SEDICO
Ancora un furto a Sedico via Cal de Messa. I malviventi hanno colpito nel pomeriggio di ieri tra le 15.30 e le 19. Dopo aver forzato la porta finestra sono entrati all’interno, bottino attorno ai 5000 euro in monili in oro e orologi
CENCENIGHE
PRUDENZA
STRADA COMUNALE PER CHENET
LE RISPOSTE DI ALCUNI SINDACI A MONSIGNOR GIORGIO LISE INTERVENUTO SULL’OSPEDALE E SULL’INVITO ALL’UNITA’. ABBIAMO CONTATTATO TUTTI 16 I SINDACI DELL’AGORDINO, HANNO RISPOSTO: FABIO LUCHETTA (VALLADA), GIOCONDO DALLE FESTE (GOSALDO), LEANDRO GRONES (LIVINALLONGO), ANDREA DE BERNARDIN (ROCCA PIETORE), SILVIA CESTARO (SELVA DI CADORE), GIOCONDO DALLE FESTE (GOSALDO)
AGORDO Il Comitato per l’Ospedale ai sindaci propone la ricetta salva ospedale in attesa del nuovo piano socio sanitario e Don Giorgio Lise invita i sindaci ad unire le forze nel bene comune. “Condivido il documento di Don Giorgio Lise – afferma il presidente dell’Unione Montana Fabio Luchetta – è quello che io penso, cioè andare uniti verso un unico fine. Relativamente allo studio del Comitato per l’Ospedale è stato condiviso nei contenuti dai sindaci che hanno dato mandato al gruppo di lavoro sanità di studiarlo ed eventualmente integrarlo con le esigenze del territorio auspicando quell’unità chiesta dall’Arcidiacono”. Il sindaco di Rocca Pietore Andrea De Bernardin insiste sul contributo dei fondi di confine. “Tutti i richiami all’unità, alla pace e al bene di Don Lise sono condivisibili. L’appello che faccio io però più concreto: prendere in mano i 2,5 milioni di fondi di confine stanziandoli senza se e senza ma”. Da Canale d’Agordo Rinaldo De Rocco al richiamo di Don Giorgio risponde: “Non posso che condividere in tutti i suoi aspetti il pensiero dell’Arcidiacono. Aggiungo con profonda amarezza e disagio che torno a intervenire sulle problematiche dell’ospedale di Agordo che già dovrebbero essere superate per una logica di priorità. E’ vero che alcuni sindaci hanno sollevato dubbi sulla possibilità di garantire i soldi per il Pronto Soccorso, un dietrofront palesato nel momento in cui Regione e Ulss1 non rispettano i patti sul ritorno del laboratorio analisi ad Agordo. I soldi vanno resi disponibili perché l’ospedale di Agordo è primario, quindi si deliberi senza se e senza ma”. Silvia Cestaro sindaco di Selva di Cadore invita a lavorare a fianco di Regione e Ulss1 mettendo a disposizione i fondi senza ulteriori indugi e sul laboratorio analisi è convinta non sia essenziale. “Dobbiamo rassicurare i cittadini – dice il sindaco di Selva di Cadore- mettiamo da parte preferenze ed idee politiche e facciamoci promotori con i fondi di confine della ristrutturazione del Pronto Soccorso”. No al ridimensionato dell’ospedale ribadisce Giocondo Dalle Feste sindaco di Gosaldo “Quando abbiamo preso la decisione di mettere dei fondi di confine per l’ospedale – dice – non lo abbiamo fatto per farci belli ma per un preciso intento di mettere una pietra fondamentale nel rinnovo dell’ospedale e per un suo futuro potenziamento”. Ad aver sollecitato l’intervento di Monsignor Lise è stato il neo costituito Comitato per l’Ospedale che presto sarà presentato agli agordini. “Vorrei essere fiducioso – dice Denni Dorigo Da Livinallongo – alla fine i sindaci sapranno trovare la giusta unione per proporsi alla Regione con un’idea concreta sul cosa vogliamo. La preoccupazione: che non si arrivi nel prossimo autunno a discutere il piano socio sanitario regionale senza che i sindaci abbiamo espresso una precisa idea sulla sanità locale. Noi siamo per il concetto della golden hour, non più di un’ora di distanza da un ospedale vero, per acuti”. Leandro Grones sindaco di Livinallongo dopo aver incontrato il comitato con il gruppo di lavoro afferma di aver condiviso i contenuti del documento proposto dal Comitato.”Lo abbiamo integrato e rafforzato seguendo le indicazioni emerse nella conferenza dei sindaci e auspico venga da tutti, approvato”.
INTERVENTI IN AUDIO
ANDREA DE BERNARDIN ROCCA PIETORE,
RINALDO DE ROCCO CANALE D’AGORDO
GIOCONDO DALLE FESTE (GOSALDO)
A mio modesto parere quando abbiamo preso la decisione di mettere dei fondi di confine per l’ospedale non lo avevamo fatto per farci belli ma per un preciso intento di mettere una pietra fondamentale nel rinnovo dell’ospedale e per un suo futuro potenziamento NO RIDIMENSIONAMENTO!
Ora non partecipare con i fondi di confine oltre a non avere un pronto soccorso all’altezza delle nostre aspettative, diamo ai dirigenti della ULSS e a coloro che predispongono le schede ospedaliere l’occasione per non fare e scaricarci addosso la colpa.
Quindi io sono per mettere i 2.500.000 e portare a casa il Pronto Soccorso e il resto strada facendo a partire dalla redazione Delle schede.
SILVIA CESTARO SELVA DI CADORE
DAL GIORNALE RADIO PRINCIPALE, 12.30
L’INTERVENTO DEL “RAGNO” RIMETTE IN SICUREZZA LA COMUNALE PER SOCCOL E CAMPEDEL
TAIBON La strada comunale per Soccol, Coste e Campedel di Taibon è stata riaperta ieri sera alle 17.30 al termine delle operazioni di disgaggio e bonifica alquanto complicate. L’intervento decisivo è stato messo in atto dalla ditta Giolai intervenuta con il ragno che salito in quota (una ventina di metri sopra la strada) ha smosso i sassi in bilico mettendo in sicurezza il pendio. Oggi sono previsti ulteriori lavori, anche la creazione di un fosso che faccia da barriera in caso di ulteriori crolli. La strada comunale è rimasta chiusa in via precauzionale nella notte tra domenica e lunedi anche in seguito al sopralluogo con le fotoelettriche dei vigili del fuoco che avevano evidenziato già nella serata di domenica una situazione di pericolo, chiarissima ieri alle luci dell’alba. Il Comune ha quindi firmato l’ordinanza di chiusura ma al contempo ha organizzato e previsto alcune finestre di apertura al traffico fin dalle 5 del mattino e nell’ora di pranzo evitando l’isolamento delle circa 70 persone che abitano la frazioni sopra Taibon.
A cedere, anche a seguito delle ultime piogge è stato un muro di contenimeto, “masiera” a Taibon, di proprietà privata la cui costruzione risalirebbe almeno agli anni venti. Alcuni sassi di una certa dimensione sono rotolati fino alla strada sbattendo contro il guardrail ma fortunatamente senza travolgere nessuno. Ad accorgersi un automobilista che stava rincasando che ha informato i vigili del fuoco. Encomiabile come sempre il lavoro dei pompieri che comunque in sicurezza hanno subito perlustrato la zona dando le prime risposte all’agente di polizia locale Gilberto Fossen sul posto (anche per tutta la giornata di ieri) assieme al vicesindaco Loris De Col.
EX CASERMA ALPINI, PENDE UN RICORSO, AL MOMENTO NESSUNA SOSPENSIVA
AGORDO Recupero della ex Caserma degli Alpini ad Agordo qualche cosa si muove, anche un ricorso presentato al Tar da parte di una proprietaria di un immobile, di diritto nel piano particolareggiato, ma che al momento non ha chiesto la sospensiva. Sollecitato da Giulio Favretti del gruppo di opposizione lo ha spiegato il tecnico comunale Sergio Benvegnù nel recente consiglio a palazzo Marconi.
“La giunta comunale – ha detto Benvegnù – con una delibera apposita ha approvato lo strumento urbanistico del piano particolareggiato esecutivo decennale. Su questa delibera pende un ricorso al Tar. La ditta costruttrice ha quindi proceduto per comparti autonomi presentando tre diverse pratiche per il comparto A (ex caserma Alpini): la prima per la demolizione degli immobili anche in base alle direttive della Sovrintendenza, una seconda per le opere urbanizazione con gli accessi e una pratica per la costruzione del supermercato (Kanguro) con un piano superiore destinato a garage. Ci sarà poi un quarto progetto per la vecchia stalla dei muli e la ex Caserma vincolati in base alla ex legge 1089 quindi con determinati parametri da rispettare”.
Le tre pratiche finiranno in conferenza dei servizi per i pareri dei vari enti, Comune compreso entro il termine dei 90 giorni. Ma c’è sempre quel ricorso al Tar. “Infatti -ha spiegato il tecnico comunale – una volta rilasciati i provvedimenti edilizi ci potrebbe essere un ricorso al Tar per motivi aggiunti con sospensione dei lavori costringendo Comune e privati alle contro deduzioni”. Circa gli oneri di urbanizzazione nei quali il Comune confida per ripinguare il bilancio, sarà necessario attendere la presentazione di tutti i progetti, compreso il computo metrico estimativo per la costruzione del supermercato. “Solo una volta conosciute le varie voumetrie si potranno definire gli importi”, ha concluso Sergio Benvegnù.
In merito all’ex Caserma dei Carabinieri che sarà alienata, il consigliere d’opposizione Giulio Favretti ha chiesto chiarimenti circa i possibili introiti. Il Comune per questo ha incaricato l’archiettetto Sandro Botter affinché faccia una stima anche in considerazione che l’amministrazione comunale ha chiesto un riesame delle autorizzazione alla Sovrintendenza di Venezia che nel luglio 2002 l’ha ritenuta di interesse storico e culturale, autorizzandone l’alienazione mantenendo volumetrie e muri perimetrali. Il Comune chiederà, vista la situazione di grave degrado dell’immobile, di provvedere alla demolizione con successiva ricostruzione perché metterci mano nelle attuali condizioni non risulta semplice. Ad ora in Municipio per la ex Caserma Carabinieri non c’è stata alcuna manifestazione di interesse, le cifre anche in questo caso non sono note ma non sono più i 600 mila euro delle prima perizia in seguito a nuove volumetrie e operazioni di perequazione. Il sindaco Sisto Da Roit auspica che dagli oneri di urbanizzazione entrino almeno 170 mila euro. “Magari – dice – non risolvono i problemi di bilancio ma permetterebbero di recuperare quanto perso dalla tassazione Irpef”. FOTO Alberto Cabalisti
LA VARIANTE AL PRG, PRIMO PASSO VERSO LA RI PROGETTAZIONE DELL’INCOMPIUTA: LA CICLABILE.
AGORDO
AGORDO Il consiglio comunale di Agordo ha approvato la variante allo strumento urbanistico del Piano Regolatore Generale che permetterà la ripresa dei lavori per terminare la ciclabile che da Taibon porta fino alla frazione Le Campe attraversando l’intera Conca Agordina. “Speriamo sia la volta buona – ha detto il sindaco Sisto Da Roit – quest’opera come la tangenziale è ora di terminarla e renderla fruibile”. Il progetto di completamento della ciclabile è nelle mani dell’Unione Montana Agordina (stazione appaltante) che ha chiesto l’adozione della variante al Comune di Agordo. Nel momento in cui la variante diventerà esecutiva (tra un mese) sarà redatto il progetto definitivo con il via alle procedure espropriative, quelle che hanno ritardato di anni i lavori per un ricorso al Tar di un privato che ha bloccato i cantieri fin dal ponte sul Cordevole a Taibon mai più costruito.
“Ci chiediamo se andrà in porto – ha detto Giulio Favretti – speravamo ci fosse stato un colloquio con le parti, abbiamo la vaga impressione che un altro ricorso sull’esproprio potrà bloccare di nuovo i lavori nei tre Comuni interessati”. L’amministrazione comunale di Agordo si muove in sicurezza, questa volta problemi di tipo procedurale (come in precedenza) non ce ne sarebbero nel rispetto di tempi e norme e quindi il Tar non dovrebbe pronunciarsi in modo contrario perché svolge un ruolo di giudizio di leggittimità, senza entrare nella scelta dei percorsi amministrativi-politici. “Al momento – dice il tecnico comunale Sergio Benvegnù – non ci sono ulteriori ricorsi al Tar ma osservazioni già valutate in precedente delibere o che non sono prese in considerazione. Vedremo cosa accadrà quando si darà il via agli espropri”.
L’ILLEGGIBILE BANCOMAT AL SOLE, DA UN’IDEA DELL’UFFICIO POSTALE DI AGORDO.
AGORDO Da un po’ di tempo sull’esterno del muro dell’ufficio postale di Agordo in Viale Sommariva è funzionante un bancomat, ideale per i clienti di poste italiane che spesso trovano la coda all’interno dell’ufficio. Peccato che la tecnologia si scontri con la meteorologia, perché durante il giorno fin dal sorgere del sole dal Monte Celo e fino al tramonto dietro alle Pale di San Lucano (quindi per gran parte del giorno) la luce solare batte senza tregua sul video del bancomat rendendolo illeggibile. Purtroppo in molti si rendono conto del problema solo una volta inserita la tessera e, già al momento di digitare il pin vedere i grandi numeri diventa impossibile.
UN MILIONE… MA SOLO AL SIGNOR BONAVENTURA, PER AGORDO, GLI AGORDINI E IL CONSORZIO BIM SA DI PRESA IN GIRO, DA FUMETTO….
AGORDO Il Cnr promette ad Agordo 1 milione di euro che non sono mai arrivati, nella Agordo che avrebbe dovuto diventare una “smart city” esemplare, l’unica cosa tecnologica è il totem informativo di piazza della Libertà a volte spento, guasto o non aggiornato. “Un fatto – dice Sisto Da Roit sindaco di Agordo – che mi rattrista e crea malessere, perché ci eravamo creati grandi aspettative. E’ coinvolto non solo il Comune di Agordo ma anche il Consorzio Bim che a sua volta come noi si è rassegnato. Alle nostre richieste di tarare il progetto originario non risponde nessuno, siamo doppiamente delusi per quel totem informativo che non funziona, ed è l’unico investimento concreto”.
OLIMPIADI INVERNALI 2026. ZAIA, “PROPORREMO CANDIDATURA DOLOMITI UNESCO TRA VENETO BOLZANO E TRENTO”.
VENEZIA “I primi contatti con i colleghi Presidenti delle Province Autonome di Bolzano e Trento, Kompatcher e Rossi, ci sono già stati: per le Olimpiadi invernali del 2026 proporremo una candidatura Dolomitica coordinata tra Veneto, Bolzano e Trento”. L’annuncio lo ha dato il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, parlando oggi a margine di un’inaugurazione all’ospedale di Conegliano (Treviso). “Saranno – ha detto – Olimpiadi a impatto zero, senza nuovo cemento, che valorizzeranno il già straordinario patrimonio tecnico, sciistico e impiantistico, l’ambiente, la storia e il pregio delle Dolomiti, mettendo anche a frutto l’esperienza che il Veneto sta facendo con i Mondiali di Cortina 2021 e le caratteristiche dell’intero Dolomiti Superski”. “Mi sorge spontanea – ha concluso Zaia – l’idea di chiamarle ‘le Olimpiadi dell’Unesco’, perché tutto si svolgerebbe sulle montagne Patrimonio Universale dell’Umanità”.
OLIMPIADI – DARIO BOND (FORZA ITALIA): “AUTONOMIA E CORTINA 2021, TRAINO PER DOLOMITI 2026”
“Per centrare l’obbiettivo delle olimpiadi Dolomiti Unesco 2026, servirà un forte traino dai mondiali del 2021, e per questo servono misure particolari per la crescita del Bellunese”.
AUDIO, INTERVENTO DARIO BOND
OLIMPIADI INVERNALI PARLA ROGER DE MENECH – PD –
BELLUNO «Bene che il presidente della Regione Veneto convenga sull’opportunità di un’Olimpiade delle Dolomiti nel 2026. Ora speriamo di essere ancora in tempo», perché l’idea lanciata il 21 ottobre scorso dopo il referendum con cui il Tirolo aveva bocciato la proposta di organizzazione dell’evento. A rilanciarla furono vari esponenti delle tre Province, tra cui i presidenti Rossi, Kompatscher e Padrin e sul lato bellunese dal deputato Roger De Menech, «ma in realtà non fu raccolta da nessuno altro in Veneto. Ora però vediamo se riusciamo a fare squadra e a portare a casa un risultato positivo. Noi ci siamo». Il deputato bellunese Roger De Menech valuta positivamente la convergenza della Regione Veneto e del presidente della giunta sulla possibilità di organizzare le Olimpiadi invernali 2026 nelle Dolomiti, con un lavoro congiunto di Trento, Bolzano e Belluno. Come ha dichiarato ieri al Fatto Quotidiano, De Menech parla invece di «esproprio della montagna da parte delle città metropolitane». Le uniche candidature che sembrano avere delle possibilità sono infatti Torino e Milano in quella che appare «una decisione esclusivamente politica con riflessi deleteri per l’ambiente e per i conti pubblici». De Menech attacca la decisione di organizzare la manifestazione in grandi città. «Si chiamano Olimpiadi invernali, saranno in realtà olimpiadi di pianura e per organizzarle ci vorranno risorse ingenti e ulteriore consumo di territorio. Ne abbiamo bisogno? Credo proprio di no e secondo me non possiamo neppure permettercelo». De Menech a ottobre scorso, dopo aver avviato una discussione anche con i presidenti delle Province Autonome di Trento e Bolzano – Rossi e Kompatscher, e di Belluno, Roberto Padrin, aveva proposto la candidatura unitaria delle Dolomiti. A inizio anno aveva ribadito la propria posizione a favore delle Olimpiadi delle Dolomiti in uno speciale che il Fatto Quotidiano aveva dedicato alla provincia di Belluno e pubblicato l’11 gennaio.
«Dalla nostra avevamo che gran parte degli impianti nelle tre province sono in ottime condizioni. Quelli di Cortina, dopo i mondiali 2021 saranno nuovi. Ci sono palazzetti del ghiaccio e piste da sci perfette in tutte e tre le province, a Predazzo (Trento) c’è un trampolino in funzione. Manca la pista da bob, ma si può pensare di rimettere in funzione quella di Cortina. Del resto in tutta la Lombardia non ne esiste una e quella costruita a Torino dopo le Olimpiadi del 2006 è stata dismessa. Anche la viabilità di accesso al Bellunese e ad alcune valli circostanti sarà di gran lunga migliore rispetto all’attuale tra qualche anno».Il mondo degli sport invernali, «sarebbe sicuramente più favorevole all’organizzazione in montagna di un evento come le Olimpiadi. Abbiamo avuto di recente diverse grandi città coinvolte nell’organizzazione delle Olimpiadi, da Torino a Vancouver e non si tratta certo di esperienze negative, ma sappiamo quanto gli sportivi preferiscano una localizzazione coerente. Le città per quanto belle e organizzate, sono fuori contesto rispetto alla montagna e, oltre tutto, costringono a spostamenti lunghi gli atleti e gli staff e a una logistica che non sempre, terminata la manifestazione, rimane a servizio dello sport».Infine ci sono da considerare i costi. Con gran parte delle infrastrutture già pronte, conclude De Menech, «potremmo organizzare l’evento con un sesto dei tanti miliardi investiti per Torino 2006. Libereremmo così moltissime risorse per il marketing e la promozione del territorio».
AUDIO DAL GIORNALE RADIO PRINCIPALE DI RADIO PIU
—-
CANTIERI ANAS SULLA STATALE ALEMAGNA. ASSESSORE DE BERTI A DE MENECH: “IL GOVERNO SI ASSUMA LA RESPONSABILITÀ DI IMPEDIRE DANNI E DISAGI AI BELLUNESI E NON LA SCARICHI SULLA REGIONE”
VENEZIA “L’onorevole De Menech fa bene a preoccuparsi, ma avrebbe dovuto farlo già da tempo e soprattutto deve rivolgersi a chi realmente ha la competenza, i mezzi e gli strumenti per impedire che il bellunese subisca disagi e danni a causa dell’apertura di cantieri dell’Anas, vale a dire il Governo. L’invito, tanto garbato quanto subdolo, alla Regione e al presidente Zaia ad attivare un tavolo, ha il sapore della furbata, dell’imboscata: lo chieda al suo Governo che è tutt’ora in carica e del quale de Menech è il riferimento nel territorio bellunese”. Lo afferma l’assessore alle infrastrutture, lavori pubblici e trasporti della Regione del Veneto, Elisa De Berti, in risposta all’allarme lanciato dal deputato del Pd, Roger De Menech, sul rischio di paralisi del traffico sulla Statale 51 di Alemagna in conseguenza dell’imminente apertura di cantieri dell’Anas, invocando il blocco del transito dei Tir. “Caro onorevole – prosegue De Berti – non è che si possano scaricare sulla Regione responsabilità che sono di altri: il presidente Zaia, come lei stesso sottolinea, si è sempre dimostrato sensibile su questi temi, ma sono il Governo e il Ministero alle infrastrutture ad avere l’autorità per mettere al riparo l’intera provincia bellunese, i cittadini e le attività economiche, da possibili rischi di paralisi del traffico ed eventualmente a fermare il passaggio dei Tir”. “Lei, che si è sempre accreditato come la voce del Governo in questa parte del Veneto – conclude De Berti – e che non può non sapere da almeno un paio d’anni che a Cortina nel 2021 si terranno i mondiali di sci e che per allora le strade statali devono essere sistemate, rivolga questo appello a chi può davvero mettere in atto gli indispensabili accorgimenti per evitare pericoli: l’istituzione di un tavolo la chieda a chi ha il diritto e il dovere di istituirlo, a quel Governo che fino alla formazione di un nuovo esecutivo nazionale è ancora pienamente in carica. Se poi alla Regione verrà chiesto di partecipare, come sempre abbiamo fatto, non ci tireremo indietro”.
SANTA GIUSTINA, VENERDI LA CERIMONIA DI CONSEGNA DELLE BORSE DI STUDIO DI LAUREA CON IL CIRCOLO ACLI NEL RICORDO DI ANDREA PEROT
DI LUISA ALCHINI
AUDIO
INCONTRO FIMAA, IL FUTURO DEGLI AGENTI IMMOBILIARI
BELLUNO L’evoluzione della figura dell’agente immobiliare e il consumo di suolo, con il recupero del patrimonio edilizio esistente, saranno i temi protagonisti del prossimo incontro organizzato da Fimaa Belluno (Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari aderente a Confcommercio) con la presenza speciale del presidente nazionale Santino Taverna e rivolto ai professionisti associati. Un appuntamento, voluto e condotto da Marilisa Michieletto, presidente di Fimaa Belluno, con l’autorevole contributo del presidente nazionale Santino Taverna, che si svilupperà in due momenti.Una prima fase dedicata al confronto e dibattito all’interno della categoria su due temi di primaria attenzione: il futuro della professione e il tema del consumo di suolo, ancora privo a livello nazionale di una specifica regolamentazione.
TURISMO SLOW IN SINISTRA PIAVE.
DI DAMIANO TORMEN
AUDIO
XXI SCUFONEDA 2018 TELEMARK & FREERIDE WEEK
MOENA_PASSO SAN PELLEGRINO Si è conclusa ieri al Passo San Pellegrino sotto una fitta nevicata la XXI edizione della Scufoneda. Edizione record e davvero bellissima. Multicolore, vivacissima e piena di novità come prometteva prima di iniziare. Condizioni d’innevamento eccezionali sia in pista che fuoripista hanno chiamato a raccolta a Moena appassionati di telemark e freeride, da tutto il mondo. Nuovi gruppi di telemarker anche formati da giovani che assicurano all’evento un vivace ricambio generazionale. Novità di quest’anno la partecipazione veramente numerosa anche di non sciatori che si sono dedicati alle passeggiate guidate con le ciaspole e soprattutto al benessere olistico propsto come novità dal programma, con massaggi rilassanti e percorsi di meditazione al cospetto delle montagne che insieme all’acqua fruibile come fonte di benessere in abbinamento alle piste da sci, sono stati la vera novità della XXI edizione. Per parola del Presidente degli Scufons, Felice Canclini che ha espresso vivo orgoglio e soddisfazione per l’ennesimo successo di un evento che sta crescendo ancora, dando nuovi spunti e raccogliendo molto riscontro tra i partecipanti sempre più numerosi. Sorprendente è stata in quest’edizione la partecipazione straniera, trasversale per età, paesi di provenienza e non certo solo da quelli dell’arco alpino: dalla Scozia all’Australia c’è stato tutto il mondo con gli sci a tallone libero. Le aziende sponsor dell’evento fornitrici di materiale tecnico per lo sci, hanno organizzato test materiali concentrati nelle giornate di sabato e domenica al Villaggio Scufons che sono stati molto partecipati ed apprezzati. A dimostrazione che la Scufoneda è l’evento perfetto per presentare i materiali ad un target molto ben selezionato e ricettivo. La XXI Scufoneda ha avuto anche un gusto e sapori davvero speciali legati alla qualità dei prodotti che ha proposto ai suoi ospiti: in primis quello del Puzzone di Moena, rappresentato dal Consorzio che ha presentato il prodotto nelle varie situazioni di convivio, il profumato speck (La Baita dello Speck), quello del vino proposto dalle cantine (Ciodet, Marsuret e Valpantena) e per finire quello delle erbe biologiche dell’azienda FIORES che ha proposto dalle tisane rilassanti agli sciroppi alle creme a base di erbe montane. Una montagna di benessere dedicato ai partecipanti che lo hanno percepito e vissuto come un grande valore aggiunto dell’evento. La Val di Fassa, le sue piste perfette nonché gli splendidi pendii innevati dei vari luoghi cult del fuori pista sono stati affrontati con l’accompagnamento delle Guide Alpine che hanno guidato i vari gruppi di appassionati praticanti sia del telemark che del freeride si sono dimostrati ancora una volta la location più spettacolare e perfetta per la Scufoneda. L’appuntamento è già per l’edizione 2019, come ha detto il Presidente degli Scufons, Felice Canclini nell’intervista conclusiva di domenica pomeriggio:”Noi crediamo ancora tantissimo in quest’evento che fa sciare i partecipanti in compagnia, richiede mesi e mesi di preparazione e l’impegno insostituibile di tantissimi volontari ma siamo capaci ogni anni di sorprendere le persone e di farle divertire immerse nella cornice di quel mondo unico che è la Val di Fassa, le Dolomiti e di tutto quello che racchiudono in sé”.
ALLARME METEO REGIONALE
Venezia, 11 marzo 2018 Il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile regionale ha dichiarato a partire dalle ore 15 di ieri la fase operativa di attenzione per rischio valanghe su tutto il territorio montano, riconfigurabile a livello locale in stato di preallarme o allarme in presenza di particolari e non prevedibili situazioni di emergenza. Il manto nevoso si è notevolmente riscaldato e ha diminuito il suo consolidamento specie nella fascia altimetrica fra i 1600 e i 2200 m. Proprio in questa fascia altimetrica sono possibili distacchi di valanghe di superficie e localmente anche di fondo lungo i pendii ripidi in tutte le esposizioni e lungo anche piccoli versanti. Il pericolo di valanghe è marcato oltre i 1600-1800 m.
LA METEO
PREVISIONI DEL TEMPO DA OGGI A VENERDI
Martedi 13
Tempo atteso: Tempo variabile, a tratti anche instabile, con schiarite mattutine, fatta eccezione per le zone interessate da possibili nubi basse, specie su Prealpi, e annuvolamenti irregolari al pomeriggio, quando saranno possibili locali rovesci. Clima diurno un po’ meno fresco grazie a qualche schiarita.
Precipitazioni: Al mattino perlopiù assenti (0/10%); tra ore centrali e pomeriggio/sera sarà possibile qualche rovescio (40/60%), nevoso oltre i 1400/1600 m, a quote inferiori solo in caso di fenomeni più duraturi.
Temperature: Minime in calo, perlopiù registrate alla sera; massime stazionarie in quota, in lieve aumento nelle valli. Su Prealpi a 1500 m min 0°C max 3°C, a 2000 m min -2°C max 1°C. Su Dolomiti a 2000 m min -3°C max 1°C, a 3000 m min -10°C max -7°C.
Venti: Nelle valli deboli di direzione variabile; deboli/moderati da Nord-Ovest in quota, a 5-15 km/h a 2000 m, 10-30 km/h a 3000 m.
Mercoledi 14
Tempo atteso: Tempo perlopiù soleggiato, con cielo pressochè sereno al mattino, da poco a parzialmente nuvoloso al pomeriggio per qualche addensamento cumuliforme, e alla sera per nubi alte. Clima mattutino fresco nelle valli, mite di giorno per il prolungato soleggiamento.
Precipitazioni: Generalmente assenti (0%), al più limitate a qualche sporadico e breve rovescio pomeridiano (10/20%), specie sulle Prealpi, eventualmente nevoso a 1500/1600 m, con accumuli eventualmente non rilevanti.
Temperature: Minime in calo, più sensibile nelle valli in caso di notte serena; massime stazionarie in quota, in aumento nelle valli. Su Prealpi a 1500 m min 0°C max 3°C, a 2000 m min -3°C max 0°C. Su Dolomiti a 2000 m min -4°C max 0°C, a 3000 m min -10°C max -8°C.
Venti: Nelle valli deboli di direzione variabile; in quota da deboli a moderati in rotazione da Nord-Ovest a Sud-Ovest, a 5-20 km/h a 2000 m, 20-35 km/h a 3000 m.
Giovedi 15
Tempo in peggioramento fino a perturbato, con cielo molto nuvoloso o coperto e fenomeni via via più estesi col passare delle ore, fino a diffusi al pomeriggio/sera, anche moderati su Prealpi e Dolomiti meridionali, più deboli verso Nord. Limite della neve a 1000/1300 m, anche più basso in qualche valle in funzione dell’intensità.
Venerdi 16
Tempo in miglioramento, con qualche residua precipitazione notturna e ampie schiarite mattutine, anche se con il rischio di nubi basse su alcuni settori. Al pomeriggio formazione di modesti cumuli con qualche locale rovescio non escluso del tutto, sebbene poco probabile, eventualmente nevoso a 1500/1600 m. Clima diurno più mite, specie nelle valli. Previsore: G.M