SCIVOLA E SBATTE LA TESTA IN RIFUGIO
CORTINA Verso le 14.30 l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è decollato in direzione del Rifugio Mietres, dove una donna era scivolata e aveva sbattuto la testa. Atterrati nelle vicinanze, personale sanitario e tecnico di elisoccorso hanno raggiunto la struttura e prestato le prime cure a M.R., 44 anni, di Cortina d’Ampezzo (BL), che presentava un possibile trauma cranico, e, dopo averla imbarellata, la hanno imbarcata e trasportata all’ospedale di Belluno per le verifiche del caso.
I VIGNETI DI CASTELDARDO PREOCCUPANO. L’AMMINISTRAZIONE RASSICURA
di Damiano Tormen
IL LUPO INQUIETA
LIVINALLONGO Inquietante è la fotografia pubblicata da Roberto Pallua, che testimonia l’ultima razzia del lupo o del suo branco. In territorio Fodom poche ossa è quello che rimane di un capriolo. “Chi ama il lupo venga a raccogliere le carcasse che lasciano sulla loro strada”, è il sarcastico commento dell’autore della foto. Anche il sindaco Leandro Grones non manca di mettere in evidenza il malessere uomo-lupo. “Furbetti questi lupi – scrive Grones – prediligono, per ovvie ragioni di comodità, le strade e le piste da sci per muoversi agevolmente alla ricerca di qualche povero capriolo. Di questo passo, per soddisfare l’insaziabile appetito a spese altrui, entreranno nei ristoranti e nei rifugi”.
IDEAL STANDARD, PREOCCUPAZIONI CRONICHE, LA RICHIESTA DEL PIANO INDUSTRIALE
di Damiano Tormen
LA TRADIZIONE NELLA FILODRAMMATICA DI FALCADE ALTO
FALCADE Alla Filodrammatica di Falcade Alto va riconosciuto il merito di sapere tenere il palco e la serie di applausi a scena aperta ad ogni spettacolo ne è la conferma. Al gruppo falcadino va però anche risconosciuto un altro importante merito come quello di mantenere vive le tradizioni quasi centenarie della frazione di Falcade Alto, peraltro nel giorno dei festeggiamenti di San Bastian. Lo scorso sabato la compagnia teatrale ha intrattenuto il pubblico dell’affollata sala del circolo di Falcade Alto, con lo spettacolo Maridoz con sorpresa, una brillante commedia in due atti di Camillo Vittici. La rappresentazione dopo un primo spettacolo pomeridiano è andata in replica in serata, nel giorno di San Bastian nella parrocchiale di Falcade si è invece tenuta la messa e i vespri solenni, anche questo nel segno di una tradizione che ha radici forti.
INFORMATIZZAZIONE ALL’ARCHIVIO TAMIS
AGORDO L’archivio Don Ferdinando Tamis e Antonio Della Lucia saranno digitalizzati e messi a disposizione di tutto il mondo attraverso la rete internet. Archivi importanti per la storia della vallata e ben oltre. Per l’operazione di informatizzazione ( 80000 euro 50000 a carico dell’Unione Montana, 30000 per il Comune austriato Kartich coinvolto nel progetto interreg ), l’Unione Montana Agordina è riuscita ad accapparrarsi un contributo importante. “Infatti – dice l’assessore Stefano Tomè – accederemo ad un bando Interreg Italia-Austria dopo aver presentato un progetto dettagliato”. L’archivio Don Ferdinando Tamis, per anni custodito nell’ex Municipio di Taibon Agordino ha trovato altra collocazione al terzo piano del palazzo dell’Unione Montana. Una biblioteca donata all’ente per lascito testamentario da Don Ferdinando Tamis, sacerdote e storico locale che ha voluto rendere fruibile a storici e appassionati i documenti raccolti e prodotti in molti anni di ricerche del passato oltre che molto materiale moderno inerente gli anni di attività. Sono presenti anche i documenti della famiglia Probati Burattini del XVII secolo, 60 proclami e manifesti pubblici inerenti l’Agordino e la provincia di Belluno prodotti dalla Repubblica di Venezia e da tutte le autorità statali successive fino al Regno d’Italia. L’archivio ad Agordo è aperto al pubblico, previo accordi con la dipendente dell’Ufficio segreteria dell’Uma.
L’altro archivio è quello di Don Antonio Della Lucia nato a Frassenè, diffuse tra operai e contadini il cooperativismo, nel 1871 incoraggiò la nascita della cooperativa di consumo di Caviola e, l’anno dopo, fondò la Società di mutuo soccorso di Carfon e l’8 gennaio 1872 costituì a Canale d’Agordo la prima latteria sociale, d’Italia. Quindi una bella storia da consultare. “Il progetto di digitalizzazione dell’archivio Tamis è stato presentato da Unione Montana e Biblioteca di Agordo – continua l’assessore Stefano Tomè – in questo lavoro ci sta aiutando Patrizio De Ventura dalla Biblioteca del capoluogo. Circa il lascito Della Lucia collocato a Canale d’Agordo, tutte le operazioni le sta seguendo Loris Serafini”.
FINE SETTIMANA A ZOLDO CON L’ASSOCIAZIONE ITALIANA PERSONE DOWN E I SUOI CAMPIONI…DI VITA
ZOLDO “Zoldo is fun”: si tratta dell’undicesima edizione di una manifestazione di giochi e sport sulla neve, promossa dall’ASD Sci di Fondo Val Zoldana in collaborazione con AIPD(Assoc.Italiana Persone Down) di Belluno , manifestazione che riunisce giovani con sindrome di Down,od altre disabilità intellettive, di varie Associazioni del Veneto ed anche di fuori regione( sono attese rappresentanze da AIPD Roma, AIPD Ravenna, dalla Repubblica di S. Marino, dalla Lombardia).Con gli anni il programma, inizialmente dedicato solo allo sci di fondo, si è ampliato allo sci alpino, al pattinaggio su ghiaccio, alle camminate con “ciaspole”. Sono coinvolti attivamente, nellle iniziative sporive integrate, anche i giovani atletidella Scuola media della Val di Zoldo ed il tutto è garantito da numerosi volontari e dal contributo di Associazioni ed attività commerciali della Valle.
AUDIO DAL GIORNALE RADIO PRINCIPALE
NON VEDENTI SUGLI SCI, IN VALLE DEL BIOIS LA SETTIMANA BIANCA
FALCADE Le Dolomiti bellunesi sono un richiamo irresistibile anche per gli sciatori non vedenti. Troppo belle le piste di discesa e di fondo di Falcade per essere abbandonate. Dal 22 al 27 gennaio i non vedenti si cimenteranno sulle splendide piste del comprensorio del San Pellegrino e sulla famosa pista di fondo di Falcade. Quest’anno i numeri hanno battuto ogni primato: fra non vedenti, guide e accompagnatori, il gruppo conta circa 150 persone, riconfermando che si tratta della manifestazione più importante a livello europeo. Organizzati nel Gruppo sportivo dell’Associazione nazionale Disabili Visivi, gli sciatori ciechi provengono da quasi tutte le Regioni italiane. Alcuni di essi, di età compresa fra i 20 e i 60 anni, non hanno praticato mai lo sci di fondo o di discesa, ma le 5 ore al giorno di attività sciatoria con istruttori di sci preparati alla guida dei ciechi, consentono a tutti i partecipanti di apprendere le modalità di base o di migliorare le loro capacità tecniche e di divertirsi in piena sicurezza. Anche chi non ha mai fatto sci di discesa, è di solito in grado fin dal terzo giorno di effettuare brevi discese a velocità controllata e descrivendo delle curve. Alcuni fondisti si impegneranno per migliorare la loro tecnica e le loro prestazioni, mentre qualcun altro userà le ciaspe per andare a respirare l’aria balsamica dei boschi. L’iniziativa è stata realizzata grazie all’insostituibile sostegno del Comune di Falcade, dell’Hotel Cristal e alla sponsorizzazione di Luxottica, impresa dell’Agordino famosa in tutto il mondo, della De’Longhi, della Tecnica, della Sportful e dell’Amer Sports .
Fondamentale è la collaborazione come guide del personale dei vari Corpi dello Stato, fra cui primeggia l’Arma dei Carabinieri, in particolare con la sua articolazione dei Carabinieri Forestali della Regione Veneto. Ma prosegue anche la collaborazione dei Vigili del Fuoco di Belluno, della Polizia di Stato della Scuola Alpina di Moena, della Guardia di Finanza di Predazzo e della Brigata Alpina Tridentina. Anche alcuni appartenenti a questi Corpi, andati nel frattempo in pensione, hanno voluto proseguire a titolo personale nella collaborazione, mentre c’è anche chi utilizza le ferie pur di dare il suo contributo.
Le attività, che avranno il momento clou nelle gare di stile per la discesa e in quelle di velocità per il fondo, che si svolgeranno il venerdì 26, termineranno con la festa finale e poi con il rientro alle regioni d’origine nella giornata di domenica 28 gennaio.
AUDIO
SPAZIO EX, STUDENTI E ASSOCIAZIONI PER LA NUOVA CASERMA PIAVE
BELLUNO L’ex caserma Piave ha un nuovo nome, Spazio EX. Ed è un nome nato da tante teste, per un luogo abitato da tante realtà diverse. Spazio EX – il nome, ma anche il logo – è il frutto della collaborazione di alcuni ragazzi e docenti dell’istituto Catullo, dell’Assemblea di gestione costituita fra gli assegnatari degli immobili all’interno del compendio della ex caserma Piave, del Settore tecnico e attività culturali del Comune di Belluno e dell’assessore alle Politiche sociali, educative e dell’istruzione Valentina Tomasi.
Cos’è l’ex caserma Piave
L’ex caserma Piave è un enorme compendio di 32mila metri quadri, un tempo utilizzato per scopi militari ma da anni ormai abbandonato. Nel 2013, il Comune di Belluno ha deciso di mettere a disposizione della cittadinanza gli immobili dell’ex caserma, stipulando speciali convenzioni con le associazioni del territorio che si fossero dimostrate interessate a gestire – facendosi carico del loro recupero – uno o più edifici tra quelli presenti all’interno del compendio. Al momento, negli spazi dell’ex caserma Piave convivono 12 realtà: Casa dei Beni Comuni, TIB teatro, BIM G.S.P. spa, Gruppo Radioamatori Valbelluna, Radioclub Belluno N.O.R.E., SlowMachine, A.S.D. Smers Autodifesa, Gruppo ‘90 Polpet, Cooperativa Scout San Giorgio, Gruppo Scout AGESCI Belluno 3, A.S.D. Scherma Dolomiti, I.P.B.C. Insieme per il bene comune.
Il progetto “Ex caserma Piave – Laboratorio di creatività urbana”
Nel 2016, il Comune di Belluno ha partecipato all’Avviso pubblico di ANCI Giovani RiGenerAzioni Creative con il progetto “Ex caserma Piave – Laboratorio di creatività urbana”: una serie di azioni concrete per stimolare e favorire la progettazione partecipata, la creatività giovanile, la condivisione degli spazi comuni all’interno dell’ex caserma.
Il progetto si è classificato fra i quattordici finanziati. Su un importo complessivo di 253.164,55 euro, 200.000 euro sono stati finanziati dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’8 novembre 2016 è stata stipulata la convenzione attuativa fra il Comune di Belluno e ANCI. Il progetto “Ex caserma Piave – Laboratorio di creatività urbana” vede come capofila lo stesso Comune di Belluno, e come partner tutti i soggetti assegnatari di spazi all’interno dell’ex caserma Piave.
Le Azioni di cui si compone il progetto sono quattro:
Azione 1) L’attivazione di un’Assemblea di gestione e di un gruppo referente per la progettazione partecipata, il coordinamento e l’organizzazione delle attività a servizio dell’intero compendio (gestita dall’associazione Casa dei Beni Comuni);
Azione 2) La riqualificazione dell’area di accesso al compendio (ideata e gestita dal Comune di Belluno);
Azione 3) La creazione e l’attivazione di un laboratorio artigianale di grafica e serigrafia (ideata e gestita dall’associazione Casa dei Beni Comuni);
Azione 4) La realizzazione di un progetto di sperimentazione e produzione artistica tra cinema e teatro (ideata e gestita dall’associazione SlowMachine). Lo spettacolo frutto del progetto di SlowMachine si chiama HOME, ed è andato in scena sia in Hangar 11, a Spazio EX, sia al Teatro Comunale (il 25 novembre 2017).
Il nuovo nome dell’ex caserma Piave
Nell’ambito dell’Azione 2 del progetto “Ex caserma Piave – Laboratorio di creatività urbana”, il Comune di Belluno ha ideato e organizzato diversi progetti di alternanza scuola/lavoro con alcuni studenti delle scuole bellunesi.
Uno di questi progetti, che ha coinvolto i ragazzi della 4° Arti figurative dell’indirizzo Liceo artistico dell’Istituto Catullo, guidati dal professor Michele Tison, prevedeva l’ideazione e lo sviluppo del nuovo logo dell’ex caserma Piave. I ragazzi hanno cominciato a lavorare alle proposte grafiche già nella primavera di quest’anno.
Nel frattempo, l’Assemblea di gestione costituita fra gli assegnatari degli immobili all’interno del compendio (Assemblea oggetto e protagonista dell’Azione 1 del progetto) ha discusso sul nome da dare allo spazio: la denominazione “ex caserma Piave”, con cui il luogo era fino ad oggi conosciuto, non convinceva i più per il riferimento troppo esplicito al passato militare del compendio.
I partecipanti all’Assemblea di gestione hanno infine scelto il nome Spazio EX .
I ragazzi, guidati dal professor Michele Tison, hanno quindi prodotto alcune proposte grafiche per il nuovo nome, poi sintetizzate dalla responsabile della comunicazione grafica del progetto Valentina Reolon nel logo oggi ufficiale di Spazio EX – Ex caserma Piave.
La scritta EX, centrale nel logo, è stata ideata dai ragazzi e rimanda – sia nei colori che nella forma – al logo e ai gradi dell’esercito militare italiano, a ricordo della funzione passata del compendio, e insieme evoca (la freccia nella X) l’idea del movimento di trasformazione in atto.
Se un tempo questa era un’area militare, oggi la stessa è diventata un luogo, uno spazio aperto che i cittadini possono attraversare e contribuire a far rivivere – ecco quindi la ragione del riquadro non concluso attorno alla scritta EX.
La riqualificazione dell’area di accesso al compendio
Nell’ambito dell’Azione 2 del progetto “Ex caserma Piave – Laboratorio di creatività urbana”, il Comune ha attivato una seconda esperienza di alternanza scuola/lavoro, sempre con i ragazzi dell’indirizzo Liceo Artistico dell’Istituto Catullo, questa volta guidati dalla professoressa Sabrina Frison. Oggetto dell’alternanza è lo studio e l’elaborazione di un progetto di decorazione con vernici e stencil su asfalto che renda evidente e attrattiva l’area d’accesso al compendio (la via che si diparte dalla principale via Vecellio, all’altezza del negozio Kiwi, ex Base 2 Sport). I ragazzi hanno già realizzato una serie di proposte per la pittura su asfalto, e l’Assemblea di gestione ha scelto il disegno che è parso più significativo, interessante ed efficace.
Sempre nell’ambito dell’Azione 2 del progetto, il Comune ha attivato un’ulteriore esperienza di alternanza scuola/lavoro, con i ragazzi dell’indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio (5° ACA) e dell’indirizzo Elettronica ed Elettrotecnica (4° AET) dell’Istituto Segato: a maggio gli studenti hanno realizzato il rilievo dell’area di accesso al compendio e la conseguente restituzione digitale, completa di rappresentazioni e animazioni in tre dimensioni.
Il lavoro degli studenti ha costituito la base per il progetto di valorizzazione (che prevede pavimentazioni, percorsi, bacheche e illuminazione appositamente studiata) impostato dal Settore Tecnico e Attività Culturali del Comune di Belluno. La bozza di progetto di valorizzazione realizzata dal Comune è stata ulteriormente sviluppata dai ragazzi, affiancati dagli insegnanti, nel corso dei mesi di settembre e ottobre. Gli studenti hanno prodotto due progetti (uno di carattere edilizio, l’altro impiantistico) estremamente dettagliati e professionali, che costituiranno la base per la redazione del progetto esecutivo del futuro percorso pedonale lungo la strada di accesso al compendio della ex caserma Piave, corredato di cartellonistica e segnaletica illustrative del processo di rigenerazione urbana in atto nel compendio, nonché dei relativi impianti di illuminazione.
LE INTERVISTE
VALENTINA TOMASI ASSESSORE POLITICHE SOCIALI
VALENTINA REOLON RESPONSABILE GRAFICA DEL PROGETTO
ALICE CASON RESPONSABILE COMUNICAZIONE PROGETTO
VENETO ALL’AVANGUARDIA SU TEMA PFAS. PRESIDENTE REGIONE: “SOLO IL VENETO HA AFFRONTATO IL PROBLEMA CHE E’ DI MOLTE PARTI D’ITALIA”
VENEZIA “Il tempo è galantuomo. I campionamenti che la Regione Toscana sta conducendo sulle sue acque per accertare il grado di inquinamento da PFAS sono il segno che non raccontavamo balle e che, alla luce dello studio del CNR del 2013, questi inquinanti sono un problema di molte parti d’Italia e non solo del Veneto”. A dirlo è il presidente della Regione commentando quanto riportato dal sito dell’Arpa della Regione Toscana in cui si dà atto che attualmente solo la Regione del Veneto ha affrontato la questione.
“Se non ci fossero i limiti indicati dal Veneto – fa rilevare il presidente – anche le altre Regioni non saprebbero da che parte affrontare il problema. Avere noi investito 3 milioni di euro per il laboratorio e apparecchiature specifiche; aver messo in piedi una task force di superesperti; essere intervenuti subito sugli acquedotti con i filtri per garantire acqua pulita dai PFAS e da eventuali altri inquinanti, operazione che ora allargheremo a tutto il Veneto, tutto questo ci ha messo nelle condizioni di essere ormai riferimento nazionale non già perché più inquinati, ma perché siamo stati i primi ad aver studiato il fenomeno ed aver operato a tutela della gente”.
“Ciò non significa che abbasseremo la guardia – conclude il presidente veneto – ma anzi che gli obiettivi di acqua pulita a zero PFAS e di lotta dura e serrata contro gli inquinatori restano per noi fondamentali e su questa strada proseguiremo con la stessa determinazione”.
FESTA DEL POPOLO VENETO, 6000 STUDENTI NEL CONCORSO
BELLUNO Sono 143 gli istituti che partecipano al concorso dedicato al dialetto indetto dalla Regione del Veneto in collaborazione con il Comitato regionale Unpli che premierà le opere più meritevoli il 23 marzo 2018. Record di iscrizioni per il concorso che celebra le radici del popolo veneto e coltiva l’attenzione per una lingua che è uno spaccato dell’identità di ogni paese. È l’iniziativa promossa dalla Regione del Veneto e realizzata in collaborazione con Unpli Veneto, Unione nazionale delle Pro Loco d’Italia, che per il settimo anno, insieme con l’Ufficio Scolastico Regionale, hanno indetto il bando “Tutela, Valorizzazione e Promozione del patrimonio linguistico e culturale veneto”, rivolto a tutte le scuole statali e paritarie del Veneto e alle scuole italiane dell’Istria. Teatro, musica, poesia, ricchezza del territorio e leggende sono queste alcune delle categorie che compongono le 3 sezioni stilate dal bando. Oltre 6000 gli studenti impegnati per un totale 300 classi iscritte da 143 istituti provenienti da tutta la regione e dalle scuole italiane oltre confine: 12 Belluno, 17 Padova, 8 Rovigo, 28 Treviso, 19 Venezia 23 Verona, 24 Vicenza, 10 Croazia, 2 Slovenia
PAROLA D’ORDINE: INCLUDERE. ALLA MEDIA ROCCA AL VIA I PROGETTI PON
FELTRE L’inclusione prima di tutto. È l’imperativo dell’istituto comprensivo di Feltre che, grazie a una serie di progetti Pon approvati di recente, continua una tradizione tesa a sfruttare al meglio risorse e potenzialità dedicate a questo tema. A cominciare dal partenariato internazionale Multikulturalità dell’associazione mondiale AMCM che ha nominato la scuola di viale Arnaldo Fusinato polo capofila territoriale della provincia di Belluno per l’anno scolastico 2018/2019. “Si tratta di un’opportunità importantissima per la nostra realtà – spiega il Dsga della media “Rocca” Guido Sgrò che, a marzo, sarà a Malta per un briefing sulle linee guida del progetto durante il dodicesimo meeting internazionale – Un’opportunità che rientra in quel percorso educativo contraddistinto dai concetti di pace e cittadinanza globale. L’essere stati selezionati come scuola capofila ci consente di muoverci all’interno di una rete che riconosce valori e ideali, come ha sottolineato lo stesso Ministro dell’Istruzione, che vanno oltre le frontiere nazionali”. Un progetto che opera nella direzione dell’accoglienza e dell’integrazione, temi cari alla dirigente Viviana Fusaro e condivisi dal collegio docenti, proponendo attività e percorsi sui valori della libertà, della giustizia, dell’uguaglianza, dell’equità e della dignità umana (già nell’edizione 2017/2018 si è avviato un modulo di alternanza Scuola-Lavoro denominato School of Enterprise basato su un percorso didattico tecnologico e psicopedagogico con la lingua inglese come strumento di lavoro personalizzato) puntando alla formazione del cittadino multiculturale con una conoscenza avanzata delle discipline sociologiche. A Malta, tra gli altri, presenzieranno i rappresentanti di Giappone, Turchia, Korea, Colombia e Venezuela. E se è vero che l’educazione alla cittadinanza globale è una delle condizioni base per rendere realizzabili gli obiettivi dei Sustainable Development Goals che sono al centro dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, è conseguenziale il progetto CREATIVE (Changing Relationships Education Awareness Towards endIng Violence Against womEn) che l’istituto comprensivo di Feltre ha ottenuto dal Consiglio dei Ministri e dal Ministero delle Pari opportunità, e rivolto alla scuola primaria con un impegno educativo teso al rafforzamento di concetti come la nonviolenza e il rispetto dell’altro sesso. Dalle medie alle elementari per finire all’infanzia con il progetto “Arcipelago dei bambini”, che ha ottenuto un finanziamento di 500mila euro, promosso dall’impresa sociale “Con i Bambini”, soggetto attuatore del Fondo per il contrasto della Povertà Educativa Minorile, e per cui l’istituto comprensivo di Feltre è stato scelto come capofila di 26 partners in un Bando che ha visto pervenire circa 400 proposte e solo 80 approvate a livello nazionale. “Era un’occasione da non perdere per la nostra scuola e per il feltrino complessivamente – spiega la docente Enrica Colmanet, coordinatrice del progetto – che adesso ci permetterà di attivare il tempo prolungato a Pasquer con laboratori motori, ludici e musicali, e percorsi di Parent Education”. Luoghi di ritrovo per genitori, bambini, operatori ed esperti, con la denominazione di “Isole della Famiglia”, in cui si svolgeranno incontri e attività per stimolare lo sviluppo di competenze e facilitare l’instaurarsi di relazioni di supporto alla genitorialità (per chi ne avrà la necessità sarà garantito anche un servizio di baby sitter durante l’orario degli incontri). Il tutto nel tracciato, previsto a livello nazionale, di creare percorsi di accompagnamento, facilitazione e co-progettazione tra i diversi soggetti del territorio al fine di promuovere un nuovo modello di welfare comunitario. “Inoltre è previsto un servizio scuolabus per coloro che chiederanno l’orario prolungato (la scadenza per le famiglie a manifestare l’interesse all’iniziativa è quella del 6 febbraio 2018) e – conclude Colmanet – uno sportello d’ascolto attivo un giorno alla settimana”. Il progetto, che partirà con l’anno scolastico 2018/2019 (a giugno si terrà l’incontro organizzativo con le famiglie che avranno aderito), è rivolto alla fascia d’età compresa tra 0-6 anni,
SCHENER: CONFINE E PORTA TRA FELTRE E PRIMIERO.
CESIOMAGGIORE Ci sono luoghi che incorporano lunghi periodi storici; che possono evocare fatti, persone, scenari di quotidianità. Luoghi che, talora, finiscono ricoperti dalla patina del tempo. In attesa che qualcuno si ricordi di loro e provi a soffiar via quella polvere. E’ quello che è successo al Passo Schener, per qualche secolo (dal ‘400 all’800) linea di confine tra la veneziana Feltre e l’asburgico Primiero. Un passo che ha attirato l’attenzione di Matteo Melchiorre, storico e ricercatore feltrino, che sul tema ha pubblicato un documentatissimo volume. Di come sia scattato lo stimolo a occuparsi della ‘Via di Schener’, e di come si sia sviluppata la ricerca, Melchiorre ha parlato nel corso dell’ultimo incontro della Confraternita del Formaggio Piave dop. “Continuiamo a credere – ha ricordato in apertura il presidente, Fabio Bona – che proporre momenti di storia e cultura locale sia uno dei compiti cui siamo chiamati”.”Visitavo Berlino – ha esordito Melchiorre – e sono capitato alla Alte Nationalgalerie, dove mi sono trovato di fronte ‘La porta nella roccia’, opera di Karl Friedrich Schinkel. Un quadro che una gola stretta tra dirupi e alberi abbarbicati; e una strada sull’orlo di burroni. Una visione che ha fatto scattare in me ricordi confusi circa un passo, nel Feltrino, ora abbandonato”.Una visione che, via via, ha coinvolto l’autore, spingendolo a compulsare documenti in archivi religiosi e civili; a bussare alle porte di case e castelli; e, infine, a percorrere – con un gruppo di amici – quella via così insidiosa e nascosta.Il Passo di Schener, e la strada, hanno a lungo recitato un ruolo di grande importante. Momento di reciproca relazione tra due realtà territoriali e, assieme, confine da presidiare. Al punto che, correva l’anno 1600, di fronte al degrado della strada, diventata impercorribile, alcuni privati ne avevano finanziato il recupero; salvo poi chiedere il rimborso. Ma la Serenissima, gelosa dei confini, aveva disposto la distruzione di tutte le nuove opere. Insomma: la strada sì, purché disagevole, non percorribile da carri e facilmente difendibile.Il tramonto della ‘Via di Schener’ inizia nella prima metà dell’800, quando si inizia a pensare a una strada a fondovalle; strada che, peraltro, fu completata solo nel 1882. Decretando la morte di una via carica di storia, di eventi e di morti.
WILLIAM DA ROIT, IO PROTESTO COSI’. IL MESSAGGIO INVIATO ALLA RAI
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SPORT AUDIO, CORSA CAMPESTRE E VOLLEY. di Marco Gaz
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CSI BELLUNO PROTAGONISTA A TRISSINO
Csi Beluno protagonista, domenica 21 gennaio, a Trissino nella prima prova del Campionato regionale di corsa campestre del Centro sportivo italiano. Sui prati della località vicentina le società del comitato di Belluno e quelle del comitato di Feltre hanno raccolto sette vittorie, sette secondi e sette terzi posti a livello individuale. Ottimi sono stati i riscontri anche relativamente alla graduatorie per club, con tre società nelle top ten: 5. Atletica Lamon (Csi Feltre), 6. Gs Castionese (Csi Belluno) e 8. Polisportiva Santa Giustina (Csi Belluno). Da segnalare, a livello assoluto, il terzo posto di Mihail Sirbu (Gs Castionese) alle spalle dei vicentini Massimo Guerra (Valli del Pausbio) e Stefano Furlani (Atletica Valchiampo) e la seconda posizione di Elisa Gullo (Gs Castionese), alle spalle di un’altra atleta vicentina, Rebecca Lonedo (Polisportiva Dueville).
Di seguito i piazzamenti di Csi Belluno e Csi Feltre.
MASCHILE – Ragazzi: 1. Christian Da Rold (Castionese); 2. Giacomo Polesana (Polisportiva Santa Giustina). Esordienti: 2. Matteo Bedin (Astra Quero).
Cadetti: 1. Patrick Da Rold (Castionese); 2. Jacopo De Carli (Atletica Lamon) Allievi: 3. Luca Coldebella (Atletica Lamon) Juniores maschile: 1. MIhail Sirbu (Castionese). Amatori A: 3. Cyril Frezza (Atletica Trichiana) Amatori B: 1. Daniele De Colò (Atletica Agordina); 3. Livio De Paoli (Atletica Trichiana)
Assoluta: 3. Mihail Sirbu (Castionese) FEMMINILE – Ragazze: 1. Evelyn Castellan (Polisportiva Santa Giustina); 3. Matilde De Carli (Atletica Lamon).Esordienti femminile: 1. Angelica Balest (Polisportiva Santa Giustina) Cadette: 2. Marta Chiocchi (Atleticadore Giocallena); 3. Camilla Comina (Castionese) Seniores femminile: 2. Elisa Gulllo (Castionese). Amatori A femminile: 1. Michela Piccin (Castionese); 2. Michela Campigotto (Atletica Lamon); 3. Gina Zanella (Atleticadore Giocallena) Assoluta: 2. Elisa Gullo (Castionese). SOCIETÀ: 1. Polisportiva Dueville punti 735; 2. Atletica Valchiampo 600; 3. Atletica Union Creazzo 578; 5. Atletica Lamon 414; 6. Gs Castionese 394; 8. Polisportiva Santa Giustina 348; 12. Gs Astra Quero 223; 13. Virtus Nemeggio 202; 17. Atleticadore Giocallena 148; 26. Atletica Trichiana 92; 30. Atletica Agordina 61; 31. Us Cesio 31; 35. Us Tre Cime Auronzo 44; 38. As Vodo di Cadore 31; 40. Asd Fonzaso 26; 41. Gs La Piave 2000 4. Dopo quella di Trissino, il Campionato regionale di corsa campestre prevede altre due prove: il 18 febbraio a Trevignano (Treviso) e il 18 marzo a Castion.
LA METEO PREVISIONI DA OGGI A VENERDI
Martedi 23
Tempo atteso: Tempo soleggiato con cielo perlopiù sereno e poco nuvoloso verso sera per velature. Sulle Dolomiti non esclusa qualche residua nube medio-alta al primo mattino, ma senza effetti sul soleggiamento. In quota clima assai più mite e ancora ventoso al mattino; marcata inversione termica mattutina nelle valli, persistente nelle zone in ombra.
Precipitazioni: Assenti (0%).
Temperature: Minime stazionarie o in leggero aumento nelle valli con marcata inversione termica, in sensibile aumento in quota; massime in generale aumento. Su Prealpi a 1500 m min 1°C max 5°C, a 2000 m min -1°C max 2°C. Su Dolomiti a 2000 m min -1°C max 1°C, a 3000 m min -6°C max -4°C.
Venti: Nelle valli perlopiù deboli, ma con probabili rinforzi di Föhn in alcune valli dolomitiche nella notte; in quota tesi/forti da Nord Nord-Ovest al mattino, in attenuazione dalle ore centrali in poi, a 20-50 km/h a 2000 m, 35-75 km/h a 3000 m.
Mercoledi 24
Tempo atteso: Tempo ben soleggiato con cielo perlopiù sereno, aria tersa ed ottima visibilità. Clima mite in quota e di giorno nelle valli più assolate, marcata inversione termica mattutina, persistente nelle valli in ombra.
Precipitazioni: Assenti (0%).
Temperature: In ulteriore lieve aumento in quota e pressoché stazionarie sotto i 1500/1700 m, con marcata inversione termica notturna nei fondovalle. Su Prealpi a 1500 m min 1°C max 4°C, a 2000 m min 1°C max 4°C. Su Dolomiti a 2000 m min 0°C max 3°C, a 3000 m min -4°C max -3°C.
Venti: Nelle valli perlopiù deboli con qualche rinforzo per brezze di monte in alcune valli prealpine; in quota da deboli a moderati da Nord-Ovest al mattino e da Ovest al pomeriggio, a 5-15 km/h a 2000 m, 15-25 km/h a 3000 m.
Giovedi 25
Al mattino sole con cielo perlopiù sereno, poi nuvolosità in graduale aumento per nubi alte e medio-alte fino a cielo molto nuvoloso al pomeriggio/sera. Sulle Prealpi ci sarà anche il rischio di nubi basse a fine giornata, assieme al rischio di qualche modesto fenomeno, specie sulle Prealpi occidentali, con qualche fiocco di neve oltre i 1200 m. Temperature massime in diminuzione. Venti moderati da Sud-Ovest in leggero rinforzo.
Venerdi 26
Peggioramento del tempo fino a risultare perturbato con precipitazioni deboli e sparse al mattino, poi in intensificazione al pomeriggio. Il limite della neve sarà sugli 800/1100 m. Venti meridionali da moderati a tesi in quota. Previsore: R.L.Th