NUOVO GIOIELLO AL MUSEO DI RADIO PIÙ: ARRIVA IL WURLITZER A COMPACT DISC

Omaggio a Skossa, genio silenzioso dietro le quinte della radio

Un altro pezzo di storia della musica e della radio sta per arricchire il museo di Radio Più: un magnifico Wurlitzer a 50 compact disc, pronto a far vibrare l’aria con le sue note vintage. Un’aggiunta che va a fare compagnia al “fratellino” già presente, il jukebox che da qualche mese suona i 45 giri, facendo da colonna sonora a un angolo di nostalgia e passione. Ma il merito di questo nuovo arrivo non è soltanto nella meccanica o nel design di un oggetto cult. Il merito è di Gianfranco Tomè, per tutti Skossa, anima tecnica della radio, braccio operativo, cuore pulsante invisibile ma essenziale. È lui che ha recuperato, smontato, pulito, rimontato pezzo dopo pezzo, avendo cura di ogni dettaglio. Ore e ore di lavoro, di precisione chirurgica, senza rompere nulla. Una missione fatta d’amore per la musica, per la tecnica e per la sua radio.

IL GENIO DIETRO LA REGIA

Chi conosce Radio Più, conosce Skossa. O almeno ha goduto, anche senza saperlo, del suo lavoro. Da oltre 40 anni al fianco della radio, ha cablato studi, montato regie, sistemato server, costruito impianti di trasmissione e fatto miracoli tra le montagne, anche nel cuore della notte. Tecnico informatico, elettronico, visionario, ha trasformato i problemi in opportunità e la radio in un’opera d’ingegno artigianale.

Nel libro “Odio la radio”, si raccontano episodi che testimoniano il valore di Skossa: dalle regie montate in cucina ai sistemi di diretta portatili e funzionali, capaci di azzerare smoccolamenti e cavi sparsi. Quando le grandi aziende produttrici di software hanno chiuso i battenti lasciando Radio Più con le macchine in panne, lui non si è arreso. Ha riacceso tutto. Ha salvato gli archivi, garantito i backup, tenuto in vita la radio mentre tutti dormivano.

UN LUNGO VIAGGIO CON RADIO PIÙ

Skossa è arrivato in radio negli anni Ottanta, sostituendo un amico sotto naja. Iniziò come dj all’Ice Disco Dance allo stadio del ghiaccio di Alleghe. Poi la passione lo ha portato dall’altra parte della consolle, dove si costruiscono sogni con cavi, saldature e passione. Dietro ogni diretta streaming, ogni evento in piazza, ogni nuova tecnologia, c’è la sua firma. Quando la radio sembrava bloccarsi, lui ha insegnato a farla ripartire. Ha tolto ronzii, imposto touchscreen, messo ordine nei cavi, sempre secondo norma. Ha dato forma e funzionalità agli studi. Ha vissuto la radio anche quando la radio non parlava più. E se oggi Radio Più è quello che è, lo deve anche – e soprattutto – a lui.

IL FUTURO È GIÀ QUI

Il futuro è assicurato. Perché Francesco, il figlio di Gianfranco, sta crescendo con la stessa testa, la stessa passione per l’elettronica e la musica. Un’eredità preziosa, che porterà avanti una visione unica fatta di competenza, dedizione e amore per il suono. C’è chi si chiede qual è la fortuna di Radio Più. La risposta è semplice: Skossa. Un uomo, un genio, una costola fondamentale della nostra storia. Ora anche il nuovo Wurlitzer, che suonerà i suoi CD nel museo, lo farà ricordando che dietro ogni nota c’è sempre qualcuno che ha reso possibile ascoltarla.