Ruba tre fucili a un vicino, rincasa e inizia sparare dalla finestra. Si consegna ai carabinieri solo dopo una trattativa telefonica, arrestato
Rocca Pietore. Una Pasqua certamente inusuale quella vissuta dagli abitanti di Santa Maria delle Grazie, nel Comune di Rocca Pietore, quando il silenzio della passata notte è stato interrotto da numerosi colpi di fucile esplosi dalla finestra di una delle abitazioni, scatenando il panico tra gli increduli residenti.
Tutto è accaduto nella tarda serata, dopo cena, quando un trentenne del posto, già avvisato orale e noto sia ai residenti che alle FF.OO. per le proprie “bravate”, probabilmente dopo aver alzato un po’ troppo il gomito, prima di rincasare ha inanellato un crescendo di scelte scellerate che, per un soffio, non sono culminate in tragedia.
Approfittando dell’assenza di un vicino di casa, infatti, si è appropriato di una scala a pioli da un giardino e, dopo averla posizionata in maniera tale da poter raggiungere una finestra del primo piano, ha forzato l’infisso e si è introdotto all’interno dello stabile alla probabile ricerca di qualcosa da rubare. La scena però non era passata inosservata: l’attenzione di un’automobilista che rientrava tra le propria mura domestiche è stata attirata proprio da quella scala a pioli e dalle luci sospettosamente accese dell’appartamento, così, dopo aver avvertito telefonicamente il padrone di casa suo conoscente ed essersi sincerato che questi non fosse all’interno, pensando ad un possibile furto in atto, ha atteso in strada per continuare a seguire la scena in attesa dell’arrivo dei “rinforzi”. Solo che dall’interno dell’abitazione non era spuntato il classico ladro con il sacco della refurtiva in spalla, ma la sagoma di un giovane che, imbracciando un fucile, glielo aveva puntato contro convincendolo ad allontanarsi di corsa. Il giovane ladro infatti, invece dei soliti preziosi aveva trovato l’armadio ove erano custoditi i fucili da caccia, decidendo dissennatamente di impossessarsi di tre esemplari e del relativo munizionamento, senza forse avere ancora un’idea precisa di cosa farne.
Immediata la chiamata ai carabinieri che, avendo rinforzato il dispositivo di controllo del territorio di tutta la Compagnia di Cortina nel weekend di Pasqua proprio per contrastare il fenomeno dei furti in abitazione, sono arrivati in breve tempo nella tranquilla frazione di Santa Maria delle Grazie. All’arrivo dei militari delle Stazioni di Caprile Bellunese ed Arabba, presto rinforzati da un equipaggio della Stazione di San Vito di Cadore, i colpi degli spari già riecheggiavano nell’aria. Il giovane, infatti, dopo essere stato sorpreso, si era caricato armi e munizioni in spalla ed era tornato all’interno del proprio appartamento, distante una cinquantina di metri circa, barricandosi all’interno e facendo scappare dalla paura l’anziana madre che, sentendolo sparare dalla finestra e vedendolo in stato di forte agitazione, non poteva fare molto di più che allontanarsi.
Creato un perimetro di sicurezza attorno all’area e fatto allontanare i residenti, i carabinieri, supportati da altri colleghi della Stazione di Caprile liberi dal servizio i quali, non appena appreso cosa stesse succedendo, avevano lasciato le proprie case e si erano precipitati anche loro sul posto, hanno contattato telefonicamente il giovane, trovandolo incline al dialogo e apparentemente collaborativo. Almeno verbalmente, visto che l’eco degli spari ancora risuonava nell’aria e visto che il giovane manifestava anche possibili intenzioni suicide. Ad ogni modo, proprio il colloquio con uno dei carabinieri del posto, con il quale il ragazzo aveva un rapporto di conoscenza diretta da molti anni, è riuscito nello scopo di farlo ragionare e, dopo breve tempo, desistere dai propri intenti. Al termine della telefonata, disarmato, probabilmente iniziando a capire solo grazie a quel colloquio la gravità delle proprie azioni, il giovane ha raggiunto i militari e si è consegnato senza opporre altra resistenza.
Professionalità, fortuna e buon senso da parte di tutti, residenti compresi che hanno evitato improvvide iniziative personali, hanno permesso che la vicenda si risolvesse senza conseguenza drammatiche, ma le cronache quotidiane del resto d’Italia e il numero di colpi esplosi – nel corso della perquisizione sono stati rinvenuti in tutto ben nove cartucce calibro nove già sparate e numerose altre a disposizione – danno la reale percezione di come la storia potesse degenerare in un attimo. A tal fine, proprio per contenere ogni rischio, era anche stato attivato lo specialista in negoziazioni del Comando Provinciale di Belluno e stavano giungendo rinforzi armati da altri reparti della Compagnia. Fortunatamente la soluzione della vicenda è arrivata prima che la situazione operativa si cristallizzasse su posizioni opposte.
Al vaglio degli inquirenti il motivo che ha spinto il giovane a compiere l’insano gesto, solitamente da ricercare in quotidiane tensioni che, giorno dopo giorno, possono apparire insostenibili, causando momenti di corto circuito che, con l’aiuto dell’alcool, possono portare a gesti eclatanti.
Una volta condotto nella caserma dell’Arma di Caprile, il giovane ha iniziato a metabolizzare quanto aveva appena fatto, ben comprendendo i motivi per i quali veniva arrestato. Adesso a Baldenich, presto comparirà davanti al GIP del Tribunale di Belluno per l’udienza di convalida dell’arresto e, in seguito, dovrà rispondere di furto aggravato, minaccia aggravata, detenzione e porto abusivo di armi, esplosioni pericolo