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FELTRE Feltre rende omaggio a uno dei suoi interpreti visivi più affezionati e significativi: Vico Calabrò. Una grande mostra allestita negli spazi della Galleria Rizzarda e un ricco catalogo celebrano oltre mezzo secolo di dialogo artistico tra il pittore e la città, un legame umano e culturale che affonda le radici in 55 anni di presenza attiva sul territorio. «Calabrò ha dato tanto alla nostra città, in termini artistici e umani, e con queste iniziative vogliamo nel nostro piccolo dirgli grazie», afferma l’assessora alla cultura del Comune di Feltre Flavia Colle. La mostra, che verrà inaugurata domani, venerdì 28 novembre alle 17.30, presenta 170 opere e ha richiesto una riorganizzazione completa degli ambienti espositivi. Il percorso è stato concepito per restituire la straordinaria varietà stilistica e tematica di Calabrò: dalle tecniche ( tra cui affresco, incisione, acquaforte) ai registri espressivi, che spaziano dal comico al tragico, dal giocoso al poetico, fino alla rappresentazione del politico. «Il filo conduttore è il paesaggio nelle sue molteplici sfaccettature» spiega la conservatrice dei musei civici Tiziana Casagrande. «Nelle sue opere ci sono scorci di Feltre visti attraverso la lente dello spirito e dell’anima». Il direttore artistico dell’esposizione, Fabio Giudice, ha lavorato per valorizzare questa pluralità disseminando nelle varie sale, in un percorso che alterna potenza visiva con il valore della profondità emotiva. Accanto alla mostra trova luce un nuovo catalogo d’arte di 280 pagine, curato dall’amica storica dell’artista, la giornalista Franca Visentin insieme alla conservatrice Casagrande. Non è un semplice repertorio di opere: accoglie la biografia di Calabrò e propone anche itinerari nel territorio per scoprire le sue creazioni visibili in città e nei dintorni, intrecciando territorio con l’offerta museale. «Godo di una stima amichevole e semplice che mi emoziona», afferma Calabrò, ricordando come tutto ebbe inizio 55 anni fa, quando fu chiamato dal feltrino Gino Possiedi per realizzare un’opera che raccontasse un frammento della storia locale. «Ma voglio sottolineare che sono io a dover dire grazie a Feltre, non viceversa». Il rapporto tra l’artista e la comunità è evidente anche nel contributo dei cittadini, molti dei quali hanno scelto di prestare o donare opere in loro possesso per completare la mostra. Un gesto che sottolinea non solo il valore culturale, ma anche quello affettivo che Calabrò ha costruito nel tempo.«Conoscenze storiche, artistiche e letterarie di Calabrò si intersecano con l’aspetto umano» osserva la sindaco di Feltre Viviana Fusaro. «Sono profondamente orgogliosa e commossa di ciò che abbiamo realizzato». Oltre al contributo artistico, Calabrò è ricordato anche per il suo costante impegno umano. Ha dedicato tempo ai bambini nelle scuole e ha lavorato accanto a persone in difficoltà, come i ragazzi del Palloncino Rosso e della Comunità di Villa San Francesco.Un’artista che non ha mai separato il valore della creazione e della generatività da quella che è la responsabilità sociale. La mostra della Galleria Rizzarda e il catalogo che l’accompagna, quindi, fanno più che celebrare una carriera: restituiscono alla città il ritratto di un uomo che ha saputo trasformare Feltre e il territorio circostante in ispirazione, e che Feltre oggi restituisce con gratitudine alla sua storia culturale. «Un omaggio, sì, ma anche un atto di riconoscenza reciproca: perché la storia di Vico Calabrò è ormai una parte viva della storia di Feltre.» conclude l’assessora Colle.
L’ASSESSORE DEL COMUNE DI FELTRE FLAVIA COLLE
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