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AGORDO
OGGI LA GIUDIZIARIA
DI GIGI SOSSO
SINTESI CORRIERE DELLE ALPI
AGORDO In aula è emerso subito il clima teso: il braccialetto elettronico del carabiniere imputato per stalking ha iniziato a suonare quando la presunta vittima, una donna sposata, è entrata per testimoniare. Il dispositivo è stato poi affidato alla segreteria per la durata dell’udienza. L’uomo, già in servizio ad Agordo, ha respinto tutte le accuse, raccontando di aver ricevuto una lettera anonima con una pallottola e sospettando che fosse stata lei a inviargliela. Ha giustificato i suoi passaggi sotto casa della donna sostenendo che si trattasse di controlli antidroga, “per proteggere mio figlio”. La donna, che si è costituita parte civile e chiede i danni, sostiene invece di aver interrotto la relazione clandestina nel febbraio 2023 e di essere stata perseguitata per oltre un anno, con messaggi, pressioni e perfino un biglietto di compleanno con 20 euro. La donna si è costituita parte civile con gli avvocati Alain Dotta e Nicolò Tamponi Furlanetto e finirà per chiedere anche i danni, oltre alla condanna. Il processo proseguirà a gennaio con discussione e sentenza.
FELTRE, DUE ANNI E TRE MESI ALL’EX MARITO PER FURTO E CIRCONVENZIONE
Un 43enne marocchino, già detenuto, è stato condannato a due anni e tre mesi per circonvenzione d’incapace e furto aggravato ai danni dell’ex moglie, oltre al pagamento di 9 mila euro di risarcimento e delle spese legali. L’uomo, già condannato in passato per violenza sessuale, maltrattamenti e stalking, nel 2019 avrebbe fatto firmare alla donna – allora ricoverata e vulnerabile – due assegni a suo favore, e nel 2023 le avrebbe rubato monili d’oro custoditi in casa. La vittima parla di “secondo dolore”, mentre la difesa annuncia appello.
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AGORDO In aula è emerso subito il clima teso: il braccialetto elettronico del carabiniere imputato per stalking ha iniziato a suonare quando la presunta vittima, una donna sposata, è entrata per testimoniare. Il dispositivo è stato poi affidato alla segreteria per la durata dell’udienza. L’uomo, già in servizio ad Agordo, ha respinto tutte le accuse, raccontando di aver ricevuto una lettera anonima con una pallottola e sospettando che fosse stata lei a inviargliela. Ha giustificato i suoi passaggi sotto casa della donna sostenendo che si trattasse di controlli antidroga, “per proteggere mio figlio”. La donna, che si è costituita parte civile e chiede i danni, sostiene invece di aver interrotto la relazione clandestina nel febbraio 2023 e di essere stata perseguitata per oltre un anno, con messaggi, pressioni e perfino un biglietto di compleanno con 20 euro. La donna si è costituita parte civile con gli avvocati Alain Dotta e Nicolò Tamponi Furlanetto e finirà per chiedere anche i danni, oltre alla condanna. Il processo proseguirà a gennaio con discussione e sentenza.




