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Grande delusione per i curiosi che nella serata del 12 novembre si sono radunati in luoghi appropriati per ammirare l’ Aurora Boreale, che nella nottata precedente aveva dato spettacolo. Invogliati dalle foto scattate dagli appassionati e dal tam tam dei social, che preannunciavano un sicuro bis, tanta gente è salita in quota attendendo un fenomeno che è considerato raro alle nostre latitudini. È vero che negli ultimi due anni alcune potenti tempeste magnetiche hanno portato le “luci del Nord” anche da noi, ma resta il fatto che la cosa è inconsueta e non certo frequente. La creazione di aspettative eccessive, dell’evento “montato” e reso facile alla massa, è un male dei nostri tempi. In verità serve competenza, tanta passione e anche fortuna per essere nel posto giusto al momento giusto. La notte in cui l’Aurora Boreale si è manifestata quanti erano attenti ai dati in arrivo interpretandoli in modo corretto e quanti si sarebbero alzati alle 2.00 di notte per raggiungere un luogo appropriato, sperando senza certezza di vedere qualcosa, passando ore al freddo? Il tutto scontato, apparecchiato e facile fa a pugni con la realtà e in questo contesto l’informazione fuorviante dei nostri tempi, che tende solo ad attirare l’attenzione e i like, ci sguazza, illudendo che ogni cosa sia facile e alla portata di tutti. Non è così ed è giusto che sia così, altrimenti tutto sarebbe banalizzato e svilito.
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