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LONGARONE Le segreterie territoriali FILCTEM-CGIL, FEMCA-CISL e UILTEC-UIL, insieme alle RSU di stabilimento, hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori di Innovatek S.r.l. dopo le assemblee che si sono tenute in azienda. Al centro della protesta l’annunciata volontà della direzione, rappresentata dal sig. Moretton, di richiedere un ulteriore anno di cassa integrazione straordinaria. La misura, secondo l’azienda, servirebbe ad “assicurare” il riassorbimento progressivo del personale, partendo con il richiamo di 90 lavoratori entro fine ottobre, in coincidenza con la scadenza dell’accordo tra Safilo e Innovatek. Tuttavia, denunciano i sindacati, a oggi non è stato illustrato alcun piano industriale concreto che spieghi come raggiungere tale obiettivo. La direzione ha inoltre parlato di corsi di inserimento e formazione finanziati da enti pubblici, con rotazioni e addestramenti. Ma, osservano le sigle sindacali, non sono state chiarite percentuali, modalità e contenuti della formazione. Attualmente i dipendenti presenti sono circa 40 unità su un organico di 151, già ridottosi dagli originari 193 che dovevano essere reintegrati entro il 30 ottobre. “Abbiamo forti dubbi sulla reale possibilità di arrivare a 90 reintegri – scrivono i sindacati”. Le organizzazioni sindacali chiedono quindi la piena integrazione salariale per i lavoratori, tempo necessario all’azienda per elaborare un progetto industriale credibile e sostenibile sul piano occupazionale. “L’impegno preso tra Innovatek, Safilo e i lavoratori ex Safilo – sottolineano FILCTEM, FEMCA e UILTEC – era quello di avviare un progetto solido e garantire la piena occupazione, come avvenuto per i colleghi assorbiti dalla Thelios di Longarone. Senza un sostegno concreto, molte famiglie rischiano di trovarsi in seria difficoltà dopo anni di cassa integrazione, aspettando una ripartenza che ancora non si vede”. A firmare la nota i segretari Giampiero Marra (FILCTEM-CGIL), Mauro Dalla Rosa (FEMCA-CISL) e Marco Frezzato (UILTEC-UIL).