Lettera firmata.
“… che si muova la politica di Roma, per spingere la riapertura in tempi rapidi, potrebbe influire non poco. L’importante è che l’obiettivo resti il prolungamento verso Cortina, diversamente, dopo le Olimpiadi, alla prima occasione, quella tratta potrebbe chiudere definitivamente cambiando le sorti di tutto il Cadore e degli spostamenti in Regione. Credo sia importante andare oltre, alla decisione di quale soluzione di tracciato sia stata presa in considerazione per l’eventuale prolungamento. Una connessione ferroviaria verso l’Alto Adige e quindi con l’Austria, porterebbe da noi una quantità inimmaginabile di turisti: escursionisti e ciclisti soprattutto, danarosi, che praticano un turismo lento, ma poi cenano e alloggiano senza badare a spese (li vedo in treno ogni estate e aumentano sempre più, nonostante per raggiungere con i mezzi pubblici da nord, la provincia di Belluno, sia attualmente impegnativo). Economia dal basso impatto per l’ambiente (meno delle auto sicuramente), ma dalla forte valenza economica.
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Riceviamo una riflessione che volentieri pubblichiamo, a proposito dei problemi della ferrovia del Cadore. La linea tra Ponte Alpi e Calalzo è bloccata, da mercoledi per una frana (tra Ponte nelle Alpi e Longarone), se questo tratto a breve riaprirà non è così per il resto della tratta, almeno fino a metà febbraio non è prevista la ripresa del servizio. 




