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DI ALESSIA DALL’O’
FELTRE Feltre si ritrova nuovamente a fare i conti con un episodio che ferisce la comunità. L’esposizione dedicata al 25 novembre, allestita dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Feltre e dall’Associazione Diritto d’Autore per sensibilizzare sul tema della violenza contro le donne, è stata vandalizzata nella notte tra il 22 e 23 novembre, lasciando dietro di sé pezzi spezzati e amarezza diffusa. I quaranta pannelli dell’artista Stefania Spanò, alias Anarkikka – figura riconosciuta a livello nazionale per il suo taglio femminista e la sensibilità dimostrata per la questione di genere, autrice di numerosi progetti, tra cui le illustrazioni legate al libro Stai Zitta della scrittrice Michela Murgia – erano stati posizionati nell’area della manifattura, scelta per la sua fruibilità quotidiana e per l’accessibilità garantita dal percorso ciclopedonale.
«La mostra è stata allestita lì proprio perché accessibile anche a chi si muove in carrozzella, a chi ha un passeggino. Diurnamente il parco giochi vicino fornisce anche lo spazio di incontro per giovani e famiglie. E’ un luogo frequentato grazie al camminamento ciclopedonale» ricorda Giorgia Li Castri, presidente della CPO di Feltre. «Sapevamo che in passato anche realtà come gli Ecovolontari Feltre o l’associazione Tilt Feltre avevano subito atti simili. Ma abbiamo voluto credere nella buona fede». Una fiducia che all’alba del 23 novembre è stata incrinata: tre pannelli sono stati rotti e strappati dalla struttura; due di questi sono stati persino scagliati verso il corso d’acqua che corre sotto il ponte delle Tezze, mentre un quarto elemento è stato rimosso e lasciato a terra. «Quando sono stata avvisata, sono corsa a vedere. Ho recuperato io stessa i pezzi» racconta Li Castri, profondamente delusa. «Non è solo un danno materiale: è un gesto di scarso rispetto verso il lavoro altrui e verso un bene comune. Vogliamo sottolineare l’amarezza e non la rabbia in questo momento, perché il gesto è vile, ma ci stimola a non mollare». A rendere l’episodio ancor più significativo è la scelta dei pannelli colpiti: erano quelli dedicati proprio ai contenuti sulla violenza contro le donne. «Un fatto significativo» sottolinea la presidente, evidenziando la portata simbolica di un atto che arriva nella settimana che dovrebbe ricordare alle comunità l’urgenza di una cultura del rispetto. Nonostante il colpo, la risposta non sarà il silenzio. I materiali danneggiati sono stati recuperati e la Commissione, in accordo con l’assessorato competente e con il presidente dell’associazione coinvolta, valuterà i prossimi passi, compresa la possibilità di sporgere denuncia. Nel frattempo, è già stato deciso che la mostra verrà allestita nuovamente e comunque, ma stavolta in uno spazio interno, al riparo da ulteriori gesti incivili. Analogamente le iniziative per il 25 novembre proseguiranno: dall’illuminazione simbolica della torre ai progetti rivolti a scuole e cittadinanza, che verranno presentate ufficialmente alla stampa domani mattina, 25 novembre. «Come comunità educante dobbiamo guardare avanti e reagire» conclude Li Castri. «Il dispiacere è grande, ma ancora più grande dev’essere la volontà di continuare a parlarne». Ferma anche la condanna della Cisl Belluno Treviso e Uil Veneto. «Un gesto odioso che va a colpire le opere di un’artista simbolo della battaglia contro la violenza sulle donne – sottolinea il segretario generale della Cisl Belluno Treviso Francesco Orrù -, a poche ore dalla ricorrenza del 25 novembre, il che rende l’atto ancora più vile. Esprimiamo piena solidarietà agli organizzatori dell’evento e all’artista e ricordiamo a questi vandali che i loro gesti rafforzano ancora di più l’impegno nostro e di tutti per mantenere accesi i riflettori sulla violenza di genere, per diffondere i valori del rispetto e della dignità, per costruire una reale cultura del dialogo e della responsabilità». Ferma anche la posizione di Roberto Toigo di Uil Veneto, cittadino feltrino che assistito da vicino alla visione del danno: « E’ successo proprio davanti casa mia, turbandomi profondamente. Tutto questo non riesco a digerirlo: bisogna attenzionare maggiormente la città di Feltre. Non si comprende cosa stia accadendo ma la città va protetta e curata con rispetto e amore.Questi gesti ingiustificati e vergognosi mi lasciano l’amaro in bocca. Vanno salvaguardate le iniziative promosse per diffondere un importante messaggio, va protetto il decoro ed il bene comune. Se non facciamo subito qualcosa tutti insieme per fermare queste azioni, che ci privano di cose belle, dove andiamo a finire? Si è rotto qualcosa e parlo di qualcosa di profondo che va ristabilito per il rispetto e la crescita di tutti noi»
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