TROVATA SENZA VITA GIOVANE SCOMPARSA
Pieve di Cadore (BL), 27 – 01 – 18
È stata purtroppo rinvenuta senza vita la giovane quindicenne di Sappada non rientrata ieri a casa.
TRUFFA A FELTRE, VITTIMA UN’ANZIANA
FELTRE Nel primo pomeriggio in centro a Feltre è stata messa a segno una truffa ai danni di un’anziana. Due uomini si sono presentanti alla porta della nonna qualificandosi falsamente come incaricati della locale Azienda Sanitaria, con artifizi e raggiri si sono fatti consegnare 50 euro per il rinnovo della tessera sanitaria. I Carabinieri consigliano di diffidare di chiunque richieda soldi in contanti per pagamenti vari presso il domicilio. Nessun ente e nessuna società utilizza tale prassi, pertanto, è sempre lecito pensare si possa trattare di impostori. Si consiglia di non far entrare in casa sconosciuti , esortando a segnalare tempestivamente ogni circostanza analoga a questa al numero di emergenza 112: i Carabinieri manderanno una pattuglia una verifica.
INCENDIO D’AUTO DOLOSO A FELTRE E FURTI IN APPARTAMENTO A SEDICO.
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ADEGUAMENTI SISMICI E RISTRUTTURAZIONI 107 MILIONI PER LE SCUOLE DEL BELLUNESE E FELTRINO
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SPECIFICITÀ DI BELLUNO. ASSESSORE REGIONALE: “BELLUNO PIU’ FORTE SOLO IN UN VENETO PIU’ FORTE”.
VENEZIA “Erodoto scriveva: «Poiché, se si proponesse a tutti gli uomini di fare una scelta fra le varie tradizioni e li si invitasse a scegliersi le più belle, ciascuno, dopo opportuna riflessione, preferirebbe quelle del suo paese: tanto a ciascuno sembrano di gran lunga migliori le proprie costumanze». Ricalcando le parole del grande storico, potremmo dire che la Legge regionale 25/2014, su cui si sono spesi negli ultimi anni fiumi di inchiostro, rappresenta certamente un nobile tentativo di dare forza al territorio bellunese, anche se i termini in cui è stata scritta hanno mancato di colpire nel segno per il quale la medesima era stata concepita”.
A sostenerlo è l’assessore regionale alla specificità di Belluno aggiungendo che “purtroppo tale legge, seppur per certi aspetti valida, in realtà non solo non risolve il problema dell’autonomia del territorio bellunese e montano ma paradossalmente per altri aspetti ne limita l’attuazione. Dalla sua approvazione, senza che particolari benefici potessero essere riconosciuti al territorio (e sottolineo il termine potessero perché la legge non lo prevede), si è pure creata una confusione, forse strumentalmente voluta da taluni o forse semplicemente non presa in considerazione al momento di scrivere i contenuti della 25, sul significato di autonomia e sulle diverse declinazioni in cui essa si può esplicitare”.
“La confusione, che spesso è stata fatta e che tuttora si fa, sta – dice l’assessore – nel valore che possono avere i termini autonomia amministrativa e autonomia fiscale, cose ben diverse tra loro: mentre la prima, che stiamo attuando come previsto dalla legge 25, significa semplicemente trasferire la gestione di alcune materie assieme alle stesse risorse umane ed economiche che già venivano impiegate per il funzionamento delle materie medesime dal precedente gestore della funzione (nel nostro caso la Regione), quella fiscale implica introitare direttamente le risorse e gestirle con maggior discrezionalità, come avviene per le province autonome di Trento e Bolzano, ma si tratta di un’autonomia che può essere riconosciuta solo dallo stato. Uno stato che peraltro negli ultimi anni non solo non ha dimostrato di essere interessato a concedere maggiori autonomie agli enti territoriali ma addirittura ha tentato di abolirli, come indicato nella sciagurata legge Delrio, che ha fra l’altro anche reso inattuabile pure l’autonomia amministrativa per Belluno, avendo legiferato l’impossibilità per le province di assumere nuove risorse umane”.
“Chiedere attenzione per la nostra montagna è doveroso – conclude l’assessore veneto – ma per sperare di ottenerla esiste un solo percorso, che si concretizza in una maggior autonomia regionale. Solo un Veneto forte, che possa gestire una consistente quota parte delle risorse che vengono prodotte sul territorio senza doverle integralmente trasferire allo stato centrale (come abbiamo chiesto con il percorso referendario), potrà a caduta rendere più forte anche Belluno. Differenti e fantasiose disquisizioni sui massimi sistemi, pur lecite, rappresentano solo un futile chiacchiericcio da bar a cui volentieri ci sottraiamo”.
INFLUENZA. QUINTO RAPPORTO REGIONE VENETO. INCIDENZA CRESCE MA RESTA SOTTO LA MEDIA NAZIONALE. DECESSI SALITI DA 3 A 4, NESSUNO VACCINATO. SINORA A LETTO 195.000 PERSONE
VENEZIA Nella settimana dal 15 al 21 gennaio, l’incidenza dell’influenza stagionale in Veneto è ancora cresciuta, attestandosi a 10,93 casi per mille abitanti (9,38 il precedente rilevamento), ancora inferiore alla media nazionale (in lieve calo, a 13,11 casi per mille contro il 13,73 del precedente rilevamento). In totale si calcola che, dall’inizio del monitoraggio (ottobre 2017), l’influenza abbia colpito 195.000 persone, delle quali oltre 50.000 nell’ultima settimana. Il computo dei decessi correlabili all’influenza è salito da 3 a 4. Nessuno è risultato vaccinato. E’ quanto si evince dal quinto Rapporto Epidemiologico, che viene elaborato settimanalmente dalla Direzione Prevenzione della Regione, diffuso oggi dall’Assessore alla Sanità. “Secondo le valutazioni dei nostri tecnici – dice l’Assessore – il picco non appare ancora raggiunto ed è possibile che nelle prossime settimane i valori possano elevarsi, di conseguenza è ancora presto per capire se anche qui si raggiungeranno i livelli più alti già registrati in Italia e in alcune altre regioni”. Ad oggi sono giunte dalle Ullss numerose segnalazioni di complicanze, delle quali 25 definite gravi secondo i parametri ministeriali, in persone con età media di 57 anni e portatrici di patologie pregresse. I 4 decessi sono stati segnalati uno ciascuna dalle Ullss Pedemontana, Berica, Marca Trevigiana e Euganea.Altalenante l’andamento per fasce d’età: mentre è diminuita l’incidenza negli anziani (over 65) e in quella centrale (15-64 anni), entrambe anche inferiori alla media nazionale, i più giovani (0-4 anni e 5-14 anni) sono stati i più colpiti, con incidenze doppie rispetto alla settimana precedente. I bimbi da 0 a 4 anni sono passati da un’incidenza di 20,56 casi per mille a una di 42,7; i giovanissimi da 4 a 15 anni hanno toccato 19 casi per mille contro 9,23 della settimana scorsa.
CRISI AZIENDALI: CABINA DI REGIA TRA REGIONI A MILANO. UNITÀ DI CRISI DEL VENETO, PUNTO DI RIFERIMENTO PER IL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
VENEZIA Il Veneto è una delle nove Regioni ad essersi dotate di una struttura specifica e qualificata per gestire le crisi di impresa e per dialogare in presa diretta con il Ministero per lo sviluppo economico su come accompagnare ristrutturazioni, rilocalizzazioni e conversioni industriali. A Milano si è riunita la ‘cabina di regia’ dei rappresentanti delle unità di crisi delle diverse Regioni. Oltre al Veneto, rappresentato dall’assessore regionale al lavoro e istruzione e dal responsabile dell’Unità di crisi aziendali, settoriali e territoriali, Mattia Losego, erano presenti i rappresentanti di Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana. Scopo dell’incontro: condividere percorsi e metodiche di intervento con consulenti aziendali e ‘advisors’ delle più quotate società specializzate nei processi di reindustrializzazione e ristrutturazione aziendale. “In questi anni – ricorda l’assessore al lavoro – la Regione del Veneto si è dotata dell’Unità di crisi per affrontare, insieme alle parti sociali, alle istituzioni locali e ai diversi territori coinvolti, tutti gli aspetti di una crisi aziendale. E’ questo modello che ha fatto la differenza nel gestire la crisi più lunga e pesante che il Veneto abbia affrontato dal secondo dopoguerra ad oggi”. Operativa dal 2012, l’Unità ha seguito sinora oltre 130 crisi aziendali complesse, offrendo un prezioso supporto nelle diverse situazioni, con interventi di accompagnamento all’avvio e alla risoluzione delle vertenze. L’Unità ha fornito assistenza tecnica alla gestione delle crisi nelle aree di crisi complessa e non complessa e ha attivato strumenti di prevenzione e anticipazione delle crisi, anche attraverso il monitoraggio delle situazioni in atto, con il supporto dell’Osservatorio di Veneto Lavoro. Il sistema regionale di gestione delle crisi si articola in diverse fasi, dall’analisi al monitoraggio delle situazioni, alla gestione delle crisi aziendali che interessano il territorio regionale, fino ad attività di supporto alla reindustrializzazione e riconversione delle aree di crisi complessa e non complessa, in un’ottica di salvaguardia dei posti di lavoro e di forte collaborazione con il Mise.
“Quando parliamo di crisi e trasformazioni, infatti, non dobbiamo considerare soltanto il quadro occupazionale – precisa l’assessore –. Le centinaia di crisi complesse e non complesse affrontate nell’ultimo quinquennio hanno avuto notevoli ricadute sul territorio, tutte affrontate con l’ottica non tanto di trovare strumenti passivi e ammortizzatori sociali, quanto piuttosto di mettere in campo, con il supporto propulsivo e collaborativo del Mise, nuovi acquirenti, cambi di governance, percorsi di riqualificazione dei lavoratori”.
“Il Mise considera l’Unità di crisi della Regione Veneto una sorta di unità decentrata – evidenzia l’assessore –. Nel 2017 sono state 55 le crisi che hanno coinvolto 14 mila lavoratori diretti e per 20 di queste crisi, considerate complesse, abbiamo trattato con il Ministero dello Sviluppo Economico”.
L’incontro di oggi, riservato solo ad alcune Regioni tra cui Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte, ha visto la presentazione della neonata associazione di imprese specializzate nell’ambito delle reindustrializzazioni: il suo nome è ASSOREIND.
“Abbiamo auspicato e lavorato in questi anni alla costituzione di una associazione strutturata che comprendesse competenze specialistiche nel delicato e vasto campo delle politiche per la reindustrializzazione – conclude l’assessore veneto –. Riconoscere un corpo intermedio, che resta un’associazione di diritto privato alla pari delle altre, migliorerà certamente le relazioni tra le parti sociali e le Istituzioni. Condivido l’approccio dell’attuale guida del Ministero dello Sviluppo Economico che spero non si interrompa con la definizione di nuovi equilibri di governo, che sta spingendo verso la modifica in chiave di semplificazione e di tutela dell’interesse nazionale in questo ambito. La globalizzazione, infatti, esaspererà la competitività tra territori e l’Italia, non solo il Veneto o una o parte di esso, deve dotarsi di nuovi strumenti. Noi ci saremo”.
ULSS PIU’ SOLDI AI MEDICI. DOVE?
BELLUNO Il tema degli incentivi ai medici specialisti in ambiti territoriali con minore richiamo, quali quelli montani, è di grande attualità. In considerazione delle particolari caratteristiche del territorio aziendale provinciale, che in alcune zone rende oggettivamente difficoltoso l’esercizio delle attività del medico di assistenza primaria, rendendo particolarmente difficile il reclutamento di medici nelle zone stesse, l’azienda ULSS 1, con deliberazione del 25 gennaio 2018, ha individuato i Comuni nei quali è previsto un compenso aggiuntivo per le attività di assistenza primaria svolte dai medici di medicina generale. Il provvedimento, redatto sulla base delle previsioni normative (Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i Medici di Medicina Generale e Accordo integrativo regionale) comporta che ai medici di assistenza primaria operanti nelle suddette zone spetterà un compenso aggiuntivo annuo divisibile in dodicesimi pari ad € 6,20 per assistito in carico residente o domiciliato nella zona stessa. L’importo complessivo annuo a carico dell’azienda sarà di oltre 161.000,00 euro. I Comuni individuati dall’ULSS, d’intesa con i rappresentanti dei medici di assistenza primaria nel corso degli incontri con il Comitato aziendale della medicina generale, sono seguenti: Zoppé di Cadore, Cibiana di Cadore, Val di Zoldo, Gosaldo, Comelico Superiore, Danta di Cadore, Rocca Pietore, Selva di Cadore, Livinallongo del Col di Lana, San Tomaso Agordino, Tambre, Falcade, Colle Santa Lucia, Vallada Agordina, Vigo di Cadore, San Pietro di Cadore, Lorenzago di Cadore, Rivamonte Agordino, Canale d’Agordo, San Nicolò Comelico, Arsiè, Lamon, Sovramonte. I parametri presi in considerazione per la graduazione dei Comuni dell’ULSS 1 sono stati: densità di popolazione; invecchiamento, distanza dall’Ospedale e altitudine. Si è altresì concordemente stabilito di non includere i Comuni in cui è ubicata la sede di riferimento di eventuali Medicine di Gruppo Integrate. “Il provvedimento rappresenta un esempio concreto di come l’azienda ricerchi, ove vi siano istituti giuridici che lo consentono, soluzioni per incentivare la presenza di medici” – conclude il Direttore Generale dott. Adriano Rasi Caldogno.
IL BANDO PER IL CONCORSO ALLA CHIRURGIA DI FELTRE
FELTRE. È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il bando di concorso per direttore della UOC di chirurgia dell’ospedale di Feltre. Le domande vanno presentate entro il 18 febbraio 2018.
Dopo il pensionamento del dott. Enrico Cian a fine ottobre 2017, l’azienda aveva immediatamente chiesto l’autorizzazione alla Regione del Veneto per la copertura del posto. Appena ricevuta l’autorizzazione è stato immediatamente bandito il concorso con il profilo approvato dal collegio di direzione. Sono seguite la pubblicazione sul BUR e, quindi, in Gazzetta ufficiale, momento dal quale i candidati hanno 30 giorni per presentare domanda. Il direttore cercato dovrà avere un comprovato ed elevato livello di esperienza e competenza clinica nell’ambito della disciplina di chirurgia generale, della gestione e valorizzazione delle risorse umane, nella organizzazione e nella pianificazione di modelli innovativi. Inoltre, dovrà padroneggiare le tecniche mininvasive.
La documentazione è disponibile sul sito www.aulss1.veneto.it “http://www.aulss1.veneto.it/”
LA MEDIA ROCCA DI FELTRE SI PIAZZA SUL PODIO REGIONALE DEL PON SULL’ORIENTAMENTO
“L’orto in condotta” per imparare a mangiare attraverso il consumo consapevole e sostenibile dei prodotti nella tutela del paesaggio. Si tratta di uno dei quattro moduli previsti dal Pon dedicato all’Orientamento formativo del primo ciclo d’istruzione (gli altri sono: “Study in progress”, “Forme in equilibrio” e “Authentic Leadership Program”) con cui l’Istituto Comprensivo di Feltre si è piazzato al terzo posto della classifica regionale per un finanziamento di circa 18mila euro. Un progetto che prevede azioni mirate a far sì che gli alunni possano identificare le proprie capacità, competenze e interessi, nell’obiettivo di potere prendere decisioni consapevoli in materia di istruzione, formazione e occupazione. “In considerazione delle esigenze del nostro territorio – spiega il docente Giacomo Cucci – l’attività che presentiamo prevede laboratori pomeridiani volti a stimolare nei ragazzi la motivazione allo studio ma anche a sviluppare la coscienza del sé”. In base a quanto stabilito dal progetto, le attività saranno svolte all’interno della scuola ma saranno fissate anche uscite nel territorio presso enti pubblici e aziende. Durante ogni modulo vi saranno momenti dedicati alla condivisione di problemi e di soluzioni, anche attraverso bacheche virtuali. Per la dirigente dell’istituto, Viviana Fusaro, si tratta di un altro passo “verso quella scuola inclusiva a cui lavoriamo e che vuole favorire i valori di solidarietà e di reciprocità che sono alla base della nostra didattica”.
ARRIVANO I CONTRIBUTI
LIVINALLONGO Non è la festa della Befana perché la vecchia con la scopa è già passata da quasi un mese, ma non è nemmeno uno scherzo di carnevale, piuttosto sono più di 30 mila euro di contributi che il Comune di Livinallongo eroga alle attività del Comune Fodom. Il più corposo di 10 mila euro alla società cooperativa agricola di Livinallongo per compensare l’abbattimento forzoso di bestiame nel 2015. Alla Banda da Fodom del maestro Giuliano Federa 8000 euro per sostenere la scuola di musica e l’acquisto di nuovi strumenti. Con i 4000 euro di contributo lo sci club Arabba potrà organizzare meglio la propria attività, così come il Grop da bal Fodom (1000 euro), l’associaziona nazionale alpini Ana (2000) per l’organizzazione delle celebrazioni del centenario della Grande Guerra a cima Col di Lana. Alle associazioni di volontariato e protezione civile il Comune ha assegnato 3000 euro alla Croce Bianca ambulanza e 3500 al distaccamento vigili del fuoco di Arabba per l’acquisto di nuova attrezzatura. Per il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico stazione di Livinallongo il contributo concesso ammonta a 3000 euro. Anche gli allevatori Fodom beneficeranno del contributo di 500 euro per l’organizzazione della rassegna autunnale della razza bovina, l’Università Anziani Adulti di Belluno con i 700 euro si proporrà invece come organizzatrice del prossimo congresso provinciale. Infine due contributi di 800 e 1200 euro per le frazioni di Salesei per l’acquisto di un potatore per la manutenzione delle strade e, Pieve Sorarù per la realizzazione del “festil” sul piazzale Rio Chiesa e per l’acquisto di addobbi natalizi e fiori all’entrata del paese.
“L’amministrazione comunale – spiega il sindaco Leandro Grones – intende sostenere, valorizzare e promuovere l’attività volontaristica nella valle anche attraverso il sostegno alle attività proposte da associazioni, istituzioni a carattere locale, anche sulla scorta del principio di sussidiarietà come da articolo 118 della Costituzione in base al quale le associazioni senza fine di lucro svolgono un’attività propria nel Comune in forma sussidiaria, costituendo una modalità alternativa all’erogazione del servizio pubblico”.
IL NUOVO PRESIDENTE PER GLI ARCHITETTI
BELLUNO Il Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Belluno, presieduto da Fabiola De Battista, ha recentemente nominato il nuovo CDA della FABD Fondazione Architettura Belluno Dolomiti che risulta ora composto da Angelo Da Frè presidente, Sara Gnech segretario, Tommaso Del Zenero tesoriere, i consiglieri Fulvio Bona e Riccardo Bosco, revisore dei conti riconfermato il Dott. Giampiero Perisinotto. L’arch. Da Frè, che in passato ha ricoperto il ruolo di presidente dell’Ordine, ha ringraziato il CDA uscente, del quale ha fatto parte insieme alla collega De Battista, per l’impegno profuso in questi anni nelle varie attività promosse dalla Fondazione. Entrambi i presidenti sottolineano che Ordine e Fondazione sono le due facce della stessa medaglia ovvero espressione della realtà professionale degli architetti bellunesi volta non solo a espletare gli adempimenti istituzionali e la formazione permanente degli iscritti ma più in generale a perseguire la sensibilizzazione della collettività all’attenzione verso il nostro territorio e alle dinamiche di trasformazione che lo investono. In tale ottica è prioritario riportare l’obiettivo sull’architettura quale bene comune che caratterizza il nostro vivere quotidiano sotto molteplici aspetti e il ruolo fondamentale che la figura dell’architetto riveste nella formazione di tale contesto.Per il futuro di FABD saranno certamente sostenute le esperienze maturate in questi anni quali eventi formativi, culturali, mostre, convegni, concorsi di idee e progettazione, sempre nell’ottica di coinvolgere quanto più possibile la cittadinanza nell’attenzione alla qualità del nostro territorio.
VIGILI DEL FUOCO ACCANTO AI NON VEDENTI
FALCADE Sulle piste di sci delle dolomiti Bellunesi nel comprensorio di Falcade da lunedì scorso e fino a domani ci si può potuti imbattere in diverse coppie di sciatori inseparabili. Talmente uniti da non dividersi mai. Un’unione che permette a persone cieche o che vedono molto poco di praticare lo sport dello sci. A fare da guida anche dieci vigili del fuoco di Belluno e uno di Treviso, che fin dalle prime edizioni sulle montagne patrimonio dell’Unesco partecipano all’iniziativa della settimana bianca per sciatori ciechi organizzata dall’ADV (Associazione Disabili Visivi), tra i quali vi sono circa ottanta non vedenti, sia fondisti che discesisti. Gli “occhi di ricambio” dei vigili del fuoco sono tutti esperti sciatori facenti parte della squadra valanghe di Belluno oltre che del gruppo sportivo, che in turno libero prestano la loro opera a supporto della manifestazione. Tra le guide anche altri componenti dei Corpi dello Stato (Carabinieri Forestali, Finanzieri di Predazzo, Poliziotti di Moena, Alpini della Tridentina) e molti civili tra cui appartenenti in congedo degli stessi corpi dello stato, che desiderano essere presenti e consolidare l’amicizia nata con questi amici. L’iniziativa è nata nel 1983 a cura del presidente dell’ADV Giulio Cardone, che aveva convinto altri due ragazzi e una ragazza a cimentarsi sulle montagne Abruzzesi alle tecniche dello sci. Rapidamente da pochi partecipanti il numero è cresciuto fino ad arrivare a un centinaio di partecipanti tra sciatori ed escursionisti. La manifestazione a cui prendono persone dai 10 anni all’età più matura è diventata da tempo la più importante a livello europeo. Durante l’estate gli stessi vigili del fuoco prendono ad un’analoga settimana di escursioni sulle dolomiti Bellunesi con gli stessi amici sciatori con cui si è creata una speciale amicizia.
QUESTA SERA CON LE CIASPE A LASTE E IN VALLE DI SAN LUCANO, DOMANI LE GARE DI RIDOLE A VALLADA
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SUCCESSO PER LA MOSTRA DI BUTTOL A TOCCOL
AGORDO Nei locali della Cooperativa Agordino Latteria di Vallata a Toccol di Agordo è stata inaugurata ieri mattina una singolare mostra di scultura su legno dell’artista locale Eugenio Buttol di Prompicai di Agordo, distante solo qualche decina di metri dallo spazio espositivo. Per Eugenio è la primissima volta, perché le opere esposte non erano mai uscite dalle sue stanze, custodite gelosamente in tanti anni di attività. Quella di Eugenio è una passione nata lavorando il ferro, sfociata poi nella scultura su legno. Determinante è stato infatti il contatto quotidiano con il ferro per motivi di lavoro, materia prima da modellare, trasformare, assemblare. Da qui nascono le sue opere in ferro battuto a cui dedica gran parte della sua vita. Nel 2011, spinto dai consigli dell’amico Aldo Benvegnù, inizia ad intagliare il legno rappresentando scene di civiltà agricola, di antichi mestieri, crocifissi e i risultati lusinghieri uniti alle doti artistiche di Eugenio sono emersi nelle opere in esposizione, tutte realizzate negli ultimi 6 anni. “E’ un onore ospitare Eugenio e rendere omaggio alle sue doti artistiche – dice il presidente della cooperativa Roberto Chissalè – ci sono tante affinità tematiche tra le opere del nostro scultore e i valori ispiranti della cooperativa di Agordo”. La mostra è visitabile tutti i giorni fino al 10 dicembre nei giorni di apertura della Cooperativa.
IVO ANDRICH, OGGI IN DIRETTA ALLA RADIO ALLE 11 E ALLE 18-30
AGORDO_ZOLDO I Senatori della Marcialonga Costantino Costantin (70 anni a dicembre) di Zoldo e Ivo Andrich di Agordo (69 anni a marzo), domani saranno al via a Moena alla 45esima loro Marcialonga nel plotone dei 116 bellunesi. Sono solo 10 gli uomini nella leggenda, che hanno partecipato alla gara fin dal suo esordio: 44 edizioni, 2918,50 chilometri percorsi. Fino a pochi anni fa erano in tre assieme ad un altro agordino, Romano Bortolini che domani parteciperà con obiettivo l’arrivo di Cavalese.
Il colpo di cannone della partenza, l’assalto alla diligenza dei 5.000 che schizzano via sarà così anche domani e Ivo Andrich lo sa.
“Ormai sono dentro e tengo duro. Non che mi venga voglia di fare gare lunghe e poi non amo nemmeno la partenza di massa”.
Cos’è la Marcialonga 45 anni dopo?
“Per me è la possibilità di fare movimento fisico, di stare bene. Andrò avanti finché il fisico me lo permetterà. Oggi il divertimento ha preso il posto dell’agonismo”.
Com’è stata la prima?
“Quasi per caso, non ero allenato per distanza lunghe e mi ero tesserato con il Gruppo Sportivo Gosaldo”.
Nel 1985 un incidente automobilistico, eppure anche quell’anno c’è la firma sulla Marcialonga.
“In quel caso ho tirato fuori la forza di volontà, mi sono ripreso e non sono mancato”.
Quale la più brutta Marcialonga?
“Sicuramente quella in una giornata di pioggia, ma tanta pioggia. Peggio che in un’altra edizione molto faticosa quando invece al contrario faceva molto caldo e gli sci non andavano neanche a spingere”.
Quale quella indimenticabile?
“Quell’anno che aveva nevicato tutta la notte, al mattino la motoslitta aveva fatto un solo binario e quindi ci si alternava nel “tirare” la colonna”.
Senti ancora la gara?
“Oggi no (sabato ndr.), ma domani si perché quando mi alzo ci sarà la preoccupazione del tempo, la paura di rompere uno sci, il bastoncino. Una volta in gara se tutto va ben ritorna la tranquillità”.
Tu e Costantin Costantin l’altra icona zoldana, che rapporto avete da senatori?
“Siamo amici da più di 40 anni, fin dai campionati italiani assoluti, la rivalità non c’è. Lui era molto più forte di me nel passato, adesso sono un po’ migliorato io rispetto a lui. Comunque nel totale della Marcialonga ha 5-6 ore di vantaggio”.
La Marcialonga ma anche la Transcivetta, Andrich più podista o fondista?
“Più fondista, ho iniziato allenandomi attorno al Col di Foglia di Agordo, avevamo realizzato un anello sui prati sopra Pragrande. Era un gioco, poi qualche gara nei campionati studenteschi quando studiavo per diventare congeniatore e lavorare alla motorini Rizzato di Agordo, dove oggi c’è la mensa Luxottica. Solo dopo il servizio militare ho iniziato a fare attività sul serio, a trent’anni sono stato notato nelle gare podistiche e quindi, dopo il concorso, nel 1972 sono entrato nel gruppo Vigili del Fuoco di Belluno”.
Ad Agordo il nome di Ivo Andrich richiama l’altro grande atleta Elso Viel, per anni compagno di gare.
“Sciamo assieme da sempre. All’inizio ci “tiravamo il collo”, oggi ci tiriamo un po’ a vicenda con tranquillità. E’ il mio valore aggiunto nella Marcialonga, mi prepara sempre gli sci, conosce le scioline, ha esperienza è bravissimo”.
E DOPO LA MARCIALONGA?
FALCADE Saranno in tanti i bellunesi che DOMANI valicheranno Passo San Pellegrino per prendere parte alla Marcialonga tra le valli di Fassa e Fiemme. Non mancherà nemmeno la pattuglia dell’Agordino che in calendario oltre alla Marcialonga ha messo anche la Ballalonga. E’ un’iniziativa che si ripeta con successo sulla piana di Falcade all’Aivaz. Dalle 19 DI DOMANI cucine aperte con pastasciutta gratis per tutti coloro che esibiranno l’attestato di partecipazione alla Marcialonga, per tutti gli altri possibilità di mangiare con 5 euro. Dopo cena i brindisi di rito e la serata musicale e da ballo con Morgan e Battaglia in consolle.
LO SPORT
CALCIO E HOCKEY, DOMANI.
DI MARCO GAZ
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LA METEO PREVISIONI DEL TEMPO DA OGGI A MARTEDI
Sabato 27
Tempo atteso: Al mattino sulle Prealpi tempo uggioso con molte nubi, anche basse; sulle Dolomiti nuvolosità irregolare con prime schiarite. Al pomeriggio rasserenamenti sulle Dolomiti, dove il tempo sarà perlopiù soleggiato e attenuazione della nuvolosità con schiarite sulle Prealpi. Clima diurno di nuovo relativamente mite nei posti più assolati.
Precipitazioni: Assenti (0%), eccetto qualche pioviggina sulle Prealpi occidentali (monti Lessini) tra la notte e il primo mattino (10/20%), con qualche fiocco oltre i 1600 m.
Temperature: Minime senza notevoli variazioni e rialzo della massime. Su Prealpi a 1500 m min 0°C max 3°C, a 2000 m min -2°C max 0°C. Su Dolomiti a 2000 m min -2°C max 0°C, a 3000 m min -6°C max -3°C.
Venti: Nelle valli perlopiù deboli di direzione variabile; in quota deboli moderati da Sud-Ovest al mattino e da Nord-Ovest nel tardo pomeriggio/sera, a 5-10 km/h a 2000 m, 15-20 km/h a 3000 m.
Domenica 28
Tempo atteso: Sulle Dolomiti in prevalenza soleggiato con qualche temporanea e sottile velatura, più presente nelle ore centrali. Sulle Prealpi presumibile maggiore nuvolosità iniziale, anche per nubi basse al mattino, il cui dissolvimento lascerà spazio al sole e alle velature. Clima diurno relativamente mite nelle valli assolate, mentre la mitezza sarà un po’ più marcata in alta quota con valori diurni assai superiori alla media del periodo.
Precipitazioni: Assenti (0%).
Temperature: Minime senza notevoli variazioni di rilievo nei fondovalle, mentre saranno in rialzo nelle valli dolomitiche e in alta quota; massime in generale ripresa, più marcata in alta montagna. Su Prealpi a 1500 m min 4°C max 7°C, a 2000 m min 2°C max 4°C. Su Dolomiti a 2000 m min 1°C max 4°C, a 3000 m min -3°C max -2°C.
Venti: Nelle valli perlopiù deboli di direzione variabile; in quota deboli moderati da Nord-Ovest, a 5-10 km/h a 2000 m, 15-25 km/h a 3000 m.
Lunedi 29
Sole con cielo sereno. Ulteriore rialzo termico con mitezza anomala per il periodo in alta quota, mentre l’inversione termica notturna si accentuerà nelle valli, persisterà anche di giorno nelle valli in ombra. Venti da deboli a moderati da Nord-Ovest in quota.
Martedi 30
Sole con cielo sereno sulle Dolomiti, insidia nubi basse sulle Prealpi. Leggero generale calo termico con attenuazione dell’inversione termica notturna e minime osservate alla sera in quota. Venti da Nord-Ovest in graduale rinforzo fino a tesi in alta quota. Previsore: R.L.Th.