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DI ALESSIA DALL’O’
CESIOMAGGIORE Un’esplosione di colore e significato ha dato nuova vita alla torre Enel della piazzetta di Pullir, dove oggi, 18 ottobre, è stato inaugurato il nuovo murales dedicato a San Lorenzo, patrono della frazione. L’opera, firmata dall’artista Giovanni Sogne, specializzato in decorazioni murali, nasce da un’idea di Remo Corona ed è stata accolta con entusiasmo dalla comunità, che vi riconosce un simbolo di rinnovata identità collettiva. Sogne, la cui formazione artistica affonda le radici a Cibiana di Cadore, celebre per i suoi murales, è anche insegnante presso la Scuola Internazionale di Affresco diretta da Vico Calabrò. Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti il vicesindaco Martina Stach, anche presidente del Comitato di frazione, e numerosi cittadini, che hanno voluto ammirare l’opera da vicinoe condividere un momento conviviale insieme. Il murales raffigura San Lorenzo in rosso – colore del martirio – e verde – simbolo di speranza e vita – che tiene tra le mani la chiesa di Pullir, circondato da due elementi fortemente simbolici: le nespole, frutto tardivo che richiama il tempo del bilancio e della riflessione, e le api, emblema della laboriosità e dello spirito cooperativo della comunità. “Quando ci siamo chiesti che pittura volessimo, abbiamo subito pensato che dovesse rappresentare le caratteristiche del paese” ha raccontato Remo Corona, che si è adoperato per le richieste necessarie con Enel e Dolomitibus, rispettivamente proprietarie di torretta e terreno. “Le nespole ricordano la nostra festa tradizionale di fine anno, le api la dedizione della gente di Pullir, da sempre operosa e unita.” Corona ha anche ricordato come l’apicoltura fosse una tradizione radicata nel territorio sin dai primi del Novecento, citando famiglie come i Canova e i Raveane, che allevavano alveari con passione, ma anche in modi inusuali: “I Raveane avevano le arnie sul poggiolo solivo. Ma poi da loro che furono i primi, sono state tante le famiglie che hanno iniziato a portare avanti questa tradizione. Io anche ho iniziato dagli anni 80 e oggi siamo in diversi”. La benedizione dell’opera è stata affidata al parroco don Claudio Centa, che ha voluto leggere nel gesto “un dono di bellezza e di fede: San Lorenzo tiene la chiesa tra le mani e guarda con amore il suo paese, ricordandoci che non siamo soli e che una presenza benevola veglia su di noi”. Un’inaugurazione semplice ma carica di significato, che ha trasformato un muro bianco in un racconto che parla di Pullir, un paese in comunità alla ricerca del bello e della condivisione.
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