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 ALLEGHE Domani come allora. L’eco del passato torna a vibrare tra le montagne dell’Agordino, dove la grande passione per il ciclismo è di casa. Negli anni Novanta, grazie all’impegno del dottor Fiorendo Dalla Cà, allora assessore allo sport, le strade di queste vallate accolsero i corridori del Giro d’Italia dilettanti. Tra loro c’era un giovane dal talento straordinario destinato a entrare nella leggenda: Marco Pantani. L’arrivo ad Agordo e la salita verso i Piani di Pezzè (1992), sotto le pareti maestose del Civetta, restano impressi nella memoria collettiva come pagine di sport e di emozione autentica.
ALLEGHE Domani come allora. L’eco del passato torna a vibrare tra le montagne dell’Agordino, dove la grande passione per il ciclismo è di casa. Negli anni Novanta, grazie all’impegno del dottor Fiorendo Dalla Cà, allora assessore allo sport, le strade di queste vallate accolsero i corridori del Giro d’Italia dilettanti. Tra loro c’era un giovane dal talento straordinario destinato a entrare nella leggenda: Marco Pantani. L’arrivo ad Agordo e la salita verso i Piani di Pezzè (1992), sotto le pareti maestose del Civetta, restano impressi nella memoria collettiva come pagine di sport e di emozione autentica.
Oggi, a distanza di trent’anni, la storia si ripete. A maggio il Giro d’Italia 2026 riporterà il grande ciclismo sulle stesse strade. La tappa Feltre–Piani di Pezzè sarà un vero e proprio omaggio al territorio bellunese: un percorso affascinante e impegnativo che attraverserà l’intera provincia, unendo in un solo respiro Dolomiti e passione sportiva.
L’arrivo ad Alleghe, ai Piani di Pezzè, rappresenterà uno dei momenti clou della 109ª edizione della corsa rosa. Un tappone di montagna che potrebbe risultare decisivo per la classifica generale, con pendenze e scenari capaci di esaltare il pubblico e mettere alla prova anche i più forti.
Per l’Agordino sarà molto più di un evento sportivo: un ritorno alle radici, alla memoria di giornate che hanno fatto la storia e all’orgoglio di un territorio che continua a credere nella forza dello sport come motore di comunità, turismo e identità. Come allora, il Civetta farà da sfondo e da simbolo. E come allora, Alleghe si preparerà a tingersi di rosa.
Mentre il Tour de France ha già presentato ufficialmente il suo percorso per l’edizione 2026, il Giro d’Italia scoprirà definitivamente le sue carte solo tra qualche settimana. Non risultano ancora ufficialmente pubblicati il percorso dettagliato delle tappe della Giro d’Italia 2026, né i tracciati completi. Ecco comunque le informazioni finora disponibili: Le date dell’edizione 2026 sono dal 9 al 31 maggio 2026. È confermato che la partenza (Grande Départ) sarà per la prima volta in Bulgaria. I dettagli delle singole tappe, percorsi e sedi intermedie verranno svelati più avanti.
DAL SITO: https://it.blastingnews.com/
Nell’ultima settimana è previsto l’arrivo sul Passo San Marco, nel bergamasco, una salita non molto frequentata dal Giro, ma lunga e impegnativa. Il gran finale dovrebbe prevedere una tappa mista con la conclusione sul Muro di Cà del Poggio, in Veneto, l’arrivo in salita ai Piani di Pezzè e un altro in Friuli, tra Piancavallo e Zoncolan. Piani di Pezzè è una salita inedita per il Giro d’Italia dei professionisti, ma con un illustre precedente in quello dei dilettanti. Nell’edizione ’92, Marco Pantani vinse qui al termine di una lunga fuga solitaria, in un Giro che poi lo avrebbe visto in maglia rosa fino al termine. A Radiocorsa, Beppe Conti ha confermato che l’arrivo del Giro d’Italia 2026 sarà ancora a Roma.
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