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VAL DI ZOLDO
Tra gli effetti più curiosi – e costosi – del fenomeno delle cittadinanze “iure sanguinis” c’è anche l’invio di materiale elettorale a cittadini che, pur iscritti nelle liste elettorali italiane, vivono dall’altra parte del mondo. È il caso delle cartoline per le agevolazioni di viaggio destinate agli aventi diritto al voto per le prossime elezioni regionali, spedite perfino in Guatemala per raggiungere elettori formalmente residenti nel territorio del seggio di Val di Zoldo. Un’operazione che ha richiesto oltre 3.500 euro di spese postali e bolli, oltre all’impegno di tre collaboratori per apporre timbri ed etichette su centinaia di invii che, nella maggior parte dei casi, torneranno indietro con la dicitura “non recapitato”. Un episodio che evidenzia i paradossi burocratici di un sistema che spesso non distingue tra presenza reale e residenza solo formale, con un dispendio di risorse pubbliche e di energie amministrative sempre più difficile da giustificare.
IL SINDACO CAMILLO DE PELLEGRIN






