*********
DI ALESSIA DALL’O’
FELTRE Ieri, 8 dicembre, giorno dell’Immacolata, la piazza di Villabruna si è trasformata nel cuore pulsante della comunità grazie all’accensione tradizionale dell’albero di Natale realizzato a mano dal Gruppo Filò. Un appuntamento ormai atteso, radicato nella tradizione, che ogni anno rinnova il suo significato grazie al lavoro volontario e appassionato delle donne del gruppo: una ventina di partecipanti che ogni giovedì si ritrova al Casèl di Villabruna per creare, conversare e condividere tempo insieme. Il Filò non è solo un gruppo di amiche: è una realtà che costruisce legami autentici, intrecciando parole e lavoro manuale, ascolto e apprendimento reciproco. Da questa semplicità nasce una rete di solidarietà che va ben oltre i confini della stanza in cui tutto prende forma. Nel corso del 2025, il gruppo ha destinato le proprie risorse, frutto di autofinanziamento, a diverse realtà, tra cui l’associazione “Sorridendo per la LudoVita”, il Centro Aiuto alla Vita e un progetto sostenuto in Nepal, dimostrando una sensibilità capace di unire vicinanza locale e apertura al mondo. A questo si aggiunge il contributo costante al Gruppo Alpini e alla parrocchia, in un rapporto di collaborazione che si rinnova a ogni necessità e che rappresenta uno dei tratti distintivi della comunità di Villabruna. Significativa anche la recente donazione del presepe che lo scorso anno decorava l’albero in piazza ai residenti della Casa di Riposo Brandalise di Feltre: un gesto semplice ma prezioso, che ha portato un po’ di festa e vicinanza a chi vive una fase più fragile della vita. Dopo la benedizione del parroco, don Matteo Colle, è intervenuta la sindaco Viviana Fusaro, che ha sottolineato il valore sociale e simbolico dell’iniziativa, lodando l’impegno del Filò e ricordando quanto la collaborazione tra le realtà locali, dal gruppo giovani al Gruppo Alpini, fino alla parrocchia, continui a rafforzare l’identità della frazione. Al suo fianco erano presenti l’assessore Maurizio Zatta e il consigliere Sebastiano Slongo, che ha richiamato l’attenzione sul ruolo centrale della piazza, sempre più luogo vivo e condiviso, teatro di attività e relazioni quotidiane. L’albero, illuminato al termine della cerimonia e con una grande stella a fare da cima, è stato decorato con 1.464 rose rosse fatte a mano: simbolo della cura paziente e del tempo donato gratuitamente dal gruppo. Un gesto che va oltre l’estetica, perché ogni rosa rappresenta un impegno concreto verso il territorio. L’edizione di quest’anno ha visto la scelta del rosso come colore guida: un rosso che richiama il Natale, ma anche la vitalità, l’energia e l’attenzione verso l’altro. Le rose all’uncinetto, delicate ma resistenti, sono state presentate come metafora della comunità stessa: capace di proteggere, accogliere e sostenere. La serata si è conclusa con una tradizionale bicchierata e il gioco dell’indovinare il numero esatto delle rose sull’albero, un’iniziativa che ha unito divertimento e solidarietà, poiché le offerte raccolte saranno nuovamente destinate a progetti sociali del territorio.
*******










