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di Mirko Mezzacasa
AGORDO – Nessun errore sul cartello stradale, nessuna lode agli austriaci che in quell’anno riuscirono a sottomettere anche gli agordini. Il “5 maggio 1848” che compare nella toponomastica di Agordo non ricorda la riconquista da parte delle truppe imperiali, bensì la giornata in cui la civica magistratura assunse la difesa della città contro il nemico prepotente e preponderante. Il mistero è quindi risolto. Quel 5 maggio fu un momento di resistenza e di dignità civica, e non la celebrazione di un ritorno straniero. A confermare la lettura corretta c’è una testimonianza storica precisa: il 17 marzo 1879, per non dimenticare quei giorni, fu affissa nel Municipio una lapide in marmo, tuttora visibile nell’atrio, che ricorda il valore della comunità. Il chiarimento arriva in risposta alle domande di Alberto Curti, ascoltatore di Radio Più e già amministratore comunale. In occasione delle celebrazioni dedicate alla Caserma degli Alpini di Agordo, intitolata “22 marzo 1848” per ricordare l’insurrezione popolare che portò alla cacciata degli Austriaci, Curti aveva scritto alla redazione: «Mi sono chiesto – spiegava – come mai in paese troviamo anche una via intitolata al “5 maggio 1848”. Quella data, infatti, coincide con il ritorno e la riconquista di Agordo da parte delle truppe austriache, appena un mese e mezzo dopo l’insurrezione. Mi pare assurdo che da un lato si celebri la cacciata, e dall’altro si ricordi il ritorno. Non ci credo: dev’esserci un altro significato!» La sua intuizione era corretta: l’altro significato c’era ed era nascosto nella memoria storica locale. Non dunque una celebrazione della sconfitta, ma un tributo al coraggio degli agordini che, pur nella difficoltà, si opposero all’invasore. Oggi, a distanza di oltre un secolo e mezzo, la via “5 maggio 1848” non appare più come un controsenso ma come un tassello della storia collettiva, che testimonia la volontà di difendere la propria terra e la propria libertà.
ARCHIVIO RADIOPIU IERI 23 09 2025
VIA “V MAGGIO”: 1848 O 1948?
di Mirko Mezzacasa
Un curioso caso di toponomastica ad Agordo
Un dettaglio che a molti sarà sfuggito, ma che solleva interrogativi interessanti: ad Agordo, tra le vie del centro, compare una doppia indicazione. La cartina turistica disponibile all’ufficio informazioni riporta via 5 maggio 1948, mentre su un cartello stradale si legge via 5 maggio 1848. Una differenza tutt’altro che banale.
Il tema è stato sollevato da Alberto Curti, che in una recente corrispondenza scriveva: «Mi sono chiesto come mai in paese troviamo anche una via intitolata al “5 maggio 1848”. Quella data, infatti, coincide con il ritorno e la riconquista di Agordo da parte delle truppe austriache, appena un mese e mezzo dopo l’insurrezione. Mi pare assurdo che da un lato si celebri la cacciata degli Austriaci, e dall’altro, con il 5 maggio, si possa ricordare il loro ritorno. Non ci credo: dev’esserci un altro significato!»
In effetti, i due “5 maggio” raccontano storie molto diverse:
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5 maggio 1948: è la data in cui il Presidente della Repubblica Enrico De Nicola firmò il decreto che consegnò all’Italia l’Emblema della Repubblica, simbolo ufficiale del nuovo Stato democratico.
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5 maggio 1848: in piena Prima Guerra d’Indipendenza, gli austriaci rientrarono a Belluno, riprendendo il controllo del territorio. Un momento che segnò la fine delle speranze nate con l’insurrezione di primavera.
Due date agli antipodi: la prima evoca rinascita, pace e dignità; la seconda ricorda la restaurazione del dominio austriaco. Da qui il dubbio: quale delle due date era nelle intenzioni del Comune, quando la via fu intitolata? Un errore di trascrizione nei cartelli o una scelta precisa legata a ricordi risorgimentali? Sarebbe utile – e interessante per la memoria collettiva – andare a consultare le delibere comunali che hanno portato all’intitolazione, per chiarire definitivamente se si debba parlare di via 5 maggio 1848 o via 5 maggio 1948, o è un errore di stampa sul cartello con l’8 scambiato con il 9?. Intanto, resta la curiosità e la contraddizione: una via che, a seconda dell’anno riportato, può ricordare o un passo avanti nella storia della Repubblica, o un ritorno indietro sotto il dominio straniero.
DILLO A RADIO PIU: I DUBBI SULLA “22 MARZO” E LA “5 MAGGIO” AD AGORDO
AGORDO – In occasione delle celebrazioni dedicate alla Caserma degli Alpini di Agordo, intitolata “22 marzo 1848” per ricordare l’insurrezione popolare che portò alla cacciata degli Austriaci, è arrivata in redazione una riflessione che merita attenzione. A scriverci è Alberto Curti di Agordo, già amministratore comunale, che solleva un interrogativo di carattere storico.
«Mi sono chiesto – spiega Curti – come mai in paese troviamo anche una via intitolata al “5 maggio 1848”. Quella data, infatti, coincide con il ritorno e la riconquista di Agordo da parte delle truppe austriache, appena un mese e mezzo dopo l’insurrezione. Ho chiesto a studiosi ed esperti locali, ma nessuno ha saputo fornire una spiegazione convincente. Mi pare assurdo che da un lato si celebri la cacciata degli Austriaci, e dall’altro, con il 5 maggio, si possa ricordare il loro ritorno. Non ci credo: dev’esserci un altro significato!»
La questione resta dunque aperta: perché una via di Agordo porta il nome di una data che, apparentemente, segna una sconfitta e non una vittoria? Un’intitolazione che, senza una contestualizzazione storica, lascia spazio a dubbi e interpretazioni.
DILLO A RADIO PIU è lo spazio dedicato ai pensieri, alle domande e ai contributi dei nostri ascoltatori e lettori: in questo caso, l’invito è rivolto a storici locali, ricercatori e appassionati, affinché possano aiutare a fare chiarezza su una pagina importante – e forse poco conosciuta – della storia agordina. Chiunque abbia informazioni o documenti può scrivere a [email protected] o intervenire attraverso i canali social dell’emittente.
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