Da Benevento al Cadore per arrestare un bidello. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento ha dato comunicazione della conclusione di un’attività investigativa condotta dai carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita che ha portato all’esecuzione di ordinanze di custodia cautelare nei confronti di cinque individui gravemente indiziati di reati contro la persona e contro il patrimonio, commessi nel beneventano tra l’anno 2014 e l’anno 2015. Tra gli arrestati Salvatore Izzo, rintracciato nel Cadore, presso un’abitazione di San Vito, ove si era trasferito ad inizio settembre dopo aver trovato impiego quale collaboratore scolastico in un istituto didattico di Cortina d’Ampezzo. L’operazione, scattata in contemporanea per tutti gli indagati alle prime luci del giorno, ha visto coinvolto personale del Nucleo Operativo e della Stazione di Cortina d’Ampezzo in supporto ai colleghi di Cerreto Sannita, giunti in Cadore la sera precedente l’attività. Salvatore Izzo, al termine delle formalità di rito, è stato associato alla Casa Circondariale di Belluno. Nell’ambito delle perquisizioni eseguite durante l’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare, i carabinieri di Cerreto Sannita hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro presso l’abitazione del padre di Izzo un fucile a canne mozze con matricola abrasa, verosimilmente impiegato nelle note attività delittuose. Si ritiene che gli arresti possano avere disinnescato sul nascere il pericolo che, dopo un primo periodo di ambientamento dell’Izzo nei territori cadorini, poco avvezzi ad una criminalità così spregiudicata, l’uomo avrebbe potuto dedicarsi ad attività illecite analoghe a quelle che l’avrebbero reso protagonista nel beneventano, richiamando in zona i componenti della “banda” con cui aveva operato nella provincia di origine.