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L’OPINIONE
Un giorno di ordinaria follia è un vecchio film con protagonista Michael Douglas, ma potrebbe anche essere il titolo appropriato per descrivere ciò che succede sulle Dolomiti nei periodi di intenso flusso turistico, dove la situazione è ormai fuori controllo. Ma in cosa si stanno trasformando le Dolomiti? Uno stravolgimento totale di luoghi che fino a qualche anno fa avevano una ben precisa connotazione turistica e un ben preciso target di frequentatori sono ora presi d’assalto da una massa di gente fuori contesto che ne sta facendo un grande luna park. Dai rombi di auto e moto sulle strade, peraltro totalmente inadeguate ad un flusso divenuto ormai insostenibile, a luoghi iconici presi d’assalto, sviliti e svuotati del loro significato, fino ad alpinisti ed escursionisti improvvisati che vanno allo sbaraglio. La città trasportata in montagna. Tutto questo frutto del post covid e dei cambiamenti climatici, d’accordo, ma anche di un serrato battage pubblicitario che da qualche anno sta proponendo le terre alte a destra e a manca, curandosi solo dei numeri e infischiandosene di tutto il resto. E se ti provi a dire qualcosa, a sollevare qualche dubbio, a fare qualche proposta di regolamentazione allora sei pessimista e menagramo, il nemico giurato dello sviluppo che porta lavoro e ricchezza sui territori. La situazione si sta però ritorcendo anche contro a chi l’ha creata e col passare del tempo diventa sempre più insostenibile. I numeri previsti per i prossimi anni sono in aumento vertiginoso e dovrebbero preoccupare se non si è capace di governarli. Certo per farlo occorrerebbe prenderne atto e aprire la mente pensando a soluzioni appropriate, cosa che al momento, a parte casi sporadici, sembra assolutamente lontana dal verificarsi. Solo quando l’ “acqua toccherà il sedere” intaccando anche l’interesse di chi ragiona solo con la calcolatrice, forse qualcosa cambierà ma sarà forse troppo tardi. Quel momento non è lontano. Per adesso assistiamo più o meno inermi e sicuramente sconcertati allo stravolgimento delle Dolomiti, patrimonio dell’umanità che sta per essere dilapidato
Claudio Pra