SAP_POLIZIOTTI TRUFFATI DAL GOVERNO_”LA GIORNATA DELLA VERITA'”
– Esprimiamo oggi ancor più – afferma la Segreteria Provinciale del Sap bellunese – tutto il nostro disappunto su quelle che sono le vicende degli ultimi tre anni legate ai trattamenti economici e alle risorse stanziate per la sicurezza, che hanno avuto delle ricadute disastrose nei riguardi della comunità, del Paese e dei cittadini. Da anni i poliziotti si sentono presi in giro perché hanno ricevuto promesse e rassicurazioni false. Sono stati decantati i cosiddetti 80 euro, rivelatisi poi qualcosa di effimero e soprattutto non idoneo e non valido né ai fini pensionistici né della liquidazione, e che da questo mese sono decaduti. La situazione per un agente – indica il Sindacato Autonomo di Polizia – è oggi così schematizzata:
RIPARAMETRAZIONE + 31 EURO_RIORDINO + 20 EURO_CONTRATTO – 80 EURO_BONUS DI 80 EURO: – 29 NETTI
Questo è il punto: nella migliore delle ipotesi, contratto futuro compreso, dando fiducia al Governo se manterrà la promessa degli 85 euro (lordi), la situazione di un agente si chiuderà a – 29 euro, e questo è lo specchio della gran parte di tutte le qualifiche. Per questo motivo – prosegue il Sap bellunese – abbiamo promosso per oggi (giovedì 26 ottobre) “LA GIORNATA DELLA VERITA'” organizzando un’assemblea (dalle ore 11 alle 14 presso la sala riunioni della Questura) in cui i poliziotti si riuniranno per discutere dell’infinità di bugie dette in questi tre anni. I poliziotti – dichiara il Sap – sono stati TRUFFATI e oggetto di un comportamento indegno, tra l’altro reiterato anche dal Governo Gentiloni che ha violato un obbligo perentorio previsto dalla legge. Gli appartenenti al comparto sicurezza e difesa non hanno diritto di sciopero, e per questo motivo, devono essere convocati a Palazzo Chigi prima della presentazione della legge di stabilità, in ottemperanza all’art. 8bis L.195/1995. Questo non è stato fatto perché il Governo non vuole assumersi la responsabilità delle infauste politiche della sicurezza, relativamente alle quali noi del Sap gli avremmo presentato il conto, segnalando tutte le carenze, non solo dal punto di vista economico nella busta paga (ferma dal 2009), ma tutte quelle di sistema che stanno portando al collasso dell’apparato della sicurezza, come tutto ciò che concerne gli equipaggiamenti, dotazioni, igiene e salubrità dei luoghi di lavoro, formazione e tagli agli organici di 50.000 uomini complessivamente a livello nazionale.
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