IN VIVO VERSO, QUARTA STAGIONE.
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MARIA PIA VIDO
NOSTALGIA
Era il tempo della leggerezza
di poesie tenute a mente
di sorrisi sempre aperti
s-ciaf s-ciaf giochi e schizzi
nel paciume dell’ acqua alta
e baci frustati del vento
nelle corse maschie in bicicletta
“ a chi arriva prima alla Madonna”.
Sere intorno al tagliere fumante
di attraente polenta fagiolata
sola regina di sudditi affamati.
In calle, salotto e bottega
lo zio Primo dentro vasetti
stipava fitte sarde salate.
il falegname lustrava mobili
con le unghie sempre nere
e le chiacchiere tra corde tese
sciorinavano biancheria.
Dalle finestre aperte,
ante litteram suonava un rap
la macchinetta di nonna Angelina
che sfornava calze di lana per i pescatori.
Era il tempo dei rifugi segreti
di nascosto su in soffitta.
Non spaurivano scricchiolii di legno:
passi e balletti di folletti e fate
che sussurravano di mari lontani
dove l’acqua è cristallina
dove l’uomo prende i pesci
senza fatica, con le mani.