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**OGGI LA GIUDIZIARIA – DAL CORRIERE DELLE ALPI
SINTESI ARTICOLI DI GIGI SOSSO**
Una giornata intensa nelle aule di giustizia bellunesi, tra processi, patteggiamenti e rinvii, con quattro vicende che tornano sotto i riflettori.
A Livinallongo è stato definito il procedimento per la morte di Massimo “Mamo” Crepaz, caposervizio di Funivie Arabba. Il gup Enrica Marson ha applicato un anno di reclusione all’amministratore delegato della rete d’impresa, che ha patteggiato la pena per l’infortunio mortale avvenuto nel settembre 2023 durante la manutenzione dell’impianto Padon 1. La famiglia è stata risarcita solo in parte perché la magistratura ha riconosciuto un concorso di colpa del lavoratore. L’azienda, invece, ha scelto il dibattimento, che proseguirà nel 2026. Secondo la ricostruzione, un aggancio di sicurezza rimasto fissato al pilone e non al carrellino in movimento ha provocato l’impatto fatale sotto gli occhi del collega presente sulla piattaforma.
A Borgo Prà approda invece a processo Christian Dal Pan, accusato di aver colpito con una chitarra una donna – registrata all’anagrafe come Pedro – ospitata nel suo appartamento. Oltre alle lesioni aggravate, gli vengono contestate la resistenza ai carabinieri e il tentato furto di un decespugliatore commesso insieme a Renato Gigli, la cui posizione è stata stralciata. La vittima, ferita al volto, era riuscita a mettersi in salvo e chiedere aiuto. I carabinieri hanno recuperato la sua valigia e raccolto le prime testimonianze. L’udienza è stata rinviata al 7 aprile, quando sarà valutata anche la possibilità di un patteggiamento.
C’è poi il caso del committente che, insoddisfatto dei lavori edilizi eseguiti nella sua abitazione, avrebbe diffamato online l’impresario pubblicando su Facebook un post ritenuto denigratorio e facilmente riconducibile all’impresa. Già in passato l’uomo era stato perdonato per un episodio simile, ma questa volta l’imprenditore – assistito dal legale – ha presentato querela. Il difensore dell’imputato ha chiesto il rito abbreviato condizionato al deposito di documenti. Il giudice Enrica Marson scioglierà la riserva il 4 marzo. Se condannato, l’imputato beneficerà comunque della riduzione di un terzo della pena prevista dal rito.
Infine, sarà dibattuto nei prossimi mesi anche il procedimento che vede imputato Gianantonio Sottile Cervini, legale rappresentante di Altvelox, accusato di diffamazione aggravata contro l’ex sindaco di Sedico, Stefano Deon. Secondo l’esposto presentato dall’ex primo cittadino, il sistema di rilevazione della velocità di Candaten, sulla 203 Agordina, sarebbe stato oggetto di post e commenti online ritenuti offensivi e infondati. Il giudice Luca Berletti ha respinto la richiesta di proscioglimento, accogliendo l’opposizione del pm Maria Luisa Pesco. «La critica è legittima – aveva osservato Deon – ma quando si travalica è giusto chiedere chiarezza».
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