GIORNALE RADIO PIU, EDIZIONE DEL
20 DICEMBRE 2017, DIRETTORE Mirko Mezzacasa
LA PAGINE VISTE DAI LETTORI-ASCOLTATORI DI RADIO PIU IERI : 8 654
COPERTINA, VERSO NATALE: PRESEPE AL POLIFUNZIONALE DI AGORDO (foto Luciana Carrera)
Gestione Servizi Pubblici informa che, per lavori alla rete idrica comunale, OGGI dalle 8.30 a FINE LAVORI, verrà sospesa l’erogazione dell’acqua a CENCENIGHE AGORDINO nelle vie 20 SETTEMBRE, G. DE BIASIO, PENNSYLVANIA e VERONETTA.
L’OMICIDIO STRADALE E’ UN REATO PREVISTO DAL DIRITTO PENALE ITALIANO
BELLUNO: OMICIDIO STRADALE.
ERA UBRIACO IL BRASILIANO 40ENNE ALLA GUIDA DELL’AUTO CHE SI è SCHIANTATA CONTRO UN PLATANO IN VIA VITTORIO VENETO, DOVE è MORTA UNA DONNA ROMANA DI 39 ANNI. L’ESAME ENZIMATICO STABILISCE UNA PERCENTUALE D’ALCOOL NEL SANGUE DI 3 GRAMMI LITRO, 6 VOLTE OLTRE LA NORMA. TRA L’ALTRO L’EXTRACOMUNITARIO OSPITE DEL NOSTRO PAESE ERA UN NEO PATENTATO, FATTO ANCORA PIU’ GRAVE. RISPONDERA’ DEL REATO DI OMICIDIO STRADALE.
ANZIANI DA PROTEGGERE, ARRESTATO 19ENNE NORD AFRICANO RESIDENTE A VALDOBIADENE
TEMPERATURE SIBERIANE, MA NESSUN RECORD. 8 GRADI SOTTO LO ZERO A BELLUNO, 10 AD AGORDO.
AGORDO: “ADESSO SI MANTENGANO LE PROMESSE” DICE FIOCCO DELLA FP CGIL DOPO L’INCONTRO SULLA SANITA’ A PADOVA.
Il gruppo sanità agordino strappa ad Ulss e Regione la promessa della riapertura a breve del laboratorio analisi, oltre alla riattivazione dello sportello di radiologia con il supporto del lavoro socialmente utile, oltre ai 20 posti dell’ospedale di comunità ed anche la certezza che Medicina rimane nel luogo ideale, al primo piano dell’ospedale. Il risultato è accolto con favore anche dal segretario provinciale della Fp Cgil Andrea Fiocco che, rivolgendosi al consigliere regionale Franco Gidoni lo esorta a continuare su questa strada tenendo fede alla parola data. “Vedo che il consigliere Gidoni è molto attivo in questo periodo – dice Andrea Fiocco – spero mantenga quanto promesso senza ostacoli dall’alto. Un anno fa l’emendamento “salva-Feltre”, che doveva mantenere separate le Ulss di Belluno e di Feltre, come evidente non ha avuto molta fortuna, per ordini di scuderia. In politica sono importanti gli impegni. Poi, è necessario che gli impegni si traducano in fatti”. Ciò che maggiormente ha impressionato in modo favorevole il rappresentante sindacale è stato l’impegno a ridare il giusto peso al laboratorio analisi, con l’arrivo di un nuovo tecnico e il supporto di un quarto da Belluno. “Non può che essere gradito – dice Fiocco – avevamo ragione quando dicevamo che per far funzionare i servizi bisogna avere il personale adeguato e sufficiente. Lo diciamo da mesi che molti problemi della sanità, e nello specifico quelli legati al laboratorio, sono un problema di organico. Ora con 3 tecnici, si rende opportuno e necessario recuperare le macchine che erano state spostate a Belluno”. Per Fiocco l’operazione seppure importante non è ancora sufficiente ribadendo la necessità di almeno 5 tecnici per garantire la copertura delle 24 ore con la reperibilità. “E’ il numero minimo per poter ruotare su turni durante la settimana, per la copertura delle 12 ore diurne, e per coprire in reperibilità notti e week end. Quindi, se l’intento è quello annunciato, manca ancora qualcosa”. Circa i posti letto per l’ospedale di comunità Fiocco auspica investimenti sulle strutture intermedie. “Ricordo – conclude Fiocco – che era negli atti del piano sanitario la promessa di recuperare in strutture intermedie tutto quello che veniva tolto in fatto di posti letto ospedalieri. Ora viene attribuito quello che era già stato messo sulla carta 4 anni fa. Qualche mese fa l’Ulss aveva già ipotizzato l’individuazione di alcuni posti letto con questa finalità. Sicuramente la soluzione che traspare, cioè quella di sfruttare il 1° piano va nell’ottica di conservare la dotazione degli altri piani, e permetterà di ampliare la dotazione organica: quindi un’opportunità per i lavoratori”.
DAL REPORTER DI RADIO PIU INTERVISTA DI GIANNI SANTOMASO AD ANDREA FIOCCO, PARTE 1
DAL REPORTER DI RADIO PIU INTERVISTA DI GIANNI SANTOMASO AD ANDREA FIOCCO, PARTE 2
E INTANTO A PIEVE DI CADORE INDETTA LA PROCEDURA PER ASSEGNARE I LAVORI PER IL PRONTO SOCCORSO
Sono stati approvati gli elaborati di gara, bando e disciplinare, dando conseguentemente corso all’appalto relativo ai lavori di ristrutturazione del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Pieve di Cadore – II^ fase, di cui al progetto esecutivo approvato lo scorso mese di novembre, per un importo complessivo di oltre 1.300.000,00 euro.
L’intervento si colloca all’interno dell’accordo di programma integrativo tra il Ministero della Salute e la Regione del Veneto concernente gli investimenti in ambito sanitario, sottoscritto in data 7 luglio 2016.
Attualmente risultano ultimati i lavori di ampliamento del Pronto Soccorso, eseguiti durante la cosiddetta “fase I” dei lavori, che ha visto la realizzazione di una nuova camera calda, nuovi ambulatori e shock room, astanterie e locali tecnici.
La “Fase II” consiste invece nella ristrutturazione del pronto soccorso già in precedenza esistente, mediante una serie di interventi di natura strutturale, edile ed impiantistica, il cui risultato sarà quello di dotare l’Ospedale di Pieve di Cadore di un Pronto Soccorso moderno e funzionale, sorto dall’unione di nuovo blocco già realizzato e dalla ristrutturazione del reparto esistente.
I lavori prevedono lo sviluppo di un distributivo orizzontale ad anello, che mette in comunicazione l’ampliamento del PS già realizzato, la porzione oggetto di ristrutturazione ed il resto del piano terra dell’ospedale attraverso tre distinti passaggi. Al centro del nuovo anello distributivo si collocano alcune importanti funzioni del Pronto Soccorso, quali il locale controllo lavoro infermieri con annesso office, il locale POCT, l’attesa barellati ed un ambulatorio, accessibile da due distinti ingressi dall’anello centrale.
Gli accessi per gli utenti potranno avvenire sia dall’esterno, tramite il nuovo ingresso pedonale diretto alla sala di attesa, sia attraverso il percorso interno che transita di fronte all’accettazione principale dell’ospedale. L’accesso per le urgenze avverrà chiaramente attraverso la nuova camera calda realizzata durante la prima fase dei lavori.
L’ingresso pedonale del Pronto Soccorso, immette, attraverso una bussola, all’interno della sala di attesa che si affaccia sul triage. Il percorso di accesso dalla camera calda, realizzata durante i lavori di ampliamento nella prima fase conclusa, sarà rettilineo e senza ostacoli di sorta, favorendo pertanto la facilità e la velocità degli spostamenti in direzione degli altri reparti dell’ospedale. L’intervento di ristrutturazione sarà organizzato per fasi successive, garantendo la continuità nell’operativa e nell’erogazione dei servizi del reparto di pronto soccorso.
EMENDAMENTO DE MENECH RIATTIVA IL FONDO LETTA
I comuni confinanti con il Friuli Venezia Giulia avranno a disposizione risorse aggiuntive per progetti di sviluppo economico e di integrazione. La notte scorsa la Commissione Bilancio della Camera dei deputati ha approvato l’emendamento del deputato bellunese Roger De Menech con cui verrà riattivato il cosiddetto fondo “Letta”. A beneficiarne saranno tutti i comuni confinanti con il Friuli e tutti i comuni bellunesi che non possono beneficiare del Fondo Comuni Confinanti.
«Dopo anni di pressioni, finalmente abbiamo ottenuto un risultato di giustizia», afferma De Menech impegnato a Roma nell’approvazione della legge di stabilità. «Al di là delle pur importanti misure economiche previste, è fondamentale il riconoscimento delle disparità esistenti e delle differenti condizioni di partenza delle amministrazioni, dei cittadini e delle imprese che vivono nel Bellunese».
Il Fondo, stanziato nel 2007 dal governo Prodi su richiesta della Provincia di Belluno, non era più stato finanziato dal successivo governo Berlusconi. Dall’anno prossimo avrà risorse certe per oltre 4 milioni per il 2018, 5 milioni di euro per il 2019, e 10 milioni di euro per il 2020. I criteri di erogazione terranno conto delle effettive condizioni di svantaggio del comune in termini sociali, economici e morfologici.
«Sono altre risorse per il nostro territorio erogate dal governo», ricorda De Menech. «Si sommano ai circa 300 milioni del Fondo Comuni confinanti, ottenuti grazie alla collaborazione con le Province autonome di Trento e Bolzano; ai 18 milioni di euro per le periferie urbane erogati sempre dal governo Gentiloni; ai finanziamenti per l’edilizia scolastica; all’allentamento del patto di stabilità per i Comuni e al finanziamento delle infrastrutture i cui principali assi riguardano la banda larga, l’elettrificazione della ferrovia e l’adeguamento della statale di Alemagna».
«Stanziare risorse aggiuntive», conclude De Menech, «è la risposta corretta per affrontare concretamente i problemi della montagna, senza eluderli con scorciatoie».
RIFINANZIATO IL FONDO PER I COMUNI DI CONFINE. D’INCA’: “GRAZIE AL NOSTRO EMENDAMENTO DA 19 MILIONI IN 3 ANNI”
Il fondo Letta per i Comuni di confine con il Friuli Venezia Giulia è stato rifinanziato: la Commissione Bilancio, nella notte di lunedì 18 dicembre, ha approvato l’emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle per portare ai Comuni bellunesi 4 milioni nel 2018, 5 milioni nel 2019 e 10 milioni nel 2020.
“È molto positivo che sia stato rifinanziato il fondo Letta – interviene il deputato bellunese del Movimento 5 Stelle Federico D’Incà – per i Comuni di confine e che questo fondo sia stato modificato in modo tale da andare a mitigare le differenze dei Comuni della montagna veneta, con il Friuli Venezia Giulia”.
“Differenze – avverte D’Incà – che nel corso del tempo hanno portato tanti Comuni a chiedere di passare in Friuli Venezia Giulia. Uno di questi, Sappada, è riuscito a passare nella regione confinante dove le condizioni sono sicuramente più favorevoli, visto che si tratta di una regione a Statuto speciale”.
“In commissione sono state accolte le nostre richieste, formalizzate in un emendamento che può portare ai Comuni bellunesi 4 milioni nel 2018, 5 milioni nel 2019 e 10 milioni nel 2020 – spiega il parlamentare veneto – crediamo che queste risorse siano un primo inizio per riuscire a mitigare le differenze del territorio bellunese e a combattere lo spopolamento”.
“Questo – sottolinea D’Incà – fino a quando non avremo ben chiara la visione sull’autonomia del Veneto e del bellunese dopo la trattativa Stato-Regione originata dal referendum del 22 ottobre scorso”.
“Adesso la provincia di Belluno deve essere “riordinata” in uno spazio più ampio – chiede il deputato del Movimento 5 Stelle – uno spazio alpino che protegga tutte le comunità delle nostre montagne dall’estinzione causata dallo spopolamento, che produca una nuova modalità autonoma di governo di queste aeree. La montagna, e quella veneta non fa eccezione, ha problemi e difficoltà che non si presentano nelle altre aeree del nostro Paese”.
CACCIA: REGIONE VENETO AUTORIZZA CORSI PER 50 GUARDIE VENATORIE VOLONTARIE – OLTRE 700 VOLONTARI IMPEGNATI IN CONTROLLO E VIGILANZA La Giunta regionale del Veneto ha autorizzato, su proposta dell’Assessore all’agricoltura e alla caccia Giuseppe Pan, due nuovi corsi di formazione per guardia venatorie volontarie. I corsi, promossi dall’Associazione dei Migratoristi Italiani per la Conservazione dell’Ambiente naturale, si svolgeranno a Este e a Verona e formeranno 50 operatori volontari che andranno ad affiancare i corpi di polizia provinciale. Al termine dei corsi, i partecipanti saranno valutati da una commissione tecnica, di nomina regionale, che ne dovrà attestarne l’idoneità a svolgere funzioni di vigilanza venatoria, controllo ambientale e salvaguardia delle colture.
Le Guardie Volontarie Venatorie possono anche essere in possesso del tesserino di cacciatori, ma devono frequentare appositi corsi di formazione tenuto da biologi, esperti di fauna selvatica, ispettori di polizia provinciale, superare un esame di idoneità che ne accerti le conoscenze in materia ambientale e normativa, e operare, sotto il controllo e in coordinamento con la polizia provinciale nella quotidiana azione di vigilanza sull’attività venatoria. Attualmente in Veneto sono oltre 700 i volontari con funzioni di vigilanza venatoria, in ausilio degli agenti di polizia provinciale.
Diverse dalle Guardie Volontarie Venatorie sono invece le persone abilitate e formate a coadiuvare la polizia provinciale nei piani di contenimento di nutrie, volpi e cinghiali. I cosiddetti ‘controllori’ sono attualmente 21.393, a fronte di 43.280 cacciatori regolari. Nel dettaglio, sono quasi 6 mila gli abilitati alla caccia delle nutrie, 6.670 per la volpe, e oltre 9 mila al contenimento dei cinghiali.
“In 25 anni di attività in Veneto dei volontari adibiti alle operazioni di controllo, non sono stati segnalati danni o incidenti – rileva Pan – a riprova che si tratta di una attività diversa dall’ordinaria attività venatoria, svolta da persone che vantano una ulteriore formazione ed esperienza rispetto a quella posseduta dai “cacciatori” ordinari. La loro attività, contingentata nei numeri e nella distribuzione territoriale, si sta rivelando particolarmente utile da quando, a seguito della riorganizzazione delle Province, il personale dei Corpi provinciali addetto alle operazioni di controllo della fauna selvatica (cinghiali, nutrie, volpi), è sempre più ridotto”.
“Qualcuno continua a fare confusione tra volontari adibiti alle operazioni di controllo e i cacciatori – sottolinea l’assessore Pan – sollevando timori per un presunto esercito di ‘doppiette vaganti’ in orari notturni. Niente di più falso e disinformato. Ringrazio, a nome della Regione, tutti questi operatori volontari – conclude Pan – perché senza il loro apporto sarebbe arduo garantire il controllo venatorio né si potrebbero pianificare i programmi avviati in Veneto per contrastare il proliferare delle specie dannose per l’agricoltura, come nutrie e cinghiali”.
BELLUNO A FINE MESE SINDACI IN PROVINCIA DA PADRIN
STASERA CONSIGLIO COMUNALI AD ALLEGHE E VOLTAGO
CERTOTTICA CONTRASTA INQUINAMENTO E SPOPOLAMENTO CON IL PROGETTO NO WASTE
Lino, canapa e ortica come traino per contrastare lo spopolamento e abbattere l‘inquinamento: com‘è possibile? Con un percorso basato sullo sfruttamento delle biodiversità e delle risorse ambientali e culturali, in grado di incrementare il turismo transfrontaliero. Un volano per aumentare i fabbisogni ricettivi e il numero di operatori impiegati, riducendo gli sprechi e attingendo a risorse del posto: questi i concetti chiave del progetto “NO WASTE-Biodiversità migliorata per uno sfruttamento senza rifiuti delle colture tradizionali” (ITAT 2022 – Codice CUP: B53D17000880004), capitanato da Certottica e finanziato nella IIa Call del Programma Interreg V-A 2014-2020 Italia Austria.
L’Istituto di Longarone, in sinergia con i partner del Wood K Plus Kompetenzzentrum di Linz e St Veit an der Glan, e dell’Università di Trieste, intende promuovere il turismo transfrontaliero sviluppando una “NO WASTE ROAD”, un percorso senza rifiuti, puntando sulle biodiversità più ricche e antiche in Europa che sono presenti nell’area di programma. Ma l’analogia si spinge oltre: il territorio è caratterizzato da una base economica e culturale comune poiché, in entrambi i versanti, troviamo musei e associazioni locali e piccole realtà di economia rurale e artigianale con i quali sarà possibile creare una rete per attirare visitatori presenti sul territorio. È da sottolineare come, lino canapa e ortiche trovino delle radici storiche in Europa e nell’area transfrontaliera in cui verrà sviluppato il progetto. Il lino, per esempio, veniva coltivato principalmente come fibra per la tessitura della biancheria, ed ha visto in Italia il suo picco massimo tra 1850 e il 1870. Per la canapa, il discorso è ancor più articolato ed importante: l’Italia, infatti, nei primi del 1900 (e sino alla seconda guerra mondiale), risultava essere al secondo posto mondiale sia come estensione di suolo coltivato sia come produzione. La stessa Provincia di Belluno non faceva eccezione, e sta ritornando in maniera decisa al recupero di questa coltivazione. L’ortica, invece, trovò grande risalto soprattutto nel periodo compreso tra i due conflitti mondiali del XX secolo, dove venne utilizzata per sostituire il cotone, diventato introvabile. Le tre coltivazioni, andarono poi perdendosi per svariate problematiche, tra cui la comparsa di fibre più competitive ed economiche, come quelle sintetiche. Le attività del progetto cominceranno con l’identificazione del “percorso tematico” e con il collegamento suggestivo dei punti di interesse (coltivatori, produttori, trasformatori, ecc.). A seguire, verrà creata una banca dati delle parti interessate, con informazioni di carattere storico, tecnologico e scientifico da utilizzare per la promozione. Lo studio prevede l’ideazione di guide, video, articoli per riviste, materiale illustrativo, workshop e incontri e sessioni con le scuole per diffondere il concetto di NO WASTE e per promuovere l’utilizzo del percorso tematico come parte delle attività didattiche e dei viaggi istruzione. Da sottolineare, la partecipazione dell’Istituto Agrario A. Della Lucia di Vellai e della Confartigianato di Belluno, vettori importantissimi nel progetto per ricreare e diffondere quelle antiche filiere che nello scorso secolo prosperavano in Italia e nella zona di programma. L’obiettivo finale, infatti, è quello di creare (e riscoprire) una nuova offerta turistica e nuove opportunità economiche attraverso la valorizzazione della cultura locale e dei prodotti tipici, identificati dal marchio “NO WASTE” per introdurre una “nuova mentalità” relativa allo sfruttamento completo delle risorse.
LIVINALLONGO INAUGURATA LA TELECABINA A PONTE VAUZ
“Non vi nascondo che questa estate ero seriamente preoccupato. Non ero sicuro che questo giorno sarebbe arrivato”. Con queste parole il presidente della Impianti Pordoi Giacomo Crepaz ha inaugurato la nuova telecabina che da Ponte Vauz sale fino al passo Pordoi. La telecabina sta girando con efficienza e senza problemi ormai dall’8 dicembre. “I commenti – assicura Crepaz – sono solo positivi, ne viene lodata la comodità, il comfort, la silenziosità e la velocità. Gli aspetti che ci hanno fatto compiere la scelta di sostituire la precedente quadriposto con questo impianto di ultima generazione”.
Crepaz ha sottolineato come l’investimento non abbia fin da subito nascosto insidie, superate con l’aiuto e la tenacia dei collaboratori della società. Sono trascorsi 36 anni dall’inaugurazione della prima seggiovia nel 1981 a Ponte Vauz, era la biposto fissa, allora fiore all’occhiello anche nel giro del Sellaronda. “Altri tempi – ha detto Crepaz – e con i tempi noi abbiamo sempre saputo stare al passo, perché la nostra posizione di asse portante nel giro dei 4 passi, nel cuore delle Dolomiti, lo richiede. Ecco perché già nel 1998 abbiamo installato la quadriposto ad agganciamento automatico e meno di 10 anni dopo questo impianto che sale al Pordoi in poco più di sei minuti”. Dopo i tanti ringraziamenti di rito il messaggio difelicitazioni dell’assessore veneto Federico Caner e la benedizione di Don Dario Fontana decano di Fodom.
SAN GREGORIO PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI GAZZI
LIVINALLONGO Cena della sezione Fodom/Livinallongo/Buchenstein della Croce Bianca BZ all’Hotel Césa Padon con la partecipazione di rappresentanti dei Volontari di altre vallate, di Walter Finazzer per gli impianti a fune, del direttore del Distretto sociosanitario dell’ ULSS1 Dott. Sandro De Col a testimonianza della vicinanza ai nostri Volontari che giorno e notte, per 365 giorni all’anno, con professionalità, entusiasmo e disponibilità garantiscono, ormai da 5 anni tondi, il primo soccorso di emergenza a Fodom. “Alla Caposezione Antonella De Toffol, al Caposervizio Andreas Miribung, al Direttivo e ai Volontari, GRAZIE, per il vostro grande impegno”, dice il sindaco Leandro Grones.
A TAIBON I BIGLIETTI D’AUGURI D’ALTRI TEMPI….. da un’idea di Alessandro Savio
SPORT
TORNEO AGORDINO DI HOCKEY SU GHIACCIO, PRONTI PER IL VIA. DI MARCO GAZ
LA ONDA BLU AL TROFEO ESORDIENTI BABBO NATALE
Atleti Ondablu presenti 39 ( 20 esordienti B e 19 esordienti A). Si è visto subito il livello della manifestazione , molto alto, a medaglia infatti è Anna De Boni che si aggiudica un bellissimo bronzo nei 100 dorso coi il suo personale ( 1’13″0). Ma a punteggio sono andati anche per gli esordienti A sempre Anna De Boni quarta nei 100 stile libero (1’06″5), la staffetta 4×50 stile giunta quinta con De Boni Anna, Dalla Libera Camilla, Gorza Angela e Bristot Gaia. Giovanni Cecchet è quinto nei 100 delfino (1’18″5; per la categoria esordienti B , Giulia Carlin nei 50 rana è ottava, e nei 100 misti è sesta, Gabriele Agosti è quinto nei 50 dorso.Buone le prestazioni di tutti con l’esordi di Arianna Secco e Khaled Ali. Società presenti 25 , e l’Ondablu si è posizionata al sedicesimo posto. Ecco l’elenco degli altri protagonisti: Alessio Barbaresi, Riccardo Biscaro, Giulia Carrera, Eleonora Cibien, Michela Curtol, Mathias D’Incà, Michela Da Barp, Minerva Dall’O, Rebecca Dalla Libera, Francesco De Bacco, Matteo De Bortoli, Zaira De Colò, Emma De Marco, Alessio Gaio, Edvin Helmi, Olexandra Kolodchak, Alexandra Manai, Jacopo Marin, Manuel Melese, Filippo Monestier, Agnese Paludetto, Elisa Prade, Arianna Soppelsa, Carlo Spadotto, Giulia Stach, Sofia Tonin, Alessia Torchiani, Elena Vettorel e Thomas Zanotto.
LA METEO, PREVISIONI DEL TEMPO DA OGGI A SABATO
Mercoledi 20
Tempo atteso: Tempo ben soleggiato con cielo sereno, aria tersa ed ottima visibilità. Clima ancora invernale a tutte le quote, nonostante un lieve rialzo termico in quota.
Precipitazioni: Assenti (0%).
Temperature: Minime in diminuzione con valori compresi tra i -7/-15°C all’alba nelle valli e sugli altopiani innevati; massime in calo nelle valli in ombra e in rialzo in quota e nei settori più assolati (non più di 2/3°C nel catino bellunese e generalmente sotto zero nelle valli dolomitiche). Su Prealpi a 1500 m min -6°C max -3°C, a 2000 m min -8°C max -5°C. Su Dolomiti a 2000 m min -9°C max -5°C, a 3000 m min -15°C max -10°C.
Venti: Nelle valli generalmente deboli, in quota perlopiù moderati da Nord Nord-Est; nella notte e parte del mattino anche tesi oltre i 2400/2600 m, a 10-25 km/h a 2000 m, 25-40 km/h a 3000 m.
Giovedi 21
Tempo atteso: Nella prima parte della giornata sole e cielo sereno, poi graduale aumento della nuvolosità alta e medio-alta fino a cielo molto nuvoloso a fine giornata. Clima invernale al mattino, poi repentino rialzo termico in quota con inversione termica nelle valli alla sera.
Precipitazioni: Assenti (0%).
Temperature: Minime pressoché stazionarie o in leggero rialzo nelle valli (da -5°C a-12°C nelle valli innevate), in netto aumento in quota; massime in lieve ripresa nelle valli ed in sensibile aumento in alta quota. Su Prealpi a 1500 m min -2°C max 3°C, a 2000 m min -3°C max 1°C. Su Dolomiti a 2000 m min -5°C max 1°C, a 3000 m min -9°C max -4°C.
Venti: Nelle valli generalmente deboli, salvo qualche locale rinforzo per Föhn in alcune valli dolomitiche; in quota perlopiù tesi da Nord per gran parte della giornata, a 15-30 km/h a 2000 m, 40-50 km/h a 3000 m.
Venerdi 22
Cielo da velato a coperto da nubi alte e medio-alte al mattino. Dalle ore centrali del giorno diradamento della suddetta nuvolosità con ritorno del sole in un cielo di nuovo sereno. Temperature in generale rialzo. Venti forti/tesi nella notte, in leggera attenuazione in giornata.
Sabato 23
In prevalenza soleggiato con cielo sereno o poco nuvoloso per qualche velatura. Lieve calo delle temperature. Venti da tesi a forti da Nord in quota. Previsore: R.L.Th.