INTERVISTA A GIANFELICE FACCHETTI, PRESENTAZIONE DELLO SPETTACOLO “MI VOLEVA LA JUVE” VENERDI A FELTRE, SABATO A TAIBON. Gianfelice Facchetti, figlio di Giacinto che da il nome all’Interclub Agordino, tornerà in vallata per incontrare gli amici neroazzurri come ormai succede da parecchi anni, nemmeno quest’anno Gianfelice arriverà a mani vuote, ma non porterà un giocatore dell’Inter come già successo in passato, piuttosto uno spettacolo teatrale sul calcio “metafora della vita”. Lo spettaccolo si terrà sabato 19 settembre alle 17 nella palestra delle scuole ementari di Taibon. “Mi voleva la Juve” con testo e regia di Gianfelice Facchetti è la storia di un bambino, Giuseppe, cresciuto allo Stadera, quartiere di periferia di Milano degli anni ’70. Da una parte una famiglia numerosa, in cui il bimbo prova a ritagliarsi il proprio posto, dall’altra la strada, una specie di west in cui si è costretti a scegliere in fretta da che parte stare.
“Gianfelice Facchetti – racconta Claudio Paganin dell’Interclub Agordino – ormai lo consideriamo amico di vecchia data. Si è proposto lui di portare il suo spettacolo a Taibon e subito abbiamo incontrato il parere favorevole del Comune di Taibon, Gruppo Sportivo e Radio Più che ci supporteranno nell’organizzazione del pomeriggio a teatro nella palestra del paese che sarà trasformata in un piccolo teatro. A Gianfelice il nostro grazie anche perché non mancherà nemmeno quest’anno alla cena dell’Inter Club in programma sempre sabato all’Hotel Cristal di Falcade alle 20.30″.
“Mi voleva la Juve”, testo e regia di Gianfelice Facchetti
Venerdi alle 21 spettacolo al Teatro de la Sena a Feltre.Sabato alle 17 nella palestra delle scuole elementari a Taibon Agordino
ASCOLTA L’INTERVISTA DI MIRKO MEZZACASA A GIANFELICE FACCHETTI, 15 SETTEMBRE 2015 ON AIR RADIO PIU
ARTICOLI DAL GAZZETTINO (mirko mezzacasa) E CORRIERE DELLE ALPI (gianni santomaso)
“Mi voleva la Juve”, lo spettacolo teatrale con regista Gianfelice Facchetti (figlio di Giacinto indimenticabile giocatore dell’Inter e della nazionale), apre la stagione al Teatro de la Sena di Feltre venerdì alle 21. Sabato replica a Taibon alle 17 nella palestra delle scuole elementari, perché Gianfelice con gli amici dell’Interclub Agordino che porta il nome del padre. Un legame che va ben al di là della conoscenza. “Sono felice di tornare nel feltrino dove ci sono già stato tre anni fa con l’inter Club Moratti di Fener – racconta Gianfelice Facchetti – per presentare lo spettacolo tratto dal libro “Se no che gente saremmo”. Nell’Agordino sarà una festa, anche se un po’ mi dispiace perché lo spettacolo mi impegna togliendomi il tempo di stare ad ammirare le Dolomiti con gli amici”. “Mi voleva la Juve” è un pezzo scritto da Gianfelice Facchetti che ne cura anche la regia, la vera storia dell’attore che la interpreta, Giuseppe Scordio con il calcio che diventa metafora della vita. Quando Scordio le ha “Mi voleva la Juve”, ha almeno provato a cambiare il titolo? “No, essendo la Juve la squadra che aveva cercato l’attore Giuseppe Scordio, non si poteva mettere un’altra cosa. Sono convinto che il titolo è azzeccato per davvero e conta molto nella presentazione dello spettacolo, oltre al contenuto. Comunque ha colpito nel segno, molti mi hanno chiesto se li stavo prendendo in giro”. Attore e regista, come sta in questo secondo ruolo? “E’ una conseguenza naturale della scrittura, scrivere per il teatro porta con naturalezza a pensare cosa dovrebbero fare gli attori, come dovrebbero essere gli ambienti o magari le musiche e la regia altro non è che il desiderio di provare a mettere assieme una cosa dall’inizio alla fine”. Papà Giacinto quando lei stava diventando ciò che non si aspettava come l’ha presa? “Ha rispettato la mia scelta, era affascinato e veniva anche più volte a vedere lo stesso spettacolo. Grande segno di attenzione e rispetto verso il mio lavoro. Lui atleta, uomo di campo, era orgoglioso di quello che usciva dalla mano del figlio che ha potuto far studiare”.
Mirko Mezzacasa