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“REGINA DELLE DOLOMITI”, LA CONTESA. DE BERNARDIN “NON E’ CHE CORTINA VOGLIA APPROPRIARSI ANCHE DELLA PARETE D’ARGENTO?”
CORTINA Se cerchi “cos’è la Regina delle Dolomiti, internet risponde: La “Regina delle Dolomiti” è un appellativo che si riferisce alla Marmolada, la montagna più alta delle Dolomiti, situata al confine tra le province di Trento e Belluno.. La Marmolada è un’attrazione popolare sia per gli appassionati di alpinismo che per gli sciatori, grazie alle sue piste e ai panorami mozzafiato”. Potrebbe bastare questo per evitare lo scontro diplomatico alla vigilia di un’Olimpiade che dovrebbe unire il territorio. Se queste sono le premesse…apriti cielo. Dopo la battaglia per i confini vinta da Trento, ora l’Agordino non vorrebbe perdere anche questa seconda battaglia, in una sfida fratricida con i cugini al di là del Falzarego. Ma il ruolo di Principessa per Cortina non era ugualmente regale? Andrea De Bernardin, già sindaco del paese, strenuo difensore e storico della Marmolada chiarisce la sua posizione e mette le mani avanti. “Non vorrei si prendessero anche la Parete d’Argento”…. (FOTO DIEGO ANDRIOLLO)
p.s. A proposito di Cuore delle Dolomiti, risulterebbe che il marchio sia stato registrato dall’amministrazione comunale di Agordo negli anni in cui era assessore Angelo Ramazzina. Così tanto per ricordarlo perché Cuore delle Dolomiti non compare solo ad Agordo, ma ultimamente a macchia di leopardo ovunque nelle Dolomiti.
ANDREA DE BERNARDN
CORTINA REGINA? DELMONEGO LANCIA LA PROPOSTA DEL MARCHIO UNICO PER LE CINQUE VALLATE LADINE

ROCCA PIETORE Chi avrebbe mai pensato che anche le vette potessero contendersi titoli nobiliari? In alta quota, tra nevicate e panorami mozzafiato, si scatena la sfida per la corona: la Marmolada, celebre come la “Regina delle Dolomiti”, si è trovata al centro di una disputa di “sangue blu”. E non è una questione di bellezza (anche se la Marmolada ha da sempre sbaragliato la concorrenza), ma di titoli ufficiali e registrazioni legali. Rocca Pietore, con la sua carta in mano datata 24 febbraio 2014, si alza in piedi e afferma: “È nostra e guai a chi ce la tocca!” La disputa è nata quando Cortina d’Ampezzo ha azzardato l’uso della stessa definizione. Un atto che per Rocca Pietore equivale a un tentativo di colpo di stato senza giustificazioni, quasi come se qualcuno tentasse di incoronare un altro sovrano senza il consenso del popolo montano.





