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DI ALESSIA DALL’O’
PEDAVENA Un appuntamento carico di emozione animerà il Centro Culturale Silvio Guarnieri di Pedavena sabato 29 novembre alle 20.30. Non si tratta di una semplice messa in scena, ma di un viaggio umano trasformato in musica da un gruppo di amici unito e appassionato: la storia autentica di Elena Mondin, una battaglia contro il tumore al seno che si è tramutata in un canto alla vita e alla condivisione. L’opera, dal titolo simbolico “Molliccio hai perso perché io ho loro”, ripercorre una lotta affrontata senza lasciarsi travolgere dalla paura. “Molliccio” è infatti il nome che Elena ha dato al suo tumore, un modo per togliergli potere attraverso ironia e leggerezza, trasformando l’angoscia in un avversario ridimensionato. L’evento sarà anche occasione di solidarietà: l’intero ricavato, a offerta libera, sarà destinato all’associazione “Una Stanza per un Sorriso”, che sostiene i pazienti oncologici nel recuperare dignità, bellezza e fiducia in sé stessi. Elena non è solo il cuore della storia, ma anche parte del cast, insieme a familiari, amici, comparse e con il supporto dell’Associazione ValdoTv. La sua voce guida il pubblico dentro una testimonianza intensa, dura e allo stesso tempo luminosa. Tutto ebbe inizio in un’ordinaria mattina di luglio, sotto la doccia, con la scoperta di qualcosa di sospetto. Il tentativo di scacciare il pensiero non bastò: la diagnosi parlò chiaro, tumore al seno. I progetti – come completare la Via Francigena – vennero sospesi, lasciando spazio a esami, biopsie, scintigrafie, prelievi e, infine, la temuta chemioterapia. La chemio portò con sé stanchezza, dolori e la perdita dei capelli, un colpo anche all’identità. Ma proprio da quel momento Elena seppe creare un rito di libertà: nacque così la “Pina’s Party”, una festa per il taglio dei capelli che lei stessa descrive come “un atto d’amore, circondato da affetto e risate”. Nel periodo più duro, Elena scoprì il valore inestimabile del sostegno di Una Stanza per un Sorriso, che attraverso la cura delle parrucche e dell’immagine restituisce alle pazienti uno specchio più gentile, dove riconoscersi ancora. Accanto a lei, sempre, la sua “squadra fortissimi”: familiari e amici che hanno trasformato un percorso di malattia in un viaggio condiviso. “Sono loro che hanno reso sopportabile la diagnosi e che mi hanno ricordato ogni giorno che il sorriso è una superpotenza. Persino il mio compleanno è diventato una festa inaspettata, proprio quando stavo vivendo il momento più difficile”. “Ho imparato – racconta Elena – che la malattia cambia il corpo, ma rafforza l’anima. Che la paura fa parte del cammino, ma anche il coraggio. Che ogni istante ha valore. Che condividere può salvare. Per questo vi invito tutti a Pedavena: per condividere la mia storia con voi”.
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