OGGI LA GIUDIZIARIA
DAL CORRIERE DELLE ALPI
SINTESI-GIGI SOSSO
BELLUNO Un pediatra dell’ospedale di Feltre è indagato per la morte della piccola Ludovica, la bimba di due anni di Borgo Valbelluna deceduta sabato mattina. Il medico, in servizio quella notte, l’aveva visitata e dimessa con antibiotico e aerosol. La Procura di Belluno, pur nel rispetto della presunzione d’innocenza, gli contesta il reato di omicidio colposo e sta per notificargli un avviso di garanzia. I genitori della bambina, assistiti dall’avvocata Sommavilla, chiedono chiarimenti sulla decisione di rimandarla a casa nonostante febbre alta e difficoltà respiratorie. La magistratura dovrà stabilire se esista un nesso tra la condotta del medico e il decesso. Le prime risposte arriveranno dall’autopsia, ma per la relazione completa serviranno almeno tre mesi, prima che la Procura decida se chiedere l’archiviazione o il rinvio a giudizio.
Domani si svolgerà l’autopsia sul corpo della piccola Ludovica. Il medico legale incaricato dalla Procura, Antonello Cirnelli, dovrà stabilire le cause della morte e verificare se esista un nesso tra la condotta del pediatra indagato e il decesso. Anche la famiglia ha nominato un proprio consulente. La perizia sarà decisiva: potrà portare all’archiviazione o al rinvio a giudizio. Serviranno almeno tre mesi per le conclusioni, mentre prosegue anche l’indagine interna dell’Ulss.
PROCESSO A ORNELLA GASPERIN PER IL TENTATO OMICIDIO DEL VICINO
BELLUNO A Belluno si è aperto il processo a Ornella Gasperin, accusata del tentato omicidio del vicino Giovanni Casol per i fatti avvenuti a Sopracroda il 13 febbraio. La parte civile è stata ammessa e gli atti delle indagini sono stati acquisiti. Determinante la perizia del medico legale Renato Ariatti, che ha riconosciuto un vizio parziale di mente: la capacità d’intendere e volere era molto ridotta ma non annullata. Gasperin resta in carcere, considerata compatibile con il regime detentivo. Secondo la ricostruzione, Casol sarebbe stato aggredito mentre dormiva, con due tentativi di soffocamento e colpi di forbici, riuscendo poi a fuggire. Il processo proseguirà con i testimoni dell’accusa il 21 gennaio e quelli della difesa il 18 febbraio.
SEI ANNI E DUE MESI A DEVID VIDALE PER IL TENTATO OMICIDIO ALLA STAZIONE
FELTRE Devid Vidale è stato condannato a sei anni e due mesi di reclusione per il tentato omicidio del cittadino egiziano Mohamed Mokhtar, aggredito il 28 agosto scorso davanti ai bagni della stazione di Feltre. La sentenza è più severa della richiesta della Procura. Disposte anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e un anticipo di 30 mila euro alla vittima, che dovrà poi chiedere i danni in sede civile. Vidale, oggi ai domiciliari, ha sostenuto di aver commesso solo lesioni, ma per i giudici l’intento omicida era evidente: la vittima fu colpita con una bottiglia e presa a calci in faccia senza possibilità di difendersi. La difesa annuncia appello entro due mesi, mentre la vittima, ancora in cura dopo gravi conseguenze neurologiche, non era presente in aula.






