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L’ EVENTO!
TAZENDA A SEDICO IL 20 MAGGIO, INFO E PREVENDITE RADIO PIU, E CONSUETE IN VALBELLUNA, FELTRE, ON LINE
LA METEO.
Giovedi 20 Tempo atteso: Residui annuvolamenti medio-alti, con tendenza a schiarite sempre più ampie già in mattinata, fino a cielo del tutto sereno. Il freddo si smorzerà leggermente con lieve rialzo termico diurno, così come si attenuerà l’effetto wind-chill in alta quota, ma le gelate notturne saranno presenti quasi ovunque, fatta eccezione per alcuni fondovalle ancora interessati dal Föhn. Venerdi 21 Tempo atteso: Tempo molto soleggiato con cielo sereno e aria tersa ovunque, sempre freddo al mattino, con gelate su molti settori, un po’ più mite di giorno per il prolungato soleggiamento e per un’avvezione di aria più calda in quota. Sabato 22Tempo in prevalenza soleggiato, con aumento di nubi medio-alte al pomeriggio/sera, in grado di limitare a tratti il soleggiamento. Sulle Dolomiti settentrionali maggiori addensamenti con il rischio in serata di qualche burrasca sulle vette. Clima più mite a tutte le quote. Domenica 23Tempo abbastanza soleggiato, con residue nubi medio-alte e formazione di addensamenti cumuliformi a ridosso dei rilievi, specie prealpini, con rischio di qualche locale rovescio al pomeriggio/sera, quando aumenterà anche la nuvolosità medio-bassa. Nuovo lieve calo termico in quota. Previsore: G.M.
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DAL LUNEDI AL SABATO SU RADIO PIU “LA RASSEGNA STAMPA”, dal 25 giugno 1983, di Mirko Mezzacasa
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DAI GIORNALI RADIO 9.30,12.30,14.30,16.30,18.30, E DALLA REPLICA DELLA MEZZANOTTE.
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CRONACA LOCALE, NEL NOTIZIARIO DELLE 9.30
FALCADE Gestione Servizi Pubblici informa che a Falcade nelle vie Marmolada, Trieste e Venezia l’acqua erogata dall’acquedotto è di nuovo potabile e può quindi essere usata per scopi alimentari. Hanno dato esito favorevole, infatti, i nuovi controlli eseguiti dall’Ulss 1 di Belluno in seguito delle operazioni di disinfezione messe in atto da Bim Gsp.
BELLUNO _ QUESTURA – ULTIME NOTIZIE
La Questura di Belluno ha arrestato E.B., cittadino nigeriano classe 1997, responsabile del reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti a Feltre. Il pusher, che faceva parte del gruppo di spacciatori nigeriani oggetto dell’indagine denominata “Parco Gambia 2” ed era quindi destinatario della medesima ordinanza custodiale, era riuscito a sfuggire alla cattura il 21 febbraio scorso grazie ad un provvidenziale trasferimento da Feltre avvenuto qualche giorno prima. Tuttavia, l’intensificazione dei servizi di polizia giudiziaria da parte della Squadra Mobile di Belluno, avvenuta subito dopo l’esecuzione a Feltre dell’ordinanza emessa dal G.I.P. di Belluno, ha permesso di localizzare il pusher nigeriano nella Provincia di Ferrara. Proprio con l’obiettivo di identificare con esattezza il latitante sono stati effettuati da personale della sezione narcotici della Squadra Mobile di Belluno numerosi servizi di appostamento e pedinamento a Ferrara, riuscendo così ad individuare i luoghi maggiormente frequentati dal nigeriano ma soprattutto la sua abitazione. In data 15 aprile, alla luce delle risultanze investigative acquisite, con il prezioso ausilio della Squadra Mobile della Questura di Ferrara, personale della Squadra Mobile di Belluno ha fermato E.B. in strada a Ferrara, precisamente nella frazione Pontelagoscuro, facendo successivamente irruzione nell’appartamento precedentemente individuato. Proprio la perquisizione effettuata nell’abitazione del latitante ha consentito di rinvenire e sequestrare 12 involucri contenenti cocaina, oltre a materiale utile al confezionamento dello stupefacente, confermando il particolare attivismo di E.B. nello smercio di sostanze stupefacenti anche di maggior effetto quali la cocaina, nonostante l’arresto dei suoi sodali a Feltre. Gli operatori di Polizia impiegati nella ricerca del latitante hanno così potuto dare esecuzione all’ordinanza impositiva della misura della custodia cautelare in carcere, traendo in arresto E.B. e segnalando alla Procura della Repubblica di Ferrara la nuova attività di spaccio impiantata dal cittadino nigeriano. Come già anticipato sopra, l’arresto di E.B. rientra nell’indagine cd. “Parco Gambia 2”, nata dalla segnalazione di un genitore avvenuta subito dopo la conclusione della precedente operazione denominata “Parco Gambia” ove erano stati arrestati dei cittadini gambiani dediti allo spaccio di stupefacenti a Feltre.
Grazie ad una serie di mirati servizi di polizia giudiziaria della Squadra Mobile era stata individuata una capillare rete di consumatori di hashish e marijuana (composta in prevalenza da soggetti minori degli anni 18) alimentata da un gruppo di pusher di nazionalità nigeriana. I quotidiani servizi di osservazione e pedinamento avevano poi evidenziato l’esistenza di una vera e propria suddivisione del territorio di competenza da parte dei due gruppi: i gambiani oggetto della precedente indagine operavano nel parco Boscariz mentre il gruppo di nigeriani aveva come zona d’influenza il parco della Rimembranza e quello di via Damello. Le risultanze investigative raccolte dalla Questura di Belluno erano poi state accolte dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Dott. Faion, titolare dell’indagine, che aveva così richiesto ed ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Belluno, Dott. Sgubbi, un’ordinanza applicativa della misura della custodia cautelare in carcere per il delitto di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti a carico del gruppo di spacciatori; provvedimento eseguito alle prime ore dell’alba del 21 febbraio 2016 da personale della Squadra Mobile di Belluno mediante l’arresto di:
E.K., cittadino nigeriano, classe 1992;
M.A., cittadino nigeriano, classe 1994;
T.M., cittadino gambiano, classe 1993, già detenuto presso la Casa circondariale di Treviso.
L’attività investigativa descritta, culminata con l’arresto di E.B. a Ferrara, prosegue con l’analisi della rete di contatti messa in piedi dal pusher nigeriano al fine di individuare eventuali collegamenti relativamente al fornitore della
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CONTINUANO LE RICERCHE DI IDO BOF A seguito dell’ incontro in Prefettura tra le forze impegnate in questi giorni nella ricerca di Ido Bof, 59 anni, di Seren del Grappa (BL), è stato deciso di continuare anche oggi ….
AUDIO DAL GIORNALE RADIO DELLE 9.30
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MALTEMPO, DANNI DEL VENTO IN CADORE
AUDIO DAL GIORNALE RADIO DELLE 1630
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VOLTAGO La scuola Paolo Mosca di Frassenè sarà presto riportata al suo antico splendore come già successo per la prospicente piazza ristrutturata nel ricordo di Don Stefano Gorzegno già parroco di Voltago, medaglia d’oro al valor civile per aver sacrificato la sua vita per salvare quella dei suoi giovani parrocchiani dalla furia del mare. Ieri sono iniziati i lavori con la recinzione del cantiere della ditta padovana vincitrice della gara d’appalto.
“Abbiamo deciso di investire quasi 800 mila euro dei fondi di confine dell’annualità 2012 – spiega il sindaco Bruno Zanvit- perché è impensabile lasciare andare in malora una struttura così bella. Fosse stato un cubo non avremmo indugiato ad abbatterlo per farne un parcheggio”.
In effetti si tratta di un edificio sede delle scuole elementari nel paese di Frassené che risale al 1935 in piena era fascista, in disuso dal 1983 quando già si ridusse drasticamente il numero degli scolari, che da un massimo di 60 era sceso a 20, con insostenibili costi di gestione. Dopo l’accorpamento della scuola con la primaria di Voltago, l’edificio è rimasto inutilizzato ed è servito solo come magazzino comunale. Mostra eleganti caratteristiche architettoniche ispirate allo stile tirolese, è strutturato su tre piani e mansarda, dotato di un magazzino ed un ampio cortile alberato. In passato è stato oggetto di interventi di consolidamento, in particolare delle parti lignee della copertura. Il progetto punta al suo recupero, dato il degrado, al fine di ottenere spazi idonei ad attività sociali, ricreative, assemblari per Frassené e ridiventare strategico per la comunità.
Una ristrutturazione da 798.260 euro per la precisione, con quali obiettivi?
“L’amministrazione comunale – dice Zanvit – punta a fare delle ex scuole elementari un centro di aggregazione e promozione del territorio. Sarà ristrutturato nel suo complesso, sia esternamente che internamente con attenzione ai serramenti come da accordi con le Belle Arti. Il piano sotto il livello della piazza un tempo era adibito a palestra e continuerà a mantenere questa denominazione. La sala a livello piazza sarà polifunzionale con locali destinati anche alle associzioni. Gli spazi della soffitta saranno trasformati in archivio”.
Di una cosa infine il primo cittadino è certo. “Le ex scuole Paolo Mosca tornano utili alla comunità, a disposizione della comunità per molteplici iniziative sociali e culturali.
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AGORDO Ancora pochi giorni e ad Agordo arriveranno i primi profughi, sei uomini che troveranno ospitalità nei locali della ex Pretura, in fondo a Corso Alpini a due passi dal Municipio e da Viale Sommariva. Nel processo di integrazione i ragazzi saranno seguiti passo passo dal personale della cooperativa Blhyster che fa riferimento al presidente Francesco Santin.
“Tra qualche giorno – dice il sindaco di Agordo Sisto Da Roit – inzieranno i lavori di ristrutturazione dei locali che saranno resi più accoglienti”.
Gli stessi locali che nel 2011 diedero accoglienza a cinque profughi del Bangladesh dei quali da tempo si sono perse le tracce, ma questa volta potrebbe andare in modo diverso visto le premesse.
“Sono andato a parlare con il Prefetto – dice Da Roit – ho vincolato la disponibilità alla possibilità di poter usufruire dei giovani in lavori socialmente utili, non certo per sfruttarli ma per dargli un impiego anzichè girare le piazze. Pretendiamo frequentino corsi di italiano ed educazione civica per meglio intenderci, pretendiamo un controllo almeno settimanale da parte delle Forze dell’Ordine a tutti i livelli”.
Questo è uno dei ritornelli che il sindaco va ripetendo di frazione in frazione negli incontri con la popolazione.
“Siamo quasi alla metà del cammino – dice Da Roit – dopo un primo incontro al quale hanno partecipato in poche persone in sala Don Tamis, abbiamo riscontrato maggiore partecipazione negli incontri frazionali”.
Il sindaco di Agordo è l’unico dell’Agordino che aveva rifiutato di firmare la lettera inviata al Prefetto dove 15 sindaci dicevano no a prescindere all’accoglienza Profughi.
“Questi incontri – dice Da Roit – sono importanti anche per questo, mi permettono si spiegare come sono andare le cose, passo dopo passo fino ad oggi”.
Che reazioni ha riscontrato?
“Non ho intenzione e così anche i colleghi della Giunta di far cambiare idee a nessuno, ma almeno si può parlare e confrontarci, soprattutto portando un’informazione obiettiva, per questo sono e siamo soddisfatti”.
Agli incontri partecipano anche i responsabili della Cooperativa Blhyster, occasione per spiegare come saranno gestiti i 35 euro destinati dallo Stato ad ogni profugo: 30% per spese del personale, 25 % costi alloggio, 25% vitto, 12% altri costi, 8% pocket money che prevede 2.50 euro al giorno per migrante di solito speso in ricariche telefoniche.
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MIGRANTI. ZAIA “AUSTRIA CHIUDE. E’ ORA DI DIRE ALL’EUROPA O TUTTI O NESSUNO, NEMMENO L’ITALIA”. NUOVO REPORT VENETO: 34.262 ARRIVATI. 21.172 “FANTASMI”.
“L’Austria vuole chiudere la rotta mediterranea ed è pronta a sbarrare il Brennero in poche ore; mezza Europa ha già alzato muri e steso reticolati mentre le cosiddette Istituzioni Europee brancolano nel buio più assoluto, i balbettii italiani in Europa continuano senza raggiungere uno straccio di obbiettivo concreto. E’ arrivato il momento di dire basta. Di dire o tutti o nessuno”.
Lo rileva il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, definendosi “sempre più preoccupato” dell’evoluzione nazionale e internazionale della questione immigrati. “Solo nel Veneto, a ieri – svela Zaia citando un inedito report stilato dagli uffici regionali il 18 aprile sulla base dei dati che affluiscono dal Viminale tramite le Prefetture – siamo già a 34 mila 262 arrivati e i flussi non si fermano. Dal 6 al 18 aprile abbiamo registrato altri 450 arrivi mentre, dopo le parole, i punti neri di Bagnoli, Cona e della ex caserma Serena di Treviso sono rimasti tali, con concentrazioni indegne, per gli immigrati e per i residenti”. Il Report del Veneto indica 13.090 immigrati presenti (dei quali 579 in regìme di Sprar) su 34.262 arrivati. “21.172 persone hanno fatto perdere le loro tracce – fa notare Zaia – il che vuol dire che i fantasmi si avvicinano ad essere il doppio dei realmente presenti. Un segnale evidente che il caos continua a regnare”.
Tra le province, spiccano per concentrazione d’immigrati Padova (2.531 presenti); Verona (2.511); Treviso (2.299). Con 2.216 presenti, segue Vicenza; Venezia registra 2.276 presenti . Rovigo 702, e Belluno 555.
“In molte altre Regioni non va meglio – attacca Zaia – mentre l’Europa si chiude sempre più a riccio, nel suo razzismo reale alternato a solidarismo di sola facciata – conclude il Governatore del Veneto – e per questo è arrivato il momento di dire forte e chiaro a questa torre di babele con sede a Bruxelles che l’Italia è allo stremo e che non è più disposta a fare l’agnello sacrificale. E’ ora di dire: o tutti o nessuno. E se anche uno solo si tira indietro, adesso ha diritto di farlo anche l’Italia, che ha un dovere verso i suoi cittadini”.
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ITALIANI IN POVERTA’ MA PER LORO NON CI SONO SOLDI ZAIA, “I VERI PROFUGHI SONO I VENETI E GLI ITALIANI MA PER LORO 4,6 MILIARDI NON CI SONO”. “I veri profughi sono quei 7 milioni e 209 mila veneti e italiani che, lo certifica l’Istat, vivono in condizioni di difficoltà economica. Per loro però non si trovano 4 miliardi e 600 milioni di euro, che invece il Def ha trovato e destinato alle spese per l’accoglienza di immigrati che per l’80% non sono profughi, perchè non sfuggono da guerre, carestie, persecuzioni religiose”. Lo dice “con sconcerto” il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, commentando i dati statistici sulla povertà in Italia e la previsione di spesa 2017 inserita nel Documento di Economia e Finanza del Governo per supportare i costi dell’immigrazione. “Più di tre milioni di famiglie venete e italiane stentano – aggiunge Zaia – ed è a loro che un Governo che abbia a cuore la sua gente dovrebbe riservare risorse. Ho sempre detto – conclude il Governatore – che civiltà e umanità impongono di aiutare i bisognosi, e su questo non ci sono discussioni, ma se i bisognosi sono in realtà non più del 20% degli arrivati, per dare loro assistenza basterebbe poco meno di un miliardo. I conti non tornano per 3 miliardi e 600 milioni. Troppi per un Paese con 7 milioni e 209 mila poveri o avviati sulla via della povertà”.
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DE MENECH: «Sulla nostra sanità, la Regione brancola nel buio. Grazie ai sindaci investimenti negli ospedali di Lamon, Feltre e Agordo. «Manca una strategia complessiva e rischiamo il doppione tra le strutture di riabilitazione»
C’è una strategia unitaria per la sanità bellunese? La domanda, tutt’altro che retorica, è del deputato Roger De Menech, preoccupato per le notizie che si accavallano rispetto al futuro delle strutture ospedaliere della provincia.
«Mi sembra che la Regione brancoli nel buio, oppure abbia deciso di tenere coperte le sue carte perché probabilmente molto impopolari», afferma De Menech. «L’unificazione delle due Ulss avrebbe dovuto portare alla razionalizzazione e a una maggiore efficienza della sanità e, ribadisco, a un progetto strategico di insieme. Invece sembra che l’intenzione della Regione sia di portare la riabilitazione a Cortina d’Ampezzo, in attesa di decidere se e come privatizzare l’ospedale per le cui procedure tuttavia non ci vorranno meno di 18 mesi. Se così fosse, varrebbe la pena di sapere qual è il futuro immaginato per Lamon, dove grazie ai sindaci, il Fondo Comuni Confinanti sta investendo 4 milioni di euro per il miglioramento dell’ospedale. E lo stesso vale anche per Feltre (2 milioni di euro) e per Agordo (2,5 milioni di euro), dove, sempre grazie ai sindaci e alle amministrazioni locali, con i Fondi di Confine stiamo intervenendo con risorse importanti a supporto della Regione e dell’Ulss».
Intanto a Cortina a fine mese terminerà la sperimentazione pubblico-privato che ha gestito negli ultimi anni l’attività dell’ospedale Codivilla Putti e le domande senza risposta sono ancora troppe. Verrà tutelata, e come, l’occupazione, salvaguardando tutto il personale? Sarà mantenuta l’attività di ricovero e assistenza oltre al Punto di primo intervento e al Poliambulatorio? E la cura dell’osteomelite? Cosa significa, poi, affidare l’attività all’Oras di Motta di Livenza, verrà garantita solo la riabilitazione o anche le altre specializzazioni ospedaliere? Infine questo rapporto può instaurarsi senza una specifica scelta legislativa e senza che sia stabilito un termine? «È di ieri la notizia del ricorso della Giomi, mentre è arrivato l’ordine dell’Ulss 1 di sgombero dei locali entro le ore 24 del 29 aprile», ricorda De Menech. «La Regione ha così stabilito che il Codivilla non può accettare nuovi ricoveri. Ma cosa ne sarà degli attuali degenti? E come pensa l’Ulss di dare continuità anche solo all’attività di riabilitazione se le attrezzature mobili e mediche non sono nella sua disponibilità? E, infine, se come affermato dal presidente Zaia, l’ospedale rimarrà aperto il 30 aprile, il primo di maggio e così via, perché è arrivato dall’Ulss l’ordine di sgombero?».
«Tutte le procedure potevano e dovevano essere fatte nei tre anni precedenti», attacca il deputato. «La legge di proroga della sperimentazione, fatta approvare dal Pd nel 2014 aveva proprio questo scopo: consentire alla Regione di redigere un piano sanitario e organizzarsi dal punto di vista tecnico e amministrativo per il cambio di gestione. Invece la Regione ha lasciato trascorrere il tempo per ritrovarsi ora a un punto morto».
«Come rappresentanti dei territorio chiediamo alla Regione Veneto di mantenere attivo il Codivilla Putti in tutte le sue funzionalità: non ci bastano le rassicurazioni generiche sulla continuità di una non meglio specificata attività di recupero funzionale. Vogliamo un impegno preciso della giunta e del Consiglio regionale per il mantenimento a Cortina di medicina generale, ortopedia, traumatologia e soprattutto dei reparti di cura dell’osteomielite. Su quest’ultimo aspetto è calato un silenzio tombale ed è singolare poiché si tratta del settore sanitario più qualificato che ha caratterizzato l’ospedale di Cortina negli ultimi 14 anni».
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BELLOT (FARE!) INCALZA PADOAN SU FUTURO DELLE PROVINCE, MISURE A SOSTEGNO DELLA SPECIFICITÀ SECONDO LEGGE DEL RIO E PROGRAMMA ACQUISTI TITOLI BCE. IL MINISTRO TENTENNA, GLISSA E SI AFFIDA A LACONICHE RASSICURAZIONI.
Appena conclusa l’audizione a Commissioni congiunte 5 Senato e V Camera in cui oggi la senatrice Raffaela Bellot ha chiesto conto al Ministro Padoan di una serie di lacune a suo avviso riscontrabili nel DEF 2017(Documento economia e Finanza) in discussione in questi giorni nelle aule romane.
In cima alla lista della senatrice la mancanza di riferimenti concreti e possibili soluzioni all’attuale situazione di precarietà finanziaria delle Province. “L’audizione dell’UPI (Unione Province d’Italia), avvenuta nella giornata di ieri, ha confermato quanto già tristemente noto- afferma la Bellot all’indirizzo del Ministro-, nel DEF si è semplicemente deciso di non affrontare un problema serio. Le nostre Province sono senza risorse, per scelte politiche che non hanno tenuto conto dell’evoluzione degli Enti e delle funzioni loro assegnate all’interno del nuovo quadro normativo di riferimento e hanno perso completamente la loro capacità programmatoria. Ancora più delicata risulta essere la situazione di quelle province che la Legge Delrio ha definito aventi carattere di “specificità”, quelle montane e di confine, per intenderci. La provincia di Belluno, per fare un esempio che mi riguarda da vicino, in pochi mesi si è trovata a fronteggiare situazioni spinose tra le tante cito la vicenda Veneto Strade, con pesanti ripercussioni tanto sui livelli occupazionali quanto sui servizi legati alla viabilità dei territori interessati e la chiusura del Centro di formazione dei volontari della protezione civile, votata all’unanimità dalle province interessate.”
La Bellot ha continuato chiedendo a Padoan quali siano i provvedimenti in programma per porre termine alla situazione di insufficienza di risorse per le Province “…considerando che la strada di interventi una tantum risulta evidentemente non più percorribile e continua a lasciare le Province prive della necessaria capacità di programmazione di interventi strutturali e di politiche di finanziamento dei servizi essenziali per la collettività” chiosa la Senatrice tosiana. Da Padoan solo risposte vaghe e un “Mi dicono che le risorse ci sono, il problema delle Province va affrontato con attenzione” che poco aggiunge e poco chiarifica rispetto alle incertezze evidenziate dalla Bellot. Sorte simile anche per la richiesta di chiarimenti in merito alle politiche che l’Italia dovrebbe nel concreto mettere in campo per “non farsi trovare impreparata”(citazione dal testo DEF) al termine del programma di acquisto titoli previsto dalla BCE entro la fine del 2018 ed evidenziato sempre nel DEF. “Potrebbe spiegarci in che modo, concretamente, il nostro Paese non dovrà farsi trovare impreparato e, soprattutto, quali saranno le contromisure volte quantomeno a contenere gli effetti di una simile decisione da parte della BCE, peraltro già ampiamente annunciata?” ha chiesto la Bellot a Padoan. La risposta però non è mai arrivata.
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UNIVERSITÀ: ASSESSORE DONAZZAN REPLICA A STUDENTI, “BORSE DI STUDIO IN ARRIVO – GIÀ ASSEGNATI 8 MLN DI € AD ESU E UNIVERSITÀ, DALLA REGIONE 3,4 MLN DI COFINANZIAMENTO”
“La Regione Veneto ha già erogato nel dicembre scorso ad Esu e Università del Veneto 8 milioni di euro del Fondo integrativo statale per pagare le borse di studio agli studenti che ne hanno diritto. E oggi gli uffici regionali hanno provveduto, a seguito della comunicazione da parte del Ministero dell’ammontare complessivo del Fondo integrativo statale, a liquidare oltre 3,4 milioni di euro di cofinanziamento regionale”. A fare il punto sui finanziamenti per il diritto allo studio universitario per l’anno accademico in corso è l’assessore regionale Elena Donazzan, in replica alle proteste degli studenti per i ritardi degli assegni universitari.
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SCUOLA: ASSESSORE DONAZZAN, “IL MINISTRO SI CONFRONTI CON LE REGIONI SUL PROBLEMA DIRIGENTI SCOLASTICI – IL FUTURO CONCORSO PER PRESIDI? SIA GESTITO SU BASE REGIONALE”
Un concorso urgente per selezionare nuovi dirigenti scolastici. Ma gestito su base regionale. Questa la duplice richiesta che l’assessore alla scuola del Veneto, Elena Donazzan, ha ribadito oggi nella riunione della IX commissione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, incontrando piena condivisione da parte dei rappresentanti delle altre regioni.
“La carenza di dirigenti scolastici rappresenta ormai una emergenza drammatica nell’organizzazione del sistema scolastico – ha rilevato l’assessore Donazzan – Solo in Veneto sono 206 i posti vacanti dei dirigenti scolastici al 1º settembre 2017. E nei prossimi sette anni saranno ben 142 i presidi che andranno in pensione. Dai rappresentanti del ministero abbiamo appreso che una informativa di bando per nuovi dirigenti scolastici è stata presentata alle organizzazioni sindacali. E’ una prima notizia positiva, ma mi auguro – prosegue l’assessore – che le procedure siano attivate con tempismo e che il futuro concorso nazionale possa essere gestito su base regionale, al fine di riuscire a dare le necessarie risposte ai diversi territori”.
Una proposta, questa del concorso nazionale organizzato su basi territoriale, con graduatorie regionali, che l’assessore ha condiviso con l’Associazione nazionale presidi. “Con i vertici veneti dell’Anp, incontrati in precedenza a Venezia – sottolinea Elena Donazzan – condivido anche la proposta che il vicario dei reggenti sia esonerato dall’insegnamento oppure, in alternativa, che si ritorni alla figura del ‘preside incaricato’. Su queste proposte, sulle prerogative e sulle problematiche complessive della figura dirigenziale nella scuola, ci confronteremo direttamente con il ministro dell’Istruzione, nel prossimo incontro che oggi la commissione Istruzione e Lavoro ha chiesto di calendarizzare con urgenza. Il sistema scolastico non può reggere se non definiamo, con determinazione e chiarezza, il ruolo e i compiti di chi deve assumere la regìa del corpo docenti ed essere il garante dell’offerta formativa nei confronti degli studenti e delle famiglie”.
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SEZIONE DI FELTRE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI PREMIO “LA PENNA ALPINA PER LA NOSTRA MONTAGNA
La Sezione di Feltre dell’Associazione Nazionale Alpini promuove, con il sostegno della famiglia di Lionello Gorza, l’ottava edizione del premio “La penna alpina per la nostra montagna”. Il riconoscimento, a carattere provinciale, intende sottolineare l’operato di singoli, associazioni, istituzioni ed enti, che nella provincia di Belluno abbiano evidenziato nel loro operato azioni altamente meritorie a favore della popolazione e della montagna bellunese, oppure abbiano promosso con la loro professionalità l’immagine della nostra Provincia in Italia e nel mondo. Per agevolare la presentazione delle candidature sono in distribuzione copie del regolamento del premio a tutti i gruppi delle tre sezioni ANA della nostra provincia, a tutti i Sindaci e alle più alte Autorità provinciali, oltre che agli Enti e alle Associazioni presenti sul territorio. La cerimonia di consegna del premio si terrà presso il salone degli elefanti della Birreria Pedavena sabato 22 luglio, nel fine settimana dedicato al Raduno del Battaglione “Feltre”. Nell’occasione sarà conferita anche la targa intitolata alla memoria del generale Giangi Bonzo e riservata a militari in servizio del 7° Reggimento Alpini. Le candidature andranno presentate mediante il modulo scaricabile sul sito della Sezione ANA di Feltre (ana-feltre.webnode.com) e le stesse dovranno pervenire alla segreteria sezionale entro il 30 giugno p. v.
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BELLUNO GSP – C’è tempo fino al 30 aprile per partecipare al concorso fotografico #AcquaProtagonista, l’iniziativa del consorzio di gestori idrici veneti Viveracqua di cui fa parte anche Bim Gsp. «Il concorso – spiegano Viveracqua e Bim Gsp – ha l’obiettivo di dare attenzione e visibilità alla risorsa acqua, bene esauribile, di tutti, preziosa, compagna silenziosa nella vita di tutti i giorni, spesso data per scontata. L’acqua è protagonista anche quando non c’è e la siccità in corso che lo evidenzia chiaramente. Se pensiamo che ogni anno in Veneto vengono erogati oltre 300 milioni di metri cubi d’acqua, ci rendiamo conto di quanto importante sia preservarla, tutelarla, valorizzarla e non sprecarla, tutti insieme. Ai cittadini veneti con talento per la fotografia chiediamo quindi di partecipare: i migliori scatti verranno utilizzati per campagne regionali di sensibilizzazione». Il concorso è aperto a tutti, è a premi e la partecipazione è gratuita. Info: www.viveracqua.it “http://www.viveracqua.it/” , invio foto a
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FELTRE ULLSPatologie urologiche nel ragazzo adolescente Incontro venerdì 21 aprile alle 20.00 nella sala convegni dell’Ospedale di Feltre Feltre. Nell’ambito delle serate dedicate a genitori, insegnati ed educatori del ciclo “i venerdì dei genitori”, venerdì 21 aprile alle 20.00 nella sala convegni dell’ospedale di Feltre, si parlerà di patologie urologiche nel ragazzo adolescente con gli urologi Daniele Xausa e Alessandro Iannetti.
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LONGARONE. Consegna del premio al vincitore del 23. Concorso nazionale di gelateria Carlo Pozzi
AUDIO DAL GR PRINCIPALE
AGORDO E MUSICA
Sabato 29 aprile, nella Chiesa Arcidiaconale di Agordo, alle 20:30, avrà luogo un concerto nell’ambito della Rassegna provinciale di Musica Sacra, che la sezione bellunese dell’A.S.A.C. (Associazione per lo Sviluppo delle Attività Corali del Veneto) ha deciso di intitolare alla figura di don Sergio Manfroi, uno dei sacerdoti più conosciuti e apprezzati del Bellunese. Un evento che vedrà esibirsi i Musici diretti da Marina Nessenzia, il Coro Parrocchiale di Cencenighe diretto da Milena Basini, il Coro giovanile Nova Cantica di Belluno diretto da Luciano Borin e il Coro polifonico Antica Eco di Puos D’Alpago diretto da Alessio Lavina: gruppi corali molto diversi per organico e repertorio a garanzia di una serata varia e di sicuro interesse.
Don Sergio, nato nel 1927 e scomparso il 29 aprile 2013, era stato ordinato sacerdote nel 1950 ed esercitò il suo ministero anche nella commissione diocesana per la musica sacra. È stata la sua attività come direttore del coro CTG di Belluno e come grande esperto di musica polifonica a farlo conoscere ed apprezzare in provincia e fuori.Monsignor Manfroi aveva studiato con i maestri Gabriele Bianchi e Ugo Amendola conseguendo il diploma di Musica corale e direzione di coro al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia.Si era inoltre specializzato in canto gregoriano alla scuola di Pellegrino Ernetti e di Alberto Turco ed era anche maestro del coro parrocchiale di Chies. A lui va il merito di aver divulgato con competenza e sensibilità la polifonia a Belluno facendo scoprire il gusto di cantarla e viverla con passione. Il concerto si avvarrà della collaborazione dei Musici dell’Istituto Comprensivo di Agordo per gli aspetti organizzativi e le eventuali offerte saranno devolute al Progetto Obiettivo 20000 dell’Istituto Follador-De Rossi a favore delle popolazioni terremotate.
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“IL TEMPO PREZIOSO…”
Cucchini Associazione Agordino, con il patrocinio dell’Unione Montana Agordina ed il supporto del CSV di Belluno, organizza una mostra a tema dal titolo “IL TEMPO PREZIOSO…” ed invita pittori e scultori a presentare i propri lavori.
PER INFORMAZIONI ed ISCRIZIONI: CUCCHINI ASSOCIAZIONE AGORDINO Tel. 3420813080 mail. info@cucchiniagordino.it www.cucchiniagordino.it. Sede operative in via Fontana c/o l’Ospedale Civile di Agordo il mercoledì dalle 9.00 alle 11.00 ed il venerdì dalle 16.00 alle 18.00
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LA VALLE AGORDINA Ritorna a La Valle Agordina per iniziativa della Proloco e associazioni locali “L’Om Salvarech”, quattro giorni di festa, convivialità e divertimento nel segno della tradizione. L’Om Salvarech o uomo selvatico, era quel leggendario personaggio che cercava di evitare gli uomini, era vestito di licopodio, una specie di muschio. Si narra che una volta durante un furioso temporale si riparò in una casera e vedendo che mungendo le vacche i pastori non riuscivano a togliere le impurità che cadevano nel latte, per riconoscenza insegnò loro come filtrare il latte usando l’erba di cui era vestito. Una storia che viene spesso raccontata tra La Valle e Rivamonte Agordino l’altro paese in cui non mancano gli eventi a ricordo del personaggio che a carnevale diventa anche una tra le più apprezzate maschere locali. Ancora ai nostri giorni, si usa ricordare l’om salvarech, con una persona vestita di licopodio e con l’immancabile pianta di betulla per bastone.
Martedi 25 aprile alle 13 in piazza a Cugnago farà la sua comparsa l’Om Salvarech, sfilerà per le “burele”, le vie del paese e dopo l’aperitivo in compagnia sarà dato alle fiamme (il fantoccio controfigura ovviamente) mentre lo speaker leggerà l’atteso testamento. Nella stessa giornata del 25 aprile al mattino lungo le vie di La Valle ci sarà il mercatino di primavera e al tendone di Conaggia lo stand dell’Unicef, da qui sarà dato il via anche alla pedonata di primavera “Corri per un sorriso” lungo un facile percorso di 4 chilometri, il ricavato sarà devoluto alla scuola dell’infanzia.
Il giorno dell’Om Salvarech è preceduto da altri tre giorni di festa, sabato alle 17 inaugurazione della mostra temporanea “Om Salvarech vist dai pupi” con l’eposizione dei lavori eseguiti dagli alunni della scuola dell’infanzia di La Valle, in serata la Dolomiten Bier Band. Domenica mattina prima prova del criterium di corsa campestre organizzato dal Csi e Sci Club La Valle con stand gastronomico dalle 12. Lunedi 24 aprile aperitivo e serata danzante con Eros e Oscar.
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Il possessore del biglietto della sagra di San Vincenzo numero 14648 è il vincitore della Suzuki Celerio messa in palio dall’Unione Sportiva Le Ville. L’estrazione la sera del lunedi di Pasquetta surante il ballo in piazzetta a Prompicai. Questi gli altri biglietti estratti: montaine bike 4665, sci alpinismo 5496, televisore samsung 15076, set valige 10836, occhiale da sole 3850, 12049, 12918, 6981, gita 2 giorni per una persona 17551. Seguono altri 57 premi, i biglietti vincenti sul sito internet dell’Unione Sportiva Le Ville o Radio Più. I premi dovranno essere ritirati entro 60 giorni, ulteriori informazioni Unione Sportiva Le Ville, www.usleville.it
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Dal palco di Taibon domenica sera anche l’estrazione della lotteria de Pasca, questi i biglietti vincenti: 10650 vacanza di una settimana per 2 persone con qualsiasi destinazione. 5223 Sci rossignol con attacchi. 12135 Bicicletta Bmx. 13059 Motosega Sthil. 4460 Orologio da uomo sector. Seguono altri 76 premi, i biglietti sono consultabili sul sito internet del Gruppo Sportivo e Radio Più. Ritiro dei premi entro 60 giorni alla cartoleria la Cenerentola di Luisa Bulf.
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