GIORNALE RADIOPIU 09.02.2017 direttore Mirko Mezzacasa
+
ALLE 1030 e 1830, IN LEGGERMENTE DI LUISA ALCHINI, MARA BURIGOALLE 15.10 LOS MASSADORES!! DOMENICA AD ALLEGHE
2030, DIRETTA HOCKEY COPPA ITALIA, ALLEGHE-NUOVO FIEMME
Anche se Gsp ha già adottato le necessarie misure di disinfezione per la Ulss fino a nuovi controlli l’acqua in località Sala di Alleghe è e rimane inquinata per la presenza di batteri. L’invito è chiaro: non usare l’acqua per scopi alimentari, non fino a quando non saranno eseguiti nuovi prelievi di controllo nei prossimi giorni. L’inquinamento è stato scoperto come da prassi dopo le analisi di routine eseguite dagli appositi uffici.
“SISTO DA ROIT SINDACO DI AGORDO: DIMETTITI”
L’invito della minoranza Immaginiamo Agordo, all’attacco per le NON scelte del primo cittadino e dell’amministrazione secondo l’opposizione immobile… il servizio dal gr principale delle 12.30
di Mirko Mezzacasa
Non verrà realizzato nessun nuovo polo artigianale-commerciale in località Pragrande sede della ex Mpa, l’imprenditore che da tempo sta lavorando sui progetti per dare ad Agordo e all’Agordino una struttura importante tipo Eurobriko, ma realizzato anche da ditte locali, storiche, come la Zasso Luigino che ad Agordo opera da una vita e che probabilmente dopo questa vicenda auspica di spostare l’attività oltre i confini del capoluogo. Non verrà realizzata nessuna struttura commerciale, perché l’imprenditore che ha deciso di investire e togliere la polvere a quelle strutture abbandonate da oltre vent’ anni, ha perso la pazienza ed al sindaco ha scritto una lettera dura, portata a conoscenza dell’intero consiglio comunale e della minoranza. L’investitore Botol Group aveva chiesto un parziale cambio d’uso da artigianale a commerciale, senza aumenti di volumetria. A nulla sono serviti i solleciti. “Siamo schifati – scrive Fabrizio Vigilante della Botol Group – dal comportamento silente, dilatorio e negligente dell’amministrazione comunale. La pubblica amministrazione in 10 mesi non è stata in grado di rendere una risposta, positiva o negativa. Avere le risposte in tempi certi è questione di rispetto verso i cittadini”.
Le mancate risposte dell’amministrazione comunale che dopo 10 mesi non ha trovato il tempo di interessarsi ad una leggittima richiesta di un imprenditore privato che chiede di investire sul territorio, ricadono su una collettività spesso additata per mancanza di iniziativa, pianificata nel benessere di Luxottica e del suo Welfare.
La richiesta non è di un imprenditore di primo pelo, ma di quel Fabrizio Vigilante che in pochi anni ha investito per davvero, oltre le pachidermiche lungaggini burocratiche degli uffici tecnici e del palazzo. In località Valcozzena con l’officina Car Botol, l’autolavaggio, la palestra, il poliambulatorio. In località Le Campe con la stazione di servizio lungo la regionale 203 Agordina e sono solo due esempi. Attività che funzionano, che hanno dato lavoro all’edilizia e terziario locale e che oggi assorbono manodopera con importanti posti di lavoro.
“Per questo chiediamo le dimissioni del sindaco Sisto Da Roit e dell’intera amministrazione – tuonano in coro i consiglieri di minoranza Cristina Bien, Giulio Favretti, Roberto Chissalè – le non scelte creano danni alle persone che cercano di darsi da fare per creare lavoro”.“Non è il momento di dare chiarimenti alla stampa, prima intendo rispondere ufficialmente alla Botol Group, la lettera è arrivata in Municipio e il Municipio risponderà al titolare”, è la risposta a caldo del sindaco di Agordo, la lettera in località Le Campe da Fabrizio Vigilante potrebbe arrivare in tempi brevi, probabilmente meno di 10 mesi. E intanto la minoranza chiede le dimissioni del sindaco. “Non è la prima volta è già successo”, sbotta Sisto Da Roit.
Con il blocco dei lavori alla ex Mpa non verranno terminati i locali che potrebbero interessare alla Cooperativa che gestisce il Ceod (centro diurno dei ragazzi e ragazze diversamente abili), oggi nei locali del Polifunzionale di Agordo. “Quella operazione – dice il sindaco Sisto Da Roit – ha tutti i crismi dello strumento urbanistico attuale (prg) ed è stato detto subito di sì quando siamo stati informati delle intenzioni, nessuna riserva perché sono situazioni diverse. Una variazione urbanistica da area artiginale a commerciale è un’altra cosa”.La minoranza ImmaginiamoAgordo è consapevole che argomenti di questo genere andrebbero dibattuti in Consiglio Comunale, ma non è strada che intede seguire. “Infatti – dicono – certi che un’eventuale nostra proposta di convocazione di un consiglio comunale su questo argomento, visti i precedenti, ci verrà respinta dal sindaco e dal segretario comunale”. La minoranza è critica con l’amministrazione per la lettera di denuncia. “Le responsabilità di quanto successo sono esclusivamente politiche. Le richieste della società proprietaria della ex Mpa sono, a nostro parere, legittime, il sito in degrado da oltre vent’anni, ha sicuramente una vocazione commerciale-direzionale-artigianale”. La minoranza attacca l’amministrazione per non aver concesso una variante urbanistica nonostante i precedenti degli ultimi anni. “E’ stato possibile trasformare urbanisticamente un’ area scolastica dismessa in una struttura ricettiva ostello e museo con una semplice delibera del consiglio comunale, così per la vecchia caserma alpini o la fabbrica ex Parissenti. Perché il sito della ex MPA non gode degli stessi “privilegi”? Perché la gestione urbanistica dell’amministrazione Da Roit usa metodi “discrezionali” nell’approvare o nel voler far approvare varianti su siti dismessi con caratteristiche simili? Esistono forse siti da recuperare più belli o più brutti per il Sindaco Da Roit?”
STRADE PROVINCIALI. BOTTACIN: “PRONTO A SOSTENERE QUALSIASI AZIONE PER DARE LA SVEGLIA AL GOVERNO” “Palazzo Piloni propone di bloccare il ponte Cadore come segnale forte per risolvere la questione delle strade provinciali? Ci sto”. Sono le parole con cui l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin rilancia l’iniziativa promossa dalla presidente della Provincia di Belluno Larese e si dichiara pronto a “sostenere qualsiasi azione necessaria a dare la sveglia al governo”. “Finalmente l’attuale amministrazione provinciale incomincia a svegliarsi dal torpore – aggiunge – e a capire che bisogna battere i pugni sul tavolo per ottenere quello che le dovrebbe peraltro spettarle di diritto. Alla buon ora!” “Ricordo che già nel 2011 – afferma Bottacin – in una situazione che iniziava ad essere pericolante ma non drammatica quanto adesso, il sottoscritto, allora presidente della Provincia, ebbe il coraggio di alzare la voce con il governo, che era un governo amico e forse fu proprio per quello che dopo poco tempo fui scaricato con una mozione di sfiducia dagli alleati oltre che dalle opposizioni. Allora passò il messaggio che il visionario era il sottoscritto; purtroppo, e lo dico con rammarico in quanto sono il primo ad essere dispiaciuto per ciò che sta accadendo alla Provincia, tutto quello che denunciai allora si è drammaticamente avverato ed oggi la situazione è assolutamente insostenibile”. “Per quanto riguarda le strade – dice l’assessore – di tempo ne è stato perso fin troppo in questi ultimi mesi, anche a causa di una Provincia esageratamente timida nel disturbare il manovratore romano, ma ora che finalmente anche Palazzo Piloni si sta rendendo conto che il tempo delle chiacchiere è finito e che la soluzione la può dare solo Roma, ben vengano tutti i sit-in utili a sbloccare la situazione, una volta per tutte”. “Anche se è a rischio la chiusura delle strade, oltre alla sopravvivenza economica di un centinaio di famiglie, purtroppo dal governo e dai suoi luogotenenti locali – conclude Bottacin – continuano ad arrivare solo chiacchiere, accompagnate da promesse di denari che poi restano tali. Ogni cittadino bellunese ha un residuo fiscale nei confronti dello Stato di circa 4000 euro pro capite, che equivale a dire che il governo sottrae ogni anno al territorio della nostra provincia 800 milioni di euro. Paradossale che nemmeno una situazione grave come il rischio del blocco stradale per mancanza di risorse non induca Roma a restituire ai Bellunesi anche solo un unghia di quegli 800 milioni, spesso utilizzati a nostro discapito per coprire gestioni allegre presenti in altre realtà del territorio nazionale”.
CASSA INTEGRAZIONE A VENETO STRADE – PICCOLI: “IL PROBLEMA E’ STATO CREATO DAL GOVERNO E IL GOVERNO LO DEVE RISOLVERE” “La questione Veneto Strade è stata creata dal Governo e dal Governo va risolta immediatamente. Non ci sono davvero alternative se non la piena responsabilizzazione dell’Esecutivo su quanto sta avvenendo in provincia di Belluno. Non dimentichiamoci che stiamo parlando di quello stesso Governo che in questi giorni vuole sostenere con 97 milioni di euro la Ryder Cup di Golf”. A dirlo è il senatore Giovanni Piccoli dopo l’annuncio dell’Amministratore delegato di Veneto Strade Silvano Vernizzi pronto ad attivare la cassa integrazione per 90 dei 260 dipendenti della società. “L’epilogo di questi giorni dimostra che con la politica degli annunci non si va da nessuna parte ma soprattutto che la riforma Delrio è stata un fallimento: da un lato ha mantenuto le Province, dall’altro ha però tolto loro le risorse e quindi creato delle situazioni di corto circuito, se non di autentica implosione. Questo significa che Palazzo Piloni non ha i soldi per pagare Veneto Strade perché Roma ha tagliato tutto. La situazione è andata degenerando di anno in anno a suon di ultimatum e pressing, ora si è ufficialmente toccato il fondo”. “La situazione è nota da tempo e puntualmente segnalata. Peccato che il Governo e il Pd locale abbiano preferito creare una realtà parallela fatta di annunci e poco altro”, sottolinea Piccoli. “Occorre quindi che sia il Governo a trovare una soluzione. Sabato sarà a Villa Patt con i sindaci: mi auguro davvero che stavolta si riesca a formulare una presa di posizione forte che non guardi in faccia i partiti amici”.
VENETO STRADE – LA POSIZIONE DI CONFINDUSTRIA BELLUNO DOLOMITI«Non è tollerabile che un territorio che versa più di ottocento milioni di euro all’anno di residuo fiscale, soldi che i bellunesi sostanzialmente corrispondono allo Stato per coprire i buchi di altre Regioni, non abbia nemmeno le risorse per la manutenzione delle strade, con il rischio di mettere in crisi il nostro sistema economico. Pretendiamo pertanto, come cittadini e come imprenditori, che i nostri rappresentanti politici, anziché litigare a mezzo stampa, agiscano insieme per mettere la parola fine a questa farsa». È questa la presa di posizione di Confindustria Belluno Dolomiti, di fronte al perdurare dello stallo su Veneto Strade, con l’ipotesi di un’interruzione del servizio dal primo marzo e la cassa integrazione per i dipendenti. «Sono mesi – fa sapere in una nota l’associazione degli industriali bellunesi – che si discute sulla stampa della situazione economica di Veneto Strade e dell’ipotesi di un sistema viario provinciale al collasso. Ora si parla anche del futuro dei lavoratori di Veneto Strade. Ma sbaglia chi ne conta solo novanta, perché in realtà sono molti di più i dipendenti del settore interessati e legati alle decine di imprese collegate ai finanziamenti pubblici che non arrivano o ai crediti che non vengono pagati. Il problema, tuttavia, è molto più ampio, perché stiamo discutendo della sostenibilità economica e sociale di un’intera provincia, delle migliaia di dipendenti di tutta l’economia locale. Parlare di sistema viario non può essere distinto dal tema della difesa del suolo e dell’insieme di opere pubbliche che servono a rendere competitivo un territorio». «Sullo sfondo – prosegue Confindustria Belluno Dolomiti – c’è poi la situazione di una società di capitali pubblici con i piedi d’argilla. Anche se recuperiamo i milioni che servono a coprire il buco, rischiamo di ritrovarci presto punto e a capo. Qual è il futuro di Veneto Strade? In capo a chi è la responsabilità politica del suo funzionamento?» «Non possiamo più tollerare che non si risolvano i problemi del nostro territorio – conclude Confindustria Belluno Dolomiti – e che Provincia, Regione e Stato continuino a scaricarsi l’uno l’altro le responsabilità. Ben venga, invece, che tutti i rappresentanti bellunesi siano stati chiamati a raccolta. Non ci interessa tanto sapere chi ci sarà o chi si farà attendere invano, quanto piuttosto che questo territorio riesca finalmente a farsi sentire con un’unica voce e un’idea chiara, lasciando da parte i campanilismi e gli interessi politici. Confindustria e tutta la provincia hanno bisogno di risposte e di progetti su cui poter lavorare, per dare dignità a questo territorio, alle sue aziende e a tutti suoi lavoratori».
VENETO STRADE LA BELLOT INTERROGA Sulla questione Veneto strade interviene anche la senatrice bellunese Raffaela Bellot (Fare!), attraverso una interrogazione presentata al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, al ministro per gli Affari regionali e al ministro del Lavoro
Si riparla di disservizi telefonici, presa di posizione di Federico D’Incà che ben s’adatta per la Valle di San Lucano…e altri luoghi considerati di scarso profitto per le compagnie telefoniche. Perché i sindaci non decidono di prendere una posizione precisa: imporre alle compagnie telefoniche che installano tralicci su proprietà demaniali, comunque sul territorio comunale, di coprire ogni angolo e in caso contrario aumentare i costi, gli affitti o iniziare a negare le concessioni tirandola per le lunghe a costo di andare incontro a corsi e ricorsi…..Sarebbe ora!!!!! Quindi sveglia, altro che fibra ottica in Valle di San Lucano con i fondi Odi… Per fare cosa? Perche’ gli scoiattoli giochino con facebook?
Radio Piu’ e’ azienda privata e non pubblica, che non ha politici che la governano (per fortuna) , o amministratori impreparati su argomenti di cui non hanno neanche mai nemmeno sentito parlare e si improvvisano esperti anche della tecnologica, da 34 anni la radio piu copre ogni angolo dell’Agordino, le postazioni ci sono per farlo quindi: SVEGLIA POLITICI E AMMINSTRATORI DEL BENE PUBBLICO E DEI FONDI DI CONFINE, oppure il vostro passaggio sarà ricordato come la solita delusione post voto…. (m.m.)
D’INCA’ (M5S): “COPERTURA ASSENTE O NON SUFFICIENTE DEL SEGNALE TELEFONICO NELLE ZONE MONTANE: HO DEPOSITATO IN PARLAMENTO UN’INTERROGAZIONE AL MINISTRO” Belluno, 7 febbraio – Ho presentato un’interrogazione al Ministro dello sviluppo economico in merito alle numerose difficoltà di accesso al servizio di telefonia mobile che si registrano in parecchie località montane. I gestori telefonici considerano le zone di montagna poco redditizie e per questo tendono a trascurare la completa copertura del segnale telefonico causando numerosi disagi: tutto ciò è assolutamente inammissibile. Nell’interrogazione mi sono fatto portavoce delle segnalazioni –finora rimaste inascoltate- degli amministratori locali che denunciano il rischio di mancata attivazione dei soccorsi nei casi di emergenza. Mi sono soffermato in particolare sulla situazione in cui versa il Comune di Erto e Casso ormai da tre anni rimasto scoperto nella parte ovest dal segnale dopo che Vodafone –seguendo logiche di profitto- ha scelto di installare il proprio ripetitore sul traliccio della Tim. Nel centro abitato di Casso, nella zona della Diga del Vajont, in una palestra in località Roccia e nelle frazioni di Prada e Pineda non si registra nessun segnale per i cellulari e la connessione internet è praticamente inesistente. Nell’interrogazione segnalo anche che la linea di telefonia fissa che raggiunge l’abitato di Casso risulta essere in uno stato di abbandono totale da anni, tanto che il filo, scoperto, attraverserebbe la strada lungo una cunetta. Per questo ho sollecitato il Ministro a convocare un tavolo con le rappresentanze dei Comuni montani e le compagnie telefoniche per scongiurare l’isolamento delle popolazioni delle zone alpine e di montagna; inoltre ho chiesto il ripristino in tempi brevi del servizio di telefonia mobile nel comune di Erto e Casso ed in generale in tutta la zona della Valcellina. Questa grave situazione -che crea una vera e propria discriminazione verso tutti quei cittadini che abitano in quelle zone e che contribuisce allo spopolamento dei luoghi di montagna e dei piccoli borghi- deve essere assolutamente risolta in tempi brevi. Il M5S continuerà a monitorare.
CONFEDILIZIA: precompilata, condominii nel caos Gli amministratori non sono pronti, annullare la scadenza del 28 febbraio I provvedimenti che impongono agli amministratori di comunicare entro il 28 febbraio all’Agenzia delle entrate i dati relativi alle spese sostenute nel 2016 per interventi di ristrutturazione e di risparmio energetico effettuati sulle parti comuni di edifici residenziali, stanno creando problemi gravissimi all’interno dei condominii. A denunciarlo è la Confedilizia bellunese, che da giorni sta ricevendo allarmate segnalazioni al riguardo da parte sia di amministratori di condominio sia di singoli condòmini. L’imminente scadenza del termine – prosegue Confedilizia di Belluno – rende impossibile, nella maggior parte dei casi, dare corso compiutamente ad un’operazione che si sviluppa in più fasi: raccolta dei dati già disponibili; richiesta ai singoli proprietari di quelli mancanti; verifica dell’esattezza delle informazioni; inserimento dei dati nel nuovo software dell’Agenzia delle entrate; trasmissione per via telematica del file. Il tutto, ulteriormente complicato da una serie di difficoltà derivanti dal contenuto del provvedimento dell’Agenzia, tra le quali l’obbligo di dover indicare l’eventuale situazione di morosità del singolo condomino nonché i dubbi sui dati da inserire in caso di locazione o comodato. Ad avviso di Confedilizia e del suo Coordinamento amministratori (Coram), si tratta di un’operazione sbagliata, che non tiene conto della realtà dei condominii e che andrebbe riconsiderata integralmente. Non si può, infatti, pensare di scaricare sul mondo dei condominii adempimenti che richiedono una complicata interazione fra soggetti diversi, per di più generando incertezze di ogni tipo. E il fatto che qualche associazione di amministratori abbia avallato tutto ciò rende ancora più disarmante il quadro, al quale si aggiunge anche il rischio di nuovi oneri per i proprietari. La situazione descritta – conclude Confedilizia di Belluno – rende per quest’anno indispensabile annullare la scadenza del 28 febbraio, per poi valutare il superamento di un sistema destinato a non funzionare. Al minimo, occorrerebbe la sospensione dell’applicazione delle sanzioni, previste anche in caso di mero ritardo o errore, che sono pari a 100 euro per ogni comunicazione, con un massimo di 50.000 euro.
appuntamenti dal giornale radio principale delle12.30
“VALLE DI SAN LUCANO SOTTO LE STELLE” La nevicata di questi giorni, ha riportato un po’ di buonumore e finalmente un paesaggio invernale…e seppure il manto nevoso alle quote più basse è quasi inesistente, la Commissione Escursionismo non si è persa d’animo e ripropone anche quest’anno la camminata in Valle di San Lucano in notturna. Quasi certamente potremo lasciare a casa le ciaspe ma il fascino di questa valle illuminata dal chiarore della luna, non mancherà di accompagnarci lungo tutto il cammino fino a Col di Prà, dove ci attenderà un ristoro con bevande calde e qualche dolcetto. La logistica ormai collaudata e resa possibile anche grazie al Gruppo Sportivo ed alla Proloco di Taibon Agordino, mette a disposizione una navetta prima della partenza per facilitare il trasporto delle auto a Col di Prà.
Ricordiamo ai partecipanti di portare un abbigliamento adeguato e munirsi di torcia elettrica o meglio di pila frontale.
Escursione facile adatta a tutti, con una minima preparazione fisica. Tempo di percorrenza circa 2 ore.
Ritrovo sabato 11 febbraio alle ore 19.15 in località Peschiere.
CAI AGORDO_NUOVA TRASMISSIONE A RADIO PIU‘ L’amico Claudio Prà assieme a Eva Gabrieli, ha ideato un nuovo programma radiofonico dedicato alla montagna.
La prima puntata è andata in onda il 23 gennaio ed ha riscosso da subito un buon successo di ascolti e di critica.
Vediamo una breve scheda del programma che ci ha inviato Claudio: Dopo un duro lavoro durato parecchi mesi, lunedì 23 gennaio è stata trasmessa su Radio Più la prima puntata della nostra nuova trasmissione dedicata alla montagna. L’abbiamo intitolata: “La montagna nel cuore-360° di passione ad alta quota” Tre le rubriche previste: Nella prima intitolata “Dolo…mitiche”, ci occuperemo delle più belle cime dei monti pallidi, parlando della loro storia alpinistica, delle vie di accesso, dei punti di appoggio. Il secondo spazio si intitola “I conquistatori dell’inutile” e sarà dedicato ai grandi alpinisti e alle loro imprese. Infine nella terza rubrica intitolata “Zaino in spalla” descriveremo di volta in volta il percorso per raggiungere una delle nostre cime, privilegiando itinerari inediti alla portata di tutti. Abbiamo anche inserito un brano musicale, cui spetta il compito di fungere da piacevole alleggerimento. Il programma, della durata di 25 minuti è composto da 20 puntate, andrà in onda tutti i lunedì alle 16.00. Sono previste durante la settimana tre repliche. Il martedì alle 10.30 e alle 21.00, il sabato alle 16.00.
Noi ce l’abbiamo messa tutta nel cercare di creare qualcosa di bello e facilmente comprensibile anche dai “non addetti ai lavori”. Soprattutto abbiamo cercato di raccontare con il cuore storie semplici ma fantastiche. Ci auguriamo di aver centrato l’obbiettivo (ma questo ce lo dirà il gradimento o meno del programma). Essendo noi dei semplici appassionati chiediamo solo di giudicare tenendo ben presente questo aspetto. Ovviamente dei professionisti avrebbero fatto molto meglio Claudio Pra-Eva Gabrieli
La Sezione Agordina apprezza ed approva pienamente questa iniziativa e ringrazia Claudio ed Eva per l’impegno e la passione profusi nella sua realizzazione. Un ringraziamento va anche a Radio Più, sempre vicina alla nostra Sezione e nella promozione e valorizzazione del nostro erritorio e delle nostre popolazioni, anche attraverso trasmissioni come “La montagna nel cuore-360° di passione ad alta quota”.
SPORT
Terzo e ultimo turno di Coppa Italia della prima fase sia per l’Alleghe che per il Feltreghiaccio, entrambe le bellunesi sono ormai fuori dai giochi da tempo e continuano a giocare per onor di firma. Il Feltreghiaccio questa sera alle 20.30 a Pergine, l’Alleghe Kanguro in casa al De Toni alle 20.30 (diretta su Radio Più) con il Nuovo Fiemme, la capolista della serie B. Espletata la formalità Coppa Italia, Alleghe e Feltreghiaccio si concentreranno di nuovo sul campionato, tutt’altra cosa con in palio i 3 punti. Sabato undicesimo turno della stagione regolare, soprattutto derby l’ultimo dell’anno. Alleghe e Feltreghiaccio incroceranno di nuovo le stecche, questa volta al De Toni, sabato alle 20.30. I feltrini sono già galvanizzati, sono riusciti a battere i cugini già una volta in questa stagione (2-1 negli dopo i 3 tempi regolamentari), ma in Coppa Italia, in campionato non ancora.
HOCKEY, CALCIO, APPUNTAMENTI, SCI……DAL GR PRINCIPALE DELLE 12.30