tridimensionale dal punto di vista dello spettatore, su una superficie piatta, semicurva o curva. La pittura illusionistica raggiunge i suoi massimi livelli con la decorazione di cupole delle chiese come nel caso degli affreschi di Andrea Pozzo nella Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio, a Roma, e con la pittura su superfici esterne, piatte o meno, quali false facciate, falsi angoli… In particolare, nel corso della storia che la prospettiva ha assunto non va certo dimenticato il suo uso a scopo illusionistico. Pur essendo questo un aspetto sempre più o meno insito nelle immagini con essa ottenute, un precipuo interesse per la simulazione è evidenziato da un particolare filone della pittura, quando con essa si vuole annullare la solidità della muratura per aprire illusivamente verso il cielo, sfondando pareti, soffitti e volte. E passando per tecniche del “sotto in su”, come nella Camera degli Sposi di Andrea Mantegna, si arriva alla “quadratura”: un chiaro esempio è a Villa Barbaro di Maser dove nella pittura del Veronese possiamo ammirare uno dei più interessanti complessi della pittura veneziana, con pitture che coprono quasi da cima a fondo le pareti creando illusione di colonne, nicchie, statue balaustre… La nascita ed il repentino successo di questo genere pittorico, in cui pittura ed architettura interagiscono realizzando suggestivi effetti illusionistici ed ebbe grande applicazione soprattutto in ambito scenografico. Andrea Pozzo è il maggiore rappresentante del quadraturismo: architetto, colto teorico della prospettiva, si forma a Milano con un indirizzo di illusionismo scenografico, che risulta evidente in quello che è considerato il suo capolavoro: la decorazione dell’interno della chiesa di Sant’lgnazio a Roma. La pittura eseguita su soffitti piatti o con volta a botte, integra l’architettura incentrando la prospettiva su un punto focale centrale. Nella sua tesi, Jessica Romor, attraverso le tecniche moderne, il rilievo e la ricostruzione digitale delle varie parti affrescate da Andrea Pozzo, indaga la realizzazione dell’opera e i mezzi utilizzati per trasferire i disegni preparatori sulle superfici da affrescare. Il risultato finale è stata la possibilità realizzare la separazione tra l’architettura reale e quella virtuale, la creazione dei modelli digitali reale e virtuale ed il confronto e la verifica delle teorie espresse da Andrea Pozzo: buon pittore, buon prospettico e buon architetto. L’appuntamento è fissato quindi per martedì 31 ottobre alle ore 17.30 presso la Sala Bianchi di Belluno con ingresso libero.
SAN GREGORIO Prende il via sabato 28 ottobre 2017 nella Palestra Comunale di San Gregorio nelle Alpi la ventesima edizione di “Invito a teatro” organizzata dal Consorzio Pro Loco Pedemontane Val Belluna. Con inizio alle ore 20.45 la Compagnia teatrale “Sur la Scène” di Sospirolo presenterà“COSI’ E’ (SE VI PARE)” di Luigi Pirandello, con la regia di Mariarosa Ceccon. Ingresso libero.
SOSPIROLO
Nuovo appuntamento con “Spettacoli di Mistero” a Sospirolo. Sabato 28 ottobre si terrà la passeggiata guidata e animata “I ghe fea mond al cul ai tosat col pan de forment…” con Cristina Gianni e Davide De Bona, con partenza dal parcheggio di Regolanova, nei pressi del ponticello, alle ore 15.30, e volta in direzione dell’affascinante chiesetta di Santa Giuliana, da cui si gode di un bellissimo panorama, passando lungo la vecchia strada per Canal del Mis. Il cibo nella leggenda di Cornia è lo spunto iniziale. La Pieve di Cornia era talmente ricca che gli abitanti lavavano il sederino dei bambini con il pane di frumento (da cui il titolo dialettale, nella versione originale tratta dal libro di Angela Nardo Cibele, “Acque, pregiudizi e leggende bellunesi”, Lauriel, Palermo, 1888). Una volta si recarono lì due poveretti chiedendo l’elemosina e tutti risposero: ” Andate avanti, non abbiamo niente da darvi”. Finché… Lungo il cammino, ci sarà forse la possibilità di incontrare un’arcigna strega, l’Om Selvarech e altri misteriosi figuri. Il percorso è facile e dura 1,5 ore circa; partecipazione libera e gratuita. Si può parcheggiare prezzo la piazza di Mis o presso il bar Al Cacciatore. L’iniziativa, firmata Pro loco “Monti del Sole” rientra nell’ambito di “Spettacoli di Mistero 2017” di Unpli Veneto e Regione Veneto.
S P E C I A L E R E F E R E N D U M
LUCA ZAIA AL PUNTO STAMPA
ROBERTO PADRIN AL PUNTO STAMPA
AUTONOMIA: DOPO VITTORIA REFERENDUM GIUNTA VENETA APPROVA DDL PER 23 COMPETENZE E FEDERALISMO FISCALE E UNO PER RICONOSCIMENTO STATUTO SPECIALE. NASCE LA CONSULTA DEL VENETO PER L’AUTONOMIA. ZAIA. “LA GENTE HA PARLATO. NOI ORA FACCIAMO, PRESTO E BENE. SIAMO APRIPISTA DI REALE RIFORMA AUTONOMISTA DELLO STATO”
Il titolo è lungo, come si conviene per un atto che potrebbe entrare nella storia del Veneto, ma non solo. La Giunta Regionale, riunita oggi in seduta straordinaria a poche ore dall’esito favorevole del referendum per l’autonomia del Veneto, su proposta del Presidente Luca Zaia, ha approvato all’unanimità il “disegno di legge d’iniziativa della Giunta regionale concernente “proposta di legge statale da trasmettere al parlamento Nazionale ai sensi dell’articolo 121 della Costituzione relativa a ‘Iniziativa regionale contenente, ai sensi dell’articolo2, comma2, della legge regionale 19 giugno 2014 nr. 15, percorsi e contenuti per il riconoscimento di ulteriori e specifiche forme di autonomia per la Regione Veneto, in attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”. Con questo atto, in estrema sintesi, la Regione Veneto indica le 23 materie dell’autonomia e, sul piano finanziario, i nove decimi del gettito fiscale di Irpef, Ires e Iva per gestirle (il federalismo fiscale). Il Governo veneto, nella stessa seduta, ha approvato anche un disegno di legge concernente “Proposta di legge statale da trasmettere al Parlamento Nazionale ai sensi dell’articolo 121 della Costituzione, relativa a ‘modifica dell’articolo 116, primo comma della Costituzione”, con la quale si chiede il riconoscimento del Veneto come Regione a Statuto Speciale. Si tratta di un solo articolo: “nel primo comma dell’articolo 116 della Costituzione, dopo le parole “la Valle d’Aosta” sono aggiunte le seguenti: “e il Veneto”. E’ stata infine approvata con delibera l’attivazione della “Consulta del Veneto per l’autonomia”, un Tavolo al quale siederanno tutte le rappresentanze della società civile della Regione (Comuni, Province, Enti Locali di vario livello, Organizzazioni imprenditoriali e di categoria, sindacati, rappresentanze del sociale e del terzo settore), per condividere i contenuti del disegno di legge e raccogliere le indicazioni e suggerimenti degli interlocutori. Dopo la prima approvazione di oggi, pur se in tempi ristrettissimi, il cammino dell’autonomia, per arrivare sul tavolo del Governo nazionale, prevede una seconda approvazione in Giunta di un testo eventualmente emendato con le osservazioni accoglibili provenienti dalla Consulta e successivamente l’invio al Consiglio regionale per la discussione e la definitiva approvazione. “I veneti – ha detto Zaia presentando i provvedimenti di fronte a una selva di giornalisti e telecamere e affiancato da tutti gli Assessori– hanno parlato forte e chiaro, andando a votare in 2 milioni 328 mila 949 sotto la pioggia in una giornata difficile. Oggi era nostro dovere, varando gli atti conseguenti, dare una risposta immediata all’impegno preso con ognuno dei cittadini”. “Sia chiaro – ha tenuto a precisare il Governatore – che la nostra non è una dichiarazione di guerra a nessuno. Anzi, è l’offerta di un cammino completamente rispettoso della Costituzione per fare dal basso quelle riforme in senso autonomista e federale che dall’alto non sono riusciti a realizzare, indicate a chiare lettere anche dai padri costituenti all’articolo 5 della Carta. Da oggi il Veneto non sarà mai più come prima, ma il Veneto offre anche all’Italia un laboratorio serio e rispettoso della Costituzione per riforme seriamente autonomiste e federaliste. Si tratta infatti di una via che potrà percorrere ogni Regione che abbia la forza e la capacità di una forte assunzione di responsabilità, sia nei confronti dello Stato che dei cittadini amministrati sui territori, a condizione che si abbia il coraggio di incidere su quegli sprechi che valgono non meno di 30 miliardi di euro l’anno, pari a un terzo degli interessi che il Paese paga ogni anni per il suo debito pubblico”. Zaia ha ribadito, come già fatto ieri sera a caldo dopo la certezza della vittoria del sì all’autonomia, che si tratterà di un cammino improntato alla più totale sussidiarietà. Lungi da me – ha detto con forza – l’idea di costruire una sorte di neo centralismo regionale: competenze e fondi che riceveremo passeranno via via ai territori, ai Comuni, agli Enti locali, agli amministratori che ogni giorno sono a contatto diretto con i cittadini amministrati e i loro problemi sempre più stringenti”. “Sia anche chiaro – ha aggiunto Zaia – che al Tavolo che si aprirà a Roma siederà il popolo, non la politica, perché è il popolo veneto che ieri ha detto chiaro e forte che cosa desidera”. Rispondendo alle domande dei giornalisti, Zaia ha detto anche che “il Governo in carica, se lo vuole, ha tutto il tempo necessario per aprire il tavolo con la Regione Veneto e di arrivare alla conclusione. L’Imminente fine della legislatura nazionale non sia un alibi per nessuno. Tireranno per le lunghe? Spero di no, ma se anche così fosse il nuovo Governo che nascerà dopo il voto dovrà darci risposte veloci e soprattutto concrete”.Il Disegno di Legge per l’autonomia approvato oggi elenca le 23 materie per le quali si chiedono forme e condizioni particolari di autonomia.Tre sono attualmente di esclusiva competenza statale: “Norme generali sull’Istruzione”; “Tutela dell’Ambiente, dell’Ecosistema e dei Beni culturali”; Organizzazione della Giustizia di Pace”.
Le altre 20 materie sono attualmente di competenza concorrente. Si tratta di “Tutela della Salute”; “Istruzione”; Ricerca Scientifica e Tecnologica e Sostegno all’Innovazione per i settori produttivi”; “Governo del Territorio”; “Valorizzazione dei Beni Culturali e Ambientali e Promozione e Organizzazione di Attività Culturali”; “Rapporti Internazionali e con l’Unione Europea” della Regione; “Protezione Civile”; Coordinamento della Finanza Pubblica e del Sistema Tributario”; “Commercio con l’Estero”; “Tutela e Sicurezza del Lavoro”; “Professioni”; “Alimentazione”; “Ordinamento Sportivo”; “Porti e Aeroporti Civili”; “Grandi Reti di Trasporto e Navigazione”; “Casse di Risparmio, Casse Rurali, Aziende di Credito a Carattere Regionale”; “Enti di Credito Fondiario e Agrario a carattere Regionale”; “Ordinamento della Comunicazione”; “Produzione, Trasporto e Distribuzione Nazionale dell’Energia”; “Previdenza Complementare e Integrativa”.
REFERENDUM PICCOLI: VITTORIA DEI TERRITORI. NESSUN ALIBI. ROMA E VENEZIA AFFRONTINO SUBITO LA QUESTIONE BELLUNESE
la vittoria di un territorio, anzi dei territori. Ora il Governo non ha più alibi. A dirlo è il senatore Giovanni Piccoli, sostenitore del doppio sì al referendum per L’autonomia del Veneto e della Provincia di Belluno. La vittoria dei veneti, indipendentemente dai colori politici, è sotto gli occhi di tutti. Voltarsi dall’ altra parte non solo sarebbe anti-democratico ma pure sciocco e miope. Perció il Governo e il Parlamento devono prenderne subito atto del risultato e avviare fin d’ora l’iter per il trasferimento di competenze. Piccoli guarda poi alla questione bellunese: Il risultato a Belluno è storico: parliamo di una provincia dove gli iscritti all’Aire hanno un peso specifico e dove la disillusione per il mancato riconoscimento dei cosiddetti referendum secessionisti è elevata in molti comuni. Il territorio ha comunque risposto in maniera compatta, dicendo che esiste una questione bellunese prima ancora che veneta: questo deve responsabilizzare non solo Roma ma anche la stessa Venezia, che ora deve completare l’attuazione dell’articolo 15 dello Statuto regionale, dove si prevede la specificità del Bellunese. Quella bellunese è infatti una partita da giocare su due tavoli: in primis, quello romano, in seconda battuta, quello regionale, prosegue Piccoli.Un ruolo cruciale lo avrà l’attuale Presidenza della Provincia che dovrà avere il sostegno di tutti i sindaci, sottolinea Piccoli.
Una cosa è certa: adesso ci sono i numeri per portare avanti la partita per una autonomia efficace, concreta, efficiente, dove ognuno dovrà fare la sua parte politica e istituzionale, la conclusione di Piccoli.
HERBERT DORFMANN «VITTORIA DEL SI’ E’ PASSO IMPORTANTE BELLUNO SI MERITA L’AUTONOMIA»
«La vittoria del sì al referendum per l’autonomia della Provincia di Belluno è un passo molto importante per il territorio bellunese e per i suoi cittadini»: l’europarlamentare Herbert Dorfmann commenta così l’esito della consultazione referendaria bellunese, che ha visto il 52,25% dei bellunesi – il 66,24% al netto degli iscritti AIRE – recarsi alle urne chiedendo quasi all’unanimità (98,67%) più autonomia per la Provincia bellunese. «I risultati veneto e provinciale aprono un quadro molto interessante; – commenta ancora Dorfmann – il processo che porterà maggiore autonomia alla Regione Veneto dovrà comportare anche un trasferimento di competenze, risorse e potere decisionale, quindi autonomia, alla Provincia di Belluno». «La Provincia autonoma di Bolzano può e deve essere un modello per questo, e non farà mancare il suo supporto e il suo aiuto; – continua l’europarlamentare – con una Belluno più autonoma, ci saranno maggiori possibilità e maggior facilità di confronto e di collaborazione tra il Bellunese e l’Alto Adige». «Belluno si merita una maggiore autonomia, – conclude Dorfmann – e quello del 22 ottobre è stato un importante successo in questa direzione».
SUCCESSO AL REFERENDUM PROVINCIALE «ORA IL RITORNO DELL’ELETTIVITA’»
Non può esserci autonomia senza rappresentanza ed elettività: questo il pensiero del movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti che, all’indomani del successo del referendum per l’autonomia provinciale, torna a mettere sul tavolo la questione elettiva. «C’è già un progetto di legge per restituire elettività all’ente. – ricorda il vicepresidente BARD, Andrea Bona – Il nostro auspicio è che in tempi brevi possa essere approvata, restituendo elettività e dignità all’ente Provincia. Ho già parlato con Lorenzo Dellai, parlamentare e firmatario assieme all’allora segretario regionale del PD Roger De Menech dell’accordo da noi sottoscritto alle regionali 2015: già da domani si attiverà per verificare se ci sono i numeri per approvare la legge in brevissimo tempo, noi contiamo in un paio di settimane. È il tempo che ognuno si prenda le sue responsabilità».
«Il secondo passo è quello di un’autonomia speciale per la nostra Provincia: – continua Bona – serve un riconoscimento costituzionale, siamo una provincia interamente montana, all’interno della Convenzione delle Alpi. I requisiti ci sono tutti: non sarà un percorso facile né breve, ma sarà necessario ed inevitabile». «La linea per l’autonomia provinciale è già tracciata, – prosegue Ivan Minella, consigliere provinciale del gruppo Consiglieri e sindaci per l’autonomia – e deve copiare i buoni esempi delle altre realtà autonome, dal Trentino-Alto Adige al Friuli Venezia Giulia, fino alla Valle d’Aosta. Solo così potremo attuare vere politiche di sviluppo per la montagna».
Infine, una considerazione in vista dell’incontro tra il presidente della Provincia, Roberto Padrin, e i sindaci bellunesi, in calendario domani pomeriggio: «Mi auguro – conclude Minella – che siano richieste forti sia allo Stato che alla Regione Veneto, che non dovranno limitarsi solo a competenze e risorse, ma che puntino anche alla revisione generale dell’impianto provinciale, così da ottenere al più presto il maggior grado di autonomia possibile ed attuabile».
AUDIO IVAN MINELLA
AUDIO ANDREA DE BONA
ROGER DE MENECH, CON LO STATO TRATTATIVA UNITARIA PER BELLUNO AUTONOMA E REGIONE
Il voto dei cittadini bellunesi chiama alla responsabilità del presidente della Regione. La partecipazione al referendum sull’autonomia della Provincia di Belluno ha superato quello per l’autonomia del Veneto. «È il dato da cui partire», afferma il deputato bellunese Roger De Menech. «Purtroppo il presidente della Regione non ha speso una parola sul nostro referendum, ma adesso non può più permettersi di evitare il tema. Noi chiediamo tre cose: primo, il presidente della Provincia Roberto Padrin deve affiancare Zaia nella trattativa con lo Stato; secondo, il voto dei bellunesi è netto e fa cadere ogni scusa sui continui rinvii nell’applicazione della legge 25 del 2014 con cui la Regione prevede interventi a favore dei territori montani e conferimento di forme particolari di autonomia alla Provincia di Belluno, quella legge deve essere finanziata adesso; terzo, le deleghe sulla gestione della caccia e della pesca accentrate a Venezia la scorsa primavera, devono tornare immediatamente a Belluno e devono essere affiancate da quelle sulla gestione delle foreste e del turismo». Dal presidente della Regione, «ci aspettiamo un atto di responsabilità nei confronti di questo territorio e dei suoi cittadini», dice De Menech. «Nonostante il tentativo di oscurare il referendum bellunese, per il quale la Regione non ha messo un euro, contro gli oltre 14 milioni spesi a carico del contribuente per la campagna referendaria regionale, i Bellunesi hanno risposto con un segnale chiaro. Zaia prenda atto delle nostre volontà. Nella trattativa per le deleghe e le funzioni, che il governo era pronto ad aprire già lo scorso anno ed è pronto a farlo in qualsiasi momento adesso, il presidente della Regione rappresenti le esigenze di Belluno e quelle degli enti locali e delle aree vaste». Questo territorio, conclude il deputato, «con decine di Comuni che minacciano di chiedere il passaggio ad altra regione, se non ottiene risposte immediate e concrete, rischia di diventare una polveriera ingovernabile. Soprattutto se le soluzioni sono già scritte nero su bianco nello statuto e in una legge regionale, purtroppo largamente disattesa».
BOTTACIN REPLICA A DE MENECH SUL REFERENDUM: “REGIONE AL FIANCO DEI BELLUNESI, L’AUTONOMIA PER IL VENETO SIGNIFICA AUTONOMIA ANCHE PER BELLUNO”
“Nel giorno in cui il popolo bellunese e veneto, e sottolineo il popolo, si è espresso in maniera compatta per un deciso cambio di passo, spiace leggere l’ennesima inutile polemica di chi cerca uno strapuntino dove appoggiarsi per condividere risultati e visibilità su temi su cui il suo partito e il governo che lui spesso si arroga il ruolo di rappresentare sul territorio ha creduto abbastanza poco”, a dirlo l’assessore regionale alla specificità di Belluno Gianpaolo Bottacin in replica alle dichiarazioni dell’on. De Menech.
“Ragionamenti e numeri abbastanza fantasiosi quelle provenienti dal De Menech pensiero: a differenza del governo nazionale, che per tre volte ha rifiutato di accorpare il referendum regionale ad altre consultazioni che ci avrebbero permesso di risparmiare 14 milioni di euro che corrispondono ai costi per allestire i seggi – spiega Bottacin -, noi infatti ben volentieri abbiamo dato ospitalità a quello bellunese, che consideriamo importante e assolutamente in linea con il nostro pensiero di valorizzare le autonomie”. “Come Regione siamo al fianco dei bellunesi – conclude Bottacin -: vedere riconosciuta maggior autonomia per il Veneto significherà poterne dare anche alla provincia in termini non solo economici ma anche e soprattutto riconoscendo i mezzi per gestire tale autonomia, cosa che oggi è frenata oltre che dai continui tagli statali anche da una serie di limiti normativi, conseguenti innanzitutto alla legge del Delrio, che impone a tutte le province, comprese quelle montane, di ridurre il proprio ruolo obbligandole fra l’altro a non assumere ma a eliminare il personale, senza il quale è impensabile pensare alcuna nuova funzione”.
FEDERICO D’INCA’ IL FUTURO DEL VENETO E’ IL FUTURO DEL NORDEST
Referendum “Il futuro del Veneto è il futuro del NordEst, con la macroregione e la macroarea dolomitica” Il futuro del Veneto è il futuro del NordEst: per questo con l’autonomia possiamo pensare ad una macroregione che può affrontare le sfide di domani, e solo una macroarea dolomitica è in grado di rispondere alle esigenze della montagna bellunese. La proposta arriva dal parlamentare bellunese del Movimento 5 Stelle Federico D’Incà, che rilancia sul tema dell’autonomia a poche ore dal voto di domenica. “Il tema della macroregione può essere affrontato, – avverte il deputato – solo con Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia avremo la forza per affrontare le sfide economiche e sociali dell’immediato futuro. La Lega parla di una locomotiva, noi proponiamo un’astronave”. “Solo in questa prospettiva – continua D’Incà – possiamo parlare di Dolomiti, con una macro area che comprenda la montagna veneta, quella friulana e la zona dolomitica delle province autonome. Un esempio sotto tutti i profili, in grado di combattere lo spopolamento che affligge le nostre valli”. Sul versante referendario il parlamentare sottolinea l’importanza dell’affluenza e del risultato: i veneti hanno risposto alla chiamata e la consultazione si è rivelata un grande segno di identità, civiltà e cultura veneta. “I veneti hanno risposto alla chiamata, i dati sull’affluenza sono un grande segno di identità e della cultura della gente di questa splendida regione – conferma D’Incà, che ha portato avanti per settimane una doppia campagna referendaria – perché, e su questo punto dobbiamo essere tutti d’accordo, questo è il referendum dei veneti. Non è un referendum politico e non è neppure il referendum di un politico. Chiunque si voglia intestare questa vittoria e mettersi il cappello da doge non rispetta i veneti e il Veneto”
“Ora subito al voto in Parlamento, entro la fine della legislatura – ribadisce il deputato bellunese – altrimenti vorrà dire che il Governo non vuole portarlo in aula, e significa che anche la cosiddetta “trattativa” con l’Emilia è una pagliacciata. Se accadrà, questa legge sarà uno dei primi punti del nostro Governo a 5 Stelle”. “Comunque vada ora Zaia ha una grandissima responsabilità – avverte il parlamentare – ora deve dimostrare di avere la capacità di ottenere quel che i veneti gli chiedono di mettere sul piatto della trattativa. Il governo regionale deve coinvolgere tutte le forze politiche del consiglio regionale e gli enti locali. Anzi, prima di affrontare il bilancio in Regione occorre prendere di petto con il Governo di Roma le istanze che i veneti hanno a cuore”.
SANCA SINISTRA VENETA I risultati di oggi dimostrano che quella dell’autonomia sia una causa che accomuna la stragrande maggioranza dei veneti. Non gli elettori di un partito, ma dell’intera Comunità Veneta. Il successo di oggi è stato possibile solamente grazie a tanti elettori progressisti che, sebbene lontani dall’attuale governo regionale, hanno scelto di votare per l’autonomia ribellandosi ai diktat dei partiti di Centro Sinistra Italiana. Sanca, suo malgrado, è stata l’unica realtà progressista inequivocabilmente a favore del referendum e dell’Autogoverno. Tuttavia, il nostro lavoro comincia oggi. Nei prossimi mesi ci aspetta una missione fondamentale: rappresentare la voce di questi cittadini. Il numero dei SÌ ci da la misura tangibile di quanto i veneti desiderino il cambiamento. È un gesto corale che non può essere ignorato. Oggi il tema dell’Autogoverno non può più essere considerato folclore, egoismo, chiusura. È amore per la propria terra, è amore per quello che fa ed è amore per quello che si è. Significa essere responsabili in pieno per i nostri errori e consapevoli che dal nostro coinvolgimento nella vita politica nasce una migliore amministrazione del territorio. Per chi governa, oggi termina il periodo delle scuse e delle promesse. Da domani per inizia un iter che dovrà portare a dei risultati concreti. Sanca vuole essere parte attiva di questo processo. Ma soprattutto vogliamo a tutti i costi che la sinistra in Veneto si scrolli di dosso il torpore da cui si è fatta sinora guidare. Vigileremo sulle azioni della giunta regionale, spingeremo per un’autonomia inclusiva e solidale, rappresenteremo la voce di tutti quei veneti che credono nell’autonomia ma si sentono lontani dalle attuali politiche regionali. Lo vogliamo fare portando i nostri contenuti, e mettendo il nostro impegno al servizio di tutti. Non ci si può più astenere – e lo diciamo senza ironia per chi ha deciso di non partecipare alla votazione. Dopo il grande passo di oggi crediamo sia necessario farne un altro, quello verso una nuova sinistra Veneta.Noi continueremo a costruirla, muso duro [ma non troppo 🙂 ] e bareta fracada – verso l’autonomia e oltre!
AUTONOMIA BELLUNESE PD: “INIZIA LA SFIDA” “Abbiamo creduto fortemente in questa battaglia referendaria e siamo molto soddisfatti del risultato” afferma Erika Dal Farra, Segretaria provinciale del PD. “I nostri complimenti vanno sicuramente alla Provincia che è riuscita a indire un referendum provinciale consultivo, portando sotto i riflettori il tema della montagna a livello nazionale.” “Adesso inizia la vera sfida – prosegue Erika Dal Farra – Zaia non ha più scuse. I bellunesi hanno dato un forte mandato alla Provincia, affinché chieda che vengano concretamente attuate le disposizioni legislative riguardanti la specificità bellunese e che, nell’ambito della trattativa Stato-Regione per l’autonomia regionale, la Provincia di Belluno sieda in prima fila per rivendicare ciò che spetta ai bellunesi.”
MAGGIORMENTE SOSTENIBILI LE RICHIESTE PER LE TERRE ALTE DOPO IL REFERENDUM, FRANCO PIACENTINI_DIRETTIVO AUSER BELLUNO Bene, adesso, dopo il positivo risultato referendario di domenica 22 ottobre 2017, i Bellunesi devono essere più determinati nel sostenere, con forte coesione sociale, le richieste per risolvere le annose questioni e per rilanciare ed espandere le straordinarie potenzialità delle “Terre Alte”. Le rappresentanze istituzionali (in primis Regione e Provincia) e i portatori di interesse (stakeholder) dovranno convergere in una propositiva “massa critica”, avendo alla base della propria azione: il ripopolamento del territorio Dolomitico; la riqualificazione della rete viaria; le politiche attive del lavoro; il sostegno alle produzioni locali; la tutela e valorizzazione ambientale; gli investimenti per i servizi sociosanitari; gli aiuti alle persone non autosufficienti e povere. Negli ultimi anni e mesi, nel territorio Bellunese, si sono svolti molti incontri sulla situazione montana, ora diventa urgente e fondamentale la costituzione di una convinta “mobilitazione popolare socioeconomica territoriale” per individuare (di comune accordo) le più incisive risposte agli specifici problemi delle “Terre Alte”, altrimenti, come sottolinea da tempo lo scrittore e giornalista, Paolo Rumiz, potrebbe manifestarsi il pericolo che: “la fiabesca bellezza del paesaggio umano e naturale della montagna, si trasformi in rabbia per il potere che lo ignora”. Quindi, una “massa critica” intesa come “sede permanente di concertazione”, con la Regione Veneto capofila di un gruppo di lavoro formato da tutti i soggetti di rappresentanza economica, sociale, istituzionale e sindacale: Camera di Commercio; Associazioni Imprenditoriali; Amministrazioni Comunali; Ente Provincia; CGIL CISL UIL; Terzo Settore; CSV – Comitato d’Intesa; Donne e Uomini della Cultura; Azienda ULSS; Centri Servizi alla Persona; Artigiani; Commercianti; Agricoltori. A questo gruppo di lavoro il compito, non semplice, di ricercare risorse e strumenti per fermare lo spopolamento e per almeno ridurre le difficoltà delle persone che ancora continuano caparbiamente (con grande dignità) a vivere in montagna. Il 22 ottobre 2017, per la provincia di Belluno, può essere una data importante da ricordare se le popolazioni delle “Terre Alte”, da domani, troveranno certezze nei loro diritti di persone orgogliose di vivere in montagna.
LA METEO PREVISIONI DEL TEMPO DA OGGI A VENERDI
Martedi 24
Tempo atteso: Giornata splendida, anche se ancora ventosa per buona parte del giorno, specie in quota. Cielo totalmente sereno e terso al mattino, mentre lievi velature giungeranno da nord-Ovest al pomeriggio. Clima diurno più mite con residue condizioni di Föhn nelle valli.
Precipitazioni: Assenti (0%)
Temperature: Minime in diminuzione nelle valli, specie in quelle non più interessate dal Föhn, in ripresa in quota, massime generale aumento con punte di 17/18°C nelle conche prealpine e di 12/14°C a 1000/1200 m. Su Prealpi a 1500 m min 4°C max 9°C, a 2000 m min 1°C max 6°C. Su Dolomiti a 2000 m min 0°C max 6°C, a 3000 m min -4°C max 2°C.
Venti: Nelle valli residue condizioni di Föhn con locali raffiche al mattino, poi da deboli a moderati di direzione variabile; in quota tesi/forti da Nord fino al primo pomeriggio, poi in graduale attenuazione, a 15-40 km/h a 2000 m, a 40-80 km/h a 3000 m.
Mercoledi 25
Tempo atteso: Tempo perlopiù parzialmente soleggiato con tratti di cielo sereno e transito di sottili velature, anche estese, ma il sole filtrerà senza togliere l’impressione di bel tempo. Il clima diurno sarà relativamente mite.
Precipitazioni: Assenti (0%).
Temperature: In generale aumento, eccetto le massime che saranno pressoché stazionarie nelle valli. Su Prealpi a 1500 m min 8°C max 13°C, a 2000 m min 6°C max 10°C. Su Dolomiti a 2000 m min 5°C max 11°C, a 3000 m min 3°C max 5°C.
Venti: Nelle valli deboli di direzione variabile; in quota da deboli a moderati da Nord Nord-Ovest, a 5-15 km/h a 2000 m, a 20-30 km/h a 3000 m.
Giovedi 26
Tempo soleggiato e insolitamente mite per la stagione, con cielo perlopiù sereno. Temperature in ulteriore lieve aumento, su valori superiori alla media di 4/5°C in valle e di ben 6/7°C in alta quota. Venti in quota deboli o moderati da Nord-Ovest.
Venerdi 27
Tempo solo parzialmente soleggiato per transito di sottili nubi alte, possibili nebbie nel catino bellunese. Temperature in diminuzione con minime osservate alla sera, almeno in quota. Venti in quota moderati da Nord-Ovest, anche tesi a 3000 m, specie a fine giornata. Previsore: R.L.Th.