QUESTA PUNTATA è divista in 2 parti, la prossima andrà in onda il 12 Aprile.
Parlare del gatto non è facile perchè ad ogni dichiarazione, ricerca, studio che si fa sui gatti ce n’è sempre un altro che praticamente smentisce il precedente. L’etologia del gatto è complessa ma quel che stupisce di più è proprio l’estrema variabilità di comportamenti caratteri e inclinazioni che hanno questi animali potrei avvicinarmi alla realtà affermando che ogni gatto è “a se” appartiene a quella specie ma è speciale perchè…
Io di gatti ne ho sempre avuti da che ne ho memoria, il mio primo gatto arrivò “da se” e forse questo è un segno ed era un animale domestico al 100% forse abbandonato? Forse perso chissà…di fatto ha vissuto con noi molto tempo.
I gatti sono predatori puri si può dire per questo abbisognano nella loro dieta di una percentuale molto alta di carne fino al 95% del pasto, e sono cacciatori solitari, questo traccia un primo schema molto importante per capire il loro comportamento. Al contrario del cane che caccia in branco come il lupo per abbattere prede di taglia anche notevole per dividerle nel branco ecc il gatto caccia piccole prede per cui non ha bisogno per sopravvivere di un gruppo sociale particolarmente unito in cui essere compreso per la questione alimentare, ne ha bisogno per stabilire significativi legami d’affetto e per proteggere un territorio e le femmine sono le vere protagoniste della struttura sociale del gatto, perchè le famiglie sono “dirette” dalle femmine, i cuccioli non vengono cacciati una volta adulti, sono i maschi che si allontanano alla ricerca di nuovi territori.
Nell avita libera, nelle colonie quindi esistono esemplari più o meno dominanti, ma sono le femmine alla fine che scelgono il maschio per cui la lotta è più per il territorio che per le femmine.
Si parla di gerarchi assoluta più frequentemente in un gruppo di animali anche domestici in cui c’è a disposizione uno spazio limitato, in cui può succedere si stabilisca un “tiranno” e un sottoposto spesso vessato, un po’ per ragioni di indole, un po’ per organizzazione naturale un po’ per tipi di esemplari, se notate in genere il gatto dominante e dittatore è più grosso degli altri e in genere è un maschio (ma non è sempre detto…ribadisco che la cosa è molto variabile del gatto si può dire tutto e il contrario di tutto).
Sono animali che hanno un fortissimo istinto predatorio infatti mentre altri predatori cacciano per fame e quindi uccidono per fame il gatto uccide anche per gioco, il suo istinto è solleticato e provocato da movimenti, rumori che lo istigano a cacciare. Tutti i giochi che facciamo con i nostri gatti si basano sulla predazione, e tutti quelli che hanno avuto u gatto sanno quanto possono davvero perdere la testa per un buon gioco dove ci sia da prendere correre dietro o saltare per acciuffare qualcosa.
Lo stesso comportamento alimentare che hanno nel momento del pasto è indicativo del comportamento di caccia e consumo della preda, avete mai notato quando scuotono la testa prendendo in bocca un po’ di cibo? Ecco quello è un comportamento messo in atto in natura per staccare la pelle dai muscoli delle prede quando si appartano per cibarsene, che è diverso da comportamento del cane che scuote vigorosamente il capo con colpi secchi a sinistra e a destra per rompere l’osso del collo alla preda che ha in bocca per darle la morte sostanzialemente (come fanno anche volpi coyote, lupi)
Chi ha un gruppo di gatti, perchè come per i cani anche per i gatti il comportamento cambia molto se in casa esiste un animale o più animali, si sarà trovato a raccogliere in giro tutto ciò che non è ben posto sotto chiave e possa ricordare un uccello, un orbettino o un topino, i miei gatti predano con grande piacere i fantasmi, quelli per le scarpe da tennis, li rubano anche dal filo della biancheria tigro poi, il gatto che io ho allevato da 0 giorni ha la strana abitudine di rubarli e poi “affogarli” nell’acqua dei cani…comportamento che non mi spiego ancora ma che ha sicuramente a che fare con la predazione e il regalo.
Non dimentichiamoci infatti che il gatto ci porta questi “doni” che a noi fanno rabbrividire per omaggiarci. Ricordiamoci che la caccia per loro è un comportamento legato alla sopravvivenza anche se sono nutriti da noi, per cui per loro portarci una preda è un grande segno di affetto.
I gatti possono avere un carattere più o meno socievole anche a seconda della loro provenienza e storia familiare. I figli di gatte domestiche sono domestici al 100% possono essere riservati ma difficilmente sono timidi, i figli di gatti di colonia anche se allevati dall’uomo o prelevati dal territorio molto piccoli possono avere un carattere estremamente variabile. Potete trovare cuccioli bonaccioni coccolosi ma anche molto schivi e timidi.
Un gatto può essere educato, può essere abituato all’uomo ma è essenzialmente una potenza della natura sempre.
Inutile pensare di poterlo educare come un cane, che vive per compiacervi e far parte della vostra famiglia, il gatto vi accetta se gli piacete, se riuscite a stabilire un rapporto con lui ma è una connessione che raramente scorre a due corsie…in genere siamo più noi che conquistiamo lui che il contrario.
Sgatiamo il mito falsissimo che il gatto ci ama solo perchè lo nutriamo, è una versione semplicistica e di comodo che si usa perchè non siamo capaci di vedere quale sia il reale comportamento complesso del felino.
Noi diamo una sua proprietà e dimostriamo di esserlo anche davanti agli altri membri umani e animali della casa. Il gatto strusciandosi su di noi ci marca, ovvero imprime il suo odore la sua proprietà su di noi. Ai lati della testa ha delle ghiandole con cui ci marche con cui si struscia e ci segna come “suoi”.
Se ha voglia di coccole ci massaggia con le zampe facendo le fusa, il “fare la pasta” si dice anche…è un gesto che proviene dall’infanzia ed evoca il piacere e la soddisfazione che ha quando viene allattato da mamma gatta e le preme la pancia per favorire al fuoriuscita del latte.
Anche il succhiare può essere conservato come comportamento nel gatto adulto che lo riporta all’infanzia. Ancora adesso il mio tigro a vuole su mette a succhiare l’indice del mio dito se glielo porgo.
RISORSE ON LINE:
Marchesini etologia
Costanza De Palma
LIBRI
Come Capire E Risolvere I 10 Problemi Comportamentali Più Diffusi Del Gatto
La clinica comportamentale del cane e del gatto (il formato kindle è leggibile ma da computer, per tablet e telefono è impraticabile, otimo testo un po’ specialistico)
L’identità del gatto. La forza della convivialità
Testo del 2017!!