Ottiene un aiuto economico dal Parroco ma non gli basta, approfitta di un attimo di distrazione e ruba dalla borsa della perpetua. Denunciato dai carabinieri
Livinallongo del Col di Lana. Sessantenne, italiano, residente in provincia di Belluno, con qualche precedente, senza un lavoro e con poche possibilità di trovarlo, una situazione come se ne trovano tante sul territorio nazionale ormai, così il parroco di Livinallongo, quando si è trovato l’uomo sul sagrato della Chiesa a chiedere un piccolo aiuto, non ha potuto fare a meno di adempiere alla propria missione e dare ampia dimostrazione di carità cristiana. Accompagnato al caldo della canonica, dopo averlo ristorato e confortato con parole gentili, il prelato ha dato all’uomo un’elemosina traendola dal denaro che i credenti versano in chiesa come offerta per i meno fortunati. Una piccola somma, per carità, ma sufficiente al viandante per avere in quel giorno un buon pasto caldo e per raggiungere casa propria con i mezzi pubblici. Sin qui una storia certamente speciale sotto il profilo umano, ma di quelle che ne accadono in numero talmente elevato da diventare così ordinarie da non destare più l’attenzione, solo che la vicenda prende improvvisamente una piega diversa. L’uomo, forse perché si aspettava più denaro o forse perché comunque abituato a prendere senza mai chiedere, approfittando di un attimo di distrazione del prelato, si è introdotto in una stanza dove era appoggiata la borsetta della perpetua, in giro per la canonica a sbrigare le faccende domestiche, e si è impossessato del portafogli custodito all’interno. Arraffato l’arraffabile e salutato il parroco con falsa cortesia, il ladro è tornato sulla strada dalla quale era venuto, sparendo nel freddo inverno.
Del furto se ne è ovviamente accorta la donna al termine delle faccende domestiche, quando ha trovato la borsetta aperta senza il portafogli. Non che il danno fosse particolarmente elevato, non vi erano molti contanti e come spesso accade è più il problema dei documenti persi a dare fastidio, ma in questo caso anche il gesto era inaccettabile, anche perché l’uomo aveva tradito la fiducia delle persone verso le quali avrebbe invece dovuto provare un minimo di riconoscenza.
I sospetti non potevano che ricadere su di lui, così i carabinieri della Stazione di Arabba, subito avvisati, si sono messi sulle tracce del ladro, anche perché il soggetto era già noto all’Arma in ragione di piccoli precedenti e di una condotta di vita spesso ai margini. Non ci è voluto infatti molto ad individuarlo, lo stesso giorno nell’Agordino, e una volta messo alle strette ha confessato tutto, anche dove aveva gettato il portafogli della perpetua, trovato effettivamente in una fioriera sulla via di fuga scelta per allontanarsi dal luogo del misfatto. Del poco denaro ormai nessuna traccia e la speranza che lo abbia speso per adempiere ad esigenze di prima necessità appare ad ogni modo fragile ad ogni modo, vista l’inclinazione dimostrata ad accaparrare quanto non gli appartiene: nel corso della perquisizione personale, nella disponibilità dell’uomo è stata trovata anche una carta di credito appartenente ad un trevigiano che aveva denunciato il furto del proprio portafogli a dicembre scorso, in un distributore di benzina di Caprile Bellunese. In quel caso il turista, dopo aver fatto rifornimento ed essere entrato al bar per ristorarsi, una volta tornato alla propria auto si era accorto che qualcuno gli aveva sottratto il portafogli, dimenticato nell’abitacolo della vettura lasciato aperto.
Condotto in caserma, al termine delle formalità di rito l’uomo è stato denunciato a piede libero per il furto aggravato ai danni della perpetua e per ricettazione in merito al possesso della tessera della banca del turista trevigiano, non essendo stato possibile per il momento provare con certezza che in quel caso l’autore del furto era sempre la stessa persona.