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VENEZIA Nel mese di luglio il mercato del lavoro veneto ha mostrato un deciso rallentamento sia sul fronte dei posti di lavoro (+3.500 contro i +7.700 dello scorso anno) che delle assunzioni (-6%), ma il bilancio occupazionale del 2025 resta positivo per +77.900 posizioni lavorative dipendenti. La domanda di lavoro risulta in calo nel periodo del -2%, interessando in particolare donne (-4%), lavoratori italiani (-3%) e quelli di età compresa tra i 30 e i 54 anni (-5%). Lievemente positivi, invece, gli andamenti registrati tra i lavoratori stranieri (+1%), i giovani (+1%) e gli over 55 (+3%). L’incidenza del part-time sul totale delle assunzioni rimane elevata (32,8%), ma risulta in lieve calo tra le lavoratrici (dal 49% del 2024 all’attuale 48,2%). Rallenta la crescita dei contratti a tempo indeterminato, che rimane sostenuta (+18.300 posizioni lavorative) ma inferiore a quella registrata nello stesso periodo dello scorso anno a causa soprattutto del calo delle assunzioni (-6%). Tendenza analoga per i rapporti a termine, la cui frenata è stata particolarmente intensa nel mese di luglio per la contrazione delle attivazioni nei settori dell’agricoltura, della logistica e del turismo, e per l’apprendistato. L’andamento occupazionale risulta sostanzialmente omogeneo nelle sette province del Veneto: positivo ma in ridimensionamento rispetto allo scorso anno, con l’eccezione di Vicenza dove risulta stabile. Al contempo però la domanda di lavoro è in calo ovunque tranne che a Venezia (+2%). Nel mese di luglio saldi negativi a Padova (-610) e Treviso (-1.000), che storicamente scontano in questo periodo dell’anno le ricorrenze stagionali. L’agricoltura a luglio segna un bilancio nullo (a differenza di quello di segno positivo dello scorso anno) che contribuisce alla flessione del saldo dell’intero 2025 (+7.300), determinato nel complesso da una crescita delle cessazioni (+12%) superiore a quella rilevata per le assunzioni (+3%). Nel comparto industriale invece il bilancio occupazionale (+10.600) è di poco superiore a quello del 2024, ma ancora lontano dai livelli registrati nel 2023, anche per effetto del calo delle attivazioni contrattuali (-2%). In controtendenza, all’interno del settore secondario, il metalmeccanico (+3.100) che registra una stabilità nel numero di assunzioni e la contestuale diminuzione delle cessazioni (-4%). Risultati complessivamente positivi nei comparti del made in italy, trainati dall’industria alimentare, con le eccezioni di tessile-abbigliamento e occhialeria. Le costruzioni registrano un rallentamento nel mese di luglio ma nel complesso si mantengono su livelli di poco inferiori a quelli del 2024. Nel terziario il bilancio è ancora inferiore a quello dello scorso anno, con un rallentamento confermato anche nell’ultimo mese. Tendenza che accomuna quasi tutti i comparti del settore, compresi turismo e commercio.
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